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Antiattrito alla 10 -9

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  • Antiattrito alla 10 -9

    Orami vi è una tendenza univoca nel serigrafare i prodotti antiattrito con la formula matematica della potenza alla 10-9, per dare espressione della grandezza della molecola, sì, va bene..ma quale?
    Le etichette riportano che non si tratta più di molecole solide come graffite, molibdeno, zinco e derivati.
    Allora di cosa si tratta, a mio avviso di Cloroparaffine modificate, ovvero stabilizzate : Non produrranno acido cloridirico ad alta temperatura, deleterio per le parti motore e o-ring.
    Anche il Polar Plus di Bardahl penso sia della medesima famiglia. Trovo, in molti degli additivi che ho provato - meno uno - un indice di voscosità elevato, non sp se - poi - a freddo quiesto comporti un problema di pompaggio dell'olio.
    Anche il nitruro di boro, si trova in rete a 5€ per 50 grammi, pronto per essere miscelato, rivenduto dai soliti produttori a 40€ nella confezione di alcuni noti a molti che fanno molta pubblicità.
    D'altronde, se Zinco e derivati non si possono più adottare - così come le molecole classiche di Molibdeno e Grafite, allora la strada rimasta era quella delle cloro-paraffine modificate. Cos' come il Rev - X americano, molto costoso.
    Non ho trovato altra spiegazione a tutto ciò.

  • #2
    Re: Antiattrito alla 10 -9

    Poker333
    Avete mai provato additivi a base di Rame?

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    • #3
      Re: Antiattrito alla 10 -9

      Io no. Ma il rame ha la facolta' come il Molibdeno.dato che non si puo usare li Zinco e Fosforo per causa dei catalizzatori e norme sugli oli, rimangono le cloro-paraffine.

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      • #4
        Re: Antiattrito alla 10 -9

        Forse soko il synerlec di royale e interessante..

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        • #5
          Re: Antiattrito alla 10 -9

          Noooo...
          Non confondete il molibdene con i rame. Il molibdene superate certe temperature si trasforma in triossido di molibdene e non è adeguato all'utilizzo in determinati meccanismi.
          Il rame non ha di questi problemi, anzi, è termo-conduttori e scarica il nodo meccanico dalle alte temperature.

          Poi bisogna vedere anche di che tipo di rame si tratta, in polvere è una cosa, a livello molecolare e tutt'altra musica.

          Ritengo opportuno fare analisi chimiche di olii che hanno percorso determinati km per trarre conclusioni, perché spesso la realtà e le etichette non combaciano.
          Analisi dove si vedono tutti gli elementi compresi TAN, TBN, viscosità, ferro ecc.

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          • #6
            Re: Antiattrito alla 10 -9

            Ok..ma il rame molecolare e un acronimo o cosa altro.? Anche gli additivi ceramici commerciali nascondevano e contenevano invece boro.sarebbe interessante testarli a meno 20 gradi e a piu 150.

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            • #7
              Re: Antiattrito alla 10 -9

              Originariamente inviato da poker333 Visualizza il messaggio
              Ok..ma il rame molecolare e un acronimo o cosa altro.? Anche gli additivi ceramici commerciali nascondevano e contenevano invece boro.sarebbe interessante testarli a meno 20 gradi e a piu 150.
              L'unica cosa che posso dire è questa: gli oli moderni, a parte Royale e qualche altro come Penrite - hanno un indice di taglio meccancio basso, la prova soto sforzo al frizionometro è lampante, anche a freddo; intendo la pressione in Kg sul velo olio.

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              • #8
                Re: Antiattrito alla 10 -9

                Originariamente inviato da poker333 Visualizza il messaggio
                L'unica cosa che posso dire è questa: gli oli moderni, a parte Royale e qualche altro come Penrite - hanno un indice di taglio meccancio basso, la prova soto sforzo al frizionometro è lampante, anche a freddo; intendo la pressione in Kg sul velo olio.
                Soprattutto sono gli oli Acea C hanno poca resistenza e non solo al taglio, ma anche in durata. Poi c'è chi crede che possano durare 30 mila km con i long life e ci si ritrova alla fine, con il motore tra i 90 e i 120 mila km che è uno schifo.
                La strada dell'antiattrito poi è fatta di successi e di insuccessi, visto che molti poi, credono che l'olio possa diventare invincibile solo perchè ci hanno messo l'antiattrito. Le strade per l'antiattrito poi sono due; o si compra olio già "perfezionato" alla nascita (vedi bardahl, royal purple, xenum, liqui moly e così via) oppure si aggiunge di mano propria, additivi di varie nature da provare di volta in volta.
                E' anche naturale però, che additivando a posteriori, uno guardi anche il rapporto costi/benefici e tuttal'più verrebbe da chiedersi come mai un additivo come il valena non sia stato implementato di serie in un olio già pronto all'uso, tipo il gazprom di madre patria.

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                • #9
                  Re: Antiattrito alla 10 -9

                  Poker333
                  Di solito il rame negli additivi si presenta in polvere.
                  Invece il Valena si presenta come additivo solubile e l'analisi chimica fa vedere fino a 500/600 ppm di rame presente nel sistema lubrificante senza però contenere polveri oppure fasi solide.

                  Per quanto riguarda le temperature, noi viviamo in Russia dove le temperature sono molto varie e alcune volte estreme, quindi da un punto di vista delle temperature abbiamo visto tutto.
                  Invece per quanto riguarda i test tribologici antiattrito metterò nel tema degli additivi alcuni esperimenti di alcune università che hanno testato il Valena-SV e li sarà più apposito commentare il tutto. Esperimenti fatti con varie macchine tribologiche, incluso quello che dite voi, ovvero Kg su velo (come nella macchina di Timken).

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                  • #10
                    Re: Antiattrito alla 10 -9

                    Buongiorno Lino7463.
                    Parto dal presupposto che avete ragione riguardo il fatto che gli olii al giorno d'oggi non riescono a dare quello che dovrebbero sotto alcuni punti di vista, tra cui il discorso antiattrito, ed è ancor più giusto il ragionamento riguardo le 2 vie:
                    - olio additivato
                    - aggiunta di additivi
                    In questo caso sorge il dubbio di cosa usare e probabilmente non tanto guardare il rapporto costi/benefici ma la reale efficacia del prodotto per quanto riguarda la salvaguardia del motore, perché una cosa è risparmiare un pieno di benzina e pagarsi il prodotto con qualche guadagno, tutt'altro invece non rimanere a piedi ed evitare una manutenzione (i costi della quale aumentano annualmente).
                    Non è detto che non si trovino prodotti che fanno entrambe le cose.

                    Per quanto riguarda il discorso del Valena-SV implementato di serie posso dire alcune cose:

                    - quando si va a parlare con le società multinazionali di questo genere, per una società in crescita come quella di Valena, il discorso è solamente 1: vendere a titolo definitivo il brevetto senza avere più la possibilità di commercializzare. Come risultato vendere ad un determinato prezzo le tecnologie e rimanere senza niente. Società del genere voglio il controllo e non partnership. Come rimedio, bisogna diventare una grossa società multinazionale quasi alla pari, allora il discorso partnership sarà attuale.

                    - Gli olii saranno privi di certificazione, approvazioni ecc , perché il prodotto contiene rame e quindi ci sono problemi a ricevere approvazioni, e vuol dire che i produttori non potranno consigliare questo olio, e i rivenditori autorizzati non lo venderanno. Oppure bisogna passare test di certificazione a parte.

                    - Le società produttrici di sa, guadagnano molto sulla manutenzione e ricambi (statisticamente il guadagno maggiore), quindi far approvare determinati prodotti (non solo il Valena) non è conveniente in un'epoca dove si produce tutto con l'occhio puntato alla manutenzione e al guadagno. Oramai vengono usate le normative ecologiche al fine di capitalizzare ultreriormente sui clienti.
                    In proporzione le società produttrici guadagnano miliardi di euro, e non certificheranno mai un olio, che potrebbe ridurre i guadagni, mentre alcuno olii di fascia molto bassa, hanno le attestazioni... un caso?

                    Purtroppo viviamo in un'epoca dove ogni anno esce un iPhone nuovo (potrebbe uscire tranquillamente ogni 2, ma ogni anno bisogna far tirare fuori i soldi ai clienti), e stesso discorso nell'industria automobilistica, e non per caso si dice che non esistono più le auto di una volta che fanno un grandissimo chilometraggio, ma solo auto dove ogni 3 anni esce un restyling oppure un modello nuovo, e quello di prima va nelle mani di uno che va da un concessionario all'altro.
                    Questa di chiama "programmazione"!
                    Si prende un motore (per esempio BMW), si testa un olio (per esempio il castrol), il motore usando sempre il castrol a determinati regimi arriva ad un punto dove non è più idoneo all'utilizzo.
                    La BMW capisce che ad esempio 150.000km ed inizia la manutenzione (guadagno), la Castrol capisce che vende una determinata quantità di olio ogni vettura in garanzia (guadagno minimo per 3 anni), e si fa un piano economico, dove viene decisa la quantità di modelli che usciranno in commercio e la quantità di olio che verrà usata su questi modelli, e si programma il ricavo di ognuno (la castro paga milioni per ricevere la rettificazione che ammortizzerà nel corso delle vendite con rispettivo guadagno).
                    I produttori di auto e olio guadagnano, i clienti pagano. Se si vuole usare altri olio, si va fuori garanzia (la garanzia è un ottimo metodo per imporre le proprie regole).

                    Pur volendo, prodotti antiattrito buoni vanno a rovinare un po' i piani economici di queste società, con tanto che questi si utilizzano a fin di bene, per preservare i meccanismi, risparmiare sul l'olio e carburante in alcuni casi, ma a queste società non importa tanto del cliente, importa solo il ricavo che può avere da questo cliente. Business, niente di personale.

                    Per questo le società che producono ottimi prodotti antiattrito hanno delle difficoltà a stare in un mercato dove tranne il cliente finale, non fanno comodo a nessuno. Forse prima o poi la tendenza cambierà, ma adesso la realtà è così.

                    Quindi Valena e altri prodotti se la devono cavare con le proprie forze.
                    Ultima modifica di Valena-sv; 14-09-2017, 07:48.

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