Quantcast

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Inquinamento atmosferico: l'effetto serra

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Inquinamento atmosferico: l'effetto serra

    Riporto questo articolo che ho scritto a completamento del precedente sull'inquinamento atmosferico.
    Penso che questi argomenti, pur non riguardando direttamente le auto e le elaborazioni, siano interessanti per chi ama le auto perchè in funzione della soluzione di questi problemi saranno realizzate le auto che guideremo in futuro. Probabilmente l'era delle auto a benzina o a gasolio tradizionali è destinata a finire e si guideranno auto con diversi tipi di propulsione. L'ipotesi più probabile è che si userà l'idrogeno, ma le soluzioni allo studio delle case sono diverse. Quasi tutti pensano di realizzare auto elettriche, aliimentate da fuel cell che utilizzano idrogeno. Solo BMW, per adesso, ha presentato un auto con motore tradizionale, però alimentato ad idrogeno. E' l'unica per adesso che gira sustrada e sarrà la prima a essere in vendita, l'anno prossimo. Le previsioni sono che per il 2020 la metà delle auto BMW saranno ad idrogeno.
    Fra le due ipotesi la seconda è sicurament la migliore, per motivi pratici e perchè così potremo continuare a guidare ed a elaborare auto con il motore a scoppio. Non so cosa si potrebbe elaborare su un'auto elettrica!

    P.S.: per chi volesse leggere altri articoli, di argomento ambiente, ma anche economia, politica, finanza vi segnalo il sito su cui scrivo:
    http://www.investireoggi.it/
    Forum: Il Caffè di piazza borsa

    Buona lettura.

    Quando si parla di inquinamento atmosferico si citano spesso
    l’effetto serra ed i gas serra. Ma che cosa è esattamente
    questo effetto, quali sono le sue origini e perché desta tanta
    preoccupazione in moltissimi scienziati, meteorologi e
    ambientalisti?

    Per definire cosa sia l’effetto serra dobbiamo pensare a come la
    Terra e gli altri pianeti ricevono energia dal Sole. L’energia è
    irradiata sotto forma di onde elettromagnetiche (raggi infrarossi,
    luce visibile, ultravioletti, ecc.), che si propagano nel vuoto fino
    a raggiungere i pianeti cedendo loro energia, cioè riscaldandoli.
    Se un pianeta (o un satellite) non ha atmosfera, come Mercurio
    o la Luna, l’energia ricevuta viene di nuovo irradiata nello spazio
    sempre in forma di onde elettromagnetiche. Si determinano così
    condizioni per cui la superficie del pianeta è caldissima nella
    parte esposta al sole (di giorno) e molto fredda in quella non
    esposta (di notte). Sulla Luna si passa da + 150 C di giorno a –
    100 di notte.

    Se invece il pianeta possiede un’atmosfera le cose vanno
    differentemente. L’atmosfera infatti filtra e trattiene una parte
    delle radiazioni che la colpiscono. Nel caso della Terra ad
    esempio sono filtrate e non raggiungono la superficie le
    pericolosissime radiazioni ultraviolette. La presenza di
    un’atmosfera riscaldata garantisce quindi una distribuzione
    dell’energia uniforme sul pianeta in modo che la temperatura non
    salga eccessivamente di giorno e non scenda troppo di notte.

    L’energia che viene trattenuta nell’atmosfera ha comunque
    raggiunto la Terra dal Sole e contribuisce al suo riscaldamento.
    Perché la temperatura di un pianeta non aumenti a dismisura è
    però necessario che parte di questa energia venga riemessa
    nello spazio dal pianeta stesso. Questa quantità di energia
    emessa dalla superficie del pianeta può disperdersi nello spazio
    in funzione della capacità filtrante e riflettente dell’atmosfera.
    Da questo dipende la temperatura media della superficie.
    Prendiamo ad esempio il caso di Venere. Questo pianeta ha
    un’atmosfera molto densa, contenente anidride carbonica,
    metano, ammoniaca, vapore acqueo e altri gas. La superficie è
    inoltre perennemente coperta da una coltre di nuvole. Ciò fa si
    che il pianeta assorba energia dal Sole, ma sia in grado di
    riemetterne solo una parte perché i gas di cui è composta la sua
    atmosfera hanno un alto potere riflettente verso i raggi
    infrarossi e quindi la sua superficie non riesce a raffreddarsi. Il
    risultato è che su Venere la temperatura superficiale è superiore
    ai 400 C e ciò non è giustificato dalla sua maggior vicinanza al
    Sole rispetto alla Terra. La sua atmosfera funziona quindi come i
    vetri di una serra che fanno penetrare il calore, ma non lo fanno
    uscire. Questo effetto è determinato soprattutto dalla presenza
    nell’atmosfera di anidride carbonica e metano.

    La Terra, fortunatamente per noi, si trova in una situazione
    diversa. La sua atmosfera è meno densa, essendo composta per
    oltre il 70 % da azoto, un po’ più del 20 % da ossigeno, il 2 %
    circa di anidride carbonica ed il resto da gas inerti. L’atmosfera è
    quindi più trasparente di quella di Venere e non abbiamo una
    coltre permanente di nuvole. Questo determina le temperature
    che conosciamo e che sono fondamentali per la sopravvivenza
    della vita. Una variazione anche minima nella composizione
    dell’atmosfera terrestre potrebbe determinare quindi variazioni
    della temperatura alla sua superficie e delle sue condizioni
    climatiche che potrebbero creare seri problemi su tutto il
    pianeta.

    L’atmosfera terrestre non è stata sempre così. Si è formata nel
    tempo prima con le emissioni di gas dai vulcani poi, dopo la
    comparsa della vita, anche con le emissioni derivate dagli esseri
    viventi piante e animali. Le piante hanno assorbito buona parte
    dell’anidride carbonica emessa dai vulcani ed hanno prodotto
    ossigeno. Alla fine si è raggiunto l’attuale equilibrio, ottimale per
    l’evolversi della vita.

    Anche il clima terrestre ha subito variazioni e segue dei cicli di
    riscaldamento e raffreddamento derivanti da variazioni e
    oscillazioni dell’orbita terrestre o da eventi traumatici come la
    caduta di meteore. L’ultima glaciazione ad esempio si è esaurita
    circa 11.000 anni fa e da allora la Terra si è andata lentamente
    riscaldando. Si tratta di fenomeni naturali che procedono con
    lentezza.

    Nell’ultimo secolo però questo riscaldamento ha subito
    un’accelerazione, insieme a cambiamenti climatici più consistenti
    di quelli determinatisi nei periodi precedenti. Penso che tutti si
    siano accorti che gli inverni sono sempre più brevi e miti e le
    estati più calde. Questi fenomeni, studiati da scienziati e
    meteorologi, fin dal tempo del Club di Roma (1970), hanno
    portato alla conclusione che la temperatura della superficie
    terrestre sta aumentando a causa dell’aumento del potere
    riflettente dei raggi infrarossi da parte dell’atmosfera. Questo
    aumento è determinato dall’aumentare nell’atmosfera della
    concentrazione dei cosiddetti “gas serra” e cioè principalmente
    anidride carbonica e metano.

    L’anidride carbonica è prodotta dalla respirazione degli esseri
    viventi. Questa è normalmente assorbita dai vegetali. Deriva
    inoltre da qualunque processo di combustione. Se si tratta di
    combustione di un materiale di origine vegetale l’anidride
    carbonica emessa corrisponde a quella assorbita durante la sua
    crescita e quindi il bilancio complessivo è zero. Se invece
    bruciamo un combustibile di origine fossile questo contiene
    anidride carbonica sottratta dall’atmosfera milioni di anni fa in un
    periodo lunghissimo. Reimmetterla tutta insieme nell’atmosfera
    determina un aumento dalla quantità totale dell’anidride
    carbonica in essa contenuta.

    Analogamente il metano si è originato in un periodo lunghissimo
    durato milioni di anni. Esso non viene normalmente immesso
    nell’atmosfera ma bruciato (producendo anidride carbonica).
    Durante la sua estrazione, trasporto ed utilizzo però una piccola
    parte viene dispersa nell’atmosfera (ad es. per perdite nei
    metanodotti). Ciò ha determinato in Siberia, dove passa il
    metanodotto russo che porta il gas in Europa, l’innalzamento
    della temperatura media di oltre 5 gradi negli ultimi 50 anni.

    Le conseguenze dell’innalzamento della temperatura della
    superficie terrestre sono molteplici e gravissime. La prima è lo
    scioglimento di parte delle calotte polari con l’innalzamento del
    livello del mare che potrebbe sommergere diverse regioni e città
    costiere. Poi ci sono i cambiamenti climatici che potrebbero
    portare a manifestazioni violente (uragani, tempeste di neve,
    siccità). Infine intere regioni, come il sud d’Italia, potrebbero
    trasformarsi da temperate in regioni a clima pre-desertico,
    inaridendosi e finendo col diventare poco ospitali per la
    popolazione.

    Il problema maggiore, sempre a detta degli scienziati è che
    arrivati oltre un certo limite l’aumento di temperatura sarebbe
    irreversibile (almeno in tempi brevi, rispetto alla lunghezza della
    vita umana) e che non sappiamo esattamente quale sia questo
    limite. Potremmo esserci vicini.

    E’ fondamentale quindi, per il nostro futuro e quello nei nostri
    discendenti, limitare l’immissione di “gas serra” nell’atmosfera. Un
    impegno a questo riguardo è stato formalizzato nel 1997,
    durante la conferenza di Kyoto. In questa sede i paesi avevano
    riconosciuto la necessità di ridurre l’emissione di anidride
    carbonica di un 8-10 %, rispetto ai valori del 1991, entro il
    2010, impegnandosi ad attuare i provvedimenti necessari.
    Purtroppo sono passati 4 anni ed ancora non è stato fatto nulla.
    In Europa la maggior parte dei governi hanno manifestato
    l’intenzione di incominciare a dare attuazione a quanto previsto
    dall’accordo a partire dal 2002. Anche in Italia sono stati varati
    dei provvedimenti per incentivare l’utilizzo di energie rinnovabili
    (solare, eolico, ecc.) che non producono anidride carbonica.
    Purtroppo è invece notizia di ieri che gli negli USA il presidente
    Bush ha manifestato l’intenzione di tornare indietro rispetto a
    questo accordo non imponendo limiti alle emissioni di anidride
    carbonica.

    La strada per limitare l’emissione dei gas serra è comunque
    tracciata e passa per l’utilizzo sempre maggiore di energie
    alternative, rinnovabili e non di origine fossile: biomasse di
    origine agricola, solare e eolico, mare. Questo tipo di energie
    consente inoltre di diminuire l’inquinamento classico di cui
    abbiamo parlato precedentemente. Ne parleremo nei prossimi
    articoli.

    Concludo facendo presente che questo tipo di inquinamento può
    sembrare meno dannoso di quello derivante dagli inquinanti
    classici perché non ha impatti diretti sulla nostra salute, ma in
    realtà è molto più pericoloso. Infatti mentre la concentrazione di
    inquinanti (idrocarburi, polveri, ecc.) cala immediatamente
    quando interrompe la loro immissione nell’atmosfera, il
    riscaldamento della Terra può produrre danni di tipo irreversibile.

    Non voglio però sembrare catastrofista: siamo ancora in tempo
    per evitare il peggio, però dobbiamo pensarci e non continuare a
    comportarci come se il pianeta non ci appartenesse e quando
    non sarà più utilizzabile ne potremo trovare un altro.


    [Messaggio modificato da FrancescoC il 03-26-2001 alle 23:47 ]

  • #2
    Ciao Francesco, come al solito i tuoi articoli sono molto interessanti.
    Scrivo solamente per esprimere l'immensa rabbia provata quando ho sentito le affermazioni di Bush a proposito dell' inquinamento. Mi domando come sia possibile che la classe dirigente sia così indifferente al problema e come sia possibile che Uno in campagna elettorale possa fare tutte la promesse del mondo e poi quando arriva a capo del mondo dice "NO, vabbè, avevo scherzato in campagna elettorale ti pare che riduco l'inquinamento!! Il mio è un paese moderno e progredito e se smetto di inquinare non posso mantenere la leadership tecnologica con conseguenti perdite economiche che oltretutto non mi permetterebbero di attuare il tanto decantato abbassamento delle tasse!!"
    Ma non si rendono conto che se questi benedetti limiti all' inquinamento non li mette lo stato, le industrie non spenderanno mai soldi per ridurre le loro emissioni così, gratuitamente, anche le industrie hanno i loro problemi di competitività e non possono sperperare denaro inutilmente!!
    Già me lo immegino il raggionamento che può aver fatto Bush, o qualunque altro politico: Tanto il mio governo non dura più di 4-8 anni e in così poco tempo più di tanti danni non si possono fare quindi puntiamo tutto sul fare una bella figura abbassando le tasse e incentivando le imprese e dell' ambiente sti cazzi tanto viviamo nelle nostre belle case filtrate e condizionate!!
    Sarò pessimista ma la vedo male!! Se TUTTI volessero veramente risolvere il problema ambientale avremmo già le macchine ad idrogeno (che tra l' altro circolano dagli anni '50 quando i tedesci in guerra avevano l' embargo sulla benzina e utilizzarono l' idrogeno sopratutto per autobus e camion) e chi sa quante altre soluzioni inteligenti per purificare gli altri agenti inquinanti.
    So che una visione del genere non è assolutamente applicabile al mondo moderno e alle sue leggi di mercato ma se per queste leggi il mondo deve morire, bè preferismo una via di mezzo tra comunismo e anarchia in cui tutti si impegnino per risolvere i problemi di tutti!!
    Lo so, ho esagerato!! Ciao.
    Sagittario 1'10"3
    Vallelunga 1'38 con 1 variante
    Nurburgring 8'49"

    Commenta


    • #3
      Ciao Sive, vedo che sei sempre interessato a questi temi. Non hai esagerato, anzi hai espresso concetti molto interessanti e validi. Se vuoi puoi riportarli nel forum Il Caffè nel sito che ho segnalato. Lì ho aperto un post sull'argomento con il titolo:
      Bush fa marcia indietro sugli impegni per la
      riduzione delle emissioni
      http://www.investireoggi.it/NonCGI/F...ML/000498.html
      Ti aspettiamo.
      Ciao,

      Commenta


      • #4
        ... grazie Francesco, molto interessante
        barchetta furetta

        Commenta

        Sto operando...
        X