ho trovato questo articolo e mi chiedevo: ma l'acqua che entra in camera di scoppio.......non crea un bel casino?
L’INIEZIONE D’ACQUA.
applicazione tipica
La soluzione peraltro impiegata con grande successo nella F1 nell'era dei 1500turbo e tuttora (senza poterne fare a meno) nel campo di rallye gruppo A e WRC sta nell'iniezione d'acqua all'interno del motore.
il principio su cui si basa sta nell'estrazione di calore che l'acqua comporta in camera di scoppio durante la sua evaporazione,e nella diminuzione della richiesta ottanica del motore che ha in presenza di umidita' nell'aria.
Il principio e’ semplice: la nebulizzazione dell’acqua nei condotti di aspirazione del motore; quest’acqua nebulizzata entratando nella camera di scoppio evaporerà assorbendo una certa quota di calore (proporzionale alla sua quantità) che allontanerà i problemi sopra esposti.
Un altro bonus dovuto a questa applicazione è l'effetto "pulivapor" che l'acqua determina in camera di scoppio con la costante azione pulente su pistoni,valvole e testata che questa esercita.
Per la sua realizzazione base e’ necessario munirsi di una pompa per l’acqua capace di pressioni superiori di almeno 2bar a quella di sovralimentazione ,di tubi in teflon ,di un ugello da applicare sul condotto di alimentazione aria del motore ,di un filtro per l’acqua , di un pressostato tarabile e di una tanica per l’acqua.
Le dimensioni dell’ugello vanno provate di volta in volta ma può essere indicativo un diametro di 0.3-0.7 mm.
Questo sistema base permette l’erogazione dell’acqua al superamento del limite impostato sul pressostato, ma la portata sarà costante (o un po’ decrescente al crescere della sovralimentazione).
Il passo successivo e’ quello di rendere l’erogazione dell’acqua proporzionale alla pressione di sovralimentazione e meglio ancora anche al numero di giri del motore magari collegando il tutto all’eventuale debimetro.
Può essere parecchio utile dotare il serbatoio dell’acqua di un galleggiante per segnalare la riserva, di una serie di diodi LED
che segnalino l’entrata in funzione dell’impianto.
L’aggiunta all’acqua di una percentuale variabile da0% ad un massimo del 50% di alcool metilico o etilico aumenterà la potenza
del motore allontanando al contempo possibili detonazioni.
Quanto questo impianto consenta di aumentare la potenza del motore non e’ facilmente stimabile, ma per dare un esempio una tipica vettura come la Renault R5 GT TURBO in condizioni normali presenta detonazione con pressioni della turbina intorno a 1.2 bar , con l’adozione della iniezione d’acqua e’ possibile spingersi nei casi migliori anche a 1.8-2.0 bar , e considerando che a queste pressioni la turbina originale (GARRETT T2) e’ parecchio fuori dal suo campo ottimale di funzionamento quindi con temperature di mandata aria elevatissime e’ facile supporre che adottando un turbocompressore maggiorato ed un adeguato intercooler si potrebbero adottare pressioni ancora più elevate.
Uso il condizionale poiché con quelle pressioni sicuramente la guarnizione di testa non resisterebbe per molti minuti!
N.B.
Nonostante su certa editoria specializzata venga proposto il montaggio dell’iniettore a monte del compressore quale sistema pratico ed economico , voglio mettere in guardia coloro che si facciano tentare.
Personalmente ho adottato questo sistema attirato dalla sua estrema semplicità (si evitano le pompe a pressione e si utilizzano quelle dei lavavetri), ma il suo uso ha decretato la distruzione della girante del compressore, infatti seppur correttamente nebulizzata l’acqua incontrando le palette della girante che ricordo possono raggiungere anche i 200.000 g/min con velocità periferiche elevatissime si comporta come un corpo solido erodendo alla lunga il prezioso componente.
L’INIEZIONE D’ACQUA.
applicazione tipica
La soluzione peraltro impiegata con grande successo nella F1 nell'era dei 1500turbo e tuttora (senza poterne fare a meno) nel campo di rallye gruppo A e WRC sta nell'iniezione d'acqua all'interno del motore.
il principio su cui si basa sta nell'estrazione di calore che l'acqua comporta in camera di scoppio durante la sua evaporazione,e nella diminuzione della richiesta ottanica del motore che ha in presenza di umidita' nell'aria.
Il principio e’ semplice: la nebulizzazione dell’acqua nei condotti di aspirazione del motore; quest’acqua nebulizzata entratando nella camera di scoppio evaporerà assorbendo una certa quota di calore (proporzionale alla sua quantità) che allontanerà i problemi sopra esposti.
Un altro bonus dovuto a questa applicazione è l'effetto "pulivapor" che l'acqua determina in camera di scoppio con la costante azione pulente su pistoni,valvole e testata che questa esercita.
Per la sua realizzazione base e’ necessario munirsi di una pompa per l’acqua capace di pressioni superiori di almeno 2bar a quella di sovralimentazione ,di tubi in teflon ,di un ugello da applicare sul condotto di alimentazione aria del motore ,di un filtro per l’acqua , di un pressostato tarabile e di una tanica per l’acqua.
Le dimensioni dell’ugello vanno provate di volta in volta ma può essere indicativo un diametro di 0.3-0.7 mm.
Questo sistema base permette l’erogazione dell’acqua al superamento del limite impostato sul pressostato, ma la portata sarà costante (o un po’ decrescente al crescere della sovralimentazione).
Il passo successivo e’ quello di rendere l’erogazione dell’acqua proporzionale alla pressione di sovralimentazione e meglio ancora anche al numero di giri del motore magari collegando il tutto all’eventuale debimetro.
Può essere parecchio utile dotare il serbatoio dell’acqua di un galleggiante per segnalare la riserva, di una serie di diodi LED
che segnalino l’entrata in funzione dell’impianto.
L’aggiunta all’acqua di una percentuale variabile da0% ad un massimo del 50% di alcool metilico o etilico aumenterà la potenza
del motore allontanando al contempo possibili detonazioni.
Quanto questo impianto consenta di aumentare la potenza del motore non e’ facilmente stimabile, ma per dare un esempio una tipica vettura come la Renault R5 GT TURBO in condizioni normali presenta detonazione con pressioni della turbina intorno a 1.2 bar , con l’adozione della iniezione d’acqua e’ possibile spingersi nei casi migliori anche a 1.8-2.0 bar , e considerando che a queste pressioni la turbina originale (GARRETT T2) e’ parecchio fuori dal suo campo ottimale di funzionamento quindi con temperature di mandata aria elevatissime e’ facile supporre che adottando un turbocompressore maggiorato ed un adeguato intercooler si potrebbero adottare pressioni ancora più elevate.
Uso il condizionale poiché con quelle pressioni sicuramente la guarnizione di testa non resisterebbe per molti minuti!
N.B.
Nonostante su certa editoria specializzata venga proposto il montaggio dell’iniettore a monte del compressore quale sistema pratico ed economico , voglio mettere in guardia coloro che si facciano tentare.
Personalmente ho adottato questo sistema attirato dalla sua estrema semplicità (si evitano le pompe a pressione e si utilizzano quelle dei lavavetri), ma il suo uso ha decretato la distruzione della girante del compressore, infatti seppur correttamente nebulizzata l’acqua incontrando le palette della girante che ricordo possono raggiungere anche i 200.000 g/min con velocità periferiche elevatissime si comporta come un corpo solido erodendo alla lunga il prezioso componente.
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