Re: Piercing Lovers® (Dove vi piace il piercing? part II)
L' antica arte del piercing (dal verbo "to pierce": bucare, forare), conosciuta attraverso i secoli e le varie culture, è stata riscoperta e accettata con entusiasmo anche ai giorni nostri, e la sua popolarità è in aumento, sia tra gli uomini che tra le donne. La nuova industria del piercing professionale nasce per permettere a tutti gli interessati di avere più informazioni possibili sull' argomento, per offrire la migliore qualità operativa in fase di realizzazione e i gioielli più sicuri e adatti alle varie parti del corpo umano (ci sono più di venti punti del corpo che possono essere forati!). Dalle tribù dell'Africa e dell' Amazzonia, l'arte "del foro" è arrivata agli studi professionali delle maggiori città d' America e d' Europa, dove si è evoluta e modernizzata.
Il piercing è molto più di una semplice decorazione materiale del corpo: è qualcosa di magico, spirituale e intenso, a patto che sia fatto da seri professionisti, e sia vissuto nel modo giusto, in modo positivo. Se avete dubbi e perplessità cercheremo di chiarirli con quanto segue ...
Prima di tutto la pratica del piercing non è illegale o immorale, come molti di voi penseranno, e non c'è nulla di azzardato o lasciato al caso, quando fatto da un serio professionista.
È sempre stato un segno di distinzione molto forte e destinato a pochi eletti, come nell' antico Egitto, dove il piercing era riservato esclusivamente ai reali e proibito alla gente comune.
Al giorno d'oggi i vari piercing, anche quelli sui genitali, sono stati accettati da tutte quelle persone adulte ed emancipate, libere da preconcetti o da sensi di colpa puritani. Si potrebbe pensare che, chi si fa "bucare" i genitali o capezzoli sia essenzialmente un masochista o un pazzo, ma tutte le persone che si sottopongono a questa pratica non possono essere "etichettate" adeguatamente, con un semplice stereotipo. Queste persone, oltre che per un motivo d'estetica personale, si fanno "ingioiellare" vari punti "strategici" del loro corpo per rendersi più interessanti, ai propri occhi o a quelli degli altri, o per aumentare la sensibilità delle parti forate, e di conseguenza delle esperienze sessuali molto più intense.
Il piercing, non tutti lo sanno, può produrre sensazioni molto piacevoli ed eccitanti, non certo di dolore. Il dolore vero e proprio dura uno, due secondi, cioè l'attimo in cui si inserisce l' ago nella parte di pelle da bucare, dove sarà poi infilato l'anello o la barretta d'acciaio. In realtà si dovrebbe parlare più di fastidio che di dolore dato che, di solito, viene usata anche una pinza molto stretta per prendere la pelle, che funge un po' da anestetico, ed è proprio la pinza che fa un po' male. È un dolore molto lieve, sopportabilissimo, anzi, per alcuni, anche piacevoli. Inizialmente, la pratica del piercing in occidente si è diffusa negli ambienti gay sado-maso di N.Y. e San Francisco: in una coppia, etero o omosessuale, chi porta un piercing è, solitamente lo 'schiavo', e i suoi anelli ai genitali o ai capezzoli sono il simbolo di appartenenza al 'padrone', della sua sottomissione e devozione.
Tutto ciò è molto interessante e anche senza addentrarci nel mondo del sado-maso spinto, la concezione del dolore fisico volontario, "dolce" e ricercato, ma privo di violenza e volgarità, è molto affascinante
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