Re: TRANSAXLE questo oggetto misterioso
Allora, senti, vediamo di spiegarci che mi sa che sta discussione è venuta fuori principalmente per poca chiarezza.
Probabilmente sarò io che non mi sono spiegato bene…
Allora, la parola transaxle, o trans-axle, o transax che dir si voglia, è nata parecchi anni fa quando per ripartire meglio i pesi sulle auto sportive si iniziò a spostare il motore in posizione posteriore centrale.
La situazione che si veniva a creare era che motore, frizione, cambio e differenziale iniziavano a trovarsi attaccati uno di seguito all’altro. A questo punto, il gruppo cambio-differenziale, raggruppato nella stessa scatola, venne appunto definito trans-axle. Non era nulla di particolare, dunque, era semplicemente la più ovvia e la più semplice configurazione della trasmissione in quella situazione. Quello che lo distingueva da un cambio tradizionale era un po’ la componentistica interna, il numero di alberi e di ingranaggi e la loro disposizione.
Successivamente, però, qualcuno ha capito che l’integrazione del cambio e del differenziale in un’unica scatola poteva essere sfruttata anche nelle trazioni posteriori con motore anteriore longitudinale (o viceversa) per ripartire meglio i pesi. Semplicemente si capì che mettendo su un asse il motore e sull’altro il gruppo transaxle il peso della macchina veniva meglio distribuito sui due assi.
A quel punto l’originale definizione di transaxle perse via via significato perché, mentre nella configurazione con motore dietro era una soluzione ovvia nonché quasi obbligata, nella configurazione con motore davanti e trazione-cambio dietro era una raffinatezza. Da quel punto sempre più si iniziò a definire come trasmissione transaxle quest’ultima configurazione, tralasciando sempre più il significato originario.
Attualmente, che io sappia, sono in pochissimi a dare alla parola transaxle la definizione originaria, e nella maggior parte dei casi la parola viene usata per sfruttare quell’ “alone” di particolarità e raffinatezza che la parola ha assunto negli anni seguenti, quando il transaxle veniva usato per creare la trasmissione transaxle. Insomma, si sfrutta la parola ormai ultra famosa e osannata da molti per dare una certa “nobilta” a un tipo di trasmissione fin troppo ovvio…
Se dopo ho ragione io o te dipende da come interpretiamo la parola transaxle, se andiamo a prendere i glossari di meccanica di qualche anno fa oppure se consideriamo che son passati degli anni e il senso della parola è completamente cambiato.
Per questo io mi sento di dire che non hai torto pienamente, però non hai nemmeno ragione. E per come viene interpretata oggi la parola transaxle mi sa che ha maggiormente ragione chi parla di motore e cambio-differenziale su due assi diversi.
Non per niente anche Ferrari , Maserati, Porche e altre illustri marche sono concordi con questa linea di pensiero, mentre la vecchia definizione la usano solamente marche come, per esempio, la Radical nel caso della Sr8…
X quanto riguarda quell’articolo sullo studio di Ferrari di fare un 4x4 conservando il transaxle, dipende tutto da come viene interpretato. Secondo me viene interpretato “alla moderna”, altrimenti non si spiegherebbe quella frase in cui si dice che cercano di mantenere il transaxle per mantenere i benefici di ripartizione dei pesi, benefici che si anno solo con il transaxle inteso, appunto, come motore da una parte e cambio-differenziale dall’altra parte..
Originariamente inviato da saurob
Probabilmente sarò io che non mi sono spiegato bene…
Allora, la parola transaxle, o trans-axle, o transax che dir si voglia, è nata parecchi anni fa quando per ripartire meglio i pesi sulle auto sportive si iniziò a spostare il motore in posizione posteriore centrale.
La situazione che si veniva a creare era che motore, frizione, cambio e differenziale iniziavano a trovarsi attaccati uno di seguito all’altro. A questo punto, il gruppo cambio-differenziale, raggruppato nella stessa scatola, venne appunto definito trans-axle. Non era nulla di particolare, dunque, era semplicemente la più ovvia e la più semplice configurazione della trasmissione in quella situazione. Quello che lo distingueva da un cambio tradizionale era un po’ la componentistica interna, il numero di alberi e di ingranaggi e la loro disposizione.
Successivamente, però, qualcuno ha capito che l’integrazione del cambio e del differenziale in un’unica scatola poteva essere sfruttata anche nelle trazioni posteriori con motore anteriore longitudinale (o viceversa) per ripartire meglio i pesi. Semplicemente si capì che mettendo su un asse il motore e sull’altro il gruppo transaxle il peso della macchina veniva meglio distribuito sui due assi.
A quel punto l’originale definizione di transaxle perse via via significato perché, mentre nella configurazione con motore dietro era una soluzione ovvia nonché quasi obbligata, nella configurazione con motore davanti e trazione-cambio dietro era una raffinatezza. Da quel punto sempre più si iniziò a definire come trasmissione transaxle quest’ultima configurazione, tralasciando sempre più il significato originario.
Attualmente, che io sappia, sono in pochissimi a dare alla parola transaxle la definizione originaria, e nella maggior parte dei casi la parola viene usata per sfruttare quell’ “alone” di particolarità e raffinatezza che la parola ha assunto negli anni seguenti, quando il transaxle veniva usato per creare la trasmissione transaxle. Insomma, si sfrutta la parola ormai ultra famosa e osannata da molti per dare una certa “nobilta” a un tipo di trasmissione fin troppo ovvio…
Se dopo ho ragione io o te dipende da come interpretiamo la parola transaxle, se andiamo a prendere i glossari di meccanica di qualche anno fa oppure se consideriamo che son passati degli anni e il senso della parola è completamente cambiato.
Per questo io mi sento di dire che non hai torto pienamente, però non hai nemmeno ragione. E per come viene interpretata oggi la parola transaxle mi sa che ha maggiormente ragione chi parla di motore e cambio-differenziale su due assi diversi.
Non per niente anche Ferrari , Maserati, Porche e altre illustri marche sono concordi con questa linea di pensiero, mentre la vecchia definizione la usano solamente marche come, per esempio, la Radical nel caso della Sr8…
X quanto riguarda quell’articolo sullo studio di Ferrari di fare un 4x4 conservando il transaxle, dipende tutto da come viene interpretato. Secondo me viene interpretato “alla moderna”, altrimenti non si spiegherebbe quella frase in cui si dice che cercano di mantenere il transaxle per mantenere i benefici di ripartizione dei pesi, benefici che si anno solo con il transaxle inteso, appunto, come motore da una parte e cambio-differenziale dall’altra parte..
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