Corse pirata, interviene la polizia
Fra i falsi c'è qualcosa di vero
Denunciato un ragazzo genovese: il folle, dopo aver collocato una piccola telecamera vicino al cruscotto di una maxi moto, ha percorso a velocità elevatissima il tratto Vignole-Bolzaneto e Bolzaneto-Serravalle sull'autostrada A/7, con manovre a limite del suicidio. Il motociclista è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per competizioni sportive su strada e attentato alla sicurezza dei trasporti.
La polizia, partendo da labili indizi, è riuscita ad identificare il presunto autore della "bravata" che ha ammesso soltanto di aver messo sul web il filmato in questione, negando però di esserne il protagonista. Durante la perquisizione domiciliare, nell'abitazione del centauro, è stato sequestrato il motociclo Honda Cbr 1000, un giubbotto di pelle di colore nero da motociclista, un paio di guanti da moto, una telecamera da esterno e una staffa di sostegno di quest'ultima adattabile a sterzo di motociclo, materiale tutto riconducibile alla vicenda.
La rete è piena di falsi, si sa. E questo vale anche per il mondo dei motori dove ultimamente sta prendendo piede la diffusione via web delle proprie "bravate" su strada. Si vedono moto che vanno a 320 orari su normali autostrade, che impennano a 250 orari e cose simili. Nella maggior parte dei casi si tratta di clamorosi falsi: basta ritoccare il tachimetro per fargli indicare 100 o più km rispetto a quelli della velocità reale. Un qualsiasi motociclista se accorge subito perché nei video si vede chiaramente che non corrisponde più il regime di rotazione del motore (indicato chiaramente dal contagiri), la marcia innestata e l'indicazione del tachimetro.
Perfino un noto quotidiano genovese tempo fa ha riportato in prima pagina immagini taroccate scambiandole per vere. Ma se il web è pieno di falsi, va anche detto che ci sono anche alcuni filmati preoccupantemente veri. Ma il motociclista cineamatore in questi casi rischia grossissimo: sul web si possono ingannare un po' di navigatori, qualche giornalista e amici sprovveduti. Non la polizia: il comandante del Distaccamento della Polizia Stradale di Serravalle, in collaborazione con la squadra della Sezione Polizia Stradale di Alessandria e dal personale del Compartimento di Genova, ha scoperto l'autore di due filmati messi nei giorni scorsi sul motore di ricerca internet "Google Italia", che riprendevano un motociclista pirata.
Fra i falsi c'è qualcosa di vero
Denunciato un ragazzo genovese: il folle, dopo aver collocato una piccola telecamera vicino al cruscotto di una maxi moto, ha percorso a velocità elevatissima il tratto Vignole-Bolzaneto e Bolzaneto-Serravalle sull'autostrada A/7, con manovre a limite del suicidio. Il motociclista è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per competizioni sportive su strada e attentato alla sicurezza dei trasporti.
La polizia, partendo da labili indizi, è riuscita ad identificare il presunto autore della "bravata" che ha ammesso soltanto di aver messo sul web il filmato in questione, negando però di esserne il protagonista. Durante la perquisizione domiciliare, nell'abitazione del centauro, è stato sequestrato il motociclo Honda Cbr 1000, un giubbotto di pelle di colore nero da motociclista, un paio di guanti da moto, una telecamera da esterno e una staffa di sostegno di quest'ultima adattabile a sterzo di motociclo, materiale tutto riconducibile alla vicenda.
La rete è piena di falsi, si sa. E questo vale anche per il mondo dei motori dove ultimamente sta prendendo piede la diffusione via web delle proprie "bravate" su strada. Si vedono moto che vanno a 320 orari su normali autostrade, che impennano a 250 orari e cose simili. Nella maggior parte dei casi si tratta di clamorosi falsi: basta ritoccare il tachimetro per fargli indicare 100 o più km rispetto a quelli della velocità reale. Un qualsiasi motociclista se accorge subito perché nei video si vede chiaramente che non corrisponde più il regime di rotazione del motore (indicato chiaramente dal contagiri), la marcia innestata e l'indicazione del tachimetro.
Perfino un noto quotidiano genovese tempo fa ha riportato in prima pagina immagini taroccate scambiandole per vere. Ma se il web è pieno di falsi, va anche detto che ci sono anche alcuni filmati preoccupantemente veri. Ma il motociclista cineamatore in questi casi rischia grossissimo: sul web si possono ingannare un po' di navigatori, qualche giornalista e amici sprovveduti. Non la polizia: il comandante del Distaccamento della Polizia Stradale di Serravalle, in collaborazione con la squadra della Sezione Polizia Stradale di Alessandria e dal personale del Compartimento di Genova, ha scoperto l'autore di due filmati messi nei giorni scorsi sul motore di ricerca internet "Google Italia", che riprendevano un motociclista pirata.
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