se c'è gente che guida le MotoGp in pista...non vedo qual'è il problema di portarla per strada
il problema è ke quelle del moto GP sono preparate apposta x avere 250 cv questa è un modello da 178 cv a cui si agiunge un turbo che la fa arrivare a 250 cv..quindi nn è pronta x sostenere una simile potenza...cmq apparte questo un conto è andare solo con la prima a 150 all'ora su una pista un conto è mettere al prima su una strada e nn poter scendere mai sotto i 150
ekko questo l'ho preso da un articolo di special di elaborare
è un po lungo ma con un po i pazienza capisci che vuol dire montare un turbo sopra quella moto^^
1a parte
Cosa accade quando viene montato un turbocompressore su una Suzuki Hayabusa che, di per se, è una delle moto di serie più potenti al mondo? La risposta l’ho vissuta in sella a quella della RAM, capace di sprigionare quasi 300 CV alla ruota. Sensazioni brutali per chi ha voglia di un tuning estremo…
Quella che sto per raccontarvi è una storia vera, soprattutto di sensazioni legate al gusto della potenza, alla voglia di avere tra le mani un comando del gas dove sono “rifugiati” quasi 300 CV… L’idea di testare l’Hayabusa Turbo della RAM, mi è venuta soprattutto per una morbosa curiosità; non riuscivo ad immaginare come sarebbe stato l’impatto con tanti cavalli, soprattutto erogati in modo così brutale e poco rispettoso. Certo non avrei potuto concepire quello che leggerete, soprattutto perché non esiste modo per prepararsi a questo “evento”, anche se, analizzando i dati forniti dalla stessa RAM, avevo intuito che tutto ciò mi avrebbe lasciato dentro sensazioni impensabili a mente fredda!
Parlando al telefono con il titolare Dino Cappa, ho avuto la la sensazione di dialogare con una persona affascinata dal proprio lavoro e quindi dalle idee che animano il suo “generoso” part-list on line…
Proprio partendo da un particolare (il forcellone monobraccio RAM previsto per molte supersportive) sono arrivato alla domanda sulle sue trasformazioni turbo. Secondo voi qual’è stata la risposta? Va detto che il Sig. Cappa è generoso anche in questo senso… Così, dopo appena una settimana, la moto da testare era pronta all’uso presso la Robby Moto Engineering di Casalmaggiore. La struttura cremonese ha offerto la propria collaborazione tecnica per definire i kit turbo RAM legati al marchio Suzuki; ciò significa un notevole “sgrossamento” di problematiche tecnico/strutturali, per un montaggio ad hoc nella più completa affidabilità meccanica. Va detto che questi kit non devono essere “letti” (almeno per un uso stradale) per la loro potenza assoluta, sarebbe inutile solo pensarci… Piuttosto per un piacere di guida nelle fasi dove occorrono tanti cavalli per un tempo molto breve; questo perché i quasi 27 kgm di coppia non sono certo pochi e facili da gestire.
Prima di raccontarvi come nascono i quasi 300 CV dell’Hayabusa Turbo RAM, vorrei rinfrescarvi la memoria sul progetto GSX 1300 R, il cui nome è legato ad una particolare specie di falco pellegrino che sorveglia le sue prede dall’alto dei cieli d’Oriente. Di fatto questa moto è il risultato di un progetto motoristico integrato ad un attento studio aerodinamico; l’obiettivo Suzuki era realizzare la moto di serie più potente al mondo, senza però rinunciare alla maneggevolezza ed al comfort alle alte velocità. In tal senso trova ragione la ricerca della riduzione delle perdite di aspirazione, al fine di migliorare il rendimento volumetrico ed il “valore” della combustione. Per questo i tecnici hanno lavorato sulla forma e dimensionamento dell’air-box e dei convogliatori, oltre che sulle prese d’aria frontali poste sul “muso”.
La forma “protesa” del parafango anteriore, invece, è stata studiata per coprire la forcella in modo da ridurre notevolmente il Cx aerodinamico. Il propulsore vanta soluzioni tecniche interessanti, tra cui i cilindri in alluminio “rivestiti” in nichel-fosforo-silicio con trattamento SCEM Suzuki; quest’ultimo è forte di un riporto elettrochimico composito al fine di migliorare i giochi e le tolleranze tra i pistoni (forgiati in alluminio e raffreddati da getto d’olio) ed i cilindri, ma, soprattutto, lo smaltimento delle calorie termiche.
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