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ADDIO AD UN GRANDE ...
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Ogni parola può sembrare scontata, banale, o già scritta da altri. Inutile sottolineare che la morte di una persona è sempre un evento tragico nella nostra fragile "permanenza quotidiana", attimi di vita che si rincorrono freneticamente uno dopo l’altro.
La scomparsa di Carlo Talamo è arrivata proprio come perviene ogni brutta notizia. Con la "glacialità" di una fredda ma inequivocabile verità. E’ vero, quando muore qualcuno che conosciamo bene, ci sentiamo toccati più interiormente. Se poi questa persona è un viscerale appassionato di moto, ci sentiamo coinvolti fino nel profondo delle nostre emozioni. Le stesse che ci hanno portato, ognuno con percorsi diversi, a questo lavoro nell’ambiente "caldo" delle due ruote.
Carlo amava le moto proprio come noi, le guidava con passione vera entrando in sintonia con loro, riuscendo ad "i nterpretarle" a suo modo , un modo intimo di "leggere" prestazioni, caratteristiche ma, soprattutto essenza ed indole.
Tutto in lui era particolare, estremo. Anche l’anima che metteva nelle sue pagine, nelle sue righe dense di amore per questo oggetto tanto strano quanto unicamente vivo chiamato moto.
Ci piace pensare che, nell’istante in cui il suo filo con la vita si è rotto, Carlo abbia avuto il tempo di rivivere i suoi ricordi più belli: di uomo, di motociclista, di persona dedita al lavoro e di appassionato senza compromessi. Quel rumore così particolare del tre cilindri, dopotutto, assomigliava perfettamente alla sua natura estrosa e fantasiosa; un modo di essere originale non per "apparire diverso" ma per scelta individuale.
Ciao Carlo, ciao alla tua passione che rimarrà per sempre nella tua anima, ciao a quel rombo che ti faceva venire la pelle d’oca o che ti faceva sentire vivo. Lo sei ancora, ma in modo diverso, forse meno presente ma ugualmente co involgente per quella pa rte di te che rimarrà per sempre nelle nostre redazioni, nei nostri pensieri, dentro ogni nostro pensiero "estremo". Forse ci hai dato molto in questi anni. Hai messo in luce la parte più vera del motociclista ed hai insegnato a non nascondere questa natura che abita in ognuno di noi.
Non sei più qui, oggi. Ma ogni volta che ci capiterà di leggere ogni tuo scritto, anche tra qualche anno su una vecchia rivista dimenticata in cantina, non potremo non pensare a Te, alla tua natura semplice ma grintosa.
Qualcuno ti ha portato via per sempre e questa è una delle realtà che viviamo oggi leggendo della tua scomparsa. Ma ne esistono altre più morbide e delicate che invece ti faranno ricordare per sempre a tutti noi.
Addio Carlo, o, più semplicemente, ciao da tutti noi.
La redazione
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ADDIO AD UN GRANDE ...
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Ogni parola può sembrare scontata, banale, o già scritta da altri. Inutile sottolineare che la morte di una persona è sempre un evento tragico nella nostra fragile "permanenza quotidiana", attimi di vita che si rincorrono freneticamente uno dopo l’altro.
La scomparsa di Carlo Talamo è arrivata proprio come perviene ogni brutta notizia. Con la "glacialità" di una fredda ma inequivocabile verità. E’ vero, quando muore qualcuno che conosciamo bene, ci sentiamo toccati più interiormente. Se poi questa persona è un viscerale appassionato di moto, ci sentiamo coinvolti fino nel profondo delle nostre emozioni. Le stesse che ci hanno portato, ognuno con percorsi diversi, a questo lavoro nell’ambiente "caldo" delle due ruote.
Carlo amava le moto proprio come noi, le guidava con passione vera entrando in sintonia con loro, riuscendo ad "i nterpretarle" a suo modo , un modo intimo di "leggere" prestazioni, caratteristiche ma, soprattutto essenza ed indole.
Tutto in lui era particolare, estremo. Anche l’anima che metteva nelle sue pagine, nelle sue righe dense di amore per questo oggetto tanto strano quanto unicamente vivo chiamato moto.
Ci piace pensare che, nell’istante in cui il suo filo con la vita si è rotto, Carlo abbia avuto il tempo di rivivere i suoi ricordi più belli: di uomo, di motociclista, di persona dedita al lavoro e di appassionato senza compromessi. Quel rumore così particolare del tre cilindri, dopotutto, assomigliava perfettamente alla sua natura estrosa e fantasiosa; un modo di essere originale non per "apparire diverso" ma per scelta individuale.
Ciao Carlo, ciao alla tua passione che rimarrà per sempre nella tua anima, ciao a quel rombo che ti faceva venire la pelle d’oca o che ti faceva sentire vivo. Lo sei ancora, ma in modo diverso, forse meno presente ma ugualmente co involgente per quella pa rte di te che rimarrà per sempre nelle nostre redazioni, nei nostri pensieri, dentro ogni nostro pensiero "estremo". Forse ci hai dato molto in questi anni. Hai messo in luce la parte più vera del motociclista ed hai insegnato a non nascondere questa natura che abita in ognuno di noi.
Non sei più qui, oggi. Ma ogni volta che ci capiterà di leggere ogni tuo scritto, anche tra qualche anno su una vecchia rivista dimenticata in cantina, non potremo non pensare a Te, alla tua natura semplice ma grintosa.
Qualcuno ti ha portato via per sempre e questa è una delle realtà che viviamo oggi leggendo della tua scomparsa. Ma ne esistono altre più morbide e delicate che invece ti faranno ricordare per sempre a tutti noi.
Addio Carlo, o, più semplicemente, ciao da tutti noi.
La redazione
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