Re: qualcuno conosce la BOSCHMAN?Pregie difetti
Hai detto bene, sappiamo entrambi che le certificazioni ISO, riconosciute ad aziende dell'estremo oriente, che non fanno parte del WTO, che non aderiscono al (anche sae è una presa par i f...) trattato di kyoto, che non si danno nessun codice di regolamentazione, lascino il tempo che trovano.
Convengo con te cxhe non tutte le aziende cinesi lavorino male solo perchè cinesi, ce ne sono parecchie che si possono considerare in linea con paesi tecnologicamente più evoluti quali la Korea, taiwan, singapore, hong kong...
La nota dolente nasce però dal fatto che, per una azienda che opera osservando canoni produttivi soddisfacenti, ce ne sono 10 che raccolgono di tutto...
E lì entrano in gioco gli interessi dei committenti, troppo spesso ormai disposti a trasferire le produzioni dalle aziende migliori ( e più costose) ad aziende mediocri, che tra l'altro, e lo si può confutare dai dati dello sviluppo industriale mostrusoso del gigante cinese, stano spuntando come funghi.
Se hai avuto modo, nel tuo operato di certificatore, di visitare aziende dell'estremo oriente, saprai che soprattutto in Cina, nell'ultimo decennio, i paesi tecnologicamente avanzati, hanno esportato il loro know-hown tecnologico, permettendo alle maestranze locali di acquisire conoscenze notevoli in un tempo relativamente ristretto.
molti tecnici, poi, sfruttando il favorevole contesto creatosi, hanno intrapreso la strada dell'imprenditoria, spesso utilizzando personale non specializzato e qualificato, confidando solo sul loro bagaglio di esperienza acquisito nelle fabbriche più anziane e qualificate.
Cosa che nei nostri paesi è più difficile da realizzare, poichè sappaimo perfettamente che non basta essere ingegnere ed avere un capannone in lamiera per aprire una attività industriale, ma bisogna avere:
capitali da investire
impianti a norme ( e sono infinite...)
adeguamenti a leggi ambientali, a direttive locali, e quant'altro
personale qualificato
eventuale presenza di rappresentanti sindacali se si oltrepassa un certo numero di impiegati
E' quindi evidente come, il liberismo regolamentare di alcuni paesi asiatici, abbia permesso il proliferare di una miriade di aziende fortemente concorrenziali, ma con processi di produzione mediocri, che hanno allettato e stanno tuttora seducendo i grandi gruppi economici mondiali.
Pensiamo solo per un attimo ai palloni da calcio, prodotti dai bambinidi alcuni paesi asiatici.
In europa, in america, in australia sarebbe impensabile anche solo sognarselo...
mi sa che siamo un pò troppo OT...
ma la discussione è interessante.
Originariamente inviato da dario_F.
Convengo con te cxhe non tutte le aziende cinesi lavorino male solo perchè cinesi, ce ne sono parecchie che si possono considerare in linea con paesi tecnologicamente più evoluti quali la Korea, taiwan, singapore, hong kong...
La nota dolente nasce però dal fatto che, per una azienda che opera osservando canoni produttivi soddisfacenti, ce ne sono 10 che raccolgono di tutto...
E lì entrano in gioco gli interessi dei committenti, troppo spesso ormai disposti a trasferire le produzioni dalle aziende migliori ( e più costose) ad aziende mediocri, che tra l'altro, e lo si può confutare dai dati dello sviluppo industriale mostrusoso del gigante cinese, stano spuntando come funghi.
Se hai avuto modo, nel tuo operato di certificatore, di visitare aziende dell'estremo oriente, saprai che soprattutto in Cina, nell'ultimo decennio, i paesi tecnologicamente avanzati, hanno esportato il loro know-hown tecnologico, permettendo alle maestranze locali di acquisire conoscenze notevoli in un tempo relativamente ristretto.
molti tecnici, poi, sfruttando il favorevole contesto creatosi, hanno intrapreso la strada dell'imprenditoria, spesso utilizzando personale non specializzato e qualificato, confidando solo sul loro bagaglio di esperienza acquisito nelle fabbriche più anziane e qualificate.
Cosa che nei nostri paesi è più difficile da realizzare, poichè sappaimo perfettamente che non basta essere ingegnere ed avere un capannone in lamiera per aprire una attività industriale, ma bisogna avere:
capitali da investire
impianti a norme ( e sono infinite...)
adeguamenti a leggi ambientali, a direttive locali, e quant'altro
personale qualificato
eventuale presenza di rappresentanti sindacali se si oltrepassa un certo numero di impiegati
E' quindi evidente come, il liberismo regolamentare di alcuni paesi asiatici, abbia permesso il proliferare di una miriade di aziende fortemente concorrenziali, ma con processi di produzione mediocri, che hanno allettato e stanno tuttora seducendo i grandi gruppi economici mondiali.
Pensiamo solo per un attimo ai palloni da calcio, prodotti dai bambinidi alcuni paesi asiatici.
In europa, in america, in australia sarebbe impensabile anche solo sognarselo...
mi sa che siamo un pò troppo OT...
ma la discussione è interessante.
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