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Pubblicità criminale?

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    http://women.timesonline.co.uk/tol/l...cle7031785.ece


    "E' nostra responsabilità aiutare i genitori che cercano di evitare che i loro figli siano assoggettati in età troppo giovanile ad una eccessiva sessualizzazione e a una commercializzazione indecorosa"

    Il Politico inglese Cameron dei Tories annuncia un piano dei Tories contro la pubblicità «aggressiva e irresponsabile» verso i bambini.
    Presto in inghilterra ci saranno le elezioni, ma in Italia è pensabile che un politico sollevi un simile tema con la speranza di prendere voti? Nella società trasgressiva de ’noantri, cioè piena di tabù, questo è un tabù tra i più forti: la porno-pubblicità e i pubblicitari sono difesi e presidiati. Dai media "progressisti" come dalla mentalità corrente, imposta come maggioritaria e "giusta".

    Un furbastro come Oliviero Toscani viene invariabilmente definito «raffinato e intelligente», i registi di grido che raffigurano la diva seminuda che si rivoltola fra lenzuola di seta per pubblicizzare un profumo è «seducente», o quell’altra che si spoglia camminando come una pantera, o i due truci ragazzi di vita che si baciano sul divano, le infinite foto che simulano cunnilingus, sesso orale etero e omo, coiti ed orgasmi femminili, magari per raccomandare pneumatici, orologi, scarpe, sono onnipresenti e "devono" essere accettate. Chi non le accetta è un bigotto. Dunque escluso dal discorso pubblico.

    A quanto pare, in Inghilterra non avviene così. Un futuro premier, non bigotto, può porre il problema nei suoi termini esatti senza essere deriso da Repubblica, dal Manifesto o nel Costanzo Show: i pubblicitari costitutiscono una «agenzia educativa» impropria, potentissima in quanto usa mezzi della suggestione e della seduzione subliminale, che non si assume nessuna responsabilità verso la società e verso i giovanissimi, i più indifesi. Che diffonde volgarità, corruzione, cinismo, svalutazione della donna come oggetto e del sesso come «facile» e disponibile, per uno scopo abbietto: per vendere merci. E che dunque, la pubblicità va in qualche modo disciplinata e, se del caso, censurata. Eppure gli spot e i manifesti, là, sono molto più castigati che da noi.

    Chissà che i progressisti de’ noantri non finiscano per accorgersi che c’è una nuova moda a Londra, e come usano fare, comincino ad adottarla. Perchè non se ne può più della volgarità, mancanza di gusto e bassezza che da noi passa per «pubblicità raffinata e intelligente».

    Ebbene no. Ora che David Cameron l’ha detto, forse si può dire: il mondo della pubblicità e dei pubblicitari è fatto di mascalzoni, semicriminali, devianti sessuali e anche professionalmente, da gente di quattro soldi. Che godono a deridere la fedeltà coniugale, la decenza, la sensibilità delle anime fini e colte. Censurare le loro gratuite bassezze è un dovere sociale e politico. Se non altro, perchè la spudoratezza, una volta autorizzata, si espande oltre il sesso e finisce in tangenti e furto pubblico. Vedi alla voce Italia hehehehee

    E si!-incredibile a dirsi nell'Italia così "avanzata" nella "trasgressione" (e arretrata in tutto il resto), persino la American Psychological Association esamina da anni il problema, e collega la sessualizzazione precoce con i tre più comuni disturbi mentali registrati nelle donne e ragazze puberi: disordini alimentari (anoressia e bulimia), perdita di auto-stima e depressione. La sessualizzazione infatti "danneggia lo sviluppo cognitivo ed emotivo delle adolescenti intaccando la fiducia e la soddisfazione del proprio corpo". Nella società più ampia, dicono gli psichiatri americani, la sessualizzazione precoce è sospettata di avere una parte nell’aumento delle molestie e violenze sessuali, della domanda di pornografia infantile, nonchè nell’atteggiamento sessista e predatorio dei ragazzotti.
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