INGIUSTIZIA E' FATTA
COMPLIMENTI CARI GIUDICI, AVETE UCCISO DI NUOVO 28 PERSONE !
Ho esultato da Italiano per la vittoria nel Mondiale di Calcio, ma oggi....dove è la VERA Italia ?
LARINO (CAMPOBASSO) - Il Tribunale di Larino ha assolto tutti i sei imputati nel processo per il crollo della scuola elementare molisana di San Giuliano in cui, nel terremoto del 2002, morirono 27 bambini ed una maestra.
La sentenza di primo grado è stata pronunciata dal giudice unico Laura D' Arcangelo che ha annunciato la decisione che "assolve" i vari imputati, ripetendo il verbo prima di ogni nome. Si desume che il giudice abbia accolto la tesi che la scuola sia crollata solo a causa del terremoto. Nel clamore generatosi già durante la lettura della sentenza alcune madri hanno chiesto ad alta voce che il pm Nicola Magrone presenti appello. Gli avvocati di parte civile hanno abbandonato in fretta l'aula.
URLA E INSULTI DAL PUBBLICO La lettura della sentenza con cui sono stati assolti tutti gli imputati per il collo della scuola elementare di San Giuliano e' stata accolta da proteste da parte del pubblico, con urla e insulti. E' stata anche lanciata una sedia. Alcuni parenti delle vittime hanno inveito contro gli imputati, venendo quasi alle mani. La situazione e' tenuta sotto controllo da Carabinieri.
"Li avete ammazzati due volte", è stato urlato in aula, mentre ancora il giudice leggeva la sentenza. Gli insulti sono stati indirizzati agli avvocati difensori degli imputati, oggi assenti in aula. C'é stato anche un accenno di parapiglia e, all'esterno dell'aula, tra l'altro è stato lanciato un tavolinetto di plastica. Ancora un'ora dopo la lettura della sentenza, attorno all'hotel a tribunale si sentivano rumorosi alterchi. "Siamo stati sempre in silenzio fino a questo momento, in attesa di oggi", si è giustificato poi qualcuno dei più accalorati. "E' stato fatto il processo al terremoto - si è lamentato un altro - e non agli imputati".
MAMMA DI UNA VITTIMA SVIENE IN STRADA La madre di una delle piccole vittime del terremoto di San Giuliano di Puglia, dopo la sentenza di assoluzione, ha avuto un malore in strada ed è stata portata via in ambulanza. La donna si è accasciata al suolo ed è stata soccorsa.
DALLA TRAGEDIA ALLA SENTENZA Ecco gli elementi salienti del processo di San Giuliano di Puglia.
LA TRAGEDIA - Alle 11,32 del 31 ottobre 2002 un terremoto colpisce il Basso Molise: a San Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso, crolla la scuola elementare. 27 bambini tra i sei e i dieci anni, assieme ad una maestra, furono le sole vittime del sisma, che in quella scuola causò anche il ferimento di altri 39 piccoli (due di loro sono rimasti sulla sedia a rotelle). Il lento spegnersi delle voci dei bambini agonizzanti sotto le macerie commosse l'Italia. LE INDAGINI - Ci sono voluti quasi tre anni traindagini, una perizia, una serie di rinvii e un'udienzapreliminare durata circa tre mesi per arrivare, nell'ottobre 2005, al rinvio a giudizio di sei persone, tra cui l'allora sindaco Antonio Borrelli, che nel crollo perse una figlia. IL PROCESSO. Il processo iniziò nel gennaio dell'anno scorso e si è concluso con la sentenza di oggi che ha respinto l'accusa del procuratore della Repubblica di Larino, Nicola Magrone, secondo il quale la scuola è crollata perché costruita violando molte norme e appesantendola con una sopraelevazione.
COMPLIMENTI CARI GIUDICI, AVETE UCCISO DI NUOVO 28 PERSONE !
Ho esultato da Italiano per la vittoria nel Mondiale di Calcio, ma oggi....dove è la VERA Italia ?
LARINO (CAMPOBASSO) - Il Tribunale di Larino ha assolto tutti i sei imputati nel processo per il crollo della scuola elementare molisana di San Giuliano in cui, nel terremoto del 2002, morirono 27 bambini ed una maestra.
La sentenza di primo grado è stata pronunciata dal giudice unico Laura D' Arcangelo che ha annunciato la decisione che "assolve" i vari imputati, ripetendo il verbo prima di ogni nome. Si desume che il giudice abbia accolto la tesi che la scuola sia crollata solo a causa del terremoto. Nel clamore generatosi già durante la lettura della sentenza alcune madri hanno chiesto ad alta voce che il pm Nicola Magrone presenti appello. Gli avvocati di parte civile hanno abbandonato in fretta l'aula.
URLA E INSULTI DAL PUBBLICO La lettura della sentenza con cui sono stati assolti tutti gli imputati per il collo della scuola elementare di San Giuliano e' stata accolta da proteste da parte del pubblico, con urla e insulti. E' stata anche lanciata una sedia. Alcuni parenti delle vittime hanno inveito contro gli imputati, venendo quasi alle mani. La situazione e' tenuta sotto controllo da Carabinieri.
"Li avete ammazzati due volte", è stato urlato in aula, mentre ancora il giudice leggeva la sentenza. Gli insulti sono stati indirizzati agli avvocati difensori degli imputati, oggi assenti in aula. C'é stato anche un accenno di parapiglia e, all'esterno dell'aula, tra l'altro è stato lanciato un tavolinetto di plastica. Ancora un'ora dopo la lettura della sentenza, attorno all'hotel a tribunale si sentivano rumorosi alterchi. "Siamo stati sempre in silenzio fino a questo momento, in attesa di oggi", si è giustificato poi qualcuno dei più accalorati. "E' stato fatto il processo al terremoto - si è lamentato un altro - e non agli imputati".
MAMMA DI UNA VITTIMA SVIENE IN STRADA La madre di una delle piccole vittime del terremoto di San Giuliano di Puglia, dopo la sentenza di assoluzione, ha avuto un malore in strada ed è stata portata via in ambulanza. La donna si è accasciata al suolo ed è stata soccorsa.
DALLA TRAGEDIA ALLA SENTENZA Ecco gli elementi salienti del processo di San Giuliano di Puglia.
LA TRAGEDIA - Alle 11,32 del 31 ottobre 2002 un terremoto colpisce il Basso Molise: a San Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso, crolla la scuola elementare. 27 bambini tra i sei e i dieci anni, assieme ad una maestra, furono le sole vittime del sisma, che in quella scuola causò anche il ferimento di altri 39 piccoli (due di loro sono rimasti sulla sedia a rotelle). Il lento spegnersi delle voci dei bambini agonizzanti sotto le macerie commosse l'Italia. LE INDAGINI - Ci sono voluti quasi tre anni traindagini, una perizia, una serie di rinvii e un'udienzapreliminare durata circa tre mesi per arrivare, nell'ottobre 2005, al rinvio a giudizio di sei persone, tra cui l'allora sindaco Antonio Borrelli, che nel crollo perse una figlia. IL PROCESSO. Il processo iniziò nel gennaio dell'anno scorso e si è concluso con la sentenza di oggi che ha respinto l'accusa del procuratore della Repubblica di Larino, Nicola Magrone, secondo il quale la scuola è crollata perché costruita violando molte norme e appesantendola con una sopraelevazione.
Commenta