prima ho detto una ERESIA ALFISTICA
l'ultima della serie delle 33 da gara fu la SC12 e non la 33TT3
Un passaggio importante per Autodelta, che in seguito sviluppa il motore a 8 cilindri a V di 1998 cm3. È questa la prima Alfa Romeo con motore posteriore che fa corpo unico con il cambio e il ponte ad assi snodati. Il telaio è ispirato alla tecnica aeronautica e consiste in tre tubi d'alluminio di 200 mm di diametro a forma di H asimmetrica, destinati ad accogliere all'interno il serbatoio in gomma. Nasce così la 33/2, una vettura che pesa solo 580 kg e che dispone di una potenza di 270 CV che la spingono, nella versione a coda lunga, a 298 km/h.
Debutta il 12 marzo 1967 vincendo in Belgio la cronoscalata di Fléron. Successivamente, nel 1968, viene impiegata nel Campionato Internazionale Marche, mettendosi in evidenza alla 24 Ore di Daytona, grazie al 1° e 2° posto nella categoria 2 litri di Vaccarella e Schutz, e alla Targa Florio. Nel 1968 la 33/2 conquista 15 vittorie assolute e 6 di categoria. Memorabili le vittorie assolute a Vallelunga, Mugello, Imola e i primi tre posti di classe alla 24h di Le Mans. In Australia l'Alfa Tasmania, una Brabham con motore 33 portato a 2,5 litri, ottiene quattro vittorie assolute grazie ai 315 CV erogati dal suo motore a 8800 giri/min. Nell'anno successivo, siamo nel 1969, la 33/2 litri ottiene 14 primi posti assoluti, 2 secondi posti assoluti, oltre a 13 vittorie di classe.
Ne vengono prodotti 30 esemplari da competizione, ai quali si aggiungono altri 18 esemplari della Coupé stradale, disegnata da Franco Scaglione di Torino e costruita da novembre '67 a marzo '69.
Quest'auto è l'Alfa Romeo stradale più veloce della storia in quanto, grazie al motore otto cilindri della 33 di due litri da 230 CV, supera i 260 km/h. Il prezzo elevato (9.750.000 lire) ne limita la diffusione, ma si tratta di una vera dream-car destinata a pochi eletti. La carrozzeria è in Peraluman con spessore di 1 mm, che consente di limitare il peso a soli 700 kg.
Tornando alle competizioni, con la 33/3 l'Alfa Romeo entra nella lotta per la classifica assoluta della categoria Sport. Il numero 3 dopo la barra indica la cilindrata di 3.0 litri. Il telaio differisce da quello della 33/2 per la sua struttura in lamiera scatolata in Avional, con elementi in titanio. Il suo nuovo motore dispone di 400 CV a 9000 giri/min. Il cambio a sei marce è posto a sbalzo dietro le ruote posteriori, la carrozzeria è aperta.
Debutta nella primavera del 1969, anno in cui conquista la vittoria assoluta a Zeltweg (Austria) e a Enna (Sicilia). Nel 1970 la 33/3 arriva 2° assoluta alla 500 km di Imola e alla 1000 chilometri di Zeltweg. Nel 1971 il motore viene portato a 420 CV. Il cambio, giudicato il punto debole della vettura, viene rifatto, con cinque marce a denti frontali. I pneumatici anteriori ridotti a 13 pollici e il peso da 700 kg a 650 kg.
I risultati non tardano ad arrivare. Nel 1971 la 33/3 si aggiudica infatti la 1000 km di Brands Hatch con De Adamich-Pescarolo, la Targa Florio con Vaccarella-Hezemans, e la 6 Ore di Watkins Glen con De Adamich-Pescarolo. Successi che, unitamente ad altri brillanti piazzamenti, valgono alla Casa del Biscione il secondo posto nella graduatoria del Mondiale Marche.
Il reparto progettazione dell'Autodelta non si ferma e già alla fine del 1970 prepara una nuova versione con telaio tubolare in lega di alluminio, denominata 33/3 TT. Questa vettura è caratterizzata da un posto di guida molto avanzato. Nel 1972, dopo una lunga sperimentazione, conquista il secondo posto nel Campionato Marche.
Ma è nel 1975 che ha inizio il capitolo più entusiasmante della 33. Il telaio perfettamente a punto e il debutto felice del motore 12 cilindri boxer da 500 CV sviluppato dall'Autodelta, creano i presupposti per un dominio pressoché totale. Il campionato Mondiale è vinto con sette successi in otto gare disputate: a Digione, Monza, Nurburgring, con Arturo Merzario e Jacques Laffite; a Spa, Zeltweg e Watkins Glen con Henry Pescarolo e Derek Bell; a Pergusa ancora con Merzario, ma in coppia con Jochen Mass.
Di 33 TT 12 ne vengono costruite solo sei unità.
Sconcertati dalla netta superiorità delle Alfa Romeo, i principali avversari reagiscono, ma l'Alfa torna vincente, aggiudicandosi nuovamente il titolo iridato nel 1977 con la 33 SC 12, che si aggiudica tutte le otto gare in programma con Arturo Merzario e Vittorio Brambilla.
Oltre ad aver vinto il Campionato, la 33 SC 12 stabilisce numerosissimi record sui più importanti circuiti europei: 144,225 km/h di media sul circuito breve del Paul Ricard, 203,820 km/h di media sul tortuoso circuito di Salisburgo in Austria.
Su questa automobile esordisce il primo motore V12 Turbo Alfa Romeo: negli stessi anni la Renault presenta il motore Turbo 1.5 da Formula 1. Il motore turbo Renault è alimentato dalle due bancate mentre il V12 Turbo Alfa propone il sistema di dividere in due il motore con un turbo per ogni bancata. Caratteristica tecnica ripresa l'anno successivo da molti costruttori. Il motore della 33 SC 12 520 CV a 12000 giri/min. Il motore della 33 SC 12 biturbo KKK che debutta, vincendo, a Salisburgo dispone di 640 CV a 11000 giri/min.
l'ultima della serie delle 33 da gara fu la SC12 e non la 33TT3
Un passaggio importante per Autodelta, che in seguito sviluppa il motore a 8 cilindri a V di 1998 cm3. È questa la prima Alfa Romeo con motore posteriore che fa corpo unico con il cambio e il ponte ad assi snodati. Il telaio è ispirato alla tecnica aeronautica e consiste in tre tubi d'alluminio di 200 mm di diametro a forma di H asimmetrica, destinati ad accogliere all'interno il serbatoio in gomma. Nasce così la 33/2, una vettura che pesa solo 580 kg e che dispone di una potenza di 270 CV che la spingono, nella versione a coda lunga, a 298 km/h.
Debutta il 12 marzo 1967 vincendo in Belgio la cronoscalata di Fléron. Successivamente, nel 1968, viene impiegata nel Campionato Internazionale Marche, mettendosi in evidenza alla 24 Ore di Daytona, grazie al 1° e 2° posto nella categoria 2 litri di Vaccarella e Schutz, e alla Targa Florio. Nel 1968 la 33/2 conquista 15 vittorie assolute e 6 di categoria. Memorabili le vittorie assolute a Vallelunga, Mugello, Imola e i primi tre posti di classe alla 24h di Le Mans. In Australia l'Alfa Tasmania, una Brabham con motore 33 portato a 2,5 litri, ottiene quattro vittorie assolute grazie ai 315 CV erogati dal suo motore a 8800 giri/min. Nell'anno successivo, siamo nel 1969, la 33/2 litri ottiene 14 primi posti assoluti, 2 secondi posti assoluti, oltre a 13 vittorie di classe.
Ne vengono prodotti 30 esemplari da competizione, ai quali si aggiungono altri 18 esemplari della Coupé stradale, disegnata da Franco Scaglione di Torino e costruita da novembre '67 a marzo '69.
Quest'auto è l'Alfa Romeo stradale più veloce della storia in quanto, grazie al motore otto cilindri della 33 di due litri da 230 CV, supera i 260 km/h. Il prezzo elevato (9.750.000 lire) ne limita la diffusione, ma si tratta di una vera dream-car destinata a pochi eletti. La carrozzeria è in Peraluman con spessore di 1 mm, che consente di limitare il peso a soli 700 kg.
Tornando alle competizioni, con la 33/3 l'Alfa Romeo entra nella lotta per la classifica assoluta della categoria Sport. Il numero 3 dopo la barra indica la cilindrata di 3.0 litri. Il telaio differisce da quello della 33/2 per la sua struttura in lamiera scatolata in Avional, con elementi in titanio. Il suo nuovo motore dispone di 400 CV a 9000 giri/min. Il cambio a sei marce è posto a sbalzo dietro le ruote posteriori, la carrozzeria è aperta.
Debutta nella primavera del 1969, anno in cui conquista la vittoria assoluta a Zeltweg (Austria) e a Enna (Sicilia). Nel 1970 la 33/3 arriva 2° assoluta alla 500 km di Imola e alla 1000 chilometri di Zeltweg. Nel 1971 il motore viene portato a 420 CV. Il cambio, giudicato il punto debole della vettura, viene rifatto, con cinque marce a denti frontali. I pneumatici anteriori ridotti a 13 pollici e il peso da 700 kg a 650 kg.
I risultati non tardano ad arrivare. Nel 1971 la 33/3 si aggiudica infatti la 1000 km di Brands Hatch con De Adamich-Pescarolo, la Targa Florio con Vaccarella-Hezemans, e la 6 Ore di Watkins Glen con De Adamich-Pescarolo. Successi che, unitamente ad altri brillanti piazzamenti, valgono alla Casa del Biscione il secondo posto nella graduatoria del Mondiale Marche.
Il reparto progettazione dell'Autodelta non si ferma e già alla fine del 1970 prepara una nuova versione con telaio tubolare in lega di alluminio, denominata 33/3 TT. Questa vettura è caratterizzata da un posto di guida molto avanzato. Nel 1972, dopo una lunga sperimentazione, conquista il secondo posto nel Campionato Marche.
Ma è nel 1975 che ha inizio il capitolo più entusiasmante della 33. Il telaio perfettamente a punto e il debutto felice del motore 12 cilindri boxer da 500 CV sviluppato dall'Autodelta, creano i presupposti per un dominio pressoché totale. Il campionato Mondiale è vinto con sette successi in otto gare disputate: a Digione, Monza, Nurburgring, con Arturo Merzario e Jacques Laffite; a Spa, Zeltweg e Watkins Glen con Henry Pescarolo e Derek Bell; a Pergusa ancora con Merzario, ma in coppia con Jochen Mass.
Di 33 TT 12 ne vengono costruite solo sei unità.
Sconcertati dalla netta superiorità delle Alfa Romeo, i principali avversari reagiscono, ma l'Alfa torna vincente, aggiudicandosi nuovamente il titolo iridato nel 1977 con la 33 SC 12, che si aggiudica tutte le otto gare in programma con Arturo Merzario e Vittorio Brambilla.
Oltre ad aver vinto il Campionato, la 33 SC 12 stabilisce numerosissimi record sui più importanti circuiti europei: 144,225 km/h di media sul circuito breve del Paul Ricard, 203,820 km/h di media sul tortuoso circuito di Salisburgo in Austria.
Su questa automobile esordisce il primo motore V12 Turbo Alfa Romeo: negli stessi anni la Renault presenta il motore Turbo 1.5 da Formula 1. Il motore turbo Renault è alimentato dalle due bancate mentre il V12 Turbo Alfa propone il sistema di dividere in due il motore con un turbo per ogni bancata. Caratteristica tecnica ripresa l'anno successivo da molti costruttori. Il motore della 33 SC 12 520 CV a 12000 giri/min. Il motore della 33 SC 12 biturbo KKK che debutta, vincendo, a Salisburgo dispone di 640 CV a 11000 giri/min.
Commenta