Re: A.C.M. <-> Diavoli Rossoneri [2]
no... è che ognuno ha le sue sfighe...
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ragaaaaaaaaaaaaaaaaaassi...
Il derby e le grandi assenze. La materia è delicata, i corsi e i ricorsi piuttosto controversi. Limitandosi agli ultimi 26 anni, spuntano alcuni casi curiosi. Nel 1979, derby d’andata nel campionato della Stella rossonera, all’ultimo istante il tecnico milanista Nils Liedholm non schiera Gianni Rivera e inserisce al suo posto Giovanni Sartori. I rossoneri si impongono 1-0, gol di Aldo Maldera. Sei anni dopo, nel derby di andata di una semifinale molto accesa e sentita di coppa Italia, il Milan sembra una vittima sacrificale perché scende in campo senza Mark Hateley che in quella stagione era stato il trascinatore, l’ariete numero uno. Piano piano la squadra di Liedholm metabolizza l’assenza e si impone con il risultato di 2-1 grazie ai gol di Virdis e Icardi.
Un anno dopo tocca al Milan capitolare contro un’Inter scesa in campo senza Karl Heinz Rummenigge. E’ il famoso derby del gol di Minaudo, una sconfitta che risultò innegabilmente beffarda per i colori rossoneri. I precedenti sembrano dunque incoraggiare la tesi in base alla quale vince il derby la squadra che scende in campo senza il suo big. La regola, anche perchè quella della stracittadina è una storia di eccezioni, viene travolto però nel derby di andata del campionato 1988-89. I rossoneri scendono in campo senza Ruud Gullit fermo a causa della sfida di Belgrado in coppa dei Campioni e i nerazzurri ne approfittano per imporsi grazie ad un gol di Serena.
Esattamente un anno dopo, la situazione si capovolge perché l’Inter scende in campo senza Lothar Matthaeus e il Milan la punisce con le tre reti di Van Basten, Fuser e Massaro. Passa un altro anno e i rossoneri perdono per squalifica un Carlo Ancelotti in gran forma nella partita di Bergamo che precede di una settimana il derby, risultato: 1-0 per l’Inter, gol di Berti. Un’assenza solo sfiorata è quella del 1995 quando George Weah accusa un problema muscolare a Vicenza sette giorni prima del derby, recupera all’ultimo istante, scende in campo nel posticipo ma non è il solito Big George e anche per questo la partita finisce 1-1 con Savicevic che pareggia il gol iniziale di Paganin.
Tutti precedenti illustri che sfociano nei tanti derby giocati dall’Inter senza Ronaldo contro il Milan, fra i quali si segnalano sia vittorie nerazzurre come nel marzo 2000 (2-1 con reti di Zamorano e Di Biagio), sia pareggi come nel gennaio 2001 (2-2, pareggio nel finale di Bierhoff) sia vittorie rossonere come il 6-0 e il 4-2 del 2001 inoltrato. C’è chi ricorda giustamente oggi anche l’assenza di Vieri nei due euroderby di semifinale nel 2003, completezza vuole però che si citino anche gli infortuni di Pirlo e Seedorf fuori causa nella sfida d’andata. Così come è accaduto a Shevchenko nel derby di ritorno di questo campionato. Mentre il Milan iniziava la settimana della sfida rossonerazzurra partendo per Manchester, lui, il Pallone d’oro, entrava in clinica per operarsi allo zigomo. Risultato finale la domenica sera, 1-0 per il Milan che per la verità non era stato molto fortunato a giocare la grande partita senza lo stesso Sheva, senza Stam e con l’ottimo Kaladze infortunatosi a gara in corso. In definitiva la storia del derby insegna che un grande assente può stimolare di più la squadra che accusa la mancanza oppure consegnare di fatto la partita al diretto avversario. La verità è che la partita si gioca in tutto e per tutto in campo, durante i 90 minuti, e non c’è niente e nessuno che possa pensare di poterla giocare o influenzare prima con qualsiasi precedente o qualsiasi pronostico.
Originariamente inviato da Sputnik
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ragaaaaaaaaaaaaaaaaaassi...
Il derby e le grandi assenze. La materia è delicata, i corsi e i ricorsi piuttosto controversi. Limitandosi agli ultimi 26 anni, spuntano alcuni casi curiosi. Nel 1979, derby d’andata nel campionato della Stella rossonera, all’ultimo istante il tecnico milanista Nils Liedholm non schiera Gianni Rivera e inserisce al suo posto Giovanni Sartori. I rossoneri si impongono 1-0, gol di Aldo Maldera. Sei anni dopo, nel derby di andata di una semifinale molto accesa e sentita di coppa Italia, il Milan sembra una vittima sacrificale perché scende in campo senza Mark Hateley che in quella stagione era stato il trascinatore, l’ariete numero uno. Piano piano la squadra di Liedholm metabolizza l’assenza e si impone con il risultato di 2-1 grazie ai gol di Virdis e Icardi.
Un anno dopo tocca al Milan capitolare contro un’Inter scesa in campo senza Karl Heinz Rummenigge. E’ il famoso derby del gol di Minaudo, una sconfitta che risultò innegabilmente beffarda per i colori rossoneri. I precedenti sembrano dunque incoraggiare la tesi in base alla quale vince il derby la squadra che scende in campo senza il suo big. La regola, anche perchè quella della stracittadina è una storia di eccezioni, viene travolto però nel derby di andata del campionato 1988-89. I rossoneri scendono in campo senza Ruud Gullit fermo a causa della sfida di Belgrado in coppa dei Campioni e i nerazzurri ne approfittano per imporsi grazie ad un gol di Serena.
Esattamente un anno dopo, la situazione si capovolge perché l’Inter scende in campo senza Lothar Matthaeus e il Milan la punisce con le tre reti di Van Basten, Fuser e Massaro. Passa un altro anno e i rossoneri perdono per squalifica un Carlo Ancelotti in gran forma nella partita di Bergamo che precede di una settimana il derby, risultato: 1-0 per l’Inter, gol di Berti. Un’assenza solo sfiorata è quella del 1995 quando George Weah accusa un problema muscolare a Vicenza sette giorni prima del derby, recupera all’ultimo istante, scende in campo nel posticipo ma non è il solito Big George e anche per questo la partita finisce 1-1 con Savicevic che pareggia il gol iniziale di Paganin.
Tutti precedenti illustri che sfociano nei tanti derby giocati dall’Inter senza Ronaldo contro il Milan, fra i quali si segnalano sia vittorie nerazzurre come nel marzo 2000 (2-1 con reti di Zamorano e Di Biagio), sia pareggi come nel gennaio 2001 (2-2, pareggio nel finale di Bierhoff) sia vittorie rossonere come il 6-0 e il 4-2 del 2001 inoltrato. C’è chi ricorda giustamente oggi anche l’assenza di Vieri nei due euroderby di semifinale nel 2003, completezza vuole però che si citino anche gli infortuni di Pirlo e Seedorf fuori causa nella sfida d’andata. Così come è accaduto a Shevchenko nel derby di ritorno di questo campionato. Mentre il Milan iniziava la settimana della sfida rossonerazzurra partendo per Manchester, lui, il Pallone d’oro, entrava in clinica per operarsi allo zigomo. Risultato finale la domenica sera, 1-0 per il Milan che per la verità non era stato molto fortunato a giocare la grande partita senza lo stesso Sheva, senza Stam e con l’ottimo Kaladze infortunatosi a gara in corso. In definitiva la storia del derby insegna che un grande assente può stimolare di più la squadra che accusa la mancanza oppure consegnare di fatto la partita al diretto avversario. La verità è che la partita si gioca in tutto e per tutto in campo, durante i 90 minuti, e non c’è niente e nessuno che possa pensare di poterla giocare o influenzare prima con qualsiasi precedente o qualsiasi pronostico.
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