Re: [PS2] Gran Turismo 4
peccato sempre i solito problemi
speriamo nel 5o capitolo per ps3
cmq lo compro lo stesso
Originariamente inviato da DANIELE GT
Kazunori Yamauchi ama la velocità. Del resto basta dare un’occhiata al suo impressionante garage, sogno proibito di ogni appassionato di auto, per rendersi conto di quanto il patron di Polyphony Digital ami questi affascinanti oggetti a quattro ruote. Eppure, quando si tratta di Gran Turismo, il nostro non ha certo fretta. E’ come fare il giro perfetto in pista: si studia ogni curva, ogni staccata, ogni traiettoria. Ci vuole tempo insomma, non si può improvvisare.
Come non si può improvvisare sui videogiochi: e così sono passati quattro anni dall’uscita dell’ultimo, vero Gran Turismo. Quattro anni di maniacale perfezionismo. Quattro anni spesi davvero bene.
E’ Gran Turismo 4 perfetto?
Questa è la domanda: Gran Turismo 4 è perfetto?
No.
Sì.
Forse.
Andiamo per gradi. E partiamo dalle cose che nell’ultima produzione targata Polyphony perfette non sono. La struttura di gioco non è cambiata di una virgola: certo ci sono delle gradite aggiunte e qualche ritocco, come un’inedita serie di gare a missione con diversi obiettivi da raggiungere, ma la base è sempre quella. Quindi patenti, questa volta con tante prove (fortunatamente, almeno le ultime, piuttosto divertenti), si vincono o comprano auto, si gareggia per racimolare denaro con cui modificare il proprio mezzo, sbloccando via via la possibilità di partecipare a nuovi tipi di competizione. E si ripete ad libitum, sinchè il nostro garage virtuale non sarà abbastanza pieno e il nostro ego sufficientemente appagato. Si potrà obiettare che Gran Turismo funziona bene così com’è, concetto inconfutabilmente vero. Ma non vedere nessuna reale novità, né percepire la benchè minima intenzione di innovare lascia, dopo tutti questi anni di immutabile immobilismo, un pizzico di amaro in bocca. Un po’ ci si è provato: c’è il Photo Mode, spettacolare ma assolutamente fine a sé stesso, e c’è la nuova modalità B-Spec, dove in pratica si assiste ‘dai box’ alla gara, con la nostra auto guidata da un pilota virtuale a cui è possibile impartire ordini limitati (cinque gradi di velocità, forzare il sorpasso, tornare ai box), tenendo sott’occhio costantemente distacchi e telemetria. Un modo interessante di rendere parzialmente interattivi quelli che di fatto sono replay, da sempre piatto forte di ogni GT, ma siamo ben lontani dalle intenzioni di Yamauchi di proporre un’esperienza di gioco alternativa. Il motivo? Il B-Spec mode non è abbastanza divertente. Per quanto siano spettacolari i replay - che, diciamolo, sono appaganti proprio perché permettono di rivedersi quel fantastico traverso fatto all’ultima curva – la voglia è quella di giocare, non di guardare. Di guidare, non di vedere qualcun altro che guida al posto nostro la nostra auto tanto amorevolmente modificata e assettata. La vera rivoluzione poteva, anzi doveva venire dall’online. Del quale, almeno per il momento, non v’è traccia.
Ma non è solo la struttura ad essere rimasta immutata in GT4, visto che anche a tre problemi storici della saga Polyphony Digital non ha dato convincente risposta: incidenti, IA, livello di difficoltà incredibilmente sbilanciato. Innanzitutto gli incidenti: si vede subito che gli urti nel nuovo GT sono rappresentati con una fisica più accurata e credibile, ma dal punto di vista del gioco sono ancora ininfluenti. Non intendiamo buttarci nell'eterno dibattito danni sì/danni no, ove entrambe le parti hanno ottime motivazioni, ma era lecito sperare che perlomeno venisse eliminata l’odiosa tecnica della sponda in curva. Ovvero, per superare un avversario, meglio cercare l’incidente piuttosto che tentare un sorpasso pulito. Certo c’è, solo in alcune gare, una penalizzazione in secondi simile a quella adottata nel Prologue: mitiga, ma non risolve il problema. Sul fronte intelligenza artificiale, la situazione è forse ancora più imbarazzante: sono pochissimi i passi in avanti fatti dal primo Gran Turismo a oggi. Le auto avversarie continuano a tenere imperterrite le traiettorie preimpostate, con solo qualche timido accenno di bagarre e qualche occasionale uscita di pista. E non si spostano, nè accennano ad evitare un prevedibilissimo incidente. Immaginate di infilarvi in curva con una staccatona da manuale, effettuando un sorpasso perfetto e correttissimo: verrete irrimediabilmente cilindrati, sempre. La cosa risulta particolarmente fastidiosa nelle gare in cui sono attive le penalizzazioni per gli urti, dove gli altri corridori non si faranno scrupoli a cercare la collisione. Risultato? Per voi cinque secondi di penalità, per loro nulla. Quel che è peggio però, è che i piloti computerizzati non sono mai una vera minaccia, una vera sfida per il giocatore. Cosa che ci porta direttamente al terzo problema irrisolto della serie: il livello di difficoltà. Come tutti i precedenti Gran Turismo, non esiste alcun incentivo a cercare la sfida equa, lo scontro ad armi pari, né esistono vincoli sufficienti per impedire al giocatore di vincere un gran numero di gare utilizzando una sola auto, sufficientemente potente e sufficientemente modificata. Certo è stato introdotto un sistema di punteggio (A-Spec Point, B-Spec Point): minore il divario prestazionale tra la nostra auto e gli avversari, maggiore il numero di punti guadagnati arrivando primi, ma è una scelta che in realtà non risolve nulla, visto che, di fatto, i punti non servono a niente all’interno del gioco, ma sono un semplice sistema astratto per capire quanto si è bravi. Insomma, dopo un inizio lento, come in tutti i GT, basta azzeccare le competizioni giuste, vincere montagne di denaro ed elaborare alcune vetture per poter procedere celermente di competizione in competizione.
Ciò premesso, possiamo anticiparvi che tutto il resto è davvero perfetto...
titolo: Gran Turismo 4
piattaforma: PlayStation 2
genere: Guida
sviluppatore: Polyphony Digital
distributore: Sony
publisher: SCE
numero giocatori: 1-6
periferiche supportate: Dual Shock 2, Memory Card, Volante
data di uscita: 09 Marzo 2005
sistema video: PAL
supporto: DVD
Come non si può improvvisare sui videogiochi: e così sono passati quattro anni dall’uscita dell’ultimo, vero Gran Turismo. Quattro anni di maniacale perfezionismo. Quattro anni spesi davvero bene.
E’ Gran Turismo 4 perfetto?
Questa è la domanda: Gran Turismo 4 è perfetto?
No.
Sì.
Forse.
Andiamo per gradi. E partiamo dalle cose che nell’ultima produzione targata Polyphony perfette non sono. La struttura di gioco non è cambiata di una virgola: certo ci sono delle gradite aggiunte e qualche ritocco, come un’inedita serie di gare a missione con diversi obiettivi da raggiungere, ma la base è sempre quella. Quindi patenti, questa volta con tante prove (fortunatamente, almeno le ultime, piuttosto divertenti), si vincono o comprano auto, si gareggia per racimolare denaro con cui modificare il proprio mezzo, sbloccando via via la possibilità di partecipare a nuovi tipi di competizione. E si ripete ad libitum, sinchè il nostro garage virtuale non sarà abbastanza pieno e il nostro ego sufficientemente appagato. Si potrà obiettare che Gran Turismo funziona bene così com’è, concetto inconfutabilmente vero. Ma non vedere nessuna reale novità, né percepire la benchè minima intenzione di innovare lascia, dopo tutti questi anni di immutabile immobilismo, un pizzico di amaro in bocca. Un po’ ci si è provato: c’è il Photo Mode, spettacolare ma assolutamente fine a sé stesso, e c’è la nuova modalità B-Spec, dove in pratica si assiste ‘dai box’ alla gara, con la nostra auto guidata da un pilota virtuale a cui è possibile impartire ordini limitati (cinque gradi di velocità, forzare il sorpasso, tornare ai box), tenendo sott’occhio costantemente distacchi e telemetria. Un modo interessante di rendere parzialmente interattivi quelli che di fatto sono replay, da sempre piatto forte di ogni GT, ma siamo ben lontani dalle intenzioni di Yamauchi di proporre un’esperienza di gioco alternativa. Il motivo? Il B-Spec mode non è abbastanza divertente. Per quanto siano spettacolari i replay - che, diciamolo, sono appaganti proprio perché permettono di rivedersi quel fantastico traverso fatto all’ultima curva – la voglia è quella di giocare, non di guardare. Di guidare, non di vedere qualcun altro che guida al posto nostro la nostra auto tanto amorevolmente modificata e assettata. La vera rivoluzione poteva, anzi doveva venire dall’online. Del quale, almeno per il momento, non v’è traccia.
Ma non è solo la struttura ad essere rimasta immutata in GT4, visto che anche a tre problemi storici della saga Polyphony Digital non ha dato convincente risposta: incidenti, IA, livello di difficoltà incredibilmente sbilanciato. Innanzitutto gli incidenti: si vede subito che gli urti nel nuovo GT sono rappresentati con una fisica più accurata e credibile, ma dal punto di vista del gioco sono ancora ininfluenti. Non intendiamo buttarci nell'eterno dibattito danni sì/danni no, ove entrambe le parti hanno ottime motivazioni, ma era lecito sperare che perlomeno venisse eliminata l’odiosa tecnica della sponda in curva. Ovvero, per superare un avversario, meglio cercare l’incidente piuttosto che tentare un sorpasso pulito. Certo c’è, solo in alcune gare, una penalizzazione in secondi simile a quella adottata nel Prologue: mitiga, ma non risolve il problema. Sul fronte intelligenza artificiale, la situazione è forse ancora più imbarazzante: sono pochissimi i passi in avanti fatti dal primo Gran Turismo a oggi. Le auto avversarie continuano a tenere imperterrite le traiettorie preimpostate, con solo qualche timido accenno di bagarre e qualche occasionale uscita di pista. E non si spostano, nè accennano ad evitare un prevedibilissimo incidente. Immaginate di infilarvi in curva con una staccatona da manuale, effettuando un sorpasso perfetto e correttissimo: verrete irrimediabilmente cilindrati, sempre. La cosa risulta particolarmente fastidiosa nelle gare in cui sono attive le penalizzazioni per gli urti, dove gli altri corridori non si faranno scrupoli a cercare la collisione. Risultato? Per voi cinque secondi di penalità, per loro nulla. Quel che è peggio però, è che i piloti computerizzati non sono mai una vera minaccia, una vera sfida per il giocatore. Cosa che ci porta direttamente al terzo problema irrisolto della serie: il livello di difficoltà. Come tutti i precedenti Gran Turismo, non esiste alcun incentivo a cercare la sfida equa, lo scontro ad armi pari, né esistono vincoli sufficienti per impedire al giocatore di vincere un gran numero di gare utilizzando una sola auto, sufficientemente potente e sufficientemente modificata. Certo è stato introdotto un sistema di punteggio (A-Spec Point, B-Spec Point): minore il divario prestazionale tra la nostra auto e gli avversari, maggiore il numero di punti guadagnati arrivando primi, ma è una scelta che in realtà non risolve nulla, visto che, di fatto, i punti non servono a niente all’interno del gioco, ma sono un semplice sistema astratto per capire quanto si è bravi. Insomma, dopo un inizio lento, come in tutti i GT, basta azzeccare le competizioni giuste, vincere montagne di denaro ed elaborare alcune vetture per poter procedere celermente di competizione in competizione.
Ciò premesso, possiamo anticiparvi che tutto il resto è davvero perfetto...
titolo: Gran Turismo 4
piattaforma: PlayStation 2
genere: Guida
sviluppatore: Polyphony Digital
distributore: Sony
publisher: SCE
numero giocatori: 1-6
periferiche supportate: Dual Shock 2, Memory Card, Volante
data di uscita: 09 Marzo 2005
sistema video: PAL
supporto: DVD
peccato sempre i solito problemi
speriamo nel 5o capitolo per ps3
cmq lo compro lo stesso
Commenta