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equilibrio timbrico e scena sonora -provocazione

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  • equilibrio timbrico e scena sonora -provocazione

    ciao a tutti, non posso fare a meno di intervenire su un argomento che ho già avuto modo di trattare "qualche volta" negli ultimi dieci anni, e più dettagliatamente dall'inizio delle prime competizioni con regolamento IASCA in Italia.
    Premesso, per chi non mi conosce, che vivo di e per la musica e di conseguenza la riproduzione sonora è leggermente importante nella mia scala di valori, perchè molti di voi si sono "fissati" (il termine è improprio ma rende) sulla focalizzazione dell'immagine, sulla scena sonora per capirci, ma pochi parlano dell'equilibrio timbrico?
    Molti anni fa l'equilibrio timbrico era "missing in action" nella stragrande maggioranza dei casi e purtroppo devo constatare che anche oggi, pur essendo migliorata notevolmente la situazione, il dramma è ancora rappresentato quasi tutte le sere (scusate la metafora).
    Non ho mai trascurato personalmente la scena sonora, anche per i motivi personali di cui sopra, ma francamente mi sembra che spesso ci si "fissi" su dettagli sicuramente importanti dando quasi per scontato il risultato acustico visto in altro senso. Avere uno steinway gran coda nella giusta posizione, ma sentirlo suonare come una pianola meccanica non è un gran che soddisfacente. Non dovete pensare che si tratti solo di una battuta. Cantanti nere che pesano 130 Kg sono diventate improvvisamente dei grissini in più di un caso. Non tutti poi devono necessariamente ascoltare con la stessa tipologia di riferimento, chi lo dice? Se io fossi solo un amante del rock e dintorni me ne farei ben poco di un paio di Rodgers e andrei alla grande con le Klipsh Horne, senza per questo essere un paria.
    Tutto dipende dalla situazione, ma una cosa è certa: preferisco nettamente un fronte più basso e con una scena leggermente compromessa, ma una timbrica corretta, rispetto alla situazione inversa.
    Non è affatto comune un sistema dotato di ottimo equilibrio, visti anche i molteplici fattori in gioco e soprattutto ritengo personalmente che nelle gare questo parametro dovrebbe valere più dell' 80 % dell'intera valutazione.
    Per non parlare della dinamica spesso sacrificata in funzione di una pretesa scena sonora dove magari per ottenere certi risultati gli altoparlanti sino stati "forzati" oltre la loro natura e possibilità di utilizzo.
    Quasi quasi penso che molti installatori non riuscendo a realizzare filtri e tarature professionali preferiscano spostarsi su altri piani per "sfangarla" riempendosi la bocca di bei concetti, ma alla fine gli strumenti non sono più gli stessi e la dinamica è scomparsa nel nulla. Chi se ne f.. allora se la scena è bella..chi sto ascoltando, cosa sto ascoltando? Se vado in un pub cercherò ovviamente il tavolo migliore, ma comunque se va male, cercherò un punto dal quale la voce del cantante e gli strumenti, ove possibili mi giungano nella loro timbrica naturale.
    Ho lanciato il sasso, attendo repliche fiducioso.

    PS

    C'è qualche bravo professionista che sa fare tutte e due le cose e altro ancora: onore e merito. Ci vediamo a Pordenone per chi c'è.

    ciao harold

  • #2
    Il reale problema è che tutti parlano di timbrica, con annessi e connessi, spesso senza neanche sapere cosa realmente sia una timbrica superba dove puoi sentire i sussurri , i respiri, il movimento della mano sulla chitarra, l'ambiente , etc .
    Si parla di scena perchè di solito è inesistente nella stragrande maggioranza delle auto e si cerca di spiegare a parole cosa significa, impossibile.
    Spiegare la timbrica (1) è una cosa, spiegare cosa realmente si ascolta quando si sente un auto dotata di scena sonora (2) reale è un'altra.
    Secondo me la timbrica è connessa alla scena sonora, cmq se vado in un pub e non mi trovo davanti al palco, ma di sbiego o lontano cmq percepisco la fisicità dei cantanti e degli strumenti, cosa che una scena sonora dotata di tridimensionalità deve dare, quindi la percezione non è data solo dalla timbrica, ma dal tutto.
    Il problema invece del tentativo da parte di molti di cercare la scena sonora è legato a mode, siccome le migliori auto ne sono dotate si cerca di raggiungere gli stessi risultati andando a compromessi per quanto riguarda la timbrica, purtroppo è un evoluzione necessaria, molti in passato ci sono passati e adesso riescono a presentare vetture eccellenti sotto tutti i punti di vista.
    Cmq un ottima timbrica è legata a doppio filo alla scena sonora, essendo alla fine tutto un problema di fasi, cercando di mettere l'impianto in fase perfetta per ottenere un'ottima scena sonora si ottiene anche l'eliminazione dell'effetto mascheramento creato da lievi rotazioni di fase
    Il discorso dinamica invece è duro, innanzitutto bisogna dire che la dinamica si caratterizza di due distinte parti, il macrocontrasto (3) ed il microcontrasto (4) e sono di difficile comprensione per la maggior parte delle persone e degli installatori che riconoscono la dinamica solo come la capacità dell'impianto a suonare forte, come pretendiamo di aggiungere tale parametro all'interno dei vari regolamenti.

    (1)Timbrica:La riproduzione corretta e accurata del suono dei diversi strumenti e voci permette a chi ascolta di poter distinguere facilmente una sorgente sonora dall’altra
    (2)Scena sonora:La scena acustica è il palcoscenico immaginario che si apre di fronte a noi e sul quale si collocano gli strumenti e i contorni.
    (3)La capacità di rendere le grandi variazioni di intensità del suono. Un esempio lampante sono i pieni orchestrali che dal piano passano al forte con velocità, fluidità e naturalezza senza che l’amalgama dei vari strumenti si trasformi in una sonorità uniforme e posticcia
    (4)Simile al parametro precedente riguarda in particolare la capacità di riprodurre le piccole variazioni di intensità del suono. La microdinamica è meno spettacolare della macrodinamica, ma una sua carenza porta ad avere un suono piatto e privo di tanti particolari, questo perché le microvariazioni di dinamica permettono di cogliere colori e sfumature


    Ciao
    La mia RX4

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    • #3
      E come si fa a contraddire il nostro piccolo massacratore?

      A parte gli scherzi, penso che si debba partire da un altro concetto, ben piu' importante di tutte le altre considerazioni.

      La fedelta' della riproduzione dell'evento sonoro!

      Tale fedelta' esula dai gusti personali o dalle caratteristiche dei componenti dell'impianto o di chissa' che altro... l'impianto deve riprodurre il piu' fedelmente possibile l'evento reale.
      Punto e basta.

      Poi l'uomo, per riuscire a spiegare di cosa sta parlando, ha esplicitato i concetti di timbrica, scena, dinamica etc.

      Ma tutti questi parametri devono essere il piu' possibili simili a quello che e' stato l'evento sonoro iniziale.

      Partendo da questo presupposto non esiste dire "la timbrica e' l'80% dell'importanza" oppure "la scena e' la cosa piu' importante" o chissa' che altro... TUTTI sono importanti in egual misura.

      Ovvio che poi si riesce a fare cio' che si puo', che ogn'uno cerchi di mettere a posto il parametro che gli piace di piu', che i componenti hanno la loro timbrica per cui il suono non e' proprio proprio reale ma un po' colorito e quant'altro....

      Personalmente reputo malfatto nella stessa misura l'impianto che ha una timbrica perfetta ma una voragine al centro rispetto all'impianto che ha una scena perfettamente dispiegata sul cruscotto ma ha i cantanti striminziti o che da maschi di 100Kg diventano bambine da 20 Kg....

      I gusti sono soggettivi, ma l'evento sonoro e' oggettivo.

      P.S. Quando vado in un pub ad ascoltare musica, anche se mi metto perpendicolare al palcoscenico in un angolo in fondo alla sala, la disposizione degli strumenti sul palco la riesco ancora a distinguere, nella stessa IDENTICA maniera, ne piu' ne meno, della timbrica degli strumenti
      ICQ 3037778
      Chi unza-unza danneggia anche te, digli di smettere

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      • #4
        Re: equilibrio timbrico e scena sonora -provocazione

        Originally posted by harold

        Molti anni fa l'equilibrio timbrico era "missing in action" nella stragrande maggioranza dei casi e purtroppo devo constatare che anche oggi, pur essendo migliorata notevolmente la situazione, il dramma è ancora rappresentato quasi tutte le sere (scusate la metafora).
        Non ho mai trascurato personalmente la scena sonora, anche per i motivi personali di cui sopra, ma francamente mi sembra che spesso ci si "fissi" su dettagli sicuramente importanti dando quasi per scontato il risultato acustico visto in altro senso.



        La tua provocazione apre le porte ad un discorso più ampio, e che secondo me dovrebbe essere inglobato in quella che e’ la realtà italiana nel settore Hi Fi Car.
        Se abbiamo insistito su alcuni aspetti che riguardano il palcoscenico sonoro, è perche' c'e' molta confusione al riguardo.
        Nessuno sostiene che sia facile raggiungere buoni risultati sul piano della timbrica, ma nella costruzione di un impianto Hi Fi, si deve partire con il piede giusto, se si vogliono opttenere risultati.
        Di timbrica , in Italia se n’è sempre fatto un gran parlare… a chiacchere e ad autoincensarci siamo sempre bravissimi, salvo poi cadere miseramente in quella che la prova pratica .
        Tutto il clamore fatto dalle varie riviste, su una presunta superiorità italiana riguardo la capacità di realizzare impianti con un’ottima timbrica , non ha mai o quasi mai trovato riscontri , complice in questo anche il basso livello medio di cultura musicale da parte degli installatori e del target finale. Questa situazione perdura tutt’oggi ed in questo è gravemente responsabile l’inveterata abitudine di chi opera direttamente o indirettamente sul mercato a privilegiare soluzioni che prevedano l’adozione del maggior numero possibile di componenti.
        Queste tipologie installative , se da un lato possono offrire appagamento a chi è alla ricerca di pressione sonora e/o emozioni simili a quelle che prova in discoteca, dall’altro sono quanto di più lontano ci sia dal concetto di Alta Fedeltà.
        Non e’ cosa rara andare da un installatore e vederlo cadere dalle nuvole non appena gli accenni all’esigenza di avere un palcoscenico credibile e dotato della giusta tridimensionalità, mentre li trovi disponibilissimi a trovare soluzioni incredibili per installarti 4 woofer da 20 in portiera! Spesso ti espongono soddisfatti impianti dove il sub e’ protagonista anche in un normalissimo parlato… ma allora mi domando … e’ una questione di capacità o di cultura ?
        La teoria che pochi elementi di ottima fattura possano dare risultati di gran lunga superiori a molti e di media qualità, “stranamente” da noi pare far poca presa e si continua ad imbottire le auto di Sub enormi , doppio wf , doppio medio, doppio tw, canali centrali e fronti posteriori + o – bilanciati , confortati in questo, da una stampa compiacente che tutto fa, tranne che il suo dovere, arrivando a delegare all’industria un compito che dovrebbe essere di sua esclusiva pertinenza , ovvero dare informazione obiettiva.




        Tutto dipende dalla situazione, ma una cosa è certa: preferisco nettamente un fronte più basso e con una scena leggermente compromessa, ma una timbrica corretta, rispetto alla situazione inversa.
        Non è affatto comune un sistema dotato di ottimo equilibrio, visti anche i molteplici fattori in gioco e soprattutto ritengo personalmente che nelle gare questo parametro dovrebbe valere più dell' 80 % dell'intera valutazione.
        Per non parlare della dinamica spesso sacrificata in funzione di una pretesa scena sonora dove magari per ottenere certi risultati gli altoparlanti sino stati "forzati" oltre la loro natura e possibilità di utilizzo.




        Trovo che concetti quali palcoscenico sonoro, altezza, immagine, fuoco, definizione, profondità etc. etc. non possano essere considerati quali elementi accessori e che rivestano la medesima importanza di quelli che genericamente vengono racchiusi sotto la definizione di timbrica.
        Il punto e’ che personalmente , di fronte alla scelta :scena o timbrica non mi ci voglio proprio porre !! Un impianto degno di tale nome deve possedere entrambe !
        Un evento deve essere riprodotto nella sua interezza per risultare godibile, trovo pertanto corretto parlare di timbrica e scena come elementi concatenati ed integrati in un’ unica situazione.
        Che poi sia difficile raggiungere un buon equilibrio è pacifico, ma è però altrettanto chiaro che se partiamo da presupposti sbagliati, ci segheremo le gambe in partenza, adottare un medio a cupola in portiera, non solo e’ deleterio per la ricostruzione del palcoscenico sonoro, ma lo è anche per gli aspetti timbrici!
        L’elevata dispersione polare della stessa , in un ambiente ostile quale l’automobile, causerà riflessioni nocive ed annullamenti di fase in alcune gamme, tutto questo influenzera’ negativamente il messaggio sonoro nella sua interezza.
        La verità è che la scuola di installazione italiana, di strada da fare ne ha ancora parecchia !
        Solo il confronto con la “concorrenza” estera ha portato uno sparuto gruppo di installatori a ricercare soluzioni in grado di dare una parvenza di credibilità all’evento che intendiamo riprodurre.
        Ma … purtroppo , tutt’ora ci si ostina su strada senza sbocco , si adattano processori di campo sonoro (DSP) in configurazioni che sono sbagliate in partenza, ottenendo risultati a dir poco discutibili e sporcando pesantemente la purezza del segnale originale.
        Le migliori scuole di installazione nordiche, le uniche che a mio avviso hanno raggiunto in Europa un buon compromesso nell’uso dei processori di campo sonoro, hanno capito da tempo che il DSP può funzionare solo in configurazioni minimalistiche ! Le loro migliori realizzazioni sono quasi sempre rappresentate da un semplicissimo 2 vie installato a cruscotto !


        Quasi quasi penso che molti installatori non riuscendo a realizzare filtri e tarature professionali preferiscano spostarsi su altri piani per "sfangarla" riempendosi la bocca di bei concetti, ma alla fine gli strumenti non sono più gli stessi e la dinamica è scomparsa nel nulla. Chi se ne f.. allora se la scena è bella..chi sto ascoltando, cosa sto ascoltando? Se vado in un pub cercherò ovviamente il tavolo migliore, ma comunque se va male, cercherò un punto dal quale la voce del cantante e gli strumenti, ove possibili mi giungano nella loro timbrica naturale.
        Ho lanciato il sasso, attendo repliche fiducioso.


        Nell’esempio che citi , anche nella malaugurata ipotesi non dovessi trovare un tavolo in prima fila, avrai sempre e comunque un palcoscenico sonoro “credibile” !
        Non avrai la cantante al centro.. sarà di lato o in qualsiasi altra posizione, ma non avrai l’impressione che stia facendo delle flessioni al salire e scendere della frequenza. Non ti ritroverai con la stessa davanti al naso e il bassista alle spalle! A mio personale giudizio questi aspetti devono essere ricercati quanto il resto, pena la sicura compromissione della godibilità dell’evento sonoro.
        Per quanto riguarda gli installatori... il tuo pensiero è IMMHO ottimistico, io penso che di installatori in grado di produrre un impianto con un’ottima scena sonora ce ne siano pochi, ed altrettanto vale la timbrica, in grado poi di darti entrambe le cose ce ne sono ancora meno, diciamo che li conti con le dita di una mano. La realtà è che nella stragrande maggioranza, i nostri installatori si sono trasformati in ottimi ebanisti, tappezzieri e quant’altro vogliamo … tutto… tranne che in tecnici dell’acustica in auto.
        D’altra parte…questo è quanto vuole il mercato, o perlomeno quanto tentano di farci credere.
        Ciao Papy webmaster di www.carhifi-it.com il sito più amato dagli appassionati del car hi-fi italiano

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        • #5
          Tale fedelta' esula dai gusti personali o dalle caratteristiche dei componenti dell'impianto o di chissa' che altro... l'impianto deve riprodurre il piu' fedelmente possibile l'evento reale.
          Mi trovi pienamente concorde con ciò che dici e il discorso può essere tranquillamente chiuso quì...

          Non tutti poi devono necessariamente ascoltare con la stessa tipologia di riferimento, chi lo dice? Se io fossi solo un amante del rock e dintorni me ne farei ben poco di un paio di Rodgers e andrei alla grande con le Klipsh Horne, senza per questo essere un paria.
          Lasciamo stare le Klipsh, detesto i tromboni
          A parte gli scherzi le Rogers (LS3/5a o 5/9) sono delle monitor, e come tali svolgono egregiamente il loro lavoro
          Sia timbricamente sia riguardo la scena sonora...
          ma stiamo parlando di CAR e non HOME quindi il discorso è ben più complesso...

          Papy ha ragione nell'affermare che i sistemi migliori sono quelli a 2 vie, semplici e con un solo taglio nel Xover... non sono così anche le Rogers?

          Ex possessore di un Honda s2ooo Silver/Red (6 anni indimenticabili )
          Svendo accessori per MGF 1.8 VVC Contattatemi via PM

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          • #6
            Re: equilibrio timbrico e scena sonora -provocazione

            Originally posted by harold
            ciao a tutti, non posso fare a meno di intervenire su un argomento che ho già avuto modo di trattare "qualche volta" negli ultimi dieci anni, e più dettagliatamente dall'inizio delle prime competizioni con regolamento IASCA in Italia.
            Premesso, per chi non mi conosce, che vivo di e per la musica e di conseguenza la riproduzione sonora è leggermente importante nella mia scala di valori, perchè molti di voi si sono "fissati" (il termine è improprio ma rende) sulla focalizzazione dell'immagine, sulla scena sonora per capirci, ma pochi parlano dell'equilibrio timbrico?

            Ciao Arnaldo
            Purtroppo il discorso muore subito, e dimentichi ( proprio tu ? ) che esistono fondamentalmente due categorie di appassionati Audio, gli AUDIOFILI ed i "MUSICOFILI".
            Dall'unione delle due specie sono nate nuove razze, attualmente non controllate e che vivono allo stato brado.
            Personalmente credo che sia la musica la principale fonte di emozioni , e credo che nonostante l'impegno che ogni singola persona possa mettere nel realizzare un impianto "ideale" siano troppe le problematiche da affrontare e risolvere.


            Molti anni fa l'equilibrio timbrico era "missing in action" nella stragrande maggioranza dei casi e purtroppo devo constatare che anche oggi, pur essendo migliorata notevolmente la situazione, il dramma è ancora rappresentato quasi tutte le sere (scusate la metafora).

            Credo che attualmente in Italia siano molti gli installatori in grado di realizzare degli ottimi impianti, timbricamente parlando, ma il vero problema in auto e proprio rendere credibile un esecuzione.
            Ovviamente non parlo in termini assoluti, anche perchè per ottenere elevate prestazioni acustiche ( ed intendo per tutti i parametri di riferimento all'ascolto) occorrono tanti soldoni.




            Non ho mai trascurato personalmente la scena sonora, anche per i motivi personali di cui sopra, ma francamente mi sembra che spesso ci si "fissi" su dettagli sicuramente importanti dando quasi per scontato il risultato acustico visto in altro senso. Avere uno steinway gran coda nella giusta posizione, ma sentirlo suonare come una pianola meccanica non è un gran che soddisfacente. Non dovete pensare che si tratti solo di una battuta. Cantanti nere che pesano 130 Kg sono diventate improvvisamente dei grissini in più di un caso. Non tutti poi devono necessariamente ascoltare con la stessa tipologia di riferimento, chi lo dice? Se io fossi solo un amante del rock e dintorni me ne farei ben poco di un paio di Rodgers e andrei alla grande con le Klipsh Horne, senza per questo essere un paria.
            Tutto dipende dalla situazione, ma una cosa è certa: preferisco nettamente un fronte più basso e con una scena leggermente compromessa, ma una timbrica corretta, rispetto alla situazione inversa.

            Anc'io preferirei un fronte + basso, ma ben fisso ad una altezza, piuttosto che avere un fronte alto e frammentato, dove senti le rullate salire dai piedi al tetto dell'auto.



            Non è affatto comune un sistema dotato di ottimo equilibrio, visti anche i molteplici fattori in gioco e soprattutto ritengo personalmente che nelle gare questo parametro dovrebbe valere più dell' 80 % dell'intera valutazione.
            Per non parlare della dinamica spesso sacrificata in funzione di una pretesa scena sonora dove magari per ottenere certi risultati gli altoparlanti sino stati "forzati" oltre la loro natura e possibilità di utilizzo.
            Quasi quasi penso che molti installatori non riuscendo a realizzare filtri e tarature professionali preferiscano spostarsi su altri piani per "sfangarla" riempendosi la bocca di bei concetti, ma alla fine gli strumenti non sono più gli stessi e la dinamica è scomparsa nel nulla. Chi se ne f.. allora se la scena è bella..chi sto ascoltando, cosa sto ascoltando? Se vado in un pub cercherò ovviamente il tavolo migliore, ma comunque se va male, cercherò un punto dal quale la voce del cantante e gli strumenti, ove possibili mi giungano nella loro timbrica naturale.
            Ho lanciato il sasso, attendo repliche fiducioso.


            Anche questo concetto è giusto per un Musicofilo, ma non per l'audiofilo.
            Sarebbe interessante far ascoltare degli strumenti a tanti audiofili e chiedere quale fosse, son sicuro che si creperebbe dalle risate



            PS

            C'è qualche bravo professionista che sa fare tutte e due le cose e altro ancora: onore e merito. Ci vediamo a Pordenone per chi c'è.

            Purtroppo io non ci sarò

            ciao harold
            Salutini Salvatore Scognamiglio
            Responsabile ATELIER HI FI
            Via Gianturco Emanuele 31/C int. 28
            80146 NAPOLI
            ICQ 59727688
            Tel. centro 0817340938
            E-Mail salscog@tin.it
            My Web Site www.atelierhifi.it

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            • #7
              Sinceramente anch'io sono dell'idea che non si possano separare timbrica, dinamica, palcoscencio sonoro ecc. perche' sono tutte caratteristiche che un impianto hi-fi (sia esso home oppure car) deve possedere.
              Alla fine bisogna affrontare la realta' delle cose:

              IL COMPROMESSO!

              Qualunque impianto si realizzi alla fine si trattera' sempre un compromesso.
              Compromesso dettato da vari fattori:
              - risultato che si desidera ottenere
              - capacita' dell'installatore
              - costo dell'installazione
              - tempo necessario per la realizzazione
              I migliori impianti sono frutto del lavoro di appassionati che hanno dedicato anche intere notti al di fuori dell'orario di lavoro per sperimentare tutte le soluzioni che possano permettere il raggiungimento dei migliori risultati possibili e nel riuscire a superare di volta in volta tuti gli ostacoli che possono presentarsi nel corso di questo cammino.
              Quando alle capacita' individuali si aggiunge una notevole disponibilita di tempo e se il problema costo puo' passare in secondo piano i risultati alla fine si ottengono e il compromesso che si accetta e' un non-compromesso che si avvicna all'ideale. Invece quando gia' il problema costo diventa determinante bisogna accettare un compromesso di entita'maggiore ma sono convinto che se le capacita' e la disponibilita' di tempo non mancano alla fine il risulatato sia piu' che buono. La situazione peggiora drasticamente quando invece mancano le capacita' di chi deve realizzare l'installazione e se anche i fattori tempo e costo non sono determinanti si puo' solo ottenere un risultato che puo' far allontanare un potenziale appassionato che si ritrova ad aver speso un notevole tempo e un costo non indifferente con risultati molto discutibili facendo maturare la convinzione che in auto non si possano raggiugnere determinati livelli qualitativi indipendentemente dalla timbrica dalla dinamica e dalla ricostruzione del soundstage.
              Dalle nostre parti chiunque abbia un minimo di manualita' e conoscenze nel settore puo' decidere di diventare da un giorno all'altro installatore..in effetti tale professione non esiste sulla carta e tutto viene lasciato alla capacita' e disponibilita' del singolo.
              In sostanza voglio dire che i singoli fattori non contano molto e' il risultato finale quello che bisogna valutare.
              Poi se ci pensiamo anche il riferimento della musica dal vivo potrebbe essere falsato da vari elementi...
              Per godere di un buon ascolto bisognerebbe assistere ad eventi "unplugged" in locali piccoli e dove gli strumenti si possono ascoltare perfettamente senza nessuna amplificazione e/o alterazione.
              Troppo spesso invece quando entriamo in un locale che offre musica dal vivo potremmo goderci buona musica ma il piu' delle volte (soprattutto nei locali piu' grandi) riprodotta per "filodiffusione" attraverso altoparlanti piazzati a caso in tutta la sala senza tenerne in minima considerazione la sua acustica. Magari anche se trovassimo un tavolino al centro davanti al gruppo che suona potremmo sentire la cantante alle nostre spalle perche' proprio dietro di noi sono state piazzate due casse con il volume al massimo e con una timbrica molto alterata e poco realistica...
              Io stesso ho parlato male di alcuni componenti riferendomi in particolar modo alla ricostruzione della scena sonora e questo perche' ho ascoltato impianti che montavano determinati componenti che avevano una buona timbrica ma mancavano tanti altri aspetti e informazioni del messaggio sonoro che ho imparato ad apprezzare con il tempo e a cui non potrei rinunciare perche' li ritengo adesso indispensabili e mi trovo in un vicolo cieco perche' so che per ottenere quei risultati dovro' percorrere una strada in salita che forse non portera' subito dei buoni frutti ma spero con l'aiuto di un valido installatore di riuscire a risolvere tutti gli ostacoli che posso incontrare.
              Il problema invece per tutti e' che quando vanno da un installatore non hanno le idee chiare del risultato che vogliono ottenere e si lasciano influenzare dall'ascolto di altre auto. Nella maggioranza dei casi la richiesta e' quella di avere un impianto che suoni forte e basta e se si prova a spiegare alcuni concetti come timbrica, dinamica e scena loro poi chiedono se suoni abbastanza forte con i soldi che loro hanno intenzione di spendere e aloroo interessi che il suono sia "pulito".
              Inoltre fatto ancora piu'importante anche se si ascolta un auto che' ha un ottimo equilibrio sotto tutti gli aspetti bisogna avere anche la capacita' di percepire determinati aspetti e per questo e' necessario un orecchio allenato o qualcuno che ti spieghi facendoti ascoltare piu' volte lo stesso passaggio musicale su quale aspetto bisogna concentrarsi.

              Saluti bensuonanti,
              Gigi

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              • #8
                massimo rispetto

                Anzitutto massimo rispetto per ZIO HAROLD che io conosco personalmente e vi assicuro che :
                1°- sa' di cosa parla!!!!
                2°-si è fatto un gran "chiappone" nell'ultimo decennio per il CAR HI-FI
                3°-tutto cio' ,e molto piu',non certo per motivi economici.
                4°-con estrema convinzione mi sento in dovere di avvalorare quanto riportato nella"provocazione " :di ZIO HAROLD.
                E aggiungo leggete qualche testo relativo alla TECNICA della stereofonia e forse comincerete a capire che salvo ARTEFIZI ELETTRONICI o lavorazioni che , in auto, coinvolgerebbero spazi sul cruscotto ,che veramente in pochi, anche tra i piu appassionati, accetterebbero di impegnare, e'veramente impossibile centrare al 100% i due obbiettivi (corretta ricostruzione olografica e fattore timbrico) .
                Sarebbe quindi utile ,dovendo necessariamente scegliere visto che parliamo di valutazioni acustiche in ambiti di competizione, dare maggior importanza in termini di punti al fattore timbrico che a quello olografico
                Potremmo discutere per giorni sulle percentuali ma non sul concetto di base .............. STUDIATE!!!!
                P.S: Non credo nel minimalismo (solo un buon due vie) .
                Non credo nei profeti del CAR HI-FI (il suono puro ve lo do' io ecc. ecc.....)
                Credo nella buona musica , credo al buon altoparlante , credo che esistano buoni operatori di settore, nessun genio, tanti chiaccheroni.
                E' possibile anche che io faccia parte di quest'ultimi se cio' vi da' libidine.

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                • #9
                  Di testi tecnici ne ho piene le librerie, nonchè un bel diploma in pianoforte al S Cecilia .
                  In fatto di tarature in auto devi essere rimasto ai tempi della pietra perchè di auto con timbriche eccezionali e ricostruzione olografiche in giro per l'europa ce ne sono molte, una era la mia vecchia Megane Coach, poche in Italia per la verità, forse non ne hai mai ascoltate e per questo hai queste convinzioni ( comincia a girare e ad ascoltare cose serie), lo stesso Harold ha ascoltata ultimamente una 206 e ne è rimasto incantato, indovina!?!?!?! Era un due vie e come la mia tutta in analogico, senza artifici elettronici e senza distruggere l'auto come dici tu !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
                  Ti diro' anche che la timbrica di alcune auto dotate di scena ed immagine al top sotterravano letteralmente il 90 e passa per cento delle auto italiane.

                  Le cose non tornano come è possibile che alcuni installatori riescono ad ottenere certi risultati ed altri no? :rolleyes:

                  Forse vengono da Marte? :rolleyes:
                  Lì forse hanno inventato qlc di nuovo?!?!?!?!

                  Io suono da anni ed ho ascolto musica dal vivo in tutte le parti del mondo e voglio, anzi pretendo che la musica riprodotta dal mio impianto, sia car che home suoni bene, con tutti i crismi, dalla A alla Z, con scena, ricostruzione olografica e dinamica, se realmente credi nella buona musica crederai anche che bisogna riprodurla nel migliore dei modi possibili e che quindi debba esserci tutto.
                  Le gare sono solo giochi dove ci si diverte (strano cmq la timbrica prende + punti della scena sonora nel regolamento internazionale).

                  Essendo la timbrica legata a doppio filo con la scena per via delle fasi mi fa capire che non hai capito un c....

                  Se sei un professionista spero non ti presenti, non andrei mai da uno come te e ti faresti solo della cattiva pubblicità.

                  STUDIA!!!
                  STUDIA!!!
                  STUDIA!!!


                  Informati e studia prima di
                  dire cavolate.

                  Saluti tristi
                  La mia RX4

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                  • #10
                    Re: massimo rispetto

                    Messaggio originariamente postato da sound
                    Anzitutto massimo rispetto per ZIO HAROLD che io conosco personalmente e vi assicuro che :
                    1°- sa' di cosa parla!!!!
                    2°-si è fatto un gran "chiappone" nell'ultimo decennio per il CAR HI-FI
                    3°-tutto cio' ,e molto piu',non certo per motivi economici.
                    4°-con estrema convinzione mi sento in dovere di avvalorare quanto riportato nella"provocazione " :di ZIO HAROLD.



                    Tutto questo cosa significa e cosa ha a che fare con quanto sopra?
                    Il fatto che Harold si sia o non si sia dedicato con passione al Car Hi-Fi, che ci abbia guadagnato oppure no etc.. non ha nulla a che vedere con il discorso.
                    Non metto in dubbio la sua competenza, ma cio' non toglie che io ed altri si possa avere un'opinione diversa dalla sua riguardo alcuni aspetti della riproduzione musicale e ai criteri di giudizio da adottare.



                    E aggiungo leggete qualche testo relativo alla TECNICA della stereofonia e forse comincerete a capire che salvo ARTEFIZI ELETTRONICI o lavorazioni che , in auto, coinvolgerebbero spazi sul cruscotto ,che veramente in pochi, anche tra i piu appassionati, accetterebbero di impegnare, e'veramente impossibile centrare al 100% i due obbiettivi (corretta ricostruzione olografica e fattore timbrico) .
                    Sarebbe quindi utile ,dovendo necessariamente scegliere visto che parliamo di valutazioni acustiche in ambiti di competizione, dare maggior importanza in termini di punti al fattore timbrico che a quello olografico
                    Potremmo discutere per giorni sulle percentuali ma non sul concetto di base .............. STUDIATE!!!!


                    Di libri di tecnica Archso ne ha gli scaffali pieni , io le tasche ! Alcuni di noi sono musicisti ed ex musicisti, molti vantano un discreto bagaglio di esperienza d'ascolto dal vivo e Home.
                    Sono appassionato di Car Hi fi da oltre 20anni, ho ascoltato centinaia di impianti (pochissimi di pregio) e di stupidaggini dette da tecnici o pseudo tali ne ho sentite a bizzeffe.
                    Sempre l'esperienza mi ha insegnato che quelli che si affidano solo alla teoria, chi si riempie la bocca di formule e nozioni , chi pensa di costruirsi un xover solo perche' ha letto un libro al riguardo, alla prova pratica crolla miseramente , dimostrando che la competenza non si forma sui banchi di scuola e sui libri, ma sul campo di battaglia.
                    Ribadisco che il concetto di palcoscenico sonoro e timbrica sono inscindibili , stiamo parlando di ricostruzione dell'evento REALE !!E' pertanto assurdo parlare di "percentuali d'importanza".
                    Secondo te in un motore è piu' importante avere le bielle o i pistoni?
                    Probabilmente non conosci neppure i regolamenti , visto che nel Torneo Emma gli aspetti relativi alla timbrica possono dare 170 punti contro i 115 di quelli relativi al palcoscenico sonoro (compresi aspetti quali la presenza di un canale sx e dx), nello IASCA (street), la proporzione è di 70 a 45 ... in Acca l'immagine non viene proprio considerata!
                    Se proprio vogliamo parlare di percentuali d'importanza cominciamo a riferci agli aspetti installativi, (195 su 508 punti totali in Emma , 190 su 502 in Iasca ) spesso, grazie a questi, auto mal suonanti riescono ad arrivare in cima alle classifiche italiane (perche' poi all'estero queste auto vengono bastonate di santa ragione).


                    P.S: Non credo nel minimalismo (solo un buon due vie) .
                    Non credo nei profeti del CAR HI-FI (il suono puro ve lo do' io ecc. ecc.....)
                    Credo nella buona musica , credo al buon altoparlante , credo che esistano buoni operatori di settore, nessun genio, tanti chiaccheroni.
                    E' possibile anche che io faccia parte di quest'ultimi se cio' vi da' libidine.


                    All'estero le categorie di ingresso hanno limiti di prezzo ben precisi ed abbordabili a tutti, da noi troviamo impianti da 20/30.000.000 in categorie come l'Easy !!!
                    Tutto questo perche' da noi, non si crede al minimalismo, perche' da noi, per ottenere un buon impianto servono artefizi elettronici e decine di amplificatori , l'industria DEVE vendere!!!
                    Da noi.. per arrivare (forse) ai risultati che altrove si ottengono con 5.000.000 bisogna spenderne 30 !!
                    Prova a chiedere a chi ha fatto le finali europee com' erano composti gli impianti che ci hanno stracciato: MINIMALISTICI !!!
                    Tu puoi credere o non credere in quello che vuoi, alla fine come io e altri hanno detto, quello che contano sono i fatti.
                    Quanto scrivi dimostra solo che di strada da fare ne hai ancora molta.

                    Studia un pochino meno e cerca di ascoltare un po' di +
                    Ciao Papy webmaster di www.carhifi-it.com il sito più amato dagli appassionati del car hi-fi italiano

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