Wow, vedo che qualcuno inizia ad apprezzare lubrificanti e venditori crucchi.
Pennasol è uno dei marchi di una nota raffineria tedesca, dalle ricerche che ho fatto non ho mai trovato commenti negativi, anzi...
C'è qualche pregiudizio su questi oli perchè si tratta di uno dei pochi produttori che non fa mistero di utilizzare basi riciclate e del resto non potrebbe anche volendo, visto che all'interno della raffineria hanno un impianto per il riciclaggio dei lubrificanti esausti, che sarebbe un pò difficile da nascondere.
Questo spiega anche il suo prezzo irrisorio, visto che gran parte degli altri produttori le basi riciclate le acquistano da terzi, o devono trasportarle da impianti molto lontani fra loro.
Ad esempio, in Italia, abbiamo la Viscolube di Lodi, che fa parte dello stesso consorzio europeo di "riciclatori" della Avista (Pennasol) e che fornisce le basi riciclate alla Eni, la quale possiede, se non ricordo male, circa il 30% delle quote societarie.
Insomma c'è chi fa tutto in casa e chi dà da mangiare a terzi o società satellite, facendo lievitare il prezzo, è il libero mercato.
La ri-raffinazione, comunque, se fatta a regola d'arte, non dovrebbe inficiare la qualità del lubrificante, oltretutto in Germania hanno leggi e controlli severissimi sui lubrificanti.
Fatta questa noiosa ma doverosa premessa, tornando all'olio in questione, non saprei dirti se sia adatto alla tua auto perchè la scheda tecnica è povera d'informazioni ed io non so che tipo di lubrificante e specifica siano richiesti da Toyota.
Per quel che c'è scritto sembra un buon olio, ha la certificazione API SN e non potrebbe essere diversamente, visto che hanno iniziato a produrlo a fine 2013.
Visto che la tua auto è ancora in garanzia, io ti consiglio di utilizzare un lubrificante che rispetti le specifiche richieste, in modo da non rischiare di avere problemi con essa.
ciao, visto che sei molto preparato nel settore, sai qualche marca famosa che usa olii riciclati e magari il modello preciso di tale olio ?
grazie
Grande Punto Abarth - Rosso Velocità Extraserie Best Lap : Monza2:32 Franciacorta1:34Arce1:04 "C'è gusto a umiliare, con una modesta utilitaria, vetture di classe e prezzo superiori". Sapete cos'è una lepre? un coniglio Abarth" http://www.youtube.com/user/Giudipeppe83?feature=mhee
Difficile fare nomi e cognomi, nel senso che, come dicevo prima, la maggior parte si appoggia ad aziende esterne che si occupano di riciclare le basi e rivenderle ai produttori di lubrificanti. Sono poche quelle che fanno tutto in casa, almeno alla luce del sole, una di queste è la tedesca Motorgold/Pennasol.
La Eni sicuramente le utilizza, visto che è comproprietaria della principale azienda di riciclaggio di lubrificanti in Italia (Viscolube).
Credo che in Europa ci sia un pò di reticenza sull'argomento, perchè mentre in altri campi una cosa riciclata è molto apprezzata e persino iperpubblicizzata, nel settore automotive ci si imbatte purtroppo in una mentalità retrograda e in "filosofie" più o meno credibili, che sono difficili da scalfire. Per cui le aziende, col beneplacito delle istituzioni, tendono a nascondere questa legittima e apprezzabile pratica per salvaguardare l'immagine e quindi i propri interessi. Credo che il loro utilizzo non sia comunque molto esteso, perchè la tecnologia è relativamente recente, suppongo dipenda molto dalla convenienza nel produrli e dal mercato cui questi oli sono destinati.
Quello che di sicuro non ho ancora capito è se sia possibile riciclare oli full synth, perchè da quel che ho visto finora le basi riciclate sono tutte gruppo I, II e III, cioè minerali o di origine minerale, ma non avendo approfondito l'argomento non ne sono affatto sicuro.
In America, comunque, sono avanti anni luce in questo campo e molte aziende hanno vere e proprie linee di lubrificanti riciclati che pubblicizzano a tutto spiano. Il caso più famoso credo sia quello della Valvoline con i suoi Nextgen oils, che contengono un 50% minimo di basi riciclate.
Quello che di sicuro non ho ancora capito è se sia possibile riciclare oli full synth, perchè da quel che ho visto finora le basi riciclate sono tutte gruppo I, II e III, cioè minerali o di origine minerale, ma non avendo approfondito l'argomento non ne sono affatto sicuro.
In America, comunque, sono avanti anni luce in questo campo e molte aziende hanno vere e proprie linee di lubrificanti riciclati che pubblicizzano a tutto spiano. Il caso più famoso credo sia quello della Valvoline con i suoi Nextgen oils, che contengono un 50% minimo di basi riciclate.
Ragionando, dato che il riciclo avviene a partire dal recupero degli oli esausti, immagino... non penso sia possibile separare le basi una volta che siano miscelate (un po' come sarebbe nel Po distinguere l'acqua dei vari affluenti). Ovviamente, distillando, le basi si frazioneranno secondo i loro pesi e saranno catalogate come basi I, II o III secondo una procedura ben definita che non esclude la presenza di basi che in origine erano classificate IV o V. Altrimenti dovremmo pensare che queste vengano separate dalle altre e poi smaltite senza poter essere riusate? Mi parrebbe "macchinoso", inutile e probabilmente impossibile.
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