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Omologare al TUV... ma a Milano.

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  • Omologare al TUV... ma a Milano.

    ...c'è la prcedura da seguire per omologare una special... che è un po' come dire un esemplare unico.
    In alternativa va bene anche per omologare tutti quei pezzi che ci fanno impazzire e che qui in Italia non sono legali.

    ----------------------------

    Il nostro contatto presso la sede milanese del TUV è Marco Mauri, direttore di divisione, che ci ha illustrato nei dettagli come muoversi per apportare delle modifiche facilmente omologabili.
    L'omologazione di un motociclo è soggetta infatti a 19 direttive specifiche raccolte in una direttiva quadro, la 92/61/CEE. Intervenire su una moto già omologata e semplicemente modificata è relativamente semplice se si tratta di un veicolo prodotto a partire dal '99, da quando cioè si applica la direttiva europea di omologazione in oggetto.
    Se il veicolo è più anziano, tutto diviene più difficile, perché bisogna vedere in base a quale normativa è stato certificato e poi aggiornarne l’omologazione preoccupandosi che sia comunque conforme alla normativa originale.
    Nel caso in cui siano stati sostituiti pochi componenti, l'operazione è semplificata se i nuovi accessori adottati sono già omologati a livello comunitario o se sono certificati TUV. Diversamente vanno dapprima approvati dall’ente tedesco attraverso prove aggiuntive.
    Il riferimento è per cerchi, manubri, parafanghi e forcelle; componenti per i quali l'Europa non impone un'omologazione, ma che il TUV, perché possano circolare in Germania, deve testare. Insomma, al momento di comperare un nuovo forcellone, prima dell’acquisto è meglio sincerarsi che abbia il logo del TUV.
    Diverso il caso se si tratta di componenti originali già adottati da una casa costruttrice di motocicli, perché in questo caso il problema è comunque superato per la presunzione di sicurezza riconosciuta ai componenti originali.

    Anche omologare un veicolo unico non è allora una cosa così difficile. In fin dei conti non è altro che l’applicazione modulare delle norme d’omologazione.
    Attenzione però, più componenti già certificati si utilizzano e più facile è il procedimento, perché serviranno meno prove, che costano, soprattutto perché in certi casi richiedono l’uso di laboratori esterni il cui affitto non è a buon mercato.
    Se invece si debbono testare le ruote, il manubrio, il motore, l’inquinamento, la potenza, e altri componenti, i costi lievitano e si impiega comunque molto tempo in più.

    Al termine delle prove viene stesa una relazione tecnica in due lingue e attraverso agenzie specializzate si può provvedere a un'immatricolazione provvisoria in Germania, operazione che comporta anche il pagamento di una serie di tasse e di un'assicurazione a breve scadenza.
    Il costo di questa operazione è quantificabile in circa 250 euro, ai quali vanno aggiunte le spese per l’immatricolazione italiana, più o meno una cifra equivalente.
    Per quanto riguarda invece i costi del TUV, dipende molto dal tipo di omologazione che si richiede. A Milano la tariffa è oraria e una giornata intera costa 750 euro. Eventuali laboratori ai quali ci si deve rivolgere per prove particolari, come quella sulle emissioni allo scarico o sulla potenza del motore, necessarie se sono variati componenti fondamentali del propulsore, si pagano a parte.
    Per omologare una moto alla quale siano stati sostituiti ruote, forcelle e freni si impiegano in media 4-6 ore, perché oltre all'analisi statica viene effettuata anche una prova dinamica di stabilità del veicolo da collaudatori professionisti.

    ....



    Le attività del TUV

    Il TUV è un gruppo che impiega circa 10.000 persone e che esercita la propria attività in 4 settori: automotive (circolazione stradale, ma anche ferrovie), certificazioni di sistema ISO 9000 e 14000 (il core business in Italia), certificazioni di prodotto (lavatrici, bancomat, computer, dispositivi per satelliti, stampanti…), costruzioni e impianti (ascensori, serbatoi, materiali…).
    In Italia il TUV ha diverse sedi e alcuni laboratori. A Scarmagno per esempio, in provincia di Torino, c'è un laboratorio per le prove su ruote che è anche l’unico che in Italia certifica i serbatoi in plastica. Fra i clienti citiamo l’Acerbis e i produttori di serbatoi in polietilene per scooter.
    Numerosi anche i costruttori di moto che si rivolgono al TUV per avere l'omologazione dei loro modelli, a cominciare dalle case italiane, ma anche dalle giapponesi o da quelle tedesche, che operano direttamente in Germania.
    Per informazioni, il TUV di Milano risponde al numero 02.66.05.31.


    Spero vi sia utile.

    Per visionare tutto l'articolo:
    http://www.motonline.com/mol2/MainAp...494390&lang=IT
    ma penso ci si debba registrare.

  • #2
    grazie..cmq avevo già contaato la sede di milano..e epr il mio progetto di trapianto di un 1.2 8 v fiat i prezzi sono altissimi..(si rientra nel disocrso prova gas di scarico ecce cc...)
    L'uomo superiore vive in pace con tutti, senza agire come tutti

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    • #3
      Cioè, chiaritemi una cosa, poiche sono un pò tonto e non sono sicuro di aver capito bene.
      Se io ho un filtro ad aspirazione diretta e un'assetto regolabile entrambi omologati TUV, io potrei fare richiesta di trascrizione degli "accessori" sul libretto?e questo mi costerebbe circa 1000 Euri?
      Grazie in anticipo per i chiarimenti.

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