La differenza principale in pratica è che l'aspirato ha un solo diffusore che manda gas immediatamente dopo il corpo farfallato: in pratica è come se avessi un impianto a carburatore, con i collettori già pieni di miscela e che quindi è propenso ai ritorni di fiamma, inoltre ha un rendimento un pò inferiore sia perchè si perdono i controlli della centralina elettronica ma soprattutto perchè costituisce una strozzatura sul condotto del corpo farfallato, per cui ne risente anche la marcia a benzina; però su un'auto a carburatore, ma anche su una i.e. senza sonda lambda (a meno di alcuni virtuosismi "elettronici" di cui pochi installatori sono capaci), non puoi montare il sequenziale fasato che invece equivale grosso modo a un impianto iniezione multipoint.
Infatti è dotato di un elettrovalvola (iniettore gas) per ogni cilindro e di una centralina che copia e "traduce" i tempi di iniezione e alcune strategie (extrainiettate, cut-off, ecc...) dalla centralina benzina e li invia a quelli del gas, inibendo quelli a benzina; quindi, iniettando solo quando e quanto serve nel collettore, vengono drasticamente diminuiti i rischi di ritorni di fiamma, il rendimento è quasi identico alla marcia a benzina (con una differenza minima dovuta alla combustione del gas al posto della benzina).In tutto ciò la centralina a benzina "crede" che sta ancora funzionando tutto a benzina, quindi i parametri di adattività restano funzionanti (e questa cosa è bene o male a seconda di quanto sia accurata "la mappa" a gas).
Sintetizzando puoi equiparare l'aspirato a un impianto a carburatore, mentre un sequenziale fasato corrisponde a un iniettato multipoint.
Chiramente questa è una grossa semplificazione (ci sono i funzionamenti "full-group", gli iniettati continui, e altri dettagli sui fasati), però rende in linea di massima il concetto.
nn avrei saputo dire di meglio..
l'unica cosa su cui nn sei stato preciso è ke con un impianto ad iniezione fasata nn è ke riduci il rischio di ritorno di fiamma...LO ELIMINI DEL TUTTO...non a caso si è costretti a montarlo sulle auto con collettori in plastica...e poi i buchi vengono fatti direttamente sulla testata...
per il resto...perfect
Il rischio non viene eliminato del tutto: sia perchè possono esserci imprecisioni nell'installazione o nella mappatura a gas (c'è stata gente che per anni ha marciato con la sequenza di iniezione invertita...e poi si lamentava che l'auto a freddo strattonava... ) sia perchè avendo fasature belle spinte oppure problemi di variatore di fase ecc...qualcosa nel collettore può rimanere.
Di certo il problema è eliminato al 99%.
Di buchi direttamente nella testata non ho mai sentito parlare...si fanno nel collettore di aspirazione, teoricamente facendo in modo che il gas entrante abbia la stessa direzione del getto di benzina ecc...
La differenza principale in pratica è che l'aspirato ha un solo diffusore che manda gas immediatamente dopo il corpo farfallato: in pratica è come se avessi un impianto a carburatore, con i collettori già pieni di miscela e che quindi è propenso ai ritorni di fiamma, inoltre ha un rendimento un pò inferiore sia perchè si perdono i controlli della centralina elettronica ma soprattutto perchè costituisce una strozzatura sul condotto del corpo farfallato, per cui ne risente anche la marcia a benzina; però su un'auto a carburatore, ma anche su una i.e. senza sonda lambda (a meno di alcuni virtuosismi "elettronici" di cui pochi installatori sono capaci), non puoi montare il sequenziale fasato che invece equivale grosso modo a un impianto iniezione multipoint.
Infatti è dotato di un elettrovalvola (iniettore gas) per ogni cilindro e di una centralina che copia e "traduce" i tempi di iniezione e alcune strategie (extrainiettate, cut-off, ecc...) dalla centralina benzina e li invia a quelli del gas, inibendo quelli a benzina; quindi, iniettando solo quando e quanto serve nel collettore, vengono drasticamente diminuiti i rischi di ritorni di fiamma, il rendimento è quasi identico alla marcia a benzina (con una differenza minima dovuta alla combustione del gas al posto della benzina).In tutto ciò la centralina a benzina "crede" che sta ancora funzionando tutto a benzina, quindi i parametri di adattività restano funzionanti (e questa cosa è bene o male a seconda di quanto sia accurata "la mappa" a gas).
Sintetizzando puoi equiparare l'aspirato a un impianto a carburatore, mentre un sequenziale fasato corrisponde a un iniettato multipoint.
Chiramente questa è una grossa semplificazione (ci sono i funzionamenti "full-group", gli iniettati continui, e altri dettagli sui fasati), però rende in linea di massima il concetto.
ottimale grazie... però se si inietta nel condotto d'aspirazione c'è il vantaggio che si raffredda o no?! (magari ho detto una cagata)..
Col sistema di iniezione di gpl liquido (attualmente solo ICOM in Italia) in effetti nel collettore, rievaporando il gas, questi sottrae calore all'aria circostante.
Però non credo che tale effetto sia così determinante.
Nel sistema di iniezione in fase gassosa, invece, il gas esce già in fase di vapore dal riduttore che appunto per questo è scaldato tramite l'acqua del radiatore, altrimenti si ghiaccerebbe (e per questo a freddo si parte a benzina fino a che il liquido del radiatore non abbia raggiunto una temperatura di almeno 35-40°), poi attraversa un filtro e quindi giunge a delle elettrovalvole (separate oppure in rail) che sono collegate ciascuna a un collettore di aspirazione che alimenta il cilindro.
Per il sistema aspirato, invece, dopo il "polmone" il gas-vapore arrivava a un diffusore che alimentava il corpo farfallato.
mi sono letto il 3d... molto interesante... io ho il GPL sulla Jeep, ma non mi ero mai posto tutti questi quesiti... ottimo gente...
HC Bolzano la storia, nessun'altro come noi!!! Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona; ma solo purgatorio, tortura, inferno. Chi è bandito di qui, è bandito dal mondo e l'esilio dal mondo è morte..." W.Shakespeare AMERICA'S CUP There is no second, your Majesty! My work: www.rtcomponents.it - Engine care by OFFICINA DIEGO FINELLI The rotary specialist
anche io sono molto curioso, soprattutto sulla meccanica.... quindi ti stresso ancora un po.. il riduttoreporta la pressione a quanto...?? e in origine è?? giusto per sapere lo sbalzo di pressione che subisce il combustibile.... e con questo sbalzo quali sono le conseguenze su volume e temperatura... sia per quanto riguarda metano e gpl... grazie mille..
Le tue sono domande abbastanza in profondità, variano molto da impianto ad impianto, difficile darti una risposta.
Nel caso del GPL ad iniezione liquida, mi pare venga portato ad una pressione simile a quella della benzina, quindi un 6-7 bar....
///Non esistono due curve uguali, ma il rettilineo ovunque è uno e medesimo///
/// "M", the most powerful letter in the world ///
Dipende pure dal tipo di motore: se la press è troppo bassa, ricommuta a benzina appena fai una bella accellerata, se è troppo alta si "ingolfa".
Invero non conosco i valori assoluti di press "medi" (mea culpa) e neanche ho voglia di fare ricerche su internet (le puoi fare tu ), però c'è un "affarino" (map) che gestisce la pressione relativa tra collettore e rail.
In via teorica potrei dirti che basta portare la pressione del gpl ad un valore inferiore alla sua tensione di vapore , che è però funzione della temperatura, ma ripeto, i valori numerici li ignoro...sì, sono ignorante
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