DOSSIER DEL WWF, IL NORD ITALIA E' UNA BOMBAY IN MOVIMENTO
ROMA - Il Nord Italia una 'Bombay'' in movimento su quattro ruote. In 20 anni al nord sono raddoppiati i chilometri di percorrenza e la Pianura Padana è diventata una unica grande megalopoli. Questa in sintesi la fotografia scattata dal Wwf nel dossier "Nord Italia: una Bombay su quattro ruote" presentato in vista della domenica di stop del traffico, domenica 25 febbraio, dell'intero nord Italia.
Il Wwf propone quindi 10 interventi strutturali e lo fa con una lettera scritta dal presidente dell'associazione, Fulco Pratesi, ai governatori delle Regioni del Nord. In particolare, dal dossier emerge che ormai il traffico ha cancellato i confini regionali. Nella Pianura Padana è nata infatti la "città diffusa" con 20 milioni di persone, tanti quanti sono gli abitanti di Bombay, che percorrono 20 km in media al giorno (nel 1980 erano 10) e 16.000 km all'anno (il doppio rispetto al 1980) su un'area urbana e sub-urbana di 30 mila kmq (con una densità di 650 abitanti a km) pari ad un quarto del Nord Italia. Il problema è che mentre gli investimenti su strade e autostrade continuano a crescere (con un + 25% in dieci anni) quelli nella ferrovia subivano un taglio progressivo (-2% in dieci anni) provocando ingorghi e code sulle strade, inquinamento e conseguenti malattie respiratorie.
Il tasso medio di motorizzazione nell'Italia settentrionale è cresciuto di oltre il 50% (da 380 a 585 autovetture ogni 1000 abitanti), ma contemporaneamente i passeggeri sulla ferrovia sono aumentati solo del 13%. Le emissioni di CO2 - il principale gas serra - dovute al traffico autostradale ammontano a 66 milioni di tonnellate l'anno con un incremento nel 2000, rispetto al 1980, del 71%. Un allarme contro il quale scende in campo il presidente del Wwf, Fulco Pratesi. "In occasione del blocco auto del 25 febbraio - ha detto Pratesi - ho scritto ai Presidenti delle Regioni del Nord proponendo 10 interventi strutturali e 20 azioni concrete per governare la mobilità nella megalopoli padana. Se venissero applicate queste azioni porterebbero a conseguire gli obiettivi del Protocollo di Kyoto e a superare lo squilibrio modale e la progressiva erosione del territorio e della biodiversità".
La megalopoli padana include il Piemonte centrale intorno a Torino, l'area metropolitana milanese e il Pedemonte lombardo, l' area veronese e il fondovalle dell'Adige tra Trento e Bolzano, l'area centrale veneta (intorno a Vicenza, Padova, Venezia-Mestre e Treviso) l'area triestina e udinese, l'intero asse della via Emilia da Piacenza a Rimini, il litorale ligure. Nel 1951 i 21 milioni di abitanti del Nord Italia vivevano ancora in prevalenza all'esterno delle aree urbane, mentre gli attuali 25,3 milioni di abitanti si sono sempre più concentrati in aree urbane e sub-urbane, alimentando la città diffusa sino alle zone pedemontane consumando paesaggio e territorio.
Ecco quindi le proposte contenute nel Decalogo Wwf. Tra queste compaiono la congestion charge, l'uso dei motori a metano e ibridi, incentivo dell'efficienza con veicoli più piccoli e leggeri, pianificazione territoriale, riorganizzazione radicale della rete del trasporto pubblico passeggeri, ripensamento dell' assetto dei servizi logistici, potenziamento dei nodi di interscambio, rafforzamento dell'innovazione logistica, potenziamento della rete ferroviaria.
ROMA - Il Nord Italia una 'Bombay'' in movimento su quattro ruote. In 20 anni al nord sono raddoppiati i chilometri di percorrenza e la Pianura Padana è diventata una unica grande megalopoli. Questa in sintesi la fotografia scattata dal Wwf nel dossier "Nord Italia: una Bombay su quattro ruote" presentato in vista della domenica di stop del traffico, domenica 25 febbraio, dell'intero nord Italia.
Il Wwf propone quindi 10 interventi strutturali e lo fa con una lettera scritta dal presidente dell'associazione, Fulco Pratesi, ai governatori delle Regioni del Nord. In particolare, dal dossier emerge che ormai il traffico ha cancellato i confini regionali. Nella Pianura Padana è nata infatti la "città diffusa" con 20 milioni di persone, tanti quanti sono gli abitanti di Bombay, che percorrono 20 km in media al giorno (nel 1980 erano 10) e 16.000 km all'anno (il doppio rispetto al 1980) su un'area urbana e sub-urbana di 30 mila kmq (con una densità di 650 abitanti a km) pari ad un quarto del Nord Italia. Il problema è che mentre gli investimenti su strade e autostrade continuano a crescere (con un + 25% in dieci anni) quelli nella ferrovia subivano un taglio progressivo (-2% in dieci anni) provocando ingorghi e code sulle strade, inquinamento e conseguenti malattie respiratorie.
Il tasso medio di motorizzazione nell'Italia settentrionale è cresciuto di oltre il 50% (da 380 a 585 autovetture ogni 1000 abitanti), ma contemporaneamente i passeggeri sulla ferrovia sono aumentati solo del 13%. Le emissioni di CO2 - il principale gas serra - dovute al traffico autostradale ammontano a 66 milioni di tonnellate l'anno con un incremento nel 2000, rispetto al 1980, del 71%. Un allarme contro il quale scende in campo il presidente del Wwf, Fulco Pratesi. "In occasione del blocco auto del 25 febbraio - ha detto Pratesi - ho scritto ai Presidenti delle Regioni del Nord proponendo 10 interventi strutturali e 20 azioni concrete per governare la mobilità nella megalopoli padana. Se venissero applicate queste azioni porterebbero a conseguire gli obiettivi del Protocollo di Kyoto e a superare lo squilibrio modale e la progressiva erosione del territorio e della biodiversità".
La megalopoli padana include il Piemonte centrale intorno a Torino, l'area metropolitana milanese e il Pedemonte lombardo, l' area veronese e il fondovalle dell'Adige tra Trento e Bolzano, l'area centrale veneta (intorno a Vicenza, Padova, Venezia-Mestre e Treviso) l'area triestina e udinese, l'intero asse della via Emilia da Piacenza a Rimini, il litorale ligure. Nel 1951 i 21 milioni di abitanti del Nord Italia vivevano ancora in prevalenza all'esterno delle aree urbane, mentre gli attuali 25,3 milioni di abitanti si sono sempre più concentrati in aree urbane e sub-urbane, alimentando la città diffusa sino alle zone pedemontane consumando paesaggio e territorio.
Ecco quindi le proposte contenute nel Decalogo Wwf. Tra queste compaiono la congestion charge, l'uso dei motori a metano e ibridi, incentivo dell'efficienza con veicoli più piccoli e leggeri, pianificazione territoriale, riorganizzazione radicale della rete del trasporto pubblico passeggeri, ripensamento dell' assetto dei servizi logistici, potenziamento dei nodi di interscambio, rafforzamento dell'innovazione logistica, potenziamento della rete ferroviaria.