mi spiegate le differenze tra i vari modelli di compressori azionati da cinghia,nomi tipologia e pregi e difetti.
grazie
Per le marche rimando a qualcun altro, i principali modelli sono:
-volumetrici a lobi diritti (spostano un volume di fluido ad ogni giro ma ad impulsi)
-volumetrici a lobi twistati (spostano un volume di fluido ad ogni giro ma in maniera continuativa)
-volumetrici a doppia vite (come i lobi twistati ma raggiungono pressioni più elevate)
-centrifughi a cascata di ingranaggi (la parte "compressore" dei turbocompressori ma il numero di giri viene raggiunto da una cascata di ingranaggi)
-a palette (le palette incamerano un certo volume di fluido che poi spingono fuori)
-tipo "scoll" (2 chiocciole innestate tra loro, catturano il fluido dall' esterno e lo fanno andare verso l'interno aumentandone la pressione).
Altri non me ne vengono in mente.
///Non esistono due curve uguali, ma il rettilineo ovunque è uno e medesimo///
/// "M", the most powerful letter in the world ///
Quelli a palette e Scroll penso che siano stati usati molto limitatamente in ambito automobilistico.
A parte la VW negli anni 80 non so chi abbia usato uno su un'auto.
A palette non ho idea onestamente.
Il Roots dell'animazione è una versione molto semplificata.
I Roots hanno due rotori controrotanti, uno dei quali azionato da cinghia. Il secondo è collegato al primo da ingranaggi.
Non c'è contatto tra i rotori, il che è un pregio non essendoci attrito, ma è un difetto quando si lavora con rapporti manometrici di compressione alti, che infatti raggiungono massimo un valore di 2 circa.
Il "gioco" è anche necessario per evitare che i rotori si tocchino a seguito di espansione termica che avviene inevitabilmente quando si comprime aria.
Per avere rapporti di compressione più alti si ricorre a un secondo stadio.
Uno svantaggio rispetto a quelli a vite è che l'immissione d'aria avviene "a impulsi" contrariamente all'immissione costante di quelli a vite, anche se penso che l'effetto sia molto limitato nel caso delle ultime evoluzioni di compressori a 3 o 4 lobi.
I compressori a vite hanno una tenuta maggiore dei Roots e inoltre l'aria viene compressa al loro interno mentre il Roots fondamentalmente prende aria dall'ambiente A e la sposta all'ambiente B a pressione superiore.
I compressori a vite possono quindi garantire rapporti manomentrici di compressione maggiori.
Non so dirti niente riguardo a manutenzione, durata, potenza assorbita etc quale sia più vantaggioso o altro.
Quelli a palette e Scroll penso che siano stati usati molto limitatamente in ambito automobilistico.
A parte la VW negli anni 80 non so chi abbia usato uno su un'auto.
A palette non ho idea onestamente.
Il Roots dell'animazione è una versione molto semplificata.
I Roots hanno due rotori controrotanti, uno dei quali azionato da cinghia. Il secondo è collegato al primo da ingranaggi.
Non c'è contatto tra i rotori, il che è un pregio non essendoci attrito, ma è un difetto quando si lavora con rapporti manometrici di compressione alti, che infatti raggiungono massimo un valore di 2 circa.
Il "gioco" è anche necessario per evitare che i rotori si tocchino a seguito di espansione termica che avviene inevitabilmente quando si comprime aria.
Per avere rapporti di compressione più alti si ricorre a un secondo stadio.
Uno svantaggio rispetto a quelli a vite è che l'immissione d'aria avviene "a impulsi" contrariamente all'immissione costante di quelli a vite, anche se penso che l'effetto sia molto limitato nel caso delle ultime evoluzioni di compressori a 3 o 4 lobi.
I compressori a vite hanno una tenuta maggiore dei Roots e inoltre l'aria viene compressa al loro interno mentre il Roots fondamentalmente prende aria dall'ambiente A e la sposta all'ambiente B a pressione superiore.
I compressori a vite possono quindi garantire rapporti manomentrici di compressione maggiori.
Non so dirti niente riguardo a manutenzione, durata, potenza assorbita etc quale sia più vantaggioso o altro.
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