una mostra imperdibile
In questi giorni (e fino al 24 gennaio prossimo) a Milano presso la galleria d'arte contemporanea b&b sono esposte le opere di Erwin Olaf. Provocatore di professione, appassionato di sadomaso, Olaf è un talentuoso fotografo olandese, uno dei più trasgressivi e innovativi artisti contemporanei, autore tra l'altro delle più dissacranti campagne pubblicitarie come Diesel e Heineken.
Le sue opere sono divise in serie: in tutte si nota un'impronta fetish e in molte si ritrovano espliciti riferimenti SM. Il tripudio, l'esaltazione della diversità: gay, pin-up ultrasessantenni, portatori di handicap, modelli di colore, mamme e bambini inguainati in latex, nani e donne gravide in bondage... le opere di Olaf esibiscono il corpo "offeso, mutilato, mutato e mutante, un corpo che si fa carne, sangue, sudore, sperma, escrementi, che la malattia inevitabilmente trasforma o che le mode impongono di trasformare. Perfetta metafora di una conflittualità che non si vorrebbe vedere o si vorrebbe nascondere negli angoli bui delle cosiddette diversità e lontana, pertanto, da quella rassicurante normalità nella quale ci illudiamo di vivere. Olaf ci riporta a questa apparente normalità col linguaggio al quale siamo più abituati, quello della fotografia pubblicitaria patinata e seducente".
http://www.erwinolaf.com/
notte ale



In questi giorni (e fino al 24 gennaio prossimo) a Milano presso la galleria d'arte contemporanea b&b sono esposte le opere di Erwin Olaf. Provocatore di professione, appassionato di sadomaso, Olaf è un talentuoso fotografo olandese, uno dei più trasgressivi e innovativi artisti contemporanei, autore tra l'altro delle più dissacranti campagne pubblicitarie come Diesel e Heineken.
Le sue opere sono divise in serie: in tutte si nota un'impronta fetish e in molte si ritrovano espliciti riferimenti SM. Il tripudio, l'esaltazione della diversità: gay, pin-up ultrasessantenni, portatori di handicap, modelli di colore, mamme e bambini inguainati in latex, nani e donne gravide in bondage... le opere di Olaf esibiscono il corpo "offeso, mutilato, mutato e mutante, un corpo che si fa carne, sangue, sudore, sperma, escrementi, che la malattia inevitabilmente trasforma o che le mode impongono di trasformare. Perfetta metafora di una conflittualità che non si vorrebbe vedere o si vorrebbe nascondere negli angoli bui delle cosiddette diversità e lontana, pertanto, da quella rassicurante normalità nella quale ci illudiamo di vivere. Olaf ci riporta a questa apparente normalità col linguaggio al quale siamo più abituati, quello della fotografia pubblicitaria patinata e seducente".
http://www.erwinolaf.com/
notte ale

Commenta