Può capitare che un giornale prenda un abbaglio. Ma quello che troviamo scritto su "La Gazzetta del Mezzogiorno" di martedì 24 ottobre 2006 a pagina 15 ha il sapore della bufala. E non della mozzarella, visto che ci troviamo in Puglia.
Secondo l'articolo, un inviato del quotidiano barese si sarebbe infiltrato in un giro di corse clandestine per raccontare una nottata di ordinaria follia, tra motori truccati ed euro che passano di mano, a 280 km/h. Ma il sapore dell'articolo ricorda più "Fast and Furious" e altri film della serie che la zona industriale del nord barese, dove a causa del pessimo stato del manto stradale andare a più di 100 km/h (ammesso che sia possibile) senza farsi saltare i denti dalla bocca è già un'impresa.
Un'impressione che si ricava anche dalla foto del tachimetro di un'auto a corredo del servizio: secondo la didascalia dovrebbe essere stata presa dall'inviato al momento di superare la folle velocità, ma basta fare una ricerca di immagini sul motore di ricerca Google per trovarla.
Dispiace vedere demonizzati i giovani automobilisti in maniera così gratuita, giusto per fare del sensazionalismo a buon mercato, in un periodo in cui anche assicurare un'utilitaria può per loro diventare un'impresa. E dispiace pure vedere per l'ennesima volta l'uso dell'equazione "auto truccata uguale corsa clandestina", come se gli appassionati di tuning fossero tutti "bad boys", cioè cattivi ragazzi.
Secondo l'articolo, un inviato del quotidiano barese si sarebbe infiltrato in un giro di corse clandestine per raccontare una nottata di ordinaria follia, tra motori truccati ed euro che passano di mano, a 280 km/h. Ma il sapore dell'articolo ricorda più "Fast and Furious" e altri film della serie che la zona industriale del nord barese, dove a causa del pessimo stato del manto stradale andare a più di 100 km/h (ammesso che sia possibile) senza farsi saltare i denti dalla bocca è già un'impresa.
Un'impressione che si ricava anche dalla foto del tachimetro di un'auto a corredo del servizio: secondo la didascalia dovrebbe essere stata presa dall'inviato al momento di superare la folle velocità, ma basta fare una ricerca di immagini sul motore di ricerca Google per trovarla.
Dispiace vedere demonizzati i giovani automobilisti in maniera così gratuita, giusto per fare del sensazionalismo a buon mercato, in un periodo in cui anche assicurare un'utilitaria può per loro diventare un'impresa. E dispiace pure vedere per l'ennesima volta l'uso dell'equazione "auto truccata uguale corsa clandestina", come se gli appassionati di tuning fossero tutti "bad boys", cioè cattivi ragazzi.
Bah!
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