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Le bugie dell'hifi ESOTERICO

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  • #31
    Messaggio originariamente postato da cigolio
    ma è un corso di hi-fi o cosa?Non capisco
    Il problema è CHE NON SI FERMA!!!!!

    A parte gli sck, credo che il 10% di chi legge abbia capito tutto ci che ha scritto (copiato) e soprattutto chi magari non è molta esperienza può farsi idee sbagliate.... non sao così quanto possa servire....
    My tuning site:http://it.geocities.com/virus46geo/f.../evo5/evo5.htm Last updated 05/07/03
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    • #32
      L'altoparlante a Banda Larga

      Uno dei possibili metodi per eliminare i problemi connessi all’impiego del crossover è legato all’utilizzo del cosiddetto altoparlante a banda larga: con ciò si intende un trasduttore che, seppur non in grado di coprire le tre decadi della banda audio, ne può riprodurre la maggior parte. Ciò da un lato non è sbagliato, in quanto effettivamente al di fuori dell’intervallo di 100 - 10.000 Hz di contenuto musicale non ne resta molto; tuttavia, è proprio quel poco che resta a fare la differenza, altrimenti non avrebbe senso parlare di HI-FI (credo che chi compra uno di quei meravigliosi scatolotti al supermercato - avete presente? 8 etti di plastica tutto-in-uno e pieni di luci, che tutto è tranne che HI-FI, inorridirebbe se gli dicessero che la banda passante del suo sistema è di 100 - 10.000 Hz; perché allora dovremmo accettare una cosa del genere in High-End, a costi assolutamente superiori?). Se quindi l’altoparlante a larga banda poteva rappresentare un buon compromesso 50 anni fa, oggi i suoi limiti sono chiaramente avvertibili. Riassumendo le peculiarità del larga banda, possiamo individuare i seguenti aspetti principali:

      Normalmente questo tipo di altoparlante impiega due membrane diverse, di tipo conico, applicate alla medesima bobina; quindi da un punto di vista elettrico lo si può vedere come un altoparlante singolo. In un altoparlante tuttavia non esiste solo l’aspetto elettrico, ma anche quello meccanico e quello acustico: sotto il profilo meccanico, si osserva che le masse delle due membrane sono diverse, così come sono diverse le condizioni di funzionamento, dato che il cono "per i bassi" è vincolato da due sospensioni, mentre quello "per gli alti" da una sola. Da un punto di vista acustico, è evidente che le impedenze delle due membrane sono diverse (se così non fosse, la seconda sarebbe del tutto inutile). Quindi, delle tre componenti di un altoparlante, solo quella elettrica è la stessa per le due membrane, mentre le altre due sono diverse.
      Nelle 3 decadi (20-200, 200-2.000, 2.000-20.000) dello spettro audio, le sole caratteristiche meccaniche richieste al trasduttore subiscono variazioni di almeno 3 ordini di grandezza (cioè di 1.000 volte). Per avere un buon funzionamento alle basse frequenze sono necessarie cedevolezze e masse elevate (dell’ordine del mm/N e delle decine di grammi rispettivamente), mentre alle alte frequenze le migliori prestazioni si ottengono con masse di decine di milligrammi e cedevolezze molto più basse; in un altoparlante a larga banda si ha sempre che la massa è troppo piccola per conseguire una buona risposta alle basse frequenze, mentre è decisamente troppo per poter ottenere prestazioni decorose in alta frequenza. Inoltre il cono utilizzato per le alte frequenze, oltre ad essere alquanto pesante, è in genere abbastanza grande (altrimenti la sensibilità è inadeguata); avendo come unico punto di vincolo la bobina mobile ed il relativo centratore, il suo moto è molto irregolare, così come la sua dispersione angolare. Parimenti, la cedevolezza, per quanto solitamente talmente alta da richiedere volumi di carico enormi, non riesce comunque a conseguire frequenze di risonanza sufficientemente basse da non compromettere seriamente la risposta alle basse frequenze, mentre invece inibisce la possibilità di salire in frequenza (il cono per le alte frequenze è vincolato solo al centratore, non possedendo una sospensione esterna), per cui le prestazioni sono decisamente inferiori a quelle di un tweeter a cono da poche migliaia di lire (che può contare su una bobina mobile dimensionata ad hoc e su di una sospensione esterna che ne migliora molto il funzionamento dinamico).
      le accelerazioni e le inerzie che si presentano in un altoparlante variano in funzione della frequenza da un centinaio di g a parecchie migliaia di g; non è pensabile di affrontare tali valori con due membrane di massa tutto sommato abbastanza simile e con un’unica cedevolezza;
      per mantenere basso il peso complessivo, i larga banda sono in genere piccoli: hanno cioè membrane piccole, il che causa ancora una volta problemi nella riproduzione delle basse frequenze; in compenso la membrana deputata alla riproduzione delle alte frequenze è invece troppo grande e soprattutto, profonda (se fosse più piccola e meno profonda il livello emesso sarebbe largamente insufficiente). Oltre ai problemi meccanici già citati, ciò causa quello che è probabilmente il problema più grave dei larga banda : esiste una porzione molto ampia dello spettro in cui le due membrane emettono in controfase. Infatti, mentre l’area attorno alla bobina del cono principale emette con una fase acustica, il cono per le alte frequenze, essendo alquanto profondo, si trova a vibrare alcuni centimetri al di sopra di questa, causando un’emissione in opposizione di fase su buona parte della gamma media. All’ascolto, ciò rende la gamma media nasale, colorata e particolarmente in evidenza; poichè l’intervallo nel quale ciò si verifica è molto ampio, tutta la riproduzione ne viene grandemente influenzata. Per evitare ciò in alcuni casi si usa una membrana unica di piccolo diametro, assolutamente incapace di riprodurre le basse frequenze.
      ambaradan

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      • #33
        In definitiva, il larga banda presenta tali e tanti limiti che il suo impiego in un sistema di riproduzione moderno non dovrebbe nemmeno essere ipotizzato. Tuttavia, periodicamente si assiste ad un certo ritorno di questo tipo di trasduttore; ciò significa evidentemente che, nonostante tutto, in questo altoparlante vi sono aspetti positivi: di più, possiamo pensare che questi aspetti positivi siano - almeno per certi versi - talmente importanti da compensare i limiti oggettivi. Quali sono questi aspetti positivi ? Semplicissimo: le caratteristiche positive sono due:

        E’ un sistema ad alta efficienza;
        Non c’è il crossover.
        Queste due caratteristiche sono evidentemente talmente importanti da far passare sopra a tante altre (perlomeno finchè dura la moda del momento); il fatto che oggi periodicamente si riscopra questo tipo di soluzione significa comunque che orientarsi verso un sistema ad alta efficienza e privo di filtro è una scelta vincente, anche se tutt’altro che facile da realizzare.



        I sistemi planari: magnetodinamici, elettrostatici, a nastro

        Questi tipi di trasduttori sono potenzialmente interessantissimi a causa di alcune loro caratteristiche: presentano infatti in genere membrane estese e pilotate su tutta la superficie, il che - in linea di principio - costituisce un vantaggio evidente sugli altoparlanti convenzionali. I loro pregi principali dovrebbero quindi essere la bassissima distorsione e la grande trasparenza, legata anche in genere all’assenza di un cabinet (che, per quanto ben realizzato, introduce comunque delle colorazioni e, soprattutto, modifica la risposta temporale del sistema) e all’assenza di crossover. Gran parte degli esempi di impiego di questa soluzione sono infatti rappresentati da un singolo pannello che riproduce tutta la banda audio. Questo fatto ripropone alcuni dei problemi già visti per il larga banda, legati sostanzialmente alle masse ed alle cedevolezze in gioco, questa volta però attenuate dal fatto che le dimensioni dell’area radiante consentono spostamenti piccolissimi. In realtà, si deve comunque considerare che gli spostamenti non possono che essere piccolissimi, data la delicatezza meccanica di questi sistemi e l’andamento della forza di pilotaggio, che non è mai elevata, nè permette ampie escursioni. Il fatto che la forza di pilotaggio sia piccola rende questi trasduttori dei sistemi intrinsecamente a bassa efficienza, nonostante le ampie superfici in gioco: normalmente si riscontrano valori di sensibilità di 70 - 80 dB. Sono anche dei sistemi notevolmente più lenti rispetto ad altoparlante a cono, dato che la forza di spinta è piccola; tuttavia non si deve dimenticare che anche lo spostamento è piccolo, il che, assieme alla mancanza di un mobile, fa apparire i sistemi più "veloci" di quanto in realtà non siano. A causa della loro conformazione geometrica (pannello con emissione a dipolo in aria libera), tutta la gamma medio-bassa risulta decisamente attenuata (quando le dimensioni della membrana non sono più sufficienti a dividere l’emissione anteriore da quella posteriore, si verifica il noto fenomeno del corto-circuito acustico, con conseguente diminuzione del livello sonoro), il che rende il suono abbastanza etereo e tendente al "freddo". In compenso, la risonanza fondamentale della membrana è in genere molto pronunciata (si misurano fattori di merito altissimi, dell’ordine di parecchie unità); pertanto, la gamma bassa nei dintorni della risonanza è decisamente esaltata, con una "coda" ben percettibile che, tuttavia, va in genere in qualche misura a colmare la deficienza in gamma medio-bassa. L’insieme di questi due "difetti" rende il suono di questi diffusori assolutamente particolare ma, spesso, anche affascinante, soprattutto con i generi meno impegnativi e rigorosi. Tuttavia, volendo essere oggettivi, si deve riconoscere che, così come sono realizzati oggi, i sistemi planari presentano due fondamentali difetti intrinseci:

        essendo la membrana rigidamente connessa alla struttura di supporto, essa viene deformata dal segnale applicato; ciò significa che nella membrana stessa si innestano tensioni (meccaniche, cioè sforzi o sollecitazioni) ampiamente superiori a quelle riscontrabili in un altoparlante a cono. Per escursioni non infinitesime, la distorsione è enorme.
        non è un sistema ad alta efficienza, principalmente a causa della debolezza della forza di pilotaggio. Volendo fare il solito paragone automobilistico, consideriamo un’auto media con un rapporto peso/potenza (reale, cioè considerando la potenza alla ruota e non all’albero motore: ci sono molte macchine in cui il rendimento di trasmissione è inferiore al 70 %, il che significa che un terzo della potenza del motore non raggiunge le ruote ma è dissipata in attriti interni) attorno ai 15 kg/CV, derivante da una potenza alla ruota di 60 CV (80-90 all’albero) e da un peso di circa 1000 kg. (Una buona macchina sportiva ha rapporti peso/potenza inferiori alla metà di questo valore; una F1 di circa 1 kg/CV). Facendo analoghe considerazioni per gli altoparlanti, consideriamo un ipotetico altoparlante medio, con massa mobile pari a 20 g. e prodotto B x L di 7 T x m. Il rapporto tra i due fornisce un fattore di accelerazione pari a 350. Nel caso di un ipotetico sistema planare medio, la massa in movimento è dell’ordine dei 5 - 10 grammi (cioè non molto inferiore a quella di un woofer a cono), ma l’induzione è bassissima a causa dell’ampiezza del traferro (almeno 10 volte quella di un altoparlante a cono, che è dell’ordine di 1 mm.; di conseguenza l’induzione è circa 10 volte inferiore); in definitiva, è come avere una macchina con un motore da 3 - 4 CV, di cui si può dire tutto il bene possibile sulla comodità e raffinatezza degli interni, ma certo non che abbia delle prestazioni stradali entusiasmanti. Per di più, le linee di flusso del campo magnetico sono ortogonali alla corrente circolante solo nella posizione di riposo, mentre allo spostarsi della membrana si ha una notevole distorsione nella forza di pilotaggio.
        ambaradan

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        • #34
          In conclusione, i sistemi planari sono potenzialmente interessantissimi; tuttavia, la loro implementazione attuale appare largamente perfettibile.



          L'altoparlante a tromba

          Per essere più precisi, si deve parlare di caricamento a tromba, in quanto la tromba non fa parte dell’altoparlante; questo tipo di carico è nato insieme con la riproduzione musicale (fonografo) più di cent’anni fa (in realtà la pratica di mettere le mani di fianco alla bocca per farsi sentire meglio si perde nella notte dei tempi) ed è tutt’oggi in uso, soprattutto nel professionale. La tromba è sostanzialmente un adattatore di impedenza; svolge quindi una funzione del tutto simile a quella del trasformatore di uscita in un amplificatore a valvole. Nel caso specifico si tratta di adattare l’impedenza acustica della membrana del trasduttore in modo da ottenere un migliore accoppiamento con l’aria; detto brutalmente, la tromba simula una superficie radiante molto maggiore, con i conseguenti benefici in termini di efficienza e riduzione dell’escursione. Il prezzo da pagare è un’evidente colorazione dovuta alle riflessioni (sia interne che alla bocca) nonchè alla saturazione dell’aria: infatti, pochi sanno che l’aria non è il mezzo di trasmissione perfetto che comunemente si crede, ma che risente di fenomeni di saturazione quando la pressione raggiunge certi valori, con conseguente distorsione prevalentemente di seconda armonica: nelle gole delle trombe tali valori vengono di norma abbondantemente superati. La colorazione introdotta da una tromba è in pratica proporzionale alla sua efficienza ed è legata alle caratteristiche geometriche: una tromba che realizza un buon adattamento di impedenza aumenta di molto l’efficienza dell’altoparlante, ma introduce parimenti una colorazione elevata; una tromba che introduce poca colorazione, viceversa, è anche una tromba poco efficiente. Inoltre, anche la direttività e la banda passante dipendono dalle caratteristiche geometriche; se si vuole una risposta estesa anche verso le basse frequenze servono lunghezze e dimensioni di bocca esuberanti, che ne limitano fortemente l’impiego in ambito domestico. Tutt’altro discorso vale invece nel settore professionale, dove le dimensioni non contano, la colorazione ci può anche stare e invece è molto importante poter esercitare un controllo sulla direttività, in modo da assicurare una copertura dell’area di interesse. Nel complesso, l’impiego della tromba in un sistema ad alta fedeltà moderno non ha molto senso se non come carico per la radiazione posteriore della membrana dell’altoparlante; anche in questo caso però si deve accettare una realizzazione alquanto complicata del mobile e dimensioni inusitate per un ambiente domestico, mentre i vantaggi sono, tutto sommato, abbastanza modesti.
          ambaradan

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          • #35
            ADESSO TROVERO MOLTI CONTRASTI

            CERCANDO HO TROVATO ANCHE QUESTA COSA.....LEGGETE CON ATENZIONE............TANTO PER CAPIRE COME SIAMO MESSI.....


            Tutto quello che segue è rigorosamente vero:abbiamo le prove e siamo in grado di fornirne copia.

            Il nostro primo contatto con le riviste risale a circa 6 anni fa: dopo aver inviato una prima coppia di casse in prova, ce ne viene richiesta una seconda. Siamo inesperti, e gliele mandiamo. Non è stato in alcun modo possibile averle indietro: a tutt'oggi abbiamo ancora le bolle di accompagnamento aperte. In buona sostanza, se le sono RUBATE. Eravamo talmente allibiti che non abbiamo nemmeno sporto denuncia! Con il tempo, abbiamo capito che, incassando il danno e pure la beffa, siamo pure passati da stupidi...







            ULTIMO CONTATTO

            In Italia, il Top Audio è la mostra che dà inizio alla stagione; è in questa occasione che si fanno i piani per l'anno a venire.

            Al Top Audio 2000 i musi lunghi delle riviste si sprecano: la raccolta di pubblicità (che costituisce quasi in toto gli introiti delle riviste, dato che le vendite in edicola sono di qualche migliaio di copie al mese) è sempre minore. Urge trovare una soluzione, magari cercando di rendere la rivista più interessante; forse per questo l'ultimo giorno - tramontata anche l'ultima speranza - un "megadirettore" ci contatta per una prova dei ns. prodotti. Siamo decisamente perplessi, per i seguenti motivi:

            dal ns. punto di vista quelli delle riviste sono poco competenti;
            vengono da noi non per scelta, ma per necessità;
            è noto che una recensione non cambia assolutamente niente, data la credibilità di questa gente.
            Poichè da un lato teniamo comunque a dimostrare le potenzialità delle tecnologie esclusive da noi impiegate e, dall'altro, non vogliamo sembrare maleducati, accettiamo di discutere la cosa. Un pò perchè questi non si muovono, un pò perchè vogliamo verificare le condizioni in cui vengono fatte le prove, si deve andare da loro. Viaggio dell'ing. Creazzo, una giornata, 1000 km: costo almeno 2.000.000 (per chi non lo sapesse, il costo orario di un ingegnere è attualmente di L. 135.000 orarie). Bene, ma che si trova all'arrivo, nella sede della megarivista? Un appartamento fatiscente, ingombro di scatoloni; su ogni porta un cartello che invita a trattare con maggior cura le merci per evitare lamentele e fatture per danneggiamento. Ahi... Però, finalmente, c'è la possibilità di vedere la fatidica saletta d'ascolto: una stanzetta nuda, con finestra e vetro da 2 mm. affacciata direttamente sulla strada sottostante (pavè). All'interno, il rumore di fondo è notevole, così come il caos di apparecchi buttati alla rinfusa uno sull'altro; a più di una cassa (in massello) mancano pezzi di spigoli. Gli strisci è impossibile contarli. Le prese sono fuori dal muro; da una di queste parte un cavo di quelli da illuminazione (di quelli bianchi, 2x1 mmq.) che però va ad alimentare una ciabatta "audiophile" da mezzo milione.

            Le condizioni acustiche sono pessime (parere professionale): francamente non si riesce a capire come questi possano esprimere dei giudizi d'ascolto in queste condizioni, ma evidentemente la professionalità è un optional. Il rispetto per gli operatori ed i lettori pure. Comunque proviamo gli apparecchi (per non aver fatto tanta strada per niente, perchè nella vita ci si trova sovente a far di necessità virtù e perchè se provi a dirgli qualcosa - apriti cielo: di acustica non sanno nulla, ma sono evidentemente i depositari della verità). Abbiamo a disposizione un Fulcrum, un Paradox, una coppia di Alias Gold, più tutti i cavi e gli accessori necessari. Nelle ore successive proviamo alcune delle combinazioni possibili (pilotaggio in potenza - pilotaggio in corrente sia con le Alias sia con altri diffusori presenti); si chiedono come misurare gli apparecchi. Poichè il progetto è non convenzionale (sono progettati per amplificare al meglio i transitori del segnale musicale, non per scaldare resistenze, le classiche misure statiche non hanno senso. Gli suggeriamo di usare segnali impulsivi in ingresso all'amplificatore, utilizzando la pressione in uscita dai diffusori come risultato: sul come, quando e dove decidano loro, dato che abbiamo la piena coscienza di essere - tra tanti esperti - gli unici ignoranti nel settore hifi (infatti tutto quello che produciamo ce lo facciamo evidentemente costruire "su specifiche" da chi ne sa più di noi e gli altoparlanti ce li facciamo progettare dalle riviste). Vogliono il Paradox, perchè è l'oggetto più interessante, nonostante gli venga suggerito di provare il Fulcrum dato che è impiegabile come un amplificatore tradizionale: "quello magari lo proviamo tra qualche mese". Alla fine, decidono per un Paradox, una coppia di Stratos Gold , i cavi e quant'altro; insomma, un impianto completo tranne la sorgente, dato che ne hanno una bellissima (va beh, lasciamo perdere...).

            In sostanza, ci viene richiesto di fornire per una prova i seguenti oggetti, assolutamente unici al mondo per tecnologia e materiali impiegati:

            Amplificatore PARADOX: unico integrato al mondo per il pilotaggio in corrente;
            Stratos Gold: unico diffusore al mondo multivia totalmente senza crossover; unico diffusore al mondo ad impiegare un tweeter a banda intera (gli arrivano i 20 Hz); unico diffusore al mondo con la possibilità di connettere gli altoparlanti in serie. Un coacervo di innovazioni che solo chi capisce di altoparlanti può comprendere.
            Valore di quanto richiesto quasi 30.000.000. Considerato il valore economico, il tipo di prodotto (non sono prodotti industriali, ma oggetti costruiti a mano da ingegneri in Italia, con una tecnologia unica al mondo: se qualcuno dei "produttori esoterici" riuscisse a produrre qualcosa di simile, quanti miliardi ve li farebbe pagare??) e le precedenti esperienze con le riviste, concordiamo che il giornale trattenga quanto inviato per il tempo strettamente necessario all'esecuzione della prova, dichiarato in "15 giorni ", con l'accordo che ci si doveva sentire per studiare come organizzare la prova, fare le misure ecc. Dopo varie telefonate, il momento adatto arriva a novembre 2000; inviamo quanto richiesto. Dopodichè, i giorni passano senza nessuna notizia; per educazione (non vogliamo assillare nessuno) non telefoniamo. Nel frattempo arriva Natale, ed i pensieri si spostano su questioni più piacevoli: pensiamo di chiudere fino alla Befana. Tuttavia, puntuale come tutte le disgrazie, ecco la telefonata del megadirettore: il Paradox non si accende, c'è qualcosa che rotola dentro (dopo 40 giorni!!!). Primo pensiero: chissà che gli hanno fatto... Secondo pensiero: ne vogliono un altro?? Ahi, la storia si ripete... Terzo pensiero: 'fanculo quelli delle riviste, chiudiamo e ce ne andiamo in montagna un paio di settimane...poi ci penseremo. Risposta educata: rimandacelo indietro e vediamo cos'è successo.

            Per inciso - anche volendo - non avremmo potuto in quel momento mandarne un altro, dato che i pochi esemplari disponibili erano appena stati spediti ad un nuovo distributore che, appena "assaggiato" il Paradox, non stava più nella pelle. L'orgasmo perdurava anche il mese successivo, come dimostra il seguente fax:
            ambaradan

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            • #36
              Per chi non mastica l'inglese, c'è scritto:

              " Ho ascoltato il Paradox con diversi diffusori e mi rendo conto che è veramente un prodotto rivoluzionario!! Non ho mai sentito qualcosa del genere..."



              Chiusa la parentesi. A gennaio riceviamo indietro l'amplificatore. Curiosi, lo apriamo: c'è un filo staccato nell'alimentazione ed un triodo che viaggia all'interno. Rimettiamo il tubo sul suo zoccolo e risaldiamo il filo: l'amplificatore è perfetto. Fatto apposta? Chissà. Lo rispediamo immediatamente. Però ricomincia la trafila: nessuna notizia per mesi. Mandiamo qualche cauta e-mail, per non disturbare telefonicamente. Nessuna risposta; niente di niente. Siamo inviperiti.

              A marzo 2001 riusciamo finalmente a rientrare in possesso dei ns. prodotti; solo in seguito veniamo a sapere - per vie traverse - che la prova non è stata fatta. In definitiva, ci viene richiesto del materiale in prova, con l'accordo di trattenerlo 15 giorni: i 15 giorni sono diventati 150 e la prova non si è fatta.

              Non è, purtroppo, finita qui. Ricevendo la merce di ritorno (tutte le spese - andate e ritorni - a ns. carico, constatiamo che le Stratos Gold sono pesantemente danneggiate: il mobile (in noce massiccio) è strisciato al punto da essere irrecuperabile (incisioni profonde alcuni millimetri, graffi vari di cui uno lungo mezzo metro). Uno dei tweeters suona pianissimo: lo smontiamo e constatiamo con raccapriccio che è stato rotto con martello e scalpello. Forse per vedere se dentro c'è un condensatore nascosto; o magari per passare qualche informazione a qualche produttore italiano di successo (di quelli che non riconoscerebbero un altoparlante neanche se ci inciampassero contro, però se li fanno fare su specifiche...).

              Ecco com'è ridotto l'unico tweeter al mondo che può lavorare senza crossover. La foto non è purtroppo molto chiara, ma si vede benissimo che il gruppo magnetico è stato rotto. Il suddetto tweeter è a disposizione di chiunque lo voglia esaminare.





              Queste sono invece le condizioni nelle quali ci hanno restituito le casse. Anche i suddetti mobili sono a disposizione di chiunque li voglia esaminare.



              Abbiamo chiesto - più volte - i danni. Nessuna risposta.

              Fine della storia (per ora). Solo le storie inventate finiscono sempre bene; purtroppo questi sono cialtroni veri...





              CONTINUA...
              ambaradan

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              • #37
                HO FINITO

                HO FINITO........SALUTO TUTTI QUELLI CHE MI HANNO SEGUITO.....ANCHE A QUELLI CHE PENSAVANO CHE FOSSE FARINA DEL MIO SACCO......PURTROPPO NO!PER LORO........
                IO SAREI STATO MOLTO PIU INCISIVO E FORSE "CATTIVO"

                HO TROVATO TUTTO IN UN SITO ITALIANO...........FINALMENTE HO LETTO E VI HO FATTO LEGGERE QUALCOSA CHE SI DISCOSTA DALLA GRANDE MASSA DI LINEE DI PENSIERO CHE CI CIRCONDANO........

                ULTIMO PARAGRAFO MI HA FATTO PENSARE...........SIAMO CIRCONDATI DA AVVOLTOI.........IL PROBLEMA E CHE QUESTI NON VOLANO......SONO INMMEZZO A NOI

                UN SALUTO ANCHE A QUELLI A CUI HO DATO FASTIDIO...........

                NON RISPONDERO A NESSUNA PROVOCAZIONE,IN NESSUN CASO......
                QUELLO CHE HO RIPORTATO L'HO LETTO E COPIATO PER PURA PASSIONE.....
                MEDITATE GENTE MEDITATE.
                CIAO
                ambaradan

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                • #38
                  interesante arvice..... complimenti per il reportage.....

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                  • #39
                    comunque dopo aver letto tutta quella pappardella devo dare attodi quello che ha detto arvice le cose che scrivono sulle riviste la maggior parte sono cAzzate e ve lo garantisco fortunatamente sono uno dei poki che non compra un ap xche la rivista lo ritiene ottimo o xche un ampli a questo o quello
                    Noise Maker by Truzzosound

                    Commenta


                    • #40
                      Re: HO FINITO

                      Messaggio originariamente postato da arvice

                      UN SALUTO ANCHE A QUELLI A CUI HO DATO FASTIDIO...........
                      MEDITATE GENTE MEDITATE.
                      Prima di meditare e rimeditare mi sorge spontanea una domanda:
                      PERCHE' NON HAI INSERITO DIRETTAMENTE IL LINK DELLA PAGINA INVECE DI FARE UN COPIA-INCOLLA INTERMINABILE?

                      E dopo essere andato sul sito da cui a tratto tutto sta pappardella ( http://www.ultrasound-hifi.com/Us_wh..._frame_it.html ) e aver meditato a lungo mi sono chiesto:
                      CHE VANNA MARCHI SIA INNOCENTE?


                      SIAMO CIRCONDATI DA AVVOLTOI! .........IL PROBLEMA E CHE QUESTI NON VOLANO......SCRIVONO!

                      Commenta

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