Ragazzi leggete qui mi è arrivata da una cara amica e la persona in questione è un nostro amico. Mi è venuto spontaneo mettere un Appello qui sul forum, visto che un ragazzo con la passione dei motori è in pericolo di vita Grazie..Simone
Domenica 6 giugno a causa di un incidente in moto,(VEDI ALLEGATO)
il figlio (23 anni) di un mio collega della biglietteria di Genova P.P è entrato in coma; è ricoverato all'ospedale di S. Martino e necessita URGENTEMENTE di trasfusioni di sangue 0-.Vi prego di far girare questa e-mail il più possibile, perchè chiunque possedesse questo gruppo si rechi al MONOBLOCCO di S. MARTINO dalle 7 alle 16 e chieda di donare il proprio sangue a favore di MARCELLOMARCIANO'
Grazie
ALLEGATO
«Serve sangue per Marcello»
L'APPELLO Il ferito dello schianto di Mele è al "San Martino" e ha bisogno di trasfusioni
Il giovane in coma dopo l'incidente ha uno dei gruppi più rari, lo zero negativo
L'avviso è comparso nella bacheca dell'Ilva di prima mattina: un foglio formato A4, con poche frasi, evidenziate: «Serve sangue per Marcello, il nostro collega vittima di un incidente sabato scorso». A fianco numeri di cellulare e soprattutto l'indicazione del gruppo: zero negativo, uno dei più rari.
Marcello Marcianòè il ragazzo di 23 anni, residente a Pra', che si è schiantato in moto sulla provinciale del Turchino a Mele subendo l'amputazione del piede sinistro. Le sue condizioni si sono aggravate alla sera, quando i medici gli hanno riscontrato la presenza di emotorace e pneumotorace, sottoponendolo a sei ore di intervento chirurgico per cercare di salvargli la vita. Ora è in coma e il quadro clinico è stato definito stazionario, sebbene venga sottoposto a continue trasfusioni. Per donare il sangue è possibile presentarsi al San Martino, presso il Monoblocco, dalle 7 alle 16. «Siamo tutti molto tesi - racconta Nicola Appice, un compagno di lavoro - anche se adesso è il momento di tenere duro, di confortare i familiari e soprattutto renderci utili in qualche modo. Forse non lo sanno in molti, ma tra i giovani dipendenti delle acciaierie si è creato un forte senso di solidarietà. E stamattina tutti hanno letto il nostro appello, chiedevano notizie e cercavano di capire come avrebbero potuto aiutarlo». Nel pomeriggio si sono presentate dieci persone, ma alcuni sono stati respinti poiché recentemente avevano fatto piercing o tatuaggi.
Nicola Appice è stato uno dei primi, tre giorni fa, a sapere dello schianto, senza che finora nessuno sia riuscito a darsi una spiegazione precisa di quanto accaduto. «Lui aveva trascorso la giornata al mare con me e altri ragazzi. Poi, verso l'una, ha deciso di andarsene per fare un giro in moto. Mai avrei pensato che avremmo trascorso la serata fuori dalla rianimazione». Alle 19 è squillato il telefonino: «Dall'altra parte era Mimmo, suo fratello. Lo sentivo agitatissimo, mi ha pregato di andare a prenderlo e di correre al pronto soccorso».
Marcello Marcianò si era comprato la moto da tre settimane, contro il volere dei genitori. E per acquistare la nuova Honda Cbr aveva venduto pure la macchina. «Io - conclude Nicola - ho uno scooter, ma le due ruote mi piacciono e vorrei qualcosa di più, se solo me lo potessi permettere. Certo, davanti a un dramma del genere viene da pensare. Però, a volte, è solo sfortuna».
Domenica 6 giugno a causa di un incidente in moto,(VEDI ALLEGATO)
il figlio (23 anni) di un mio collega della biglietteria di Genova P.P è entrato in coma; è ricoverato all'ospedale di S. Martino e necessita URGENTEMENTE di trasfusioni di sangue 0-.Vi prego di far girare questa e-mail il più possibile, perchè chiunque possedesse questo gruppo si rechi al MONOBLOCCO di S. MARTINO dalle 7 alle 16 e chieda di donare il proprio sangue a favore di MARCELLOMARCIANO'
Grazie
ALLEGATO
«Serve sangue per Marcello»
L'APPELLO Il ferito dello schianto di Mele è al "San Martino" e ha bisogno di trasfusioni
Il giovane in coma dopo l'incidente ha uno dei gruppi più rari, lo zero negativo
L'avviso è comparso nella bacheca dell'Ilva di prima mattina: un foglio formato A4, con poche frasi, evidenziate: «Serve sangue per Marcello, il nostro collega vittima di un incidente sabato scorso». A fianco numeri di cellulare e soprattutto l'indicazione del gruppo: zero negativo, uno dei più rari.
Marcello Marcianòè il ragazzo di 23 anni, residente a Pra', che si è schiantato in moto sulla provinciale del Turchino a Mele subendo l'amputazione del piede sinistro. Le sue condizioni si sono aggravate alla sera, quando i medici gli hanno riscontrato la presenza di emotorace e pneumotorace, sottoponendolo a sei ore di intervento chirurgico per cercare di salvargli la vita. Ora è in coma e il quadro clinico è stato definito stazionario, sebbene venga sottoposto a continue trasfusioni. Per donare il sangue è possibile presentarsi al San Martino, presso il Monoblocco, dalle 7 alle 16. «Siamo tutti molto tesi - racconta Nicola Appice, un compagno di lavoro - anche se adesso è il momento di tenere duro, di confortare i familiari e soprattutto renderci utili in qualche modo. Forse non lo sanno in molti, ma tra i giovani dipendenti delle acciaierie si è creato un forte senso di solidarietà. E stamattina tutti hanno letto il nostro appello, chiedevano notizie e cercavano di capire come avrebbero potuto aiutarlo». Nel pomeriggio si sono presentate dieci persone, ma alcuni sono stati respinti poiché recentemente avevano fatto piercing o tatuaggi.
Nicola Appice è stato uno dei primi, tre giorni fa, a sapere dello schianto, senza che finora nessuno sia riuscito a darsi una spiegazione precisa di quanto accaduto. «Lui aveva trascorso la giornata al mare con me e altri ragazzi. Poi, verso l'una, ha deciso di andarsene per fare un giro in moto. Mai avrei pensato che avremmo trascorso la serata fuori dalla rianimazione». Alle 19 è squillato il telefonino: «Dall'altra parte era Mimmo, suo fratello. Lo sentivo agitatissimo, mi ha pregato di andare a prenderlo e di correre al pronto soccorso».
Marcello Marcianò si era comprato la moto da tre settimane, contro il volere dei genitori. E per acquistare la nuova Honda Cbr aveva venduto pure la macchina. «Io - conclude Nicola - ho uno scooter, ma le due ruote mi piacciono e vorrei qualcosa di più, se solo me lo potessi permettere. Certo, davanti a un dramma del genere viene da pensare. Però, a volte, è solo sfortuna».
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