Indulto/ In Lombardia le carceri sono di nuovo al limite del sovraffollamento
Mercoledí 01.08.2007 09:19
In Lombardia le carceri sono di nuovo al limite del sovraffollamento: su una capienza massima di 8.379 posti, i detenuti sono (al 30 giugno 2007; ndr) 7.233. Hanno beneficiato dell'indulto 3.293 detenuti (al 27 luglio 2007; ndr): fra gli uomini 1.776 sono italiani e 1.308 stranieri, mentre fra le donne 92 sono le italiane e 117 le straniere. I recidivi che sono tornati nelle carceri lombarde sono 375 (al 28 luglio 2007; ndr), meno del 10%: la maggior parte stranieri uomini (217). Poche le donne che hanno commesso di nuovo reati: solo 11, di cui 9 straniere. È questo il quadro in Lombardia, ad un anno dall'indulto, che emerge dai dati forniti dal Provveditorato regionale alle carceri (vedi tabelle complete allegate; ndr).
"Il bilancio non è del tutto positivo -spiega Antonella Maiolo, presidente della commissione carcere del Consiglio regionale della Lombardia. Ci sono stati comunque più recidivi rispetto ad altre regioni italiane e sta tornando il problema del sovraffollamento delle carceri". Prima dell'indulto, nel luglio 2006, i detenuti erano 8.905. "L'indulto ha permesso di tamponare una situazione che era grave -aggiunge Antonella Maiolo-. Ma il sovraffollamento delle carceri ha bisogno di ben altro per essere risolto".
L'indulto. L'unico dato sull'indulto è quello sui recidivi. Sul destino di chi invece è tornato in libertà e non ha più commesso reati si sa poco. "È difficile sapere se e come sono stati seguiti dai servizi sociali o dalle cooperative sociali -aggiunge Antonella Maiolo-. La Regione, da parte sua, ha sostenuto il progetto 'Un tetto per tutti' (gestito da diverse associazioni di cui capofila è Caritas Ambrosiana; ndr) per assicurare un alloggio temporaneo a chi usciva dal carcere e non aveva una casa. A fine luglio, inoltre, si è chiuso il bando destinato alle cooperative per progetti di inserimento lavorativo dei detenuti. Abbiamo puntato insomma su casa e lavoro".
Sovraffollamento. Solo il carcere di Bollate ha meno detenuti di quanti potrebbe ospitarne: la "capienza regolamentare" è di 903 posti, quella massima tollerabile di 1.107: al 30 giugno c'erano invece "solo" 550 detenuti. Tutte le altre carceri lombarde hanno superato almeno la "capienza regolamentare". A Bergamo, Brescia "Canton Mombello", Busto Arsizio, Castiglione delle stiviere e Milano "San Vittore" si è oltre la "capienza tollerabile", quindi sono sovraffollate. A San Vittore, per esempio, sono ben 1.290 i detenuti, mentre potrebbero starcene al massimo 1.117.
Non se la passano meglio a Bergamo: 424 detenuti su 340 posti massimo. "Siamo di fronte ad un problema più ampio di gestione della giustizia -sottolinea Antonella Maiolo-. Occorre una riforma che permetta processi più veloci, certezza della pena e una gestione migliore delle pene alternative. Costruire più carceri non serve".
Come possono tornare utili tutti questi detenuti,senza rimetterli in libertà,visto che sono individui pericolosi?
Mercoledí 01.08.2007 09:19
In Lombardia le carceri sono di nuovo al limite del sovraffollamento: su una capienza massima di 8.379 posti, i detenuti sono (al 30 giugno 2007; ndr) 7.233. Hanno beneficiato dell'indulto 3.293 detenuti (al 27 luglio 2007; ndr): fra gli uomini 1.776 sono italiani e 1.308 stranieri, mentre fra le donne 92 sono le italiane e 117 le straniere. I recidivi che sono tornati nelle carceri lombarde sono 375 (al 28 luglio 2007; ndr), meno del 10%: la maggior parte stranieri uomini (217). Poche le donne che hanno commesso di nuovo reati: solo 11, di cui 9 straniere. È questo il quadro in Lombardia, ad un anno dall'indulto, che emerge dai dati forniti dal Provveditorato regionale alle carceri (vedi tabelle complete allegate; ndr).
"Il bilancio non è del tutto positivo -spiega Antonella Maiolo, presidente della commissione carcere del Consiglio regionale della Lombardia. Ci sono stati comunque più recidivi rispetto ad altre regioni italiane e sta tornando il problema del sovraffollamento delle carceri". Prima dell'indulto, nel luglio 2006, i detenuti erano 8.905. "L'indulto ha permesso di tamponare una situazione che era grave -aggiunge Antonella Maiolo-. Ma il sovraffollamento delle carceri ha bisogno di ben altro per essere risolto".
L'indulto. L'unico dato sull'indulto è quello sui recidivi. Sul destino di chi invece è tornato in libertà e non ha più commesso reati si sa poco. "È difficile sapere se e come sono stati seguiti dai servizi sociali o dalle cooperative sociali -aggiunge Antonella Maiolo-. La Regione, da parte sua, ha sostenuto il progetto 'Un tetto per tutti' (gestito da diverse associazioni di cui capofila è Caritas Ambrosiana; ndr) per assicurare un alloggio temporaneo a chi usciva dal carcere e non aveva una casa. A fine luglio, inoltre, si è chiuso il bando destinato alle cooperative per progetti di inserimento lavorativo dei detenuti. Abbiamo puntato insomma su casa e lavoro".
Sovraffollamento. Solo il carcere di Bollate ha meno detenuti di quanti potrebbe ospitarne: la "capienza regolamentare" è di 903 posti, quella massima tollerabile di 1.107: al 30 giugno c'erano invece "solo" 550 detenuti. Tutte le altre carceri lombarde hanno superato almeno la "capienza regolamentare". A Bergamo, Brescia "Canton Mombello", Busto Arsizio, Castiglione delle stiviere e Milano "San Vittore" si è oltre la "capienza tollerabile", quindi sono sovraffollate. A San Vittore, per esempio, sono ben 1.290 i detenuti, mentre potrebbero starcene al massimo 1.117.
Non se la passano meglio a Bergamo: 424 detenuti su 340 posti massimo. "Siamo di fronte ad un problema più ampio di gestione della giustizia -sottolinea Antonella Maiolo-. Occorre una riforma che permetta processi più veloci, certezza della pena e una gestione migliore delle pene alternative. Costruire più carceri non serve".
Come possono tornare utili tutti questi detenuti,senza rimetterli in libertà,visto che sono individui pericolosi?

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