ALTOPARLANTI POSTERIORI, "DOPPIO FRONTE" E PREVALENZE ANTERIORI VARIE.
Cerchiamo di affrontare il problema del cosiddetto fronte posteriore in auto, da sempre punto di sostanziose diatribe tra gli appassionati di hi-fi car.
E partiamo dall'inizio, ovvero dalla definizione più comunemente accettata del fronte posteriore, ossia: un sistema di altoparlanti full range, da installare "sotto fader" e tendenzialmente di complessità, qualità ed amplificazione paragonabili a quello anteriore, e dall'idea più comunemente diffusa che tale fronte sia indispensabile principalmente per i seguenti due motivi:
1)favorire l'ascolto anche ai passeggeri posteriori
2)creare una maggiore sensazione di ambienza in generale.
Di norma, infatti, l'appassionato "medio" interpreta così il fronte posteriore, considerandolo "tout-court" una cosa buona e giusta, sicuramente ed invariabilmente foriera di sole conseguenze positive.
C'è poi, all'interno dei "positivisti", una ristretta frangia di persone che, pur considerando assai utile il fronte posteriore (sempre nella forma poco sopra enunciata) "vede" nella sua implementazione alcuni rischi, principalmente legati al modo in cui esso venga realizzato. L'obiezione sarebbe anche corretta, se non fosse che prevalentemente chi la muove intende criticare i fronti posteriori implementati con componenti di non eccelsa qualità e molto raramente si riferisce proprio all'approccio tecnico-filosofico di installazione.
E' per questo che, se parliamo di quello che "qualcuno" ha tentato anni fa di spacciare per una sua invenzione, il c.d. Doppio Fronte Bilanciato (ahahah, questa del bilanciato è marketing allo stato puro..) a Prevalenza Anteriore, non possiamo dire altro che è un'assurdità tecnica ed economica.
Analizziamo i vari punti caratteristici:
Molti ritengono infatti che, se realizzato come si deve, il fronte posteriore contribuisca alquanto al godimento complessivo dell'impianto da parte di tutti i passeggeri dell'auto.
Prima incongruenza.
E' già quasi impossibile ottimizzare l'ascolto per entrambi i passeggeri anteriori, come sa chiunque si sia cimentato nella realizzazione di un impianto anche modesto, figuriamoci per tutti quanti.
Non bisogna infatti MAI dimenticare che il fronte posteriore non è altro che una seconda sorgente sonora riproducente esattamente lo stesso programma di quello anteriore, con l'inevitabile, quanto imprevedibile negli effetti, conflitto fra le fasi. E sappiamo bene quanto sia già complicato e talvolta frustrante ricercare il corretto equilibrio tra le fasi anche di due soli trasduttori dello stesso canale di un solo fronte. Non bisogna oltretutto perdere di vista un fatto fondamentale: i programmi musicali di cui fruiamo solitamente, sono STEREOFONICI, ossia sono incisi per essere riprodotti da UNA COPPIA di sistemi di altoparlanti, rispettando altresì la disposizione degli stessi secondo il canonico schema triangolare con l'ascoltatore al centro.
Qualsiasi aggiunta di ulteriori sistemi di trasduzione non può tradursi nell'aggiunta di confusione. Non per nulla i sistemi di diffusione multicanale, come ad es. quelli per Home Theatre, si basano sulla decodifica di almeno 5+1 diversi canali, significativamente differenti ciascuno dall'altro per risposta in frequenza e ritardo di emissione, ma soprattutto "progettati" per essere riprodotti da specifici sistemi di trasduzione del tutto dedicati a quel particolare compito.
Nulla di ciò accade in auto, finché parliamo di stereofonia. E' comunque opinione diffusa che l'aggiunta di un fronte posteriore dia maggiore sensazione di spazialità ed ambienza, ed in un certo senso ciò può pure essere ritenuto vero. Ma questa situazione, tralasciando che si rivelerà in breve poco realistica ed alla lunga stancante fino allo sgradevole (a seconda dei gusti individuali), vale ESCLUSIVAMENTE per i passeggeri anteriori.
Quelli posteriori mai e poi mai riusciranno a rilevarne gli effetti. E non è difficile capirlo, ancora una volta è determinante il raffronto con il fronte anteriore e le sue difficoltà di taratura, legate alle limitazioni intrinseche dell'ambiente "abitacolo".
Tornando infatti ai "canoni" hi-fi, tutti sanno che la disposizione triangolare è irrealizzabile in auto, non solo per le posizioni relative degli ascoltatori ma anche per l'eccessiva vicinanza di questi ultimi ai sistemi di trasduzione.
Orbene, nella zona dei sedili posteriori, questi due problemi si presentano ancora più gravi che in quella anteriore, dato che se anteriormente si può al limite arrivare anche ad un metro di distanza dalle sorgenti sonore, posteriormente questo non sarà mai possibile.
In un certo senso proprio la maggiore confusione ingenerata dalla presenza del fronte posteriore può in prima analisi attenuare tali problemi, ma è una soluzione solo apparente, in quanto troppe e troppo gravi sono le perdite su altri aspetti, come appunto la ricostruzione spaziale, l'immagine, la stereofonia, per non parlare della dinamica, fatalmente compressa, e dell'omogeneità timbrica, da dimenticare in partenza a meno di non optare per due IDENTICI sistemi di altoparlanti davanti e dietro
Cerchiamo di affrontare il problema del cosiddetto fronte posteriore in auto, da sempre punto di sostanziose diatribe tra gli appassionati di hi-fi car.
E partiamo dall'inizio, ovvero dalla definizione più comunemente accettata del fronte posteriore, ossia: un sistema di altoparlanti full range, da installare "sotto fader" e tendenzialmente di complessità, qualità ed amplificazione paragonabili a quello anteriore, e dall'idea più comunemente diffusa che tale fronte sia indispensabile principalmente per i seguenti due motivi:
1)favorire l'ascolto anche ai passeggeri posteriori
2)creare una maggiore sensazione di ambienza in generale.
Di norma, infatti, l'appassionato "medio" interpreta così il fronte posteriore, considerandolo "tout-court" una cosa buona e giusta, sicuramente ed invariabilmente foriera di sole conseguenze positive.
C'è poi, all'interno dei "positivisti", una ristretta frangia di persone che, pur considerando assai utile il fronte posteriore (sempre nella forma poco sopra enunciata) "vede" nella sua implementazione alcuni rischi, principalmente legati al modo in cui esso venga realizzato. L'obiezione sarebbe anche corretta, se non fosse che prevalentemente chi la muove intende criticare i fronti posteriori implementati con componenti di non eccelsa qualità e molto raramente si riferisce proprio all'approccio tecnico-filosofico di installazione.
E' per questo che, se parliamo di quello che "qualcuno" ha tentato anni fa di spacciare per una sua invenzione, il c.d. Doppio Fronte Bilanciato (ahahah, questa del bilanciato è marketing allo stato puro..) a Prevalenza Anteriore, non possiamo dire altro che è un'assurdità tecnica ed economica.
Analizziamo i vari punti caratteristici:
Molti ritengono infatti che, se realizzato come si deve, il fronte posteriore contribuisca alquanto al godimento complessivo dell'impianto da parte di tutti i passeggeri dell'auto.
Prima incongruenza.
E' già quasi impossibile ottimizzare l'ascolto per entrambi i passeggeri anteriori, come sa chiunque si sia cimentato nella realizzazione di un impianto anche modesto, figuriamoci per tutti quanti.
Non bisogna infatti MAI dimenticare che il fronte posteriore non è altro che una seconda sorgente sonora riproducente esattamente lo stesso programma di quello anteriore, con l'inevitabile, quanto imprevedibile negli effetti, conflitto fra le fasi. E sappiamo bene quanto sia già complicato e talvolta frustrante ricercare il corretto equilibrio tra le fasi anche di due soli trasduttori dello stesso canale di un solo fronte. Non bisogna oltretutto perdere di vista un fatto fondamentale: i programmi musicali di cui fruiamo solitamente, sono STEREOFONICI, ossia sono incisi per essere riprodotti da UNA COPPIA di sistemi di altoparlanti, rispettando altresì la disposizione degli stessi secondo il canonico schema triangolare con l'ascoltatore al centro.
Qualsiasi aggiunta di ulteriori sistemi di trasduzione non può tradursi nell'aggiunta di confusione. Non per nulla i sistemi di diffusione multicanale, come ad es. quelli per Home Theatre, si basano sulla decodifica di almeno 5+1 diversi canali, significativamente differenti ciascuno dall'altro per risposta in frequenza e ritardo di emissione, ma soprattutto "progettati" per essere riprodotti da specifici sistemi di trasduzione del tutto dedicati a quel particolare compito.
Nulla di ciò accade in auto, finché parliamo di stereofonia. E' comunque opinione diffusa che l'aggiunta di un fronte posteriore dia maggiore sensazione di spazialità ed ambienza, ed in un certo senso ciò può pure essere ritenuto vero. Ma questa situazione, tralasciando che si rivelerà in breve poco realistica ed alla lunga stancante fino allo sgradevole (a seconda dei gusti individuali), vale ESCLUSIVAMENTE per i passeggeri anteriori.
Quelli posteriori mai e poi mai riusciranno a rilevarne gli effetti. E non è difficile capirlo, ancora una volta è determinante il raffronto con il fronte anteriore e le sue difficoltà di taratura, legate alle limitazioni intrinseche dell'ambiente "abitacolo".
Tornando infatti ai "canoni" hi-fi, tutti sanno che la disposizione triangolare è irrealizzabile in auto, non solo per le posizioni relative degli ascoltatori ma anche per l'eccessiva vicinanza di questi ultimi ai sistemi di trasduzione.
Orbene, nella zona dei sedili posteriori, questi due problemi si presentano ancora più gravi che in quella anteriore, dato che se anteriormente si può al limite arrivare anche ad un metro di distanza dalle sorgenti sonore, posteriormente questo non sarà mai possibile.
In un certo senso proprio la maggiore confusione ingenerata dalla presenza del fronte posteriore può in prima analisi attenuare tali problemi, ma è una soluzione solo apparente, in quanto troppe e troppo gravi sono le perdite su altri aspetti, come appunto la ricostruzione spaziale, l'immagine, la stereofonia, per non parlare della dinamica, fatalmente compressa, e dell'omogeneità timbrica, da dimenticare in partenza a meno di non optare per due IDENTICI sistemi di altoparlanti davanti e dietro
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