L'orientamento dei vari governi europei è chiarissimo: impedire trasgressioni ai limiti
E si inizia a discutere sull'opportunità di bloccare a 200 orari la velocità raggiungibile
Autolimitare la velocità massima
Il mondo dell'auto a un bivio
di VINCENZO BORGOMEO
Ma davvero è tutta colpa della velocità? In estrema sintesi si. Il mondo dell'auto si divide, ci sono lettori che protestano ed altri che invece plaudono alle tante iniziative della polizia stradale. Ma c'è di più. In ambienti ministeriali si comincia a parlare con una certa insistenza di un progetto di legge per l'autolimitazione della velocità massima delle auto: si parte dal fatto che molte auto sono già bloccate a 250 orari e si tenderebbe a portare questo limite massimo a 200. Con una certezza: nessuno costruttore o associazione di automobilisti oserà mai protestare perché la velocità massima è bloccata a "miserabili" 200 orari...
La spinta verso questa nuova normativa non arriva fra l'altro solo da chi si occupa di sicurezza stradale, ma anche dal mondo degli ambientalisti. E non solo perché ovviamente viaggiare a forte velocità porta alle stelle le emissioni inquinanti: il problema è legato alla progettazione di auto così veloci. Pneumatici, sospensioni, aerodinamica: tutto potrebbe essere sottodimensionato se la vettura fosse bloccata a "soli" 200 orari. I costi si abbasserebbero, ma anche i consumi perché ovviamente dopo aver assicurato una buona accelerazione e una ripresa brillante, il discorso prestazioni per una vettura sarebbe finito lì. Diventerebbe perfino inutile la scalata alla potenza che oggi tutte le auto, dalle utilitarie alle berline, stanno vivendo.
"C'è un paradosso - spiega Carmelo Lentino, poortavoce della campagna "Basta un Attimo" contro le stragi del sabato sera e per la sicurezza stradale - legato al fatto che a fronte di limiti molto severi, di 130, ci sono auto che possono arrivare a 230 e oltre orari. A nostro avviso è anche 200 è troppo, ma va bene iniziare a parlare di autolimitazioni delle auto".
"Noi siamo favorevoli alla limitazione, l'importante è iniziare a discutere di questi temi. Già il fatto di mettere un limite tecnico è un fatto positivo, soprattutto in un Paese dove i limiti non esistono e le vetture possono andare (teoricamente) a qualsiasi velocità".
Certo, bloccare la velocità massima ha il sapore della provocazione, ma una cosa è certa: il tema porta di nuovo alla ribalta il problema velocità.
"Ari Vatanen, ex campione di rally ed europarlamentare finlamdese - spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, associazione amici polizia stradale - ci ha raccontato che se i limiti fosssero rispettati il numero delle vittime di incidenti sttradali sarebbero dimezzati. E noi dell'Asaps siamo più che d'accordo sul fatto di bloccare la velocità massima elettronicamente: i camion sono già autolimitati. Ed è assurdo avere in Italia l'86% delle macchine in vendita che possono superare i 200 orari".
Plauso anche dall'associazione nazionale vittime della strada: "Siamo perfettamente d'accordo - spiega Antonio Lerario - perché in una situazione di scarsi controlli impone di iniziare a parlare di velocità autolimitata. Ma c'è di più, occorre controllare sempre che velocità raggiunge l'auto, come avviene nel mondo dei trasporti pesanti".
D'altra parte i numeri sugli incidenti, come abbiamo visto nella recente inchiesta sui Tutor non danno scampo a diverse interpretazioni: la velocità è la prima causa della mortalità su strada perché dove è montato il sistema di rilevazione automatica della velocità media in autostrada da un anno all'altro il tasso di mortalità diminuito del 50% e quello relativo ai feriti del 34%. Mai successo nella storia della sicurezza stradale.
Eppure sono in tanti a sostenere il contrario. E se gli automobilisti sono ancora incerti sui pericoli e, soprattutto, sulle conseguenze della velocità, i governi europei sembrano invece avere le idee molto chiare. In Italia il Tutor sarà infatti esteso a macchia d'olio, in Austria hanno appena bocciato la proposta che voleva innalzare i limiti di velocità su molte strade, è di pochi giorni fa la notizia che in Francia hanno appena abbassato da 70 a 50 Km/h il limite massimo di velocità sui boulevard di Parigi.
La rotta sembra ormai tracciata. Aspettiamo a questo punto solo le prossime mosse in quella che ormai sembra una battaglia senza quartiere fra la lobby delle case automobilistiche e l'associazione amici polizia stradale, quella delle vittime della strada e tante altre.
fonte:
repubblica.it
E si inizia a discutere sull'opportunità di bloccare a 200 orari la velocità raggiungibile
Autolimitare la velocità massima
Il mondo dell'auto a un bivio
di VINCENZO BORGOMEO
Ma davvero è tutta colpa della velocità? In estrema sintesi si. Il mondo dell'auto si divide, ci sono lettori che protestano ed altri che invece plaudono alle tante iniziative della polizia stradale. Ma c'è di più. In ambienti ministeriali si comincia a parlare con una certa insistenza di un progetto di legge per l'autolimitazione della velocità massima delle auto: si parte dal fatto che molte auto sono già bloccate a 250 orari e si tenderebbe a portare questo limite massimo a 200. Con una certezza: nessuno costruttore o associazione di automobilisti oserà mai protestare perché la velocità massima è bloccata a "miserabili" 200 orari...
La spinta verso questa nuova normativa non arriva fra l'altro solo da chi si occupa di sicurezza stradale, ma anche dal mondo degli ambientalisti. E non solo perché ovviamente viaggiare a forte velocità porta alle stelle le emissioni inquinanti: il problema è legato alla progettazione di auto così veloci. Pneumatici, sospensioni, aerodinamica: tutto potrebbe essere sottodimensionato se la vettura fosse bloccata a "soli" 200 orari. I costi si abbasserebbero, ma anche i consumi perché ovviamente dopo aver assicurato una buona accelerazione e una ripresa brillante, il discorso prestazioni per una vettura sarebbe finito lì. Diventerebbe perfino inutile la scalata alla potenza che oggi tutte le auto, dalle utilitarie alle berline, stanno vivendo.
"C'è un paradosso - spiega Carmelo Lentino, poortavoce della campagna "Basta un Attimo" contro le stragi del sabato sera e per la sicurezza stradale - legato al fatto che a fronte di limiti molto severi, di 130, ci sono auto che possono arrivare a 230 e oltre orari. A nostro avviso è anche 200 è troppo, ma va bene iniziare a parlare di autolimitazioni delle auto".
"Noi siamo favorevoli alla limitazione, l'importante è iniziare a discutere di questi temi. Già il fatto di mettere un limite tecnico è un fatto positivo, soprattutto in un Paese dove i limiti non esistono e le vetture possono andare (teoricamente) a qualsiasi velocità".
Certo, bloccare la velocità massima ha il sapore della provocazione, ma una cosa è certa: il tema porta di nuovo alla ribalta il problema velocità.
"Ari Vatanen, ex campione di rally ed europarlamentare finlamdese - spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, associazione amici polizia stradale - ci ha raccontato che se i limiti fosssero rispettati il numero delle vittime di incidenti sttradali sarebbero dimezzati. E noi dell'Asaps siamo più che d'accordo sul fatto di bloccare la velocità massima elettronicamente: i camion sono già autolimitati. Ed è assurdo avere in Italia l'86% delle macchine in vendita che possono superare i 200 orari".
Plauso anche dall'associazione nazionale vittime della strada: "Siamo perfettamente d'accordo - spiega Antonio Lerario - perché in una situazione di scarsi controlli impone di iniziare a parlare di velocità autolimitata. Ma c'è di più, occorre controllare sempre che velocità raggiunge l'auto, come avviene nel mondo dei trasporti pesanti".
D'altra parte i numeri sugli incidenti, come abbiamo visto nella recente inchiesta sui Tutor non danno scampo a diverse interpretazioni: la velocità è la prima causa della mortalità su strada perché dove è montato il sistema di rilevazione automatica della velocità media in autostrada da un anno all'altro il tasso di mortalità diminuito del 50% e quello relativo ai feriti del 34%. Mai successo nella storia della sicurezza stradale.
Eppure sono in tanti a sostenere il contrario. E se gli automobilisti sono ancora incerti sui pericoli e, soprattutto, sulle conseguenze della velocità, i governi europei sembrano invece avere le idee molto chiare. In Italia il Tutor sarà infatti esteso a macchia d'olio, in Austria hanno appena bocciato la proposta che voleva innalzare i limiti di velocità su molte strade, è di pochi giorni fa la notizia che in Francia hanno appena abbassato da 70 a 50 Km/h il limite massimo di velocità sui boulevard di Parigi.
La rotta sembra ormai tracciata. Aspettiamo a questo punto solo le prossime mosse in quella che ormai sembra una battaglia senza quartiere fra la lobby delle case automobilistiche e l'associazione amici polizia stradale, quella delle vittime della strada e tante altre.
fonte:
repubblica.it
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