Ciao ragazzi, forse questo non è il posto adatto per questa lettera ma visto che voi, come me, avete una passione mi sento in dovere di farvi partecipe.
La mia passione per le macchine, le Honda Vtec soprattutto, è stata completamente cancellata martedì 11 verso le ore 15.00.
Vedere quanto accaduto negli Stati Uniti mi ha fatto molto riflettere, io ho solo tre cose a cui tengo molto: i miei genitori con mio fratello, la mia ragazza e la mia macchina. Per la mia macchina ho sempre avuto una cura maniacale, anche dovuto ai sacrifici che ho fatto per averla, ma dopo martedì ho capito che non vale niente.Per motivi economici sono costretto a venderla e sicuramente comprerò una Fiat, forse una Bravo JTD. All’inizio mi è scocciato molto, per me era quasi una sconfitta ma poi in questi giorni ho ragionato ed ho appreso che la sconfitta l’ho avuta martedì. Penso che un qualsiasi centimetro di cemento delle twin towers valga molto di più di una cosa come una autovettura, qualsiasi modello sia; potrei sembrare banale e scontato nelle frasi che sto scrivendo ma io credevo molto nella mia “car” ma ho capito, dopo l’accaduto, che la cosa che vale di più è la VITA. La stessa vita a cui tenevano quelle persone che si sono gettate dai palazzi pur di non morire in quell’inferno; la stessa vita a cui tenevano quei vigili del fuoco che sono andati incontro ad una morte certa; la stessa vita a cui tenevano le persone che lavoravano lì e che se la sono vista spezzare da una decina di coglioni che della vita non hanno capito un cazzo.
Io sono un ragazzo diverso, ho una malattia ai reni che non so dove mi porterà, ora ho solo 22 anni ma la mia prospettiva futura penso sia la dialisi, certo magari sarà fra trent’anni ma già ora la sto combattendo con medicinali molto forti, alcuni dei quali sono degl’antitumorali e, di conseguenza, so cosa vuol dire soffrire ma non è niente al confronto con il dolore che provo a vedere quelle immagini. È un dolore molto più profondo, irreale rispetto a quello portato dalle mie pastiglie, ma che colpisce al cuore ed alla mente in maniera più brutale, che fa molto riflettere.
Vi ringrazio per aver sprecato del tempo nel leggere questa lettera e godetevi la vita con le persone che amate più e non “perdetevi” dietro a cose di metallo che non hanno sentimenti.
Grazie, Andrea.
La mia passione per le macchine, le Honda Vtec soprattutto, è stata completamente cancellata martedì 11 verso le ore 15.00.
Vedere quanto accaduto negli Stati Uniti mi ha fatto molto riflettere, io ho solo tre cose a cui tengo molto: i miei genitori con mio fratello, la mia ragazza e la mia macchina. Per la mia macchina ho sempre avuto una cura maniacale, anche dovuto ai sacrifici che ho fatto per averla, ma dopo martedì ho capito che non vale niente.Per motivi economici sono costretto a venderla e sicuramente comprerò una Fiat, forse una Bravo JTD. All’inizio mi è scocciato molto, per me era quasi una sconfitta ma poi in questi giorni ho ragionato ed ho appreso che la sconfitta l’ho avuta martedì. Penso che un qualsiasi centimetro di cemento delle twin towers valga molto di più di una cosa come una autovettura, qualsiasi modello sia; potrei sembrare banale e scontato nelle frasi che sto scrivendo ma io credevo molto nella mia “car” ma ho capito, dopo l’accaduto, che la cosa che vale di più è la VITA. La stessa vita a cui tenevano quelle persone che si sono gettate dai palazzi pur di non morire in quell’inferno; la stessa vita a cui tenevano quei vigili del fuoco che sono andati incontro ad una morte certa; la stessa vita a cui tenevano le persone che lavoravano lì e che se la sono vista spezzare da una decina di coglioni che della vita non hanno capito un cazzo.
Io sono un ragazzo diverso, ho una malattia ai reni che non so dove mi porterà, ora ho solo 22 anni ma la mia prospettiva futura penso sia la dialisi, certo magari sarà fra trent’anni ma già ora la sto combattendo con medicinali molto forti, alcuni dei quali sono degl’antitumorali e, di conseguenza, so cosa vuol dire soffrire ma non è niente al confronto con il dolore che provo a vedere quelle immagini. È un dolore molto più profondo, irreale rispetto a quello portato dalle mie pastiglie, ma che colpisce al cuore ed alla mente in maniera più brutale, che fa molto riflettere.
Vi ringrazio per aver sprecato del tempo nel leggere questa lettera e godetevi la vita con le persone che amate più e non “perdetevi” dietro a cose di metallo che non hanno sentimenti.
Grazie, Andrea.
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