Addio grande Superman, Reeve è morto
L'attore americano si è spento a New York. Aveva 52 anni, dal '95 era completamente paralizzato
E' morto Christopher Reeve
Hollywood piange il suo Superman
Christopher Reeve, indimenticato "Superman" del cinema, è morto all'età di 52 anni. L'attore è entrato in coma sabato dopo aver subito un arresto cardiaco mentre si trovava nella sua casa di New York. Nove anni fa Reeve rimase paralizzato dal collo in giù dopo una caduta da cavallo. Malgrado la grave tetraplegia, l'attore ha cercato in questi anni di restare attivo, finanziando la ricerca medica e prendendo parte ad alcune produzioni televisive.
L'attore, che soffriva per una grave ferita da decubito, è stato colpito da infarto sabato nella sua casa newyorkese. Il ricovero in ospedale, al Northern Westchester, non è servito a evitare il decesso. L'addetto stampa dell'attore, Wesley Combs, ha definito Reeve "una persona coraggiosa che servì d'ispirazione e di speranza" a milioni di persone, più per la sua vita dopo l'incidente che l'aveva ridotto alla paralisi che per la sua vita d'attore.
Reeve, che dopo la paralisi aveva intrapreso una lunga terapia di riabilitazione, cercò, compatibilmente con le sue condizioni, di riprendere a lavorare, prendendo parte anche ad alcune serie televisive. L'attore fu infatti protagonista del remake de "La finestra sul cortile", in cui interpretava un tetraplegico che assiste ad un delitto dalla finestra della sua stanza. Nel '97 Reeve diresse il drammatico "In the Gloaming" con Glenn Close nel ruolo della madre di un gay che muore di aids. Proprio qualche mese fa, aveva espresso l'intenzione di tornare al cinema provando come regista a dirigere la storia di una ragazza paraplegica.
Negli ultimi tempi, l'attore era in grado di respirare per periodi lunghi senza macchine ed era impegnato molto sul fronte sociale, sostenendo finanziariamente la ricerca sulle lesioni al midollo spinale. Era sposato e aveva tre figli. Dopo la sua morte, la moglie Dana, si legge sul sito della Cnn, ha ringraziato "i milioni di fan di tutto il mondo che hanno sostenuto e amato mio marito in tutti questi anni".
Nato a New York il 25 settembre 1952, Reeve sfondò nel mondo del cinema nel '78 grazie a "Superman", film ispirato al noto eroe dei fumetti. A questo primo film seguirono "Superman II" nel 1980, "Superman III" nell'83 e "Superman IV" nel 1987. Dopo il flop di quest'ultimo episodio, la saga terminò. Fisico imponente e faccia pulita, Reeve sarà ricordato sempre come "Superman", anche se l'attore si cimentò in altri ruoli cercando di scrollarsi di dosso il marchio di eterno super-eroe. Dal 1978, l'attore era riuscito a infilare accanto a quattro Superman anche film di spessore: da "Trappola mortale" di Sidney Lumet (1982) a "The Bostonians" di James Ivory (1984) a "Rumori fuori scena" di Peter Bogdanovich (1992). Apparve anche in "Quel che resta del giorno" del '93 e tentò anche la carta dell'horror vagamente meta-fisico con "Il villaggio dei dannati".
Reeve, che cominciò a recitare in teatro a nove anni, intraprese la carriera di attore professionista mentre frequentava ancora la Cornell University. Durante l'ultimo anno di università, fu scelto (insieme a Robin Williams) tra migliaia di candidati per frequentare l'ambitissima Juilliard School of Performing Arts di New York. Il suo esordio al cinema avvenne nel 1977, quando recitò in "Salvate il Gray Lady" di David Greene, con Charlton Heston.
....una lacrima mi sta bagnado il viso
L'attore americano si è spento a New York. Aveva 52 anni, dal '95 era completamente paralizzato
E' morto Christopher Reeve
Hollywood piange il suo Superman
Christopher Reeve, indimenticato "Superman" del cinema, è morto all'età di 52 anni. L'attore è entrato in coma sabato dopo aver subito un arresto cardiaco mentre si trovava nella sua casa di New York. Nove anni fa Reeve rimase paralizzato dal collo in giù dopo una caduta da cavallo. Malgrado la grave tetraplegia, l'attore ha cercato in questi anni di restare attivo, finanziando la ricerca medica e prendendo parte ad alcune produzioni televisive.
L'attore, che soffriva per una grave ferita da decubito, è stato colpito da infarto sabato nella sua casa newyorkese. Il ricovero in ospedale, al Northern Westchester, non è servito a evitare il decesso. L'addetto stampa dell'attore, Wesley Combs, ha definito Reeve "una persona coraggiosa che servì d'ispirazione e di speranza" a milioni di persone, più per la sua vita dopo l'incidente che l'aveva ridotto alla paralisi che per la sua vita d'attore.
Reeve, che dopo la paralisi aveva intrapreso una lunga terapia di riabilitazione, cercò, compatibilmente con le sue condizioni, di riprendere a lavorare, prendendo parte anche ad alcune serie televisive. L'attore fu infatti protagonista del remake de "La finestra sul cortile", in cui interpretava un tetraplegico che assiste ad un delitto dalla finestra della sua stanza. Nel '97 Reeve diresse il drammatico "In the Gloaming" con Glenn Close nel ruolo della madre di un gay che muore di aids. Proprio qualche mese fa, aveva espresso l'intenzione di tornare al cinema provando come regista a dirigere la storia di una ragazza paraplegica.
Negli ultimi tempi, l'attore era in grado di respirare per periodi lunghi senza macchine ed era impegnato molto sul fronte sociale, sostenendo finanziariamente la ricerca sulle lesioni al midollo spinale. Era sposato e aveva tre figli. Dopo la sua morte, la moglie Dana, si legge sul sito della Cnn, ha ringraziato "i milioni di fan di tutto il mondo che hanno sostenuto e amato mio marito in tutti questi anni".
Nato a New York il 25 settembre 1952, Reeve sfondò nel mondo del cinema nel '78 grazie a "Superman", film ispirato al noto eroe dei fumetti. A questo primo film seguirono "Superman II" nel 1980, "Superman III" nell'83 e "Superman IV" nel 1987. Dopo il flop di quest'ultimo episodio, la saga terminò. Fisico imponente e faccia pulita, Reeve sarà ricordato sempre come "Superman", anche se l'attore si cimentò in altri ruoli cercando di scrollarsi di dosso il marchio di eterno super-eroe. Dal 1978, l'attore era riuscito a infilare accanto a quattro Superman anche film di spessore: da "Trappola mortale" di Sidney Lumet (1982) a "The Bostonians" di James Ivory (1984) a "Rumori fuori scena" di Peter Bogdanovich (1992). Apparve anche in "Quel che resta del giorno" del '93 e tentò anche la carta dell'horror vagamente meta-fisico con "Il villaggio dei dannati".
Reeve, che cominciò a recitare in teatro a nove anni, intraprese la carriera di attore professionista mentre frequentava ancora la Cornell University. Durante l'ultimo anno di università, fu scelto (insieme a Robin Williams) tra migliaia di candidati per frequentare l'ambitissima Juilliard School of Performing Arts di New York. Il suo esordio al cinema avvenne nel 1977, quando recitò in "Salvate il Gray Lady" di David Greene, con Charlton Heston.
....una lacrima mi sta bagnado il viso

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