il primo principio dell'informatica dice che nessun sistema è (volutamente) sicuro.
il secondo dice che nel sistema esistono almeno 10 x^n vulnerabilità casuali o pianificate.
(ma chi conosce le password segrete dell' assistenza tecnica, non lo dirà mai pubblicamente.)
insomma questi bugs o minacce software fanno mercato, che frutta milioni di $$$ all'anno.
e la questione non è certo amministrata da uno sprovveduto.
inoltre il provvider registra tutte le connessioni in entrata e in uscita e può analizzare il traffico.
nei casi invece di reti più sicure, quasi sicuramente queste sono gestite da talune agenzie internazionali
Questo per quanto riguarda chi abita nelle stanze dei bottoni..
Discorso totalmente diverso per il lamerozzo..
da remoto puo' poco o nulla, forse riesce ad individuare l' indirizzo IP
e da questo forse la localizzazzione geografica con traceroute e simili.
puo' provare a crakkare il modem se e' abilitato telnet e la password e' debole.
localmente puo' attaccare la rete wireless se la crittografia e' debole.
Rispondere per identifiare il server, non capisco a cosa puo' servire.
solo in caso di IP fisso, allora l'identificazione e' abbastanza precisa anche per i non autorizzati.
(ma non puo' entrare nel notebook se non sono presenti backdoors note)
eppoi nella maggior parte dei casi l'ip e' dinamico quindi solo il provvider conosce le assegnazioni finali. http://www.ip-adress.com/
direi che il lamer diventa pericoloso solo se ha avuto accesso al pc o altro per istallare un trojan fisicamente..
oppure se gli e' stato dato accesso all' assistenza remota.. e/o condivisione files.
Una volta c'era il politichese oggi c'è matematichese, dove riusciremo a rendere indecifrabile e incomprensibile anche il teorema di pitagora. nella zebedey valley, una volta giunti al potere i loro figli si domandarono tutti stupiti "e noi dovremmo rubbbare meno dei nostri padri ?" HTML5 Canvas Fingerprinting >> prova <<
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