AGI) - Pescara - Un medico di 50 anni di Pescara, Marco Basile, del reparto di Chirurgia uno dell'ospedale civile di Pescara, e' stato arrestato dalla squadra mobile con l'accusa di soppressione di atto pubblico, falso ideologico in atto pubblico e omicidio colposo. La vicenda di cui deve rispondere Basile riguarda una donna di 74 anni, ricoverata all'ospedale civile di Pescara tra l'ottobre 2006 e il 18 gennaio 2007, quando e' deceduta. In tale arco di tempo la paziente e' stata sottoposta a tre interventi chirurgici e dall'autopsia e' emerso che al momento del decesso la donna non aveva piu' il rene sinistro. Eppure, ha spiegato il dirigente della Mobile, Nicola Zupo, dalle lastre emerge che prima dell'ultimo intervento la donna avesse il rene. La paziente, che era finita in ospedale per un tumore all'intestino, non soffriva di reni ma durante la sua degenza al Santo Spirito e' stata sottoposta a dialisi. Nel corso delle indagini, che hanno preso il via dopo l'esposto presentato dalla figlia della donna, si e' accertato che sono stati falsificati i verbali degli interventi chirurgici e in particolare e' stato distrutto il verbale del secondo intervento, avvenuto il 27 novembre 2006. Il foglio del registro degli interventi e' stato strappato e sostituito con un fax mentre le indagini erano gia' in corso. Probabilmente, ha fatto notare il pm, Gennaro Varone, questo e' avvenuto per coprire errori e imperizie commessi nelle cure prestate alla paziente che poi hanno concorso a causare la morte della donna. L'arresto del medico, a cui sono stati concessi i "domiciliari", e' stato ritenuto necessario dal gip, Luca De Ninis, per evitare l'inquinamento delle prove.
ma si può? dobbiamo iniziare ad installare antifurti sui pazienti che si ricoverano, per paura che gli "smontino" qualche organo?
ma si può? dobbiamo iniziare ad installare antifurti sui pazienti che si ricoverano, per paura che gli "smontino" qualche organo?


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