rimettendo in ordine i miei libri ho ritrovato quello di economia (l'esame che mi ha fatto più schifo studiando ingegneria)... sfogliandolo ho trovato questo esempio:
autore Hal R. Varian, titolo Microeconomia, editore Cafoscarina...
ora la parola a chi capisce di economia.....
il prezzo della benzina durante la guerra del golfo
nell'estate del 1990 l'iraq invase il kuwait. come risposta a questa azione di guerra, le nazioni unite imposero l'embargo sulle importazioni di petrolio dall'iraq. immediatamente dopo l'embargo fu annunciato l'improvviso aumento del prezzo del petrolio sui mercati mondiali. allo stesso tempo aumentò il prezzo della benzina nei distributori degli stati uniti. questo fatto indusse molti a lamentarsi dei "profittatori della guerra" e riempì i telegiornali di servizi sull'industria petrolifera
coloro che pensavano che l'aumento del prezzo della benzina fosse ingiustificato sostenevano che ci sarebbero volute almeno 6 settimane prima che il petrolio acquistato al nuovo prezzo (più alto) raggiungesse le raffinerie degli stati uniti e fosse trasformato in benzina. le società petrolifere, sostenevano, avrebbero realizzato profitti "eccessivi" aumentando il prezzo della benzina che era stata prodotta impiegando petrolio più a buon mercato.
proviamo a considerare da economisti questo ragionamento. supponiamo di possedere un'attività -per esempio una cisterna di benzina- il cui valore corrente è di 1$ al gallone. sappiamo che tra 6 settimane il suo valore sarà di 1.50$ al gallone. a quale prezzo saremmo disposti a venderla ora? certamente saremmo folli a venderla per molto meno di 1.50$ al gallone: per qualsiasi prezzo molto inferiore ci converrebbe lasciare la benzina nella cisterna per 6 settimane. ... il prezzo (opportunamente scontato) della benzina di domani deve essere uguale al prezzo della benzina di oggi, se vogliamo che le imprese forniscano benzina oggi.
ciò è perfettamente sensato dal punto di vista del benessere sociale: se la benzina sarà più costosa nel prossimo futuro, non sarebbe sensato consumarne di meno oggi? l'aumento del prezzo incoraggia immediate misure di conservazione delle risorse e riflette il reale prezzo di scarsità della benzina.
per ironia della sorte, lo stesso fenomeno si verificò in russia due anni più tardi. durante la transizione all'economia di mercato, in russia il petrolio veniva venduto a 3$ al barile, mentre nel resto del mondo il prezzo era di 19$ al barile. i produtori di petroli previdero che il prezzo sarebbe ben presto salito, e quindi tentarono di trattenere quanto più possibile dalle forniture correnti. come disse un petroliere russo: "avete mai visto a new york qualcuno che vende un dollaro per 10 centesimi?" di conseguenza i consumatori russi dovettero mettersi in coda davanti alle pompe di benzina
nell'estate del 1990 l'iraq invase il kuwait. come risposta a questa azione di guerra, le nazioni unite imposero l'embargo sulle importazioni di petrolio dall'iraq. immediatamente dopo l'embargo fu annunciato l'improvviso aumento del prezzo del petrolio sui mercati mondiali. allo stesso tempo aumentò il prezzo della benzina nei distributori degli stati uniti. questo fatto indusse molti a lamentarsi dei "profittatori della guerra" e riempì i telegiornali di servizi sull'industria petrolifera
coloro che pensavano che l'aumento del prezzo della benzina fosse ingiustificato sostenevano che ci sarebbero volute almeno 6 settimane prima che il petrolio acquistato al nuovo prezzo (più alto) raggiungesse le raffinerie degli stati uniti e fosse trasformato in benzina. le società petrolifere, sostenevano, avrebbero realizzato profitti "eccessivi" aumentando il prezzo della benzina che era stata prodotta impiegando petrolio più a buon mercato.
proviamo a considerare da economisti questo ragionamento. supponiamo di possedere un'attività -per esempio una cisterna di benzina- il cui valore corrente è di 1$ al gallone. sappiamo che tra 6 settimane il suo valore sarà di 1.50$ al gallone. a quale prezzo saremmo disposti a venderla ora? certamente saremmo folli a venderla per molto meno di 1.50$ al gallone: per qualsiasi prezzo molto inferiore ci converrebbe lasciare la benzina nella cisterna per 6 settimane. ... il prezzo (opportunamente scontato) della benzina di domani deve essere uguale al prezzo della benzina di oggi, se vogliamo che le imprese forniscano benzina oggi.
ciò è perfettamente sensato dal punto di vista del benessere sociale: se la benzina sarà più costosa nel prossimo futuro, non sarebbe sensato consumarne di meno oggi? l'aumento del prezzo incoraggia immediate misure di conservazione delle risorse e riflette il reale prezzo di scarsità della benzina.
per ironia della sorte, lo stesso fenomeno si verificò in russia due anni più tardi. durante la transizione all'economia di mercato, in russia il petrolio veniva venduto a 3$ al barile, mentre nel resto del mondo il prezzo era di 19$ al barile. i produtori di petroli previdero che il prezzo sarebbe ben presto salito, e quindi tentarono di trattenere quanto più possibile dalle forniture correnti. come disse un petroliere russo: "avete mai visto a new york qualcuno che vende un dollaro per 10 centesimi?" di conseguenza i consumatori russi dovettero mettersi in coda davanti alle pompe di benzina
ora la parola a chi capisce di economia.....
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