Do tante parole sugli additivi, penso che il Bardahl Long Life Treatment sia la soluzione mgliore...garantita da Bardahl e non da chiunque si butta sul mercato.
Voi cosa ne pensate..?
Penso che ogni produttore garantisca i suoi additivi , ma non credo che ciò sia rilevante. Ciò che conta sono gli effetti più o meno tangibili che il loro utilizzo comporta, oppure avere a disposizione quantomeno la scheda di sicurezza per avere una minima idea di cosa contengano, o ancor meglio un'analisi di laboratorio.
Del Bardahl, che io sappia, non abbiamo nessuna delle due e non avendolo provato non posso esprimermi.
•Utilizzo (traffico urbano, aumento del chilometraggio annuale, alta velocità)
•Manutenzione (aumento dell’intervallo di cambio olio)
Personalmente piuttosto che spendere per un trattamento che mi consente di aumentare il km prima del cambio olio preferisco utilizzare quei soldi per anticiparlo ..... (Diversamente può essere per un professionista che cerca di minimizzare i fermi del mezzo per manutenzione)
•Utilizzo (traffico urbano, aumento del chilometraggio annuale, alta velocità)
•Manutenzione (aumento dell’intervallo di cambio olio)
Personalmente piuttosto che spendere per un trattamento che mi consente di aumentare il km prima del cambio olio preferisco utilizzare quei soldi per anticiparlo ..... (Diversamente può essere per un professionista che cerca di minimizzare i fermi del mezzo per manutenzione)
La Bardahl, ha promosso questo additivo con la manifestazione "No Oil Day", ove un Truk ha girato senza olio per 200km dopo essere stato trattato con il menzionato additivo.
Se la molecole Polar Plus dettata, attechisce relamente alle pareti del propulsore e definisce un film dalle proprietà verosimili all'olio lubirficante, io penso che possiamo ritenerci soddisfatti.
Diversamente, suglia ltri addivi, molecole e marchi venuti dal nulla, per il momento ho delle perplessità in merito.
Quasi tutti i produttori di additivi hanno fatto dei test senz'olio, inoltre la molecola "polar plus" o fullerene che sia è certamente la più esotica fra quelle conosciute attualmente.
ZDDP, composti di molibdeno, boro, grafite e PTFE rappresentano il 99% degli additivi antiattrito in commercio e sono stati studiati, provati e sdoganati da decenni, ed hanno alle spalle una letteratura sicuramente più corposa dei fullereni, almeno in campo automotive.
Io penso che il miglior additivo antiattrito sia quello che nel tempo si ripaga coi vantaggi ottenuti. Siccome non si può smontare il motore ogni volta per valutarne al microscopio lo stato d'usura, oppure (almeno in Italia) effettuare analisi di laboratorio su campioni d'olio esausto a prezzi umani; l'unico parametro più o meno affidabile diventa il consumo di carburante.
In questo senso, visto il costo, il Bardahl deve offrire vantaggi più consistenti di altri prodotti concorrenti che utilizzano sostanze meno costose e probabilmente altrettanto efficaci. In assenza di altre informazioni è difficile dire di più.
I fullereni sono sicuramente interessanti, solo che hanno i loro limiti, essenzialmente 3:
il costo. Anche il mixed fullerenes, che è il meno caro, costa davvero tanto.
La miscibilità. Per diluire il fullerene nell'olio si può passare per un solvente intermedio (benzene, classicamente), oppure ricorrere ad un miscelatore ad ultrasuoni.
La quantità. Gli studi (e i brevetti) pubblicati parlano di alcuni punti percentuali di fullerene in olio lubrificante per ottenere un certo effetto antiattrito. Una quantità quindi considerevole.
Questo per quanto riguarda l'idea di miscelare direttamente il fullerene in olio.
Ovviamente questo non significa che la sintesi di specie chimiche composte anche da fullereni, non possa essere un campo di indagine promettente in modo da aggirare i limiti, piuttosto pesanti, appena descritti. Per ora mi pare che la molecola-miracolo, per così dire, non si sia ancora vista.
Nella mescola delle gomme che compongono gli pneumatici in realtà i fullereni sono presenti, dato che costituiscono una percentuale significativa del nerofumo, che è un componente costante di questi agglomerati. Anche qui, il nerofumo ha certamente proprietà antiattrito (come del resto la grafite), ma questo non significa che sia utilizzabile così come si trova. Anche quella quantità di fullereni che si forma come residuo incombusto e va a contaminare l'olio motore, non sembra essere un fattore a favore delle sue proprietà, caso mai il contrario.
Quasi tutti i produttori di additivi hanno fatto dei test senz'olio, inoltre la molecola "polar plus" o fullerene che sia è certamente la più esotica fra quelle conosciute attualmente.
ZDDP, composti di molibdeno, boro, grafite e PTFE rappresentano il 99% degli additivi antiattrito in commercio e sono stati studiati, provati e sdoganati da decenni, ed hanno alle spalle una letteratura sicuramente più corposa dei fullereni, almeno in campo automotive.
Io penso che il miglior additivo antiattrito sia quello che nel tempo si ripaga coi vantaggi ottenuti. Siccome non si può smontare il motore ogni volta per valutarne al microscopio lo stato d'usura, oppure (almeno in Italia) effettuare analisi di laboratorio su campioni d'olio esausto a prezzi umani; l'unico parametro più o meno affidabile diventa il consumo di carburante.
In questo senso, visto il costo, il Bardahl deve offrire vantaggi più consistenti di altri prodotti concorrenti che utilizzano sostanze meno costose e probabilmente altrettanto efficaci. In assenza di altre informazioni è difficile dire di più.
E' da qualche giorno che mi è capitato di seguire dei convegni della Ducati press l'università, ove presentavano le nuove forntiere della metallurgica a favore dell'agonismo, risultati e problematiche.
Probabilmente, la strada da eprcorrere è quella dei trattamenti delle superfici con formule speciali come il DLC.
Per quanto riguarda il Long Life Treatment di Bardahl, mi pare sia quello usato nella manifestazione no il day. Questo additivo dovrebbe essere un parente di un brevetto NATO che la bardahl aveva messo a punto per il settore militare, in pratica serviva a garantire ad un mezzo militare di procedere senza olio per un determinato tempo in condizioni di emergenza.
DI converso, il trattamento superficiale DLC, garantisce anche la mobilità delle parti trattate senza olio per un determinato frangente.
Sembra che il suddetto trattamento, è a disposizione delle trasmissioni degli eleicotteri da combattimento più evoluti, ed in caso di perdita di olio, questo trattamento potrebbe garantire al veicolo di mantenersi operativo per un'ora e mezza, a favore del rientro in sede del veivolo.
Avevo trovato anche un additivo dettato da un processo del botton up, con metalli in sospensione che per attrazione polare rivestono la superficie delle parti usurate, ma ora non ricordo il nome.
- - - Aggiornato - - -
Dimenticavo, il DLC è formato da una vaporizzazione di molecole di carbonio con proesso al plasma a bassa temperatura.
Commenta