berlusconi lo aveva detto,chi votera a sinistra sara' un coglione............
La stampa ''amica'' attacca Prodi
Oggi anche la stampa "amica" del governo critica - spesso con toni aspri - la Finanziaria di Prodi. Ecco alcuni esempi eloquenti.
Su Il Riformista:
"Scusate, ma può dirsi ricco uno che porta a casa tremila euro netti al mese? ’Direi proprio di no’ commenta il direttore della Fondazione Nordest, Daniele Marini. ’...buona parte degli operai specializzati, tra stipendio e straordinari, quei soldi lì se li mette tranquillamente in busta’. ’Siamo al ceto medio bello e buono, altro che ricchi o classe agiata’.
"Il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati: ’Sulla Finanziaria sono pessimista’... ’è dirigista e strozza i comuni’.
"Il segretario lombardo della Quercia, Luciano Pizzetti, dice: ’sarebbe da manicomio se davvero aumentassimo il prelievo Irpef. Io ho fatto la campagna elettorale dicendo che non avremmo aumentato le tasse. Sarebbe un problema andare a dire alla gente che ci eravamo sbagliati. Qui al nord potremmo fare le valige perché tanto non ci voterebbero più. Anzi, la gente farebbe bene ad andare in piazza’.
"Arturo Artom, un imprenditore milanese molto vicino a Enrico Letta: ’se si alza il prelievo Irpef, si rischia di ripetere la telenovela sulla tassa di successione ...dando ragione a Tremonti quando diceva che l’Unione avrebbe messo le mani in tasca agli italiani’."
L’Unità.
Titolo: "Tagli alla scuola? I sindacati: siamo pronti allo scontro"
"Meno insegnanti e più alunni per classe. La Finanziaria al vaglio del governo taglia la scuola, divide la maggioranza e fa insorgere i sindacati che minacciano lo sciopero generale.
"Una vera e propria croce per il centrosinistra che per cinque anni ha combattuto a fianco di insegnanti e alunni contro i tagli del ministro Moratti. ’Sulla scuola non possiamo transigere’ tuonava Giordano in Transatlantico, ’sosterremo le lotte degli insegnanti’. E Diliberto: ’... forse Padoa Schioppa non risponde agli elettori, ma il presidente Prodi e il sottoscritto sì e in campagna elettorale abbiamo detto l’esatto contrario’.
"Verdi, Pdci e Italia dei Valori infuriati perché, accusano, ’siamo stati messi davanti al fatto compiuto, una finanziaria di cui non sappiamo nulla...’
"Gestione pericolosa, rischiamo di andare in Parlamento senza rete’, attacca ancora il segretario del Pdci Diliberto.
Un altro fronte aperto (...) è quello dei comuni, con il presidente Anci Leonardo Domenici che avverte: ’c’è grande confusione e voci allarmanti: se tali voci fossero confermate saremmo davanti ad una manovra totalmente inaccettabile’."
Su Repubblica
Massimo Giannini scrive:
"Lo scontento è universale e trasversale".
"Occorerebbe almeno una condivisione piena e incondizionata tra il premier, il ministro del Tesoro e la squadra di governo".
"Tra le entrate spicca una revisione dell’Irpef assai pesante in parte anche per il ceto medio. ...La formula ipotizzata da Visco (...) costerà circa 6 miliardi di euro a livello di sistema e oltre 100 euro al mese per il singolo contribuente".
"Sulla scuola: rapporto docenti/alunni ridotto da 1 su 138 a 1 su 168, e un taglio di 177 mila ’prof’ in sei anni. Sulla Sanità e la Pubblica Amministrazione: dal ticket sui ricoveri al pronto soccorso al taglio del 6%nei consumi intermedi. Sugli enti locali: dal tetto alle spese sanitarie al giro di vite al patto di stabilità".
"Se a tutto questo si aggiungono la rimodulazione delle tasse sulle rendite finanziarie e la reintroduzione della tassa di successione, il risultato finale ricalca l’odiosa equazione smerciata dai liberisti di tutto il mondo: sinistra=tasse."
La stampa ''amica'' attacca Prodi
Oggi anche la stampa "amica" del governo critica - spesso con toni aspri - la Finanziaria di Prodi. Ecco alcuni esempi eloquenti.
Su Il Riformista:
"Scusate, ma può dirsi ricco uno che porta a casa tremila euro netti al mese? ’Direi proprio di no’ commenta il direttore della Fondazione Nordest, Daniele Marini. ’...buona parte degli operai specializzati, tra stipendio e straordinari, quei soldi lì se li mette tranquillamente in busta’. ’Siamo al ceto medio bello e buono, altro che ricchi o classe agiata’.
"Il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati: ’Sulla Finanziaria sono pessimista’... ’è dirigista e strozza i comuni’.
"Il segretario lombardo della Quercia, Luciano Pizzetti, dice: ’sarebbe da manicomio se davvero aumentassimo il prelievo Irpef. Io ho fatto la campagna elettorale dicendo che non avremmo aumentato le tasse. Sarebbe un problema andare a dire alla gente che ci eravamo sbagliati. Qui al nord potremmo fare le valige perché tanto non ci voterebbero più. Anzi, la gente farebbe bene ad andare in piazza’.
"Arturo Artom, un imprenditore milanese molto vicino a Enrico Letta: ’se si alza il prelievo Irpef, si rischia di ripetere la telenovela sulla tassa di successione ...dando ragione a Tremonti quando diceva che l’Unione avrebbe messo le mani in tasca agli italiani’."
L’Unità.
Titolo: "Tagli alla scuola? I sindacati: siamo pronti allo scontro"
"Meno insegnanti e più alunni per classe. La Finanziaria al vaglio del governo taglia la scuola, divide la maggioranza e fa insorgere i sindacati che minacciano lo sciopero generale.
"Una vera e propria croce per il centrosinistra che per cinque anni ha combattuto a fianco di insegnanti e alunni contro i tagli del ministro Moratti. ’Sulla scuola non possiamo transigere’ tuonava Giordano in Transatlantico, ’sosterremo le lotte degli insegnanti’. E Diliberto: ’... forse Padoa Schioppa non risponde agli elettori, ma il presidente Prodi e il sottoscritto sì e in campagna elettorale abbiamo detto l’esatto contrario’.
"Verdi, Pdci e Italia dei Valori infuriati perché, accusano, ’siamo stati messi davanti al fatto compiuto, una finanziaria di cui non sappiamo nulla...’
"Gestione pericolosa, rischiamo di andare in Parlamento senza rete’, attacca ancora il segretario del Pdci Diliberto.
Un altro fronte aperto (...) è quello dei comuni, con il presidente Anci Leonardo Domenici che avverte: ’c’è grande confusione e voci allarmanti: se tali voci fossero confermate saremmo davanti ad una manovra totalmente inaccettabile’."
Su Repubblica
Massimo Giannini scrive:
"Lo scontento è universale e trasversale".
"Occorerebbe almeno una condivisione piena e incondizionata tra il premier, il ministro del Tesoro e la squadra di governo".
"Tra le entrate spicca una revisione dell’Irpef assai pesante in parte anche per il ceto medio. ...La formula ipotizzata da Visco (...) costerà circa 6 miliardi di euro a livello di sistema e oltre 100 euro al mese per il singolo contribuente".
"Sulla scuola: rapporto docenti/alunni ridotto da 1 su 138 a 1 su 168, e un taglio di 177 mila ’prof’ in sei anni. Sulla Sanità e la Pubblica Amministrazione: dal ticket sui ricoveri al pronto soccorso al taglio del 6%nei consumi intermedi. Sugli enti locali: dal tetto alle spese sanitarie al giro di vite al patto di stabilità".
"Se a tutto questo si aggiungono la rimodulazione delle tasse sulle rendite finanziarie e la reintroduzione della tassa di successione, il risultato finale ricalca l’odiosa equazione smerciata dai liberisti di tutto il mondo: sinistra=tasse."
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