Fonte: www.autobolg.it
Jean Bugatti realizzò la versione Atalante partendo dalla ottima base della Type 57, punto d'arrivo di una lunga serie di fortunatissimi modelli sportivi e stradali. Nel 1938 essa rappresentava la punta di diamante delle Gran Turismo esclusive, con le sue linee aerodinamiche e modernissime per l'epoca, finiture artigianali, 2 posti secchi e sopratutto il generoso 8 cilindri in linea di 3200cc, doppio albero a camme in testa e compressore volumetrico, capace, nella sua massima evoluzione, di erogare ben 160Cv. Unica pecca i freni meccanici a tamburo, che solo alla fine del 1938 ricevettero un comando idraulico.
L'esemplare bicolore delle foto, che verrà messo all'asta al concorso di eleganza di Greenwich negli Stati Uniti tra poche settimane, ha una storia davvero particolare. Riemerge infatti da 40 anni di oblio, chiuso insieme ad altre auto di grande valore in un garage privato di un collezionista. Per di più la vettura rappresenta un ibrido, poichè il telaio e la carrozzeria provengono da due esemplari diversi.
Uno dei precedenti proprietari, collezionista di importanti auto storiche già 40 anni fa, possedeva infatti anche un altra (!!!) Bugatti 57 Atalante, dotata però del motore meno performante. Decise quindi di unire la meccanica di una spider Stelvio con compressore alla linea immortale della Atlante, creando il mix esplosivo di potenza ed eleganza che oggi si mostra, nella sua bellezza, sotto 5 dita di polvere....
Come si a dimenticare per 40 anni un'auto simile
Jean Bugatti realizzò la versione Atalante partendo dalla ottima base della Type 57, punto d'arrivo di una lunga serie di fortunatissimi modelli sportivi e stradali. Nel 1938 essa rappresentava la punta di diamante delle Gran Turismo esclusive, con le sue linee aerodinamiche e modernissime per l'epoca, finiture artigianali, 2 posti secchi e sopratutto il generoso 8 cilindri in linea di 3200cc, doppio albero a camme in testa e compressore volumetrico, capace, nella sua massima evoluzione, di erogare ben 160Cv. Unica pecca i freni meccanici a tamburo, che solo alla fine del 1938 ricevettero un comando idraulico.
L'esemplare bicolore delle foto, che verrà messo all'asta al concorso di eleganza di Greenwich negli Stati Uniti tra poche settimane, ha una storia davvero particolare. Riemerge infatti da 40 anni di oblio, chiuso insieme ad altre auto di grande valore in un garage privato di un collezionista. Per di più la vettura rappresenta un ibrido, poichè il telaio e la carrozzeria provengono da due esemplari diversi.
Uno dei precedenti proprietari, collezionista di importanti auto storiche già 40 anni fa, possedeva infatti anche un altra (!!!) Bugatti 57 Atalante, dotata però del motore meno performante. Decise quindi di unire la meccanica di una spider Stelvio con compressore alla linea immortale della Atlante, creando il mix esplosivo di potenza ed eleganza che oggi si mostra, nella sua bellezza, sotto 5 dita di polvere....
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