Mercedes-Benz: gli operai sabotavano le vetture in produzione
Per una volta “i furbetti” colpiscono in Germania: sarebbero sotto investigazione un meccanico e 2 impiegati per il sabotaggio di svariate classe C, E ed S. Durante le operazioni di assemblaggio dei veicoli nell’impianto di Sindelfingen, queste “brave persone” procuravano danni di ogni genere alle auto: dal mancato assemblaggio di bulloni e morsetti, danni alla carrozzeria , fino, addirittura, a introdurre liquidi estranei allo standard nel circuito frenante. I danni economici e d’immagine per la casa della stella ammonterebbero a milioni di euro.
Tutto ciò serviva ad arrotondare lo stipendio dei tre (ex)dipendenti: le macchine fallate infatti erano “carne fresca” per i negozi di ricambi e riparazioni nei dintorni della fabbrica ed indipendenti dalla Daimler (a cui Mercedes è subordinata) che potevano così raccogliere i contratti per la riparazione delle vetture. “L’onesto lavoro” in fabbrica veniva premiato mediante bustarelle, regali e addirittura viaggi pagati. Il colmo di questa spiacevole notizia? I dipendenti sotto accusa facevano parte del “reparto di controllo della qualità”. Scade forse in questo triste modo la diceria che “sulle auto nuove non si prendono fregature”.
che cosa dire? ......alla faccia dei crucchi sempre passati per perfetti
Per una volta “i furbetti” colpiscono in Germania: sarebbero sotto investigazione un meccanico e 2 impiegati per il sabotaggio di svariate classe C, E ed S. Durante le operazioni di assemblaggio dei veicoli nell’impianto di Sindelfingen, queste “brave persone” procuravano danni di ogni genere alle auto: dal mancato assemblaggio di bulloni e morsetti, danni alla carrozzeria , fino, addirittura, a introdurre liquidi estranei allo standard nel circuito frenante. I danni economici e d’immagine per la casa della stella ammonterebbero a milioni di euro.
Tutto ciò serviva ad arrotondare lo stipendio dei tre (ex)dipendenti: le macchine fallate infatti erano “carne fresca” per i negozi di ricambi e riparazioni nei dintorni della fabbrica ed indipendenti dalla Daimler (a cui Mercedes è subordinata) che potevano così raccogliere i contratti per la riparazione delle vetture. “L’onesto lavoro” in fabbrica veniva premiato mediante bustarelle, regali e addirittura viaggi pagati. Il colmo di questa spiacevole notizia? I dipendenti sotto accusa facevano parte del “reparto di controllo della qualità”. Scade forse in questo triste modo la diceria che “sulle auto nuove non si prendono fregature”.
che cosa dire? ......alla faccia dei crucchi sempre passati per perfetti
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