ciao a tutti, non posso fare a meno di intervenire su un argomento che ho già avuto modo di trattare "qualche volta" negli ultimi dieci anni, e più dettagliatamente dall'inizio delle prime competizioni con regolamento IASCA in Italia.
Premesso, per chi non mi conosce, che vivo di e per la musica e di conseguenza la riproduzione sonora è leggermente importante nella mia scala di valori, perchè molti di voi si sono "fissati" (il termine è improprio ma rende) sulla focalizzazione dell'immagine, sulla scena sonora per capirci, ma pochi parlano dell'equilibrio timbrico?
Molti anni fa l'equilibrio timbrico era "missing in action" nella stragrande maggioranza dei casi e purtroppo devo constatare che anche oggi, pur essendo migliorata notevolmente la situazione, il dramma è ancora rappresentato quasi tutte le sere (scusate la metafora).
Non ho mai trascurato personalmente la scena sonora, anche per i motivi personali di cui sopra, ma francamente mi sembra che spesso ci si "fissi" su dettagli sicuramente importanti dando quasi per scontato il risultato acustico visto in altro senso. Avere uno steinway gran coda nella giusta posizione, ma sentirlo suonare come una pianola meccanica non è un gran che soddisfacente. Non dovete pensare che si tratti solo di una battuta. Cantanti nere che pesano 130 Kg sono diventate improvvisamente dei grissini in più di un caso. Non tutti poi devono necessariamente ascoltare con la stessa tipologia di riferimento, chi lo dice? Se io fossi solo un amante del rock e dintorni me ne farei ben poco di un paio di Rodgers e andrei alla grande con le Klipsh Horne, senza per questo essere un paria.
Tutto dipende dalla situazione, ma una cosa è certa: preferisco nettamente un fronte più basso e con una scena leggermente compromessa, ma una timbrica corretta, rispetto alla situazione inversa.
Non è affatto comune un sistema dotato di ottimo equilibrio, visti anche i molteplici fattori in gioco e soprattutto ritengo personalmente che nelle gare questo parametro dovrebbe valere più dell' 80 % dell'intera valutazione.
Per non parlare della dinamica spesso sacrificata in funzione di una pretesa scena sonora dove magari per ottenere certi risultati gli altoparlanti sino stati "forzati" oltre la loro natura e possibilità di utilizzo.
Quasi quasi penso che molti installatori non riuscendo a realizzare filtri e tarature professionali preferiscano spostarsi su altri piani per "sfangarla" riempendosi la bocca di bei concetti, ma alla fine gli strumenti non sono più gli stessi e la dinamica è scomparsa nel nulla. Chi se ne f.. allora se la scena è bella..chi sto ascoltando, cosa sto ascoltando? Se vado in un pub cercherò ovviamente il tavolo migliore, ma comunque se va male, cercherò un punto dal quale la voce del cantante e gli strumenti, ove possibili mi giungano nella loro timbrica naturale.
Ho lanciato il sasso, attendo repliche fiducioso.
PS
C'è qualche bravo professionista che sa fare tutte e due le cose e altro ancora: onore e merito. Ci vediamo a Pordenone per chi c'è.
ciao harold
Premesso, per chi non mi conosce, che vivo di e per la musica e di conseguenza la riproduzione sonora è leggermente importante nella mia scala di valori, perchè molti di voi si sono "fissati" (il termine è improprio ma rende) sulla focalizzazione dell'immagine, sulla scena sonora per capirci, ma pochi parlano dell'equilibrio timbrico?
Molti anni fa l'equilibrio timbrico era "missing in action" nella stragrande maggioranza dei casi e purtroppo devo constatare che anche oggi, pur essendo migliorata notevolmente la situazione, il dramma è ancora rappresentato quasi tutte le sere (scusate la metafora).
Non ho mai trascurato personalmente la scena sonora, anche per i motivi personali di cui sopra, ma francamente mi sembra che spesso ci si "fissi" su dettagli sicuramente importanti dando quasi per scontato il risultato acustico visto in altro senso. Avere uno steinway gran coda nella giusta posizione, ma sentirlo suonare come una pianola meccanica non è un gran che soddisfacente. Non dovete pensare che si tratti solo di una battuta. Cantanti nere che pesano 130 Kg sono diventate improvvisamente dei grissini in più di un caso. Non tutti poi devono necessariamente ascoltare con la stessa tipologia di riferimento, chi lo dice? Se io fossi solo un amante del rock e dintorni me ne farei ben poco di un paio di Rodgers e andrei alla grande con le Klipsh Horne, senza per questo essere un paria.
Tutto dipende dalla situazione, ma una cosa è certa: preferisco nettamente un fronte più basso e con una scena leggermente compromessa, ma una timbrica corretta, rispetto alla situazione inversa.
Non è affatto comune un sistema dotato di ottimo equilibrio, visti anche i molteplici fattori in gioco e soprattutto ritengo personalmente che nelle gare questo parametro dovrebbe valere più dell' 80 % dell'intera valutazione.
Per non parlare della dinamica spesso sacrificata in funzione di una pretesa scena sonora dove magari per ottenere certi risultati gli altoparlanti sino stati "forzati" oltre la loro natura e possibilità di utilizzo.
Quasi quasi penso che molti installatori non riuscendo a realizzare filtri e tarature professionali preferiscano spostarsi su altri piani per "sfangarla" riempendosi la bocca di bei concetti, ma alla fine gli strumenti non sono più gli stessi e la dinamica è scomparsa nel nulla. Chi se ne f.. allora se la scena è bella..chi sto ascoltando, cosa sto ascoltando? Se vado in un pub cercherò ovviamente il tavolo migliore, ma comunque se va male, cercherò un punto dal quale la voce del cantante e gli strumenti, ove possibili mi giungano nella loro timbrica naturale.
Ho lanciato il sasso, attendo repliche fiducioso.
PS
C'è qualche bravo professionista che sa fare tutte e due le cose e altro ancora: onore e merito. Ci vediamo a Pordenone per chi c'è.

ciao harold
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