Re: Sfida in Giappone.
Guarda, ti dico come la vedo io, che ho avuto l'occasione di vederle un po' di queste macchine: le macchine giapponesi, specie quelle elencate da te nel sondaggio, semplicemente, non sono "finite".
Lavorandoci sopra, mettendoci le mani, e vedendo i risultati, l'impressione che ho avuto io è stata questa: che il loro sviluppo è stato volutamente portato fino ad un certo punto, per rientrare in legislazioni ambientali e per renderle guidabili da praticamente chiunque. Ma che molto del loro potenziale rimanga inespresso, pronto ad essere tirato fuori dal proprietario con poco impegno, economico e di lavoro, secondo i propri gusti. Altro indizio di ciò è l'estrema facilità di intervento che si riscontra lavorandoci sopra...
Per esempio, la RX-7 che ho io: come forse non tutti sanno, sviluppa più cavalli con una turbina singola che in configurazione biturbo. Alla Mazda poteva semplificarsi la vita lasciando perdere quel biturbo complicatissimo e metterci una turbina singola. Perchè no?
Perchè l'obbiettivo era creare una sportiva fruibile per tutti, comoda quanto basta, usabile anche nel quotidiano (la benzina costava anche meno )
Poi sta a chi la prende decidere cosa farne della macchina: tenerla stock, fare le modifiche per tirare fuori tutti i cavalli naturali che ha o farla diventare un mostro.
Anche perchè, come dicevo prima, è inutile avere 700 cavalli se poi non li scarichi a terra, e un upgrade di tutta la ciclistica avrebbe fatto lievitare il prezzo in maniera sensibile, tanto da metterla fuori fascia.
Invece il pregio delle sportive giapponese, che finora ho riscontrato in particolare sulla mia, sulla Skyline e sulla Subaru, è quello di riuscire a sfruttare tutta la potenza che hanno in modo ottimale, al 100% quasi. Essere totalmente efficaci. E senza lussi e ammennicoli inutili: una sportiva è più spartana di una berlina, proprio per tendere verso l'efficacia.
Ecco quello che mi piace della filosofia giapponese di fare auto sportive...
Originariamente inviato da Alex83
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Lavorandoci sopra, mettendoci le mani, e vedendo i risultati, l'impressione che ho avuto io è stata questa: che il loro sviluppo è stato volutamente portato fino ad un certo punto, per rientrare in legislazioni ambientali e per renderle guidabili da praticamente chiunque. Ma che molto del loro potenziale rimanga inespresso, pronto ad essere tirato fuori dal proprietario con poco impegno, economico e di lavoro, secondo i propri gusti. Altro indizio di ciò è l'estrema facilità di intervento che si riscontra lavorandoci sopra...
Per esempio, la RX-7 che ho io: come forse non tutti sanno, sviluppa più cavalli con una turbina singola che in configurazione biturbo. Alla Mazda poteva semplificarsi la vita lasciando perdere quel biturbo complicatissimo e metterci una turbina singola. Perchè no?
Perchè l'obbiettivo era creare una sportiva fruibile per tutti, comoda quanto basta, usabile anche nel quotidiano (la benzina costava anche meno )
Poi sta a chi la prende decidere cosa farne della macchina: tenerla stock, fare le modifiche per tirare fuori tutti i cavalli naturali che ha o farla diventare un mostro.
Anche perchè, come dicevo prima, è inutile avere 700 cavalli se poi non li scarichi a terra, e un upgrade di tutta la ciclistica avrebbe fatto lievitare il prezzo in maniera sensibile, tanto da metterla fuori fascia.
Invece il pregio delle sportive giapponese, che finora ho riscontrato in particolare sulla mia, sulla Skyline e sulla Subaru, è quello di riuscire a sfruttare tutta la potenza che hanno in modo ottimale, al 100% quasi. Essere totalmente efficaci. E senza lussi e ammennicoli inutili: una sportiva è più spartana di una berlina, proprio per tendere verso l'efficacia.
Ecco quello che mi piace della filosofia giapponese di fare auto sportive...
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