Re: aditivi al TEFLON forse è meglio starne alla larga....
Originariamente inviato da zio gavino
Ahaha, io (avendo un'idromassaggio ad ozono) ho sempre saputo così e a quanto pare mi ricordavo bene se tu sei convinto che sia sbagliato porta altre notizie e non chiacchiere La molecola dell'ozono è altamente instabile (del resto nell'atmosfera si forma dall'ossigeno colpiuto dagli ultravioletti del sole) PERCUI PRENDI ATTO CHE DICENDO CHE PER SEPARARLA CI VUOLE UN'ESPLOSIONE NUCLEARE HAI DETTO UN'EMERITA
stai facendo 1 bel minestrone
un conto è la formazione dell' ozono sopra i 30 km d' altezza, un conto quello che si forma facendo attraversare comune aria da 1 scarica ad alta tensione... un altro e ben diverso SEPARARE un atomo di O da O2.
per cui prendi atto che le le dici tu ... e se riesci a " ritrasformare " l' ozono in O2, diventi un benemerito del trattato di Kyoto, e ti puoi cominciare a vendere le quote d aria pulita ( a me le regali, vero? )
Re: aditivi al TEFLON forse è meglio starne alla larga....
Originariamente inviato da zio gavino
come vedi le molecole si scindono, mi ricordavo bene:
"L’ozono è un gas tossico di colore bluastro, costituito da molecole instabili formate da tre atomi di ossigeno (O3); queste molecole si scindono facilmente liberando ossigeno molecolare (O2) ed un atomo di ossigeno estremamente reattivo
O3 ð O2 + O
Per queste sue caratteristiche l’ozono è quindi un energico ossidante in grado di demolire sia materiali organici che inorganici."
ciao turbonet...ho a casa una 500 L...dove si troverebbe questo filtro centrifugo?? non mi dire che è quello che si trova sotto il tappo dell'olio...
Alfa Romeo 156 1.900 jtd M-jet 140 CV
Alfa Romeo 155 1.700 TS
Lancia Fulvia 1.100 1963
"A circa 10 miglia a sud est di Pelagosa, giace la mia nave e con essa dormono il sonno eterno i miei eroici marinai...passando di li, gettate un fiore" Com.te Luigi Bianchi 24 maggio 1915 C.T. TURBINE
Re: aditivi al TEFLON forse è meglio starne alla larga....
Originariamente inviato da zio gavino
Più che fare a meno del filtro si potrebbe svuotarlo del materiale ed applicare esternamente i magneti + grossi che ci vanno. E' provato che il filtro olio è molto importante ma se noi il potere meccanico di trattenere le particelle lo sostituiamo con il potere magnetico (perlopiù sono metallo, ovviamente il rame e l'alluminio non si cattura ma nemmeno il filtro credo possa nulla contro quelle particelle)? Il risultato se bastasse il magnete sarebbe grandioso con risparmi economici ma soprattutto con pressioni del circuito + alte e rotonde. Mi hai fatto sorgere un dubbio, domani siccome ho 2 filtri auto e 2 moto usati 8quasi freschi ) ancora in garage li voglio tagliare mettere contro luce e vedere se ci sono caccole visibili per le quali il filtro possa essere indispensabile.
sinceramente condivido il tuo pensiero...però il materiale filtrante lo lascerei sicuramente al suo posto proprio per l'impotenza del magnete nei confronti dell'alluminio, per esempio!
Il tuo post mi fa pensare a quelli che ritengono inutile e dispendioso sostituire l'olio ogni 10.000 km...in Fiat sono a quota 20.000, in Renault a quota 30.000 e per giunta su motori turbo diesel!
Qui ci preoccupiamo della particella da 1 micron di ptfe che POTREBBE intasare i filtri (ma a qualcuno QUI è mai successo???)...ma se pensiamo che i filtri olio li montano sempre più piccoli (ergo:minore superficie filtrante), che non tutti usano olii 100% sintetici, ma semisynth nel 99% dei casi e che per giunta viene tenuto 30.000 km....insomma signori...credo proprio che stì filtri si dovrebbero intasare di ben altra immondizia...o no??
la prova del filtro tagliato la farò anch'io...da sempre metto 250 ml di Sintoflon Protector in 5 litri di olio...
Alfa Romeo 156 1.900 jtd M-jet 140 CV
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Lancia Fulvia 1.100 1963
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Re: aditivi al TEFLON forse è meglio starne alla larga....
Esperienza personale: uso ZX1 da quasi 100.000 Km, problemi ZERO.
A breve metterò ZX1 + PTFE ma solo nel cambio.
Ragazzi se è vero che il ptfe si aggrega... beh c'è poco da scherzare
Poi anche se non si dovesse aggregare, sta di fatto che a 280 gradi fonde e non è bello (io amo il mio alberino della turbina e voi ?)
Aspetto comunque di sapere da voi i risultati dei filtri olio aperti, ma usate un microscopio perchè 20 micron difficilmente li vedrete a occhio nudo
P.s. L'unico utilizzo serio della ceramica, consiste nei riporti fatti fare a regola d'arte sui pistoni (tecnica usata in passato anche in F1) e NON nella ceramica polverizzata !
JTD POWER Hai le palle ? Dimostramelo in pista, non su strada
Re: aditivi al TEFLON forse è meglio starne alla larga....
Salve ragazzi,
ci è stato richiesto da più parti di postare anche quì il ns intervento già visibile sulla ns sezione, speriamo possa esser utile.
Leggendo i vs ultimi post vedo che siete terrorizzati dal fatto che il ptfe è un solido, ma ricordo che anche le grafiti o bisolfuro di molibdeno lo sono, come anche del resto la "ceramica"....
Non poteva passare inosservato quel link che ci siamo ritrovati dal titolo
“Additivi al Teflon: meglio starne alla larga…”
ci siamo letti tutte le pagine e siamo rimasti un po’ allibiti dai contenuti e a volte anche dai toni che tutto hanno, tranne l’obiettiva razionalità.
Ci sorge il dubbio se esista una richiesta di un ns riscontro tecnico o se questa sia inutile in quanto questo attacco mono direzionale vada oltre le sole ipotesi, direttamente alle tesi finali e pertanto assuma la valenza di verità assoluta, più delle esperienze e della credibilità di addetti al settore con la necessità quindi, di sparger la voce in giro. Il fatto stesso però che si parli genericamente e senza mai fare nomi finisce col coinvolgere TUTTI in questa “babele”.
Ci siamo letti tutte le fonti dalle quali si è ricavato, traducendo, il testo iniziale: tutto normale, sempre le stesse cose, fiumi di parole soprattutto verso lo Slick 50 perché essendo fonti americane si riferiscono al prodotto più conosciuto e diffuso negli States, ed in generale un mare di opinioni sul settore additivi e lubrificanti. Dopo aver letto tutto però non abbiamo trovato una sola affermazione negativa certa e/o provabile, tutto è contraddistinto dal “sembra” o dal “ha detto così”, ma di fatto non ci sono né documenti originali né prove dimostrabili a sostegno delle presunte tesi contro il Ptfe. E’ molto strano poi che si leggano delle cose che sono in antitesi totale con quanto certificato nelle documentazioni tecniche emesse da DuPont, oppure nei documenti UFFICIALI US Army.
In più, altro errore, si parla del Ptfe, come fosse un unico Ptfe, un unico prodotto, mentre questa sigla racchiude un universo di materiali con caratteristiche e prestazioni diverse a seconda degli impieghi a cui è destinato, condito con un mare di inesattezze o peggio, grossolani errori di concetto.
- il primo punto infatti sul quale ci viene immediatamente da ribattere è quando leggiamo a proposito del Teflon....”dove stà l’IMBROGLIO?” In sostanza sentirci dare degli imbroglioni non è affatto piacevole, è fango gratuito su fatiche e know how di quasi 25 anni di attività nei quali si è cercato di fare del proprio meglio con prodotti innovativi ma che spesso devono vincere per prima, l’umana diffidenza verso il nuovo.
- Abbiamo letto quel testo ma prender per verità e far “girare” tante inesattezze e controsensi tecnici danneggia tutti, noi ma anche voi. E’ un insieme di supposizioni teoriche e dati confusionali che portano a conclusioni del tutto fuorvianti.
- Vi si affermano tante cose errate, anzi diremmo alcune all’opposto della realtà dei fatti! Tipo che il teflon è ok a freddo ma con la temperatura i filtri si intasino: premesso che non abbiamo mai intasato filtri in oltre 20 anni, prendiamo il caso di una particella di ptfe (da noi impiegata), da 1 micron a freddo, a caldo anche se dilatasse di un 20-30% diventerebbe 1,2-1,3micron, non certo ingigantirsi di 15 o 20volte! A smentire certe ipotesi è l’applicazione pratica.
- Leggiamo che il ptfe non và bene sugli attriti volventi (cuscinetti) quando invece l’usura degli stessi una volta trattati è drasticamente abbattuta e quanto affermiamo è perfettamente dimostrabile sia da laboratorio che con le referenze dei ns utilizzatori. Come si spiegherebbe allora che si sceglie il teflon per realizzare le boccole autolubrificanti??
- Leggiamo che i motori trattati non sono protetti a freddo: è esattamente la negazione della realtà, l’opposto! Lubrificare a secco significa che anche in assenza di olio esiste un film anti-aderente che protegge le superfici a contatto.
- Le citazioni dei responsi della prova “dell’università dello Utah” sono palesemente incongruenti tecnicamente, si afferma una cosa e, riga sotto, il contrario della stessa. Se parliamo di minore frizione come fa ad esserci maggiore usura? In tal senso invece noi abbiamo a disposizione di chi le volesse delle referenze US Army.
- A riguardo dei presunti residui solidi lasciati dal Teflon, non ci stancheremo di ripetere che il Ptfe non lascia alcun prodotto di decomposizione in quanto passa allo stadio di gas, a differenza ad es. del Bisolfuro di Molibdeno il quale ha per giunta una resistenza chimica povera. Viene ripetutamente avanzata l’ipotesi che con le altissime temperature il Teflon possa far danni: FALSO! Il teflon resiste il doppio rispetto ai migliori oli, quindi di fatto duplica il range di lubrificazione in quei frangenti e soprattutto quando l’olio non c’è o non ce la fa. Argomento Turbine già trattato ampiamente ma notiamo come lo stesso rispunti puntualmente con i soliti luoghi comuni.
- Caso DuPont: è VERO che ha dovuto difendersi ma dagli attacchi di formulatori senza scrupoli che avevano attribuito ai loro Teflon certi errori e per questo sono stati diffidati. E’ completamente FALSO che la DuPont sconsigli l’uso del Ptfe nei motori! Al CONTRARIO, DuPont all’interno della grande famiglia dei Teflon, prova la validità dei propri Ptfe riservati ad applicazioni motoristiche (non ne esiste solo uno!) a formulatori seri. Documentazioni UFFICIALI a riguardo dei Ptfe DuPont x applic. motoristiche, disponibili. DATECI IL Vs. INDIRIZZO MAIL E VE LE INVIEREMO . Noi abbiamo un contratto con DuPont, siamo autorizzati ad usare il loro nome Teflon e godiamo del loro supporto tecnico. Và poi detto che i Ptfe da soli non fanno miracoli. Bisogna saperli impiegare, micronizzare, rielaborare e sospendere. Il PTFE è solo un componente non il prodotto finale.
- E’ vero quando si citano le pubblicità ingannevoli di anni fà in America dove gli enti preposti sono realmente severi ed efficaci, ma andava completato dicendo che riguardavano dei formulatori che promettevano “miracoli” con cifre ben chiare es. 10% risparmio carburante o potenza ecc..Incrementi e miglioramenti ci sono ma dipendono da motore a motore.
- Perché allora se fosse vero tutto quanto ci avete sottoposto, si impiegherebbero i lubrificanti solidi?? Sarebbe assurdo e stupido! Per fortuna invece le ragioni ci sono: 1) Perché questi sono molto più resistenti alla temperatura rispetto agli oli, i quali hanno forti limiti. 2) Riescono a riprendere i giochi tra gli accoppiamenti con i miglioramenti immaginabili. 3) Realizzano un film secco autolubrificante. 4) Resistono molto bene alla compressione. 4) Hanno coefficienti di frizione limitatissimi.
- Vogliamo ribadire che noi non siamo preconcettualmente fissati con i Ptfe, ma al contrario aperti ai nuovi materiali, sia solidi come liquidi, sperimentiamo costantemente, non appena troveremo qualcosa di meglio del Teflon non esiteremo a metterlo in commercio.
- Viene anche scritto che i prodotti a base di Ptfe sono in realtà allungati “al risparmio”: non è affatto così! Ogni componente richiede un range di percentuale oltre il quale non apporta benefici, ed in questo ci ricolleghiamo al fatto che il Teflon è solo uno dei componenti.
- Tra le fonti citate invece come esempi di applicazioni intelligenti e utili del Ptfe vengono riportati i Coating, ovvero le vernici autolubrificanti a cottura: le abbiamo anche noi ma attenzione è necessario smontare il motore, rivestire e cuocere i pezzi con costi finali completamente diversi.
Infine, notiamo il ripetersi puntuale dell’accanimento (SOLO) nei confronti del teflon e dei prodotti basati su esso; noi abbiamo sempre puntato sulla trasparenza dichiarando esplicitamente la base dei ns prodotti, ma ci sembra che questo, invece di generare fiducia, porti al contrario.
Evidentemente è premiante la scelta di altri produttori i quali per tirarsi fuori dalla mischia, da discussioni, da diatribe preferiscono non indicare cosa contengono realmente i loro prodotti e optare per nomi altisonanti e fantascientifici! Ricordiamo che per legge
il reale contenuto dei prodotti deve essere riportato nelle relative schede tecniche e di sicurezza a disposizione del consumatore. False dichiarazioni sono perseguibili.
Scusate se ci siamo dilungati ma crediamo che i chiarimenti fossero dovuti se non altro nei confronti di coloro che ci hanno dato fiducia scegliendo i ns prodotti.
Re: aditivi al TEFLON forse è meglio starne alla larga....
Originariamente inviato da uele
Esperienza personale: uso ZX1 da quasi 100.000 Km, problemi ZERO.
A breve metterò ZX1 + PTFE ma solo nel cambio.
Ragazzi se è vero che il ptfe si aggrega... beh c'è poco da scherzare
Poi anche se non si dovesse aggregare, sta di fatto che a 280 gradi fonde e non è bello (io amo il mio alberino della turbina e voi ?)
Aspetto comunque di sapere da voi i risultati dei filtri olio aperti, ma usate un microscopio perchè 20 micron difficilmente li vedrete a occhio nudo
P.s. L'unico utilizzo serio della ceramica, consiste nei riporti fatti fare a regola d'arte sui pistoni (tecnica usata in passato anche in F1) e NON nella ceramica polverizzata !
ciao
ma secondo te, all' olio motore, a 280°C, cosa succede?
anche al miglior minerale... capita di crackizzare! lasciando residui carboniosi a iosa!
metti un bel po' d' olio della marca che preferisci, in una padella, antiaderente o meno ( meglio di no, sennò di la colpa al teflon... ) metti a cuocere a fuoco medio, se puoi controlla la temperatura con apposita sonda termometrica e tester digitale.
dopo un paio di minuti sopra i 220°C vedrai già qualcosa di simpatico accadere al tuo olietto
mi raccomando: esegui le operazioni sopra descritte, se proprio vuoi sperimentare, all' aria aperta, in luogo ben ventilato, e seguendo le prescrizioni della 626 per operazioni del genere
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