Dopo il topic riguardante la tassa di possesso ( il cosidetto "bollo" ) anche per le ventennali....
Dopo il topic di Fabryh sulle carte di circolazione intestate al guidatore....
Eccone un altro, giusto per dare un altra bella botta alla mia gastrite nervosa....
Parliamo anche del progetto di abolizione del PRA, più volte uscito fuori ed altrettante volte "slittato" in sordina?
Per chi non fosse al corrente....Cito paro paro l'articolo tratto da 4R, al 16 Ottobre 2014:
Relativamente bello...al di là di alcuni passaggi, tipo i soliti aumenti a discrezione della regione....
Poi, però aggiungo sotto, sempre dalla stessa testata, a pochi giorni di distanza:
Ok...meditare di fuggire all'estero sarebbe comprensibile e relativamente facile... ma... a questo punto resto. Quando si inizierà ad imbracciare le armi, bastoni, pietre, etc... Vorrò esserci...
C'è la crisi...ed aumentano le tasse insieme agli enti inutili... boh. Senza parole, ancora una volta.
Dopo il topic di Fabryh sulle carte di circolazione intestate al guidatore....
Eccone un altro, giusto per dare un altra bella botta alla mia gastrite nervosa....
Parliamo anche del progetto di abolizione del PRA, più volte uscito fuori ed altrettante volte "slittato" in sordina?
Per chi non fosse al corrente....Cito paro paro l'articolo tratto da 4R, al 16 Ottobre 2014:
Legge di stabilità Nasce l'archivio unico. Pra abolito dal 2017
Il governo Renzi ci prova per la terza volta: nascerà l’archivio unico dei veicoli, sotto il tetto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, e arriverà il documento unico, la “nuova” carta di circolazione con annotati anche i dati relativi alla proprietà. Tutto ciò svuoterà di funzioni il Pubblico registro automobilistico, nato nel 1927 sotto il regime fascista, che però non scomparirà subito. La soppressione del Pra, infatti, è prevista il 1° luglio 2017. È quanto prevede la legge di stabilità, documento di cui Quattroruote è entrata in possesso, presentata ieri sera dal presidente del consiglio, Matteo Renzi. L’ex legge Finanziaria prevede anche, coerentemente con l’abolizione delle province e del Pra, l’abolizione dell’Ipt, l’Imposta provinciale di trascrizione, che sarà sostituita dall’Iri, Imposta regionale di immatricolazione. La nuova imposta si pagherà una volta sola al momento dell’acquisto del veicolo o della sua importazione dall’estero. Per compensare la perdita di gettito che ne deriverà (l’Ipt, attualmente, si paga anche a ogni passaggio di proprietà) le regioni, come peraltro possono già fare, avranno facoltà di aumentare gli importi della tassa automobilistica. Tutto ciò, ovviamente, dovrà passare al vaglio del parlamento prima di diventare legge dello stato.
Il governo Renzi ci prova per la terza volta: nascerà l’archivio unico dei veicoli, sotto il tetto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, e arriverà il documento unico, la “nuova” carta di circolazione con annotati anche i dati relativi alla proprietà. Tutto ciò svuoterà di funzioni il Pubblico registro automobilistico, nato nel 1927 sotto il regime fascista, che però non scomparirà subito. La soppressione del Pra, infatti, è prevista il 1° luglio 2017. È quanto prevede la legge di stabilità, documento di cui Quattroruote è entrata in possesso, presentata ieri sera dal presidente del consiglio, Matteo Renzi. L’ex legge Finanziaria prevede anche, coerentemente con l’abolizione delle province e del Pra, l’abolizione dell’Ipt, l’Imposta provinciale di trascrizione, che sarà sostituita dall’Iri, Imposta regionale di immatricolazione. La nuova imposta si pagherà una volta sola al momento dell’acquisto del veicolo o della sua importazione dall’estero. Per compensare la perdita di gettito che ne deriverà (l’Ipt, attualmente, si paga anche a ogni passaggio di proprietà) le regioni, come peraltro possono già fare, avranno facoltà di aumentare gli importi della tassa automobilistica. Tutto ciò, ovviamente, dovrà passare al vaglio del parlamento prima di diventare legge dello stato.
Poi, però aggiungo sotto, sempre dalla stessa testata, a pochi giorni di distanza:
Contrordine, il Pra non sarà abolito
E tre. Per la terza volta l’abolizione del Pra viene scritta nero su bianco in un disegno di legge del governo Renzi. E per la terza volta scompare dal testo definitivo. Dopo il ddl “spending review” ad aprile, dopo il ddl “sforbicia Italia” a luglio, stavolta è il turno del ddl “stabilità”, l’ex Finanziaria. Nel cui testo finale, di cui Quattroruote è in possesso, non vi è più traccia di una riforma di cui si parla da vent’anni. Anche stavolta, insomma, una misteriosa manina è riuscita a “emendare” il testo del governo ancor prima dell’esame del parlamento. Ed è legittimo chiedersi, a questo punto, se abbia ancora senso, per l’esecutivo guidato da Matteo Renzi, continuare a esporsi a tali poco edificanti ritirate.
Resta il Cdp... Lo stralcio dell'articolo che riguardava l'abolizione del Pra trascina con sé anche il "documento unico" che sarebbe nato con l'istituzione dell'archivio unico, frutto della "fusione" del Pra nell'Archivio Nazione Veicoli (Anv) della Motorizzazione civile. Nella bozza di ddl si prevedeva che i dati sulla proprietà dei veicoli registrati al Pra (autoveicoli, motiveicoli e rimorchi) fossero annotati nella Carta di circolazione, l'unico documento automobilistico riconosciuto in tutto il mondo. Così non sarà e la sopravvivenza del Pra farà sopravvivere anche il Certificato di proprietà, un unicum tutto italiano che costa 27 euro di "emolumenti Pra" più 16 euro di imposta di bollo a ogni immatricolazione/trascrizione/duplicato.
...e anche l'Ipt. Nella bozza di ddl si prevedeva, coerentemente con la già avviata soppressione delle province, anche la scomparsa dell'Ipt (l'Imposta provinciale di trascrizione proporzionale alla potenza del veicolo), sostituita dalla nuova "Iri", Imposta regionale di immatricolazione, da pagare, al contrario di quanto accade adesso con l'Ipt, una sola volta, al momento della prima immatricolazione dell'auto. Anche su questo fronte nulla cambia e l'odiatissima Ipt, da pagare ogni volta che si compra un'auto, nuova o usata, resta in vigore.
Via anche il controllo automatico della Rc. Dal testo del disegno di legge è scomparsa anche la norma che avrebbe finalmente consentito il controllo automatico delle violazioni dell’obbligo di copertura assicurativa per i veicoli in circolazione. Una banale modifica del Codice della strada che tuttavia è contenuta in un disegno di legge in discussione alla commissione trasporti della camera che ha già ottenuto la sede legislativa”, una sorta di corsia preferenziale che consentirà al provvedimento di evitare le forche caudine dell’aula di Montecitorio.
Ecoincentivi 2015, confermato lo stop. Confermato, invece, lo stop ai cosiddetti ecoincentivi per l’acquisto di veicoli a gas, elettrici e ibridi, il provvedimento triennale varato nel 2012 dall’allora governo Monti che, dunque, non andrà oltre il 31 dicembre. La cifra stanziata per il 2015 ammontava a circa 40 milioni di euro che, dunque, resteranno nelle casse dello stato.
Veicoli storici, l’esenzione bollo solo a trent’anni. Confermato anche il giro di vite sui veicoli ultraventennali. L’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica, dunque, scatterà dopo trent’anni dall’immatricolazione. Un provvedimento che secondo l’Asi comporterà, per le regioni, un risparmio, anzi, un maggiore incasso, di appena 7,5 milioni di euro.
Resta la possibilità di aumento del bollo. E a proposito di bollo, nulla di nuovo nemmeno sull'odiatissima tassa automobilistica, che finisce nelle casse delle regioni e delle province autonome e che ogni amministrazione può aumentare del 10% all'anno.
Parola al parlamento. Tutto ciò, ovviamente, è ancora sulla carta, visto che il ddl stabilità sarà già da domani all’esame del parlamento. Dove, come sempre accade, si assisterà al solito assalto alla diligenza da parte dei partiti, delle regioni, degli enti locali e di tutti gli altri legittimi portatori d’interessi. Non sempre nell'interesse della collettività.
E tre. Per la terza volta l’abolizione del Pra viene scritta nero su bianco in un disegno di legge del governo Renzi. E per la terza volta scompare dal testo definitivo. Dopo il ddl “spending review” ad aprile, dopo il ddl “sforbicia Italia” a luglio, stavolta è il turno del ddl “stabilità”, l’ex Finanziaria. Nel cui testo finale, di cui Quattroruote è in possesso, non vi è più traccia di una riforma di cui si parla da vent’anni. Anche stavolta, insomma, una misteriosa manina è riuscita a “emendare” il testo del governo ancor prima dell’esame del parlamento. Ed è legittimo chiedersi, a questo punto, se abbia ancora senso, per l’esecutivo guidato da Matteo Renzi, continuare a esporsi a tali poco edificanti ritirate.
Resta il Cdp... Lo stralcio dell'articolo che riguardava l'abolizione del Pra trascina con sé anche il "documento unico" che sarebbe nato con l'istituzione dell'archivio unico, frutto della "fusione" del Pra nell'Archivio Nazione Veicoli (Anv) della Motorizzazione civile. Nella bozza di ddl si prevedeva che i dati sulla proprietà dei veicoli registrati al Pra (autoveicoli, motiveicoli e rimorchi) fossero annotati nella Carta di circolazione, l'unico documento automobilistico riconosciuto in tutto il mondo. Così non sarà e la sopravvivenza del Pra farà sopravvivere anche il Certificato di proprietà, un unicum tutto italiano che costa 27 euro di "emolumenti Pra" più 16 euro di imposta di bollo a ogni immatricolazione/trascrizione/duplicato.
...e anche l'Ipt. Nella bozza di ddl si prevedeva, coerentemente con la già avviata soppressione delle province, anche la scomparsa dell'Ipt (l'Imposta provinciale di trascrizione proporzionale alla potenza del veicolo), sostituita dalla nuova "Iri", Imposta regionale di immatricolazione, da pagare, al contrario di quanto accade adesso con l'Ipt, una sola volta, al momento della prima immatricolazione dell'auto. Anche su questo fronte nulla cambia e l'odiatissima Ipt, da pagare ogni volta che si compra un'auto, nuova o usata, resta in vigore.
Via anche il controllo automatico della Rc. Dal testo del disegno di legge è scomparsa anche la norma che avrebbe finalmente consentito il controllo automatico delle violazioni dell’obbligo di copertura assicurativa per i veicoli in circolazione. Una banale modifica del Codice della strada che tuttavia è contenuta in un disegno di legge in discussione alla commissione trasporti della camera che ha già ottenuto la sede legislativa”, una sorta di corsia preferenziale che consentirà al provvedimento di evitare le forche caudine dell’aula di Montecitorio.
Ecoincentivi 2015, confermato lo stop. Confermato, invece, lo stop ai cosiddetti ecoincentivi per l’acquisto di veicoli a gas, elettrici e ibridi, il provvedimento triennale varato nel 2012 dall’allora governo Monti che, dunque, non andrà oltre il 31 dicembre. La cifra stanziata per il 2015 ammontava a circa 40 milioni di euro che, dunque, resteranno nelle casse dello stato.
Veicoli storici, l’esenzione bollo solo a trent’anni. Confermato anche il giro di vite sui veicoli ultraventennali. L’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica, dunque, scatterà dopo trent’anni dall’immatricolazione. Un provvedimento che secondo l’Asi comporterà, per le regioni, un risparmio, anzi, un maggiore incasso, di appena 7,5 milioni di euro.
Resta la possibilità di aumento del bollo. E a proposito di bollo, nulla di nuovo nemmeno sull'odiatissima tassa automobilistica, che finisce nelle casse delle regioni e delle province autonome e che ogni amministrazione può aumentare del 10% all'anno.
Parola al parlamento. Tutto ciò, ovviamente, è ancora sulla carta, visto che il ddl stabilità sarà già da domani all’esame del parlamento. Dove, come sempre accade, si assisterà al solito assalto alla diligenza da parte dei partiti, delle regioni, degli enti locali e di tutti gli altri legittimi portatori d’interessi. Non sempre nell'interesse della collettività.
Ok...meditare di fuggire all'estero sarebbe comprensibile e relativamente facile... ma... a questo punto resto. Quando si inizierà ad imbracciare le armi, bastoni, pietre, etc... Vorrò esserci...
C'è la crisi...ed aumentano le tasse insieme agli enti inutili... boh. Senza parole, ancora una volta.
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