La vittima è un torinese. Cinque i feriti
Masso da cavalcavia, muore automobilista
Una pietra lanciata nella notte sull'autostrada del Sole nei pressi di Cassino provoca la morte del conducente
CASSINO - Una vicenda da chiarire. Ma che fa già ripartire l'incubo del lancio dei sassi dai cavalcavia. Un grosso sasso, un masso, lanciato da un cavalcavia vicino Cassino ha causato questa notte, seppur indirettamente, la morte di un torinese che, a bordo della sua auto, si stava dirigendo verso Sud e il ferimento di 3 persone (uno in maniera grave) che viaggiavano insieme a lui. Feriti lievemente anche altre due persone che viaggiavano su una seconda vettura.
Gli investigatori avevano parlato in un primo tempo della possibilità che il masso fosse caduto da un camion di passaggio, una possibilità poi esclusa dal questore di Frosinone Salvatore Margherito, secondo il quale il masso è caduto perpendicolarmente e non vi sono tracce di rotolamento del masso sul terreno, come sarebbe presumibile se la pietra fosse caduta da un mezzo in corsa.
LA DINAMICA - Complessa in ogni caso la dinamica
dell'incidente. Una prima vettura ha centrato in pieno un masso pesante 41 chili lanciato sulla corsia centrale dell'Autostrada del Sole nel tratto compreso tra Piedimonte San Germano e Cassino. Vano il tentativo da parte del conducente di evitare l'impatto con la pietra. Per la Polstrada, nell'urto la vettura «ha subito il distacco del blocco motore, è uscita di strada finendo su una massicciata». Il motore, rotolando sulla sede stradale ha colpito «una seconda autovettura in transito, causandone il ribaltamento. È su questa seconda auto che si trovava l'uomo deceduto. Degli altri passeggeri «due sono ricoverati in prognosi riservata ed altri due sono rimasti feriti non in modo grave, come anche i due occupanti del primo autoveicolo».
LA VITTIMA - A perdere la vita è stato Natale Gioffrè, nato a Messina nel febbraio del 1959, ma residente a Torino in via degli Ulivi. La sua «Golf», si è infatti scontrata con il blocco motore presente al centro della carreggiata. A rimanere gravemente ferito è stato il figlio di 15 anni dell'uomo, Francesco. Il giovane è ricoverato nel Reparto di Rianimazione dell'ospedale di Cassino. In auto c'erano anche due fratelli foggiani anche loro residenti a Torino, rimasti solo leggermente feriti. Si tratta di Claudio e Clemente Schinco. Nell'incidente è rimasta coinvolta, come detto, anche una «Renault Clio» con a bordo dei ragazzi di Rignano Flaminio in provincia di Roma. Si tratta di Radiano D'Abruzzo del 1982 e Giuseppe Martone dell'83 che non hanno riportato lesioni gravi, ma sono stati ugualmente ricoverati. La Clio è l'auto ha sbattuto contro il masso perdendo nell'urto il blocco motore, che ha poi causato l'incidente mortale.
LA DINAMICA DEL LANCIO DEL MASSO - Il cavalcavia numero 439 situato all'altezza del chilometro 666 dell'A1 in territorio Piedimonte San Germano, sotto il quale la notte scorsa è avvenuto l'incidente a causa di un masso sulla carreggiata, è protetto da un guardrail e da una rete metallica alta 2 metri. Il sasso, secondo le prime ipotesi degli investigatori, sarebbe stato gettato dal cavalcavia da più persone dopo essere stato sollevato da terra fino all'altezza della rete metallica e quindi fatto precipitare sulla corsia autostradale. Il cavalcavia collega due strade nelle campagne di Piedimonte San Germano e si trova in direzione dello stabilimento Fiat. La stradina che porta al cavalcavia è disseminata di piccole discariche, di rifiuti solidi urbani ma anche di materiale di scarto di costruzioni. Ci sono in più punti piccoli depositi di pietre. Il sasso lanciato potrebbe essere stato prelevato da una di queste discariche che distano dal viadotto circa 500 metri. Sul viadotto non si notano segni di rottura o di residui polverosi di pietra.
LE TESTIMONIANZE - Angosciate le prime dichiarazione dei superstiti dell'incidente. «Stavano chiacchierando quando, all'improvviso ci siamo trovati quell'enorme pietra al centro della strada. Abbiamo provato ad evitarla ma abbiamo perso il controllo della nostra Clio che si è ribaltata più volte perdendo il motore. Che tragedia. Non potevamo credere ai nostri occhi. Dio mio quel poveretto è morto senza alcuna colpa». Così Giuseppe Martone e Radiano D'Abruzzo hanno commentato lo scontro. Sono ricoverati sotto choc nell'astanteria dell'ospedale di Cassino ed ancora sono increduli per quanto loro capitato. «Stavamo andando in Calabria, al mare, in vacanza - raccontano - ed ora invece siamo qui, per colpa di qualche sconsiderato».
14 agosto 2005
Fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...13/sasso.shtml
Masso da cavalcavia, muore automobilista
Una pietra lanciata nella notte sull'autostrada del Sole nei pressi di Cassino provoca la morte del conducente
CASSINO - Una vicenda da chiarire. Ma che fa già ripartire l'incubo del lancio dei sassi dai cavalcavia. Un grosso sasso, un masso, lanciato da un cavalcavia vicino Cassino ha causato questa notte, seppur indirettamente, la morte di un torinese che, a bordo della sua auto, si stava dirigendo verso Sud e il ferimento di 3 persone (uno in maniera grave) che viaggiavano insieme a lui. Feriti lievemente anche altre due persone che viaggiavano su una seconda vettura.
Gli investigatori avevano parlato in un primo tempo della possibilità che il masso fosse caduto da un camion di passaggio, una possibilità poi esclusa dal questore di Frosinone Salvatore Margherito, secondo il quale il masso è caduto perpendicolarmente e non vi sono tracce di rotolamento del masso sul terreno, come sarebbe presumibile se la pietra fosse caduta da un mezzo in corsa.
LA DINAMICA - Complessa in ogni caso la dinamica
dell'incidente. Una prima vettura ha centrato in pieno un masso pesante 41 chili lanciato sulla corsia centrale dell'Autostrada del Sole nel tratto compreso tra Piedimonte San Germano e Cassino. Vano il tentativo da parte del conducente di evitare l'impatto con la pietra. Per la Polstrada, nell'urto la vettura «ha subito il distacco del blocco motore, è uscita di strada finendo su una massicciata». Il motore, rotolando sulla sede stradale ha colpito «una seconda autovettura in transito, causandone il ribaltamento. È su questa seconda auto che si trovava l'uomo deceduto. Degli altri passeggeri «due sono ricoverati in prognosi riservata ed altri due sono rimasti feriti non in modo grave, come anche i due occupanti del primo autoveicolo».
LA VITTIMA - A perdere la vita è stato Natale Gioffrè, nato a Messina nel febbraio del 1959, ma residente a Torino in via degli Ulivi. La sua «Golf», si è infatti scontrata con il blocco motore presente al centro della carreggiata. A rimanere gravemente ferito è stato il figlio di 15 anni dell'uomo, Francesco. Il giovane è ricoverato nel Reparto di Rianimazione dell'ospedale di Cassino. In auto c'erano anche due fratelli foggiani anche loro residenti a Torino, rimasti solo leggermente feriti. Si tratta di Claudio e Clemente Schinco. Nell'incidente è rimasta coinvolta, come detto, anche una «Renault Clio» con a bordo dei ragazzi di Rignano Flaminio in provincia di Roma. Si tratta di Radiano D'Abruzzo del 1982 e Giuseppe Martone dell'83 che non hanno riportato lesioni gravi, ma sono stati ugualmente ricoverati. La Clio è l'auto ha sbattuto contro il masso perdendo nell'urto il blocco motore, che ha poi causato l'incidente mortale.
LA DINAMICA DEL LANCIO DEL MASSO - Il cavalcavia numero 439 situato all'altezza del chilometro 666 dell'A1 in territorio Piedimonte San Germano, sotto il quale la notte scorsa è avvenuto l'incidente a causa di un masso sulla carreggiata, è protetto da un guardrail e da una rete metallica alta 2 metri. Il sasso, secondo le prime ipotesi degli investigatori, sarebbe stato gettato dal cavalcavia da più persone dopo essere stato sollevato da terra fino all'altezza della rete metallica e quindi fatto precipitare sulla corsia autostradale. Il cavalcavia collega due strade nelle campagne di Piedimonte San Germano e si trova in direzione dello stabilimento Fiat. La stradina che porta al cavalcavia è disseminata di piccole discariche, di rifiuti solidi urbani ma anche di materiale di scarto di costruzioni. Ci sono in più punti piccoli depositi di pietre. Il sasso lanciato potrebbe essere stato prelevato da una di queste discariche che distano dal viadotto circa 500 metri. Sul viadotto non si notano segni di rottura o di residui polverosi di pietra.
LE TESTIMONIANZE - Angosciate le prime dichiarazione dei superstiti dell'incidente. «Stavano chiacchierando quando, all'improvviso ci siamo trovati quell'enorme pietra al centro della strada. Abbiamo provato ad evitarla ma abbiamo perso il controllo della nostra Clio che si è ribaltata più volte perdendo il motore. Che tragedia. Non potevamo credere ai nostri occhi. Dio mio quel poveretto è morto senza alcuna colpa». Così Giuseppe Martone e Radiano D'Abruzzo hanno commentato lo scontro. Sono ricoverati sotto choc nell'astanteria dell'ospedale di Cassino ed ancora sono increduli per quanto loro capitato. «Stavamo andando in Calabria, al mare, in vacanza - raccontano - ed ora invece siamo qui, per colpa di qualche sconsiderato».
14 agosto 2005
Fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...13/sasso.shtml
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