Re: Indice di viscosità - VI... usiamolo (?)
Indubbiamente lo stato d'uso della vettura, così come la chimica che si cela dietro un lubrificante, giocano un ruolo importante. Per il primo parametro, ritengo che chi scriva in questo forum sia un automobilista mediamente attento; da questo punto di vista, il mio bialbero, è stato tagliandato regolarmente, con sostituzione di tutti i liquidi quando previsto. Relativamente alla chimica del lubrificante, l'ipotesi semplificativa consiste nella suddivisione tra minerali, sintetici e semisintetici e, in particolare, nel restringere l'analisi a questi ultimi, nella gradazione 10w40. E' vero che differenze significative nella chimica sussistono anche tra questa classe di lubrificanti. Tuttavia, quanto scritto non pretende di essere un riferimento esaustivo di tutti gli aspetti di un lubrificante, quanto un metodo per orientare, in maniera approssimativa ma realistica, una scelta, sulla base delle poche informazioni fornite dalle schede di un olio.
Ciò premesso, il VI una qualche informazione sulla formulazione del lubrificante, a parità di tipologia, inizia a darla: al crescere dello stesso, dovrò impiegare basi e additivazione di qualità migliore. Ma non è sufficiente: per capire il range entro cui opera, fondamentale è osservare i valori di viscosità cinematica, dai quali trarre anche qualche informazione in merito ai trafilaggi che si prevede possano verificarsi, in particolare dalle guide valvole. Vero è che aumentano gli attriti al crescere della viscosità cinematica. Ed è anche il motivo per cui vorrei prima provare qualche altro 10w40 (il discorso della fluidità accennato nei precedenti post), prima di passare ad una gradazione SAE maggiore. Tuttavia, è possibile che i vantaggi (velo lubrificante leggermente più spesso, incremento della compressione a caldo) surclassino le controindicazioni. Condivido anche il discorso che l'esperienza sul campo è molto significativa, fermo restando che ogni propulsore si caratterizza per proprie "peculiarità" dal punto di vista della storia pregressa, stile di guida, manutenzione ecc.
Lo scopo di questa discussione è anche raccogliere opinioni di chi ha avuto riscontri, positivi o negativi che siano.
Indubbiamente lo stato d'uso della vettura, così come la chimica che si cela dietro un lubrificante, giocano un ruolo importante. Per il primo parametro, ritengo che chi scriva in questo forum sia un automobilista mediamente attento; da questo punto di vista, il mio bialbero, è stato tagliandato regolarmente, con sostituzione di tutti i liquidi quando previsto. Relativamente alla chimica del lubrificante, l'ipotesi semplificativa consiste nella suddivisione tra minerali, sintetici e semisintetici e, in particolare, nel restringere l'analisi a questi ultimi, nella gradazione 10w40. E' vero che differenze significative nella chimica sussistono anche tra questa classe di lubrificanti. Tuttavia, quanto scritto non pretende di essere un riferimento esaustivo di tutti gli aspetti di un lubrificante, quanto un metodo per orientare, in maniera approssimativa ma realistica, una scelta, sulla base delle poche informazioni fornite dalle schede di un olio.
Ciò premesso, il VI una qualche informazione sulla formulazione del lubrificante, a parità di tipologia, inizia a darla: al crescere dello stesso, dovrò impiegare basi e additivazione di qualità migliore. Ma non è sufficiente: per capire il range entro cui opera, fondamentale è osservare i valori di viscosità cinematica, dai quali trarre anche qualche informazione in merito ai trafilaggi che si prevede possano verificarsi, in particolare dalle guide valvole. Vero è che aumentano gli attriti al crescere della viscosità cinematica. Ed è anche il motivo per cui vorrei prima provare qualche altro 10w40 (il discorso della fluidità accennato nei precedenti post), prima di passare ad una gradazione SAE maggiore. Tuttavia, è possibile che i vantaggi (velo lubrificante leggermente più spesso, incremento della compressione a caldo) surclassino le controindicazioni. Condivido anche il discorso che l'esperienza sul campo è molto significativa, fermo restando che ogni propulsore si caratterizza per proprie "peculiarità" dal punto di vista della storia pregressa, stile di guida, manutenzione ecc.
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