tratto da motonline.com
Falciati dalle auto
Secondo uno studio realizzato dall'Associazione Europea dei Costruttori di Moto, il 70 per cento della responsabilità negli incidenti motociclistici è degli automobilisti. Un'indagine interessante presentata da Ancma e Ministero dei Trasporti
di Riccardo Matesic
ministro delle infrastrutture e trasporti, Pietro Lunardi, e il presidente dell’ANCMA, Guidalberto Guidi, hanno presentato a Roma il MAIDS (Motorcycle Accident In Depth Study), uno studio approfondito sugli incidenti dei motociclisti realizzato dall’ACEM, l’Associazione Europea dei Costruttori di Moto con un importante contributo della Commissione Europea e di altre associazioni.
Nella conferenza si è parlato anche di motorini e di patentino - di cui vi diamo conto nelle prossime pagine - ma l’argomento più importante è stato senz’altro l’indagine europea, durata cinque anni e costata 2 milioni di euro. Un enorme lavoro di raccolta ed elaborazione dei dati, mirata a capire quali sono le modalità degli incidenti che vedono coinvolti i motociclisti, individuarne le cause, i fattori scatenanti, le aggravanti e i motivi che portano al sinistro. Il fine ultimo è quello di indicare delle linee guida per la sicurezza stradale, in particolar modo dei motociclisti.
Due sono i risultati più eclatanti che emergono da una prima lettura dei dati. Il primo è che l’errore umano è all’origine degli incidenti nell’87,5% dei casi, con una percentuale che scende al 37% quando la colpa è dei motociclisti. Il secondo è che la velocità media delle moto coinvolte negli incidenti, nella gran parte dei casi è equivalente a quella del flusso del traffico. Insomma, non è vero che abbiamo incidenti perché corriamo troppo. Così come si è rivelato pericoloso anche chi va troppo piano rispetto agli altri veicoli.
Falciati dalle auto
Più attenti gli ''automotociclisti''
Il MAIDS (disponibile sul sito http://maids.acembike.org) è una ricerca che stabilisce nuovi punti di riferimento per definire le prossime proposte legislative in materia di sicurezza stradale. E' anche però un’indicazione fondamentale per le case costruttrici, che stanno aggiornando i loro veicoli all’insegna di una sempre maggiore sicurezza.
Come detto in apertura, sottolineiamo ancora che i motociclisti sono direttamente responsabili solo del 37% dei loro incidenti. Gli automobilisti, invece, in più del 70% degli incidenti che causano, commettono l’errore di non vedere i motociclisti. Ed è interessante notare che fra i guidatori che causano incidenti coinvolgendo le due ruote, solo il 26,4% sono automobilisti che hanno anche la patente moto, mentre il 50,9% di loro ha solo una patente auto. Insomma: un “automotociclista” è più attento alle due ruote di un semplice automobilista. La traduzione di questa evidenza statistica è che, se si vogliono dei risultati in termini di sicurezza, bisogna investire anche in campagne e corsi per gli automobilisti, per far capire loro quali sono le nostre peculiarità ed esigenze.
Falciati dalle auto
Meno incidenti con i corsi di guida
Anche noi motociclisti però abbiamo le nostre pecche, perché a volte tendiamo a non riconoscere il pericolo nascosto nelle dinamiche del traffico (32,2%). Da questo punto di vista, la scarsa presenza, fra gli incidentati, di motociclisti fra i 41 e i 55 anni, anche se in sella a maximoto, lascia chiaramente intuire il ruolo giocato dall’esperienza.
Rispetto al “gruppo di controllo” costituito per verificare i dati, va detto che è emerso come rischino meno i motociclisti che hanno fatto corsi di guida. E nel campione degli incidentati si vede pure che rischiano di più coloro che guidano moto e ciclomotori modificati.
Da sfatare una serie di luoghi comuni. Per quanto riguarda le infrazioni, ad esempio, i motociclisti coinvolti negli incidenti avevano violato dei sistemi di controllo e regolazione del traffico (semafori, cartelli...) solo nel 29,8% dei casi, contro il 45,6% dei guidatori degli altri veicoli. Anche le condizioni meteorologiche non hanno avuto effetto sugli incidenti nel 92,7% dei casi, soprattutto perché l’89,9% degli incidenti si sono verificati in giornate asciutte.
L’incidente più diffuso è quello che vede la moto fare un frontale con un auto che gira senza vederla e le taglia la strada, e a riguardo, giova dire che servono le luci accese. Va infatti ponderato e accettato il dato che il 24,2% dei veicoli a due ruote coinvolti negli incidenti monitorati dal MAIDS aveva le luci spente (41,2% per i motorini e 11,3% per le moto). Certo, sarebbe opportuno che, proprio per i citati problemi di scarsa visibilità, solo noi motociclisti tenessimo le luci accese, evitando di confonderci con gli automobilisti.
Sul tema della visibilità, infine, l’uso di abbigliamento scuro sembra che riduca la possibilità per il motociclista di essere visto del 13%.
tratto da www.motonline.com