da Autoblog:
quindi fra qualche anno tutti in giro con le citycar per la Route66?
ma saranno 5oo e MiTo oppure Smart e Aygo?
e in europa quanto ci metterà la moda del SUV dodici cilindri dissel per non inquinare a passare?
Stati Uniti, terra del motoristicamente “tutto è lecito”, l’inaudito aumento del costo del petrolio ha comportato un calo del 50% nelle vendite del settore dei SUV: dai tre milioni all’anno del 2003 all’1,5 pronosticato nel 2008. Guarda caso, proprio nel periodo in cui i Big Three attraversano una crisi più nera della pece.
Le tanto derise small car, fino a non molto tempo fa sinonimo di pochezza e mentalità nerd, assolutamente incapaci di appagare l’ego dell’americano medio, rappresentano ormai il 18% delle vendite totali con margini di crescita ancora tutti da valutare: nel 2007 addirittura 2,8 milioni di immatricolazioni, tanto da generare il segmento più corposo dell’intero mercato statunitense. Insomma, la rivincita dei quattro cilindri.
Le tanto derise small car, fino a non molto tempo fa sinonimo di pochezza e mentalità nerd, assolutamente incapaci di appagare l’ego dell’americano medio, rappresentano ormai il 18% delle vendite totali con margini di crescita ancora tutti da valutare: nel 2007 addirittura 2,8 milioni di immatricolazioni, tanto da generare il segmento più corposo dell’intero mercato statunitense. Insomma, la rivincita dei quattro cilindri.
Le tre di Detroit pagano nuovamente, dopo l’incubo petrolifero degli anni ottanta, la scarsa lungimiranza, la pochezza di prospettive dei propri dirigenti: Toyota, Honda e Nissan, il nemico che avanza, hanno donato alla propria gamma un’aura di efficienza, di risparmio ambientale. Una volta di moda il “pollice verde”, il boom sarebbe stato inevitabile.
ma saranno 5oo e MiTo oppure Smart e Aygo?
e in europa quanto ci metterà la moda del SUV dodici cilindri dissel per non inquinare a passare?
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