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    con un peso al petto, voglio dare il mio ultimo saluto ai caduti in iraq, grazie grazie per quello che avete fatto e che farete ancora per noi!
    siete degli eroi...
    ora come non mai vorrei che il concorso a marzo 2004 per entrare volontario nell'esercito come VFB, mi andasse bene !


    NASSIRYA (IRAQ) - L'elenco definitivo delle vittime nella strage di Nassiriya conta 12 carabinieri, di cui sei sarebbero dovuti rientrare sabato prossimo, quattro soldati dell'esercito e due civili. Sei delle 15 vittime sono di origine siciliana.

    DOMENICO INTRAVAIA:46 anni, di Monreale, appuntato dei Cc in servizio al comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia anche l' anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre giorni. Era già stato in missione a Sarajevo. I due figli tenevano un calendario da cui cancellavano i giorni che mancavano al ritorno del padre. La notizia ha gettato la moglie nella disperazione: «Voglio morire, senza mio marito la mia vita non ha senso».

    ORAZIO MAJORANA:29 anni, di Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L' anziano padre ha appreso la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite mediche. È rientrato d' urgenza a Catania.

    GIUSEPPE COLETTA:38 anni, originario di Avola (Siracusa) ma da tempo residente a San Vitaliano, in Campania, vicebrigadiere in servizio al comando provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); sposato e padre di una bambina di due anni.

    GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti. Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa. Ieri sera aveva telefonato alla moglie: «Sto preparando la mia roba, sabato finalmente torno da te e da Lucrezia. Ho voglia di abbracciarvi».

    ALFIO RAGAZZI: 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto rientrare a Messina sabato prossimo: i familiari stavano già preparando la festa. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo compito era quello di istruire la polizia locale.

    IVAN GHITTI: 30 anni, milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia. Era alla sua quarta missione di pace all' estero, dopo essere stato tre volte in Bosnia. Lascia i genitori e una sorella. Ieri sera lo hanno sentito per l' ultima volta al telefono: «Era assolutamente sereno e tranquillo».

    DANIELE GHIONE:30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario dell' Arma, poi si era congedato e iscritto all' Associazione carabinieri in congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per maresciallo.

    ENZO FREGOSI:56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era partito per l' Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. A casa stavano già preparando la festa per il suo ritorno.

    ALFONSO TRINCONE:44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell' Ambiente.

    MASSIMILIANO BRUNO:40 anni, maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.

    ANDREA FILIPPA: 33 anni, torinese, carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13/o Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D' Isonzo insieme alla giovane moglie, sposata nel 1998.

    FILIPPO MERLINO:40 anni, originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di maresciallo comandava la stazione dei carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell' ospedale di Nassirya dove era stato portato gravmente ferito.

    MASSIMO FICUCIELLO:35 anni, tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del col.Scalas. Questa mattina aveva avuto l' incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell' attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».

    SILVIO OLLA: 32 anni, dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al ten.Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell' inglese e dei rudimenti dell' arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.

    EMANUELE FERRARO: 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).

    ALESSANDRO CARRISI: 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio. Era partito per l' Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una sorella. Ieri sera l'ultima telefonata a casa: «Tutto va bene. Sto andando a letto».

    PIETRO PETRUCCI: diciannovesima vittima dell'attentato, morto poche ore dopo che i genitori erano arrivati all'ospedale di Kuwait City, dove Petrucci era stato ricoverato e dove i medici avevano diagnosticato la morte cerebrale.

    LE DUE VITTIME CIVILI - Nell'attentato sono state coinvolte anche due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo Spano: sono loro le vittime civili dell'esplosione. Si tratta del produttore esecutivo Stefano Rolla e di Marco Beci, funzionario della cooperazione italiana in Iraq. «Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente. Erano stati in quei luoghi per 21 giorni tra giugno e luglio scorso e avevano stabilito una bella relazione con i militari italiani, con i carabinieri e aveva anche potuto vedere quanto la popolazione locale apprezzava gli italiani». Il titolo provvisorio «Soldati per la pace» era stato cambiato in «Babilonia terra tra due fuochi». Spano racconta che tutte le persone coinvolte nel progetto della Gabbiano Film (la società del regista del film «Marciando nel buio») «ci credevano fortemente. Si trattava di raccontare il buon esito della missione in Iraq».
    Firme in onore dei nostri militari italiani caduti in iraq:


    202-Leo - Bari (kimba)
    203-Costantino-Torino (costa75)
    204-Maurizio - Bologna (Moris)
    205-Alberto - Milano (SpartaKuS)
    206-Luca - Varese (Luke73)
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    per evitare casini la lista la porta avanti valeggio26, @lex83 e bravogt83

    il Giornale per aiutare le famiglie dei Caduti ha aperto un conto corrente dove si potranno fare offerte
    Società Europea di edizioni Spa
    Banca Nazionale del Lavoro agenzia 12 Milano c/c numero 50.000 ABI 1005, CAB 1612
    TsR® Turin street Racer - Socio n°51

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      con un peso al petto, voglio dare il mio ultimo saluto ai caduti in iraq, grazie grazie per quello che avete fatto e che farete ancora per noi!
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      ora come non mai vorrei che il concorso a marzo 2004 per entrare volontario nell'esercito come VFB, mi andasse bene !


      NASSIRYA (IRAQ) - L'elenco definitivo delle vittime nella strage di Nassiriya conta 12 carabinieri, di cui sei sarebbero dovuti rientrare sabato prossimo, quattro soldati dell'esercito e due civili. Sei delle 15 vittime sono di origine siciliana.

      DOMENICO INTRAVAIA:46 anni, di Monreale, appuntato dei Cc in servizio al comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia anche l' anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre giorni. Era già stato in missione a Sarajevo. I due figli tenevano un calendario da cui cancellavano i giorni che mancavano al ritorno del padre. La notizia ha gettato la moglie nella disperazione: «Voglio morire, senza mio marito la mia vita non ha senso».

      ORAZIO MAJORANA:29 anni, di Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L' anziano padre ha appreso la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite mediche. È rientrato d' urgenza a Catania.

      GIUSEPPE COLETTA:38 anni, originario di Avola (Siracusa) ma da tempo residente a San Vitaliano, in Campania, vicebrigadiere in servizio al comando provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); sposato e padre di una bambina di due anni.

      GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti. Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa. Ieri sera aveva telefonato alla moglie: «Sto preparando la mia roba, sabato finalmente torno da te e da Lucrezia. Ho voglia di abbracciarvi».

      ALFIO RAGAZZI: 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto rientrare a Messina sabato prossimo: i familiari stavano già preparando la festa. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo compito era quello di istruire la polizia locale.

      IVAN GHITTI: 30 anni, milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia. Era alla sua quarta missione di pace all' estero, dopo essere stato tre volte in Bosnia. Lascia i genitori e una sorella. Ieri sera lo hanno sentito per l' ultima volta al telefono: «Era assolutamente sereno e tranquillo».

      DANIELE GHIONE:30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario dell' Arma, poi si era congedato e iscritto all' Associazione carabinieri in congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per maresciallo.

      ENZO FREGOSI:56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era partito per l' Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. A casa stavano già preparando la festa per il suo ritorno.

      ALFONSO TRINCONE:44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell' Ambiente.

      MASSIMILIANO BRUNO:40 anni, maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.

      ANDREA FILIPPA: 33 anni, torinese, carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13/o Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D' Isonzo insieme alla giovane moglie, sposata nel 1998.

      FILIPPO MERLINO:40 anni, originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di maresciallo comandava la stazione dei carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell' ospedale di Nassirya dove era stato portato gravmente ferito.

      MASSIMO FICUCIELLO:35 anni, tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del col.Scalas. Questa mattina aveva avuto l' incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell' attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».

      SILVIO OLLA: 32 anni, dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al ten.Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell' inglese e dei rudimenti dell' arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.

      EMANUELE FERRARO: 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).

      ALESSANDRO CARRISI: 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio. Era partito per l' Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una sorella. Ieri sera l'ultima telefonata a casa: «Tutto va bene. Sto andando a letto».

      PIETRO PETRUCCI: diciannovesima vittima dell'attentato, morto poche ore dopo che i genitori erano arrivati all'ospedale di Kuwait City, dove Petrucci era stato ricoverato e dove i medici avevano diagnosticato la morte cerebrale.

      LE DUE VITTIME CIVILI - Nell'attentato sono state coinvolte anche due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo Spano: sono loro le vittime civili dell'esplosione. Si tratta del produttore esecutivo Stefano Rolla e di Marco Beci, funzionario della cooperazione italiana in Iraq. «Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente. Erano stati in quei luoghi per 21 giorni tra giugno e luglio scorso e avevano stabilito una bella relazione con i militari italiani, con i carabinieri e aveva anche potuto vedere quanto la popolazione locale apprezzava gli italiani». Il titolo provvisorio «Soldati per la pace» era stato cambiato in «Babilonia terra tra due fuochi». Spano racconta che tutte le persone coinvolte nel progetto della Gabbiano Film (la società del regista del film «Marciando nel buio») «ci credevano fortemente. Si trattava di raccontare il buon esito della missione in Iraq».
      Firme in onore dei nostri militari italiani caduti in iraq:


      202-Leo - Bari (kimba)
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        NASSIRYA (IRAQ) - L'elenco definitivo delle vittime nella strage di Nassiriya conta 12 carabinieri, di cui sei sarebbero dovuti rientrare sabato prossimo, quattro soldati dell'esercito e due civili. Sei delle 15 vittime sono di origine siciliana.

        DOMENICO INTRAVAIA:46 anni, di Monreale, appuntato dei Cc in servizio al comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia anche l' anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre giorni. Era già stato in missione a Sarajevo. I due figli tenevano un calendario da cui cancellavano i giorni che mancavano al ritorno del padre. La notizia ha gettato la moglie nella disperazione: «Voglio morire, senza mio marito la mia vita non ha senso».

        ORAZIO MAJORANA:29 anni, di Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L' anziano padre ha appreso la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite mediche. È rientrato d' urgenza a Catania.

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        GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti. Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa. Ieri sera aveva telefonato alla moglie: «Sto preparando la mia roba, sabato finalmente torno da te e da Lucrezia. Ho voglia di abbracciarvi».

        ALFIO RAGAZZI: 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto rientrare a Messina sabato prossimo: i familiari stavano già preparando la festa. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo compito era quello di istruire la polizia locale.

        IVAN GHITTI: 30 anni, milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia. Era alla sua quarta missione di pace all' estero, dopo essere stato tre volte in Bosnia. Lascia i genitori e una sorella. Ieri sera lo hanno sentito per l' ultima volta al telefono: «Era assolutamente sereno e tranquillo».

        DANIELE GHIONE:30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario dell' Arma, poi si era congedato e iscritto all' Associazione carabinieri in congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per maresciallo.

        ENZO FREGOSI:56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era partito per l' Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. A casa stavano già preparando la festa per il suo ritorno.

        ALFONSO TRINCONE:44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell' Ambiente.

        MASSIMILIANO BRUNO:40 anni, maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.

        ANDREA FILIPPA: 33 anni, torinese, carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13/o Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D' Isonzo insieme alla giovane moglie, sposata nel 1998.

        FILIPPO MERLINO:40 anni, originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di maresciallo comandava la stazione dei carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell' ospedale di Nassirya dove era stato portato gravmente ferito.

        MASSIMO FICUCIELLO:35 anni, tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del col.Scalas. Questa mattina aveva avuto l' incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell' attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».

        SILVIO OLLA: 32 anni, dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al ten.Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell' inglese e dei rudimenti dell' arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.

        EMANUELE FERRARO: 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).

        ALESSANDRO CARRISI: 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio. Era partito per l' Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una sorella. Ieri sera l'ultima telefonata a casa: «Tutto va bene. Sto andando a letto».

        PIETRO PETRUCCI: diciannovesima vittima dell'attentato, morto poche ore dopo che i genitori erano arrivati all'ospedale di Kuwait City, dove Petrucci era stato ricoverato e dove i medici avevano diagnosticato la morte cerebrale.

        LE DUE VITTIME CIVILI - Nell'attentato sono state coinvolte anche due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo Spano: sono loro le vittime civili dell'esplosione. Si tratta del produttore esecutivo Stefano Rolla e di Marco Beci, funzionario della cooperazione italiana in Iraq. «Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente. Erano stati in quei luoghi per 21 giorni tra giugno e luglio scorso e avevano stabilito una bella relazione con i militari italiani, con i carabinieri e aveva anche potuto vedere quanto la popolazione locale apprezzava gli italiani». Il titolo provvisorio «Soldati per la pace» era stato cambiato in «Babilonia terra tra due fuochi». Spano racconta che tutte le persone coinvolte nel progetto della Gabbiano Film (la società del regista del film «Marciando nel buio») «ci credevano fortemente. Si trattava di raccontare il buon esito della missione in Iraq».
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        202-Leo - Bari (kimba)
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          ora come non mai vorrei che il concorso a marzo 2004 per entrare volontario nell'esercito come VFB, mi andasse bene !


          NASSIRYA (IRAQ) - L'elenco definitivo delle vittime nella strage di Nassiriya conta 12 carabinieri, di cui sei sarebbero dovuti rientrare sabato prossimo, quattro soldati dell'esercito e due civili. Sei delle 15 vittime sono di origine siciliana.

          DOMENICO INTRAVAIA:46 anni, di Monreale, appuntato dei Cc in servizio al comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia anche l' anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre giorni. Era già stato in missione a Sarajevo. I due figli tenevano un calendario da cui cancellavano i giorni che mancavano al ritorno del padre. La notizia ha gettato la moglie nella disperazione: «Voglio morire, senza mio marito la mia vita non ha senso».

          ORAZIO MAJORANA:29 anni, di Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L' anziano padre ha appreso la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite mediche. È rientrato d' urgenza a Catania.

          GIUSEPPE COLETTA:38 anni, originario di Avola (Siracusa) ma da tempo residente a San Vitaliano, in Campania, vicebrigadiere in servizio al comando provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); sposato e padre di una bambina di due anni.

          GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti. Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa. Ieri sera aveva telefonato alla moglie: «Sto preparando la mia roba, sabato finalmente torno da te e da Lucrezia. Ho voglia di abbracciarvi».

          ALFIO RAGAZZI: 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto rientrare a Messina sabato prossimo: i familiari stavano già preparando la festa. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo compito era quello di istruire la polizia locale.

          IVAN GHITTI: 30 anni, milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia. Era alla sua quarta missione di pace all' estero, dopo essere stato tre volte in Bosnia. Lascia i genitori e una sorella. Ieri sera lo hanno sentito per l' ultima volta al telefono: «Era assolutamente sereno e tranquillo».

          DANIELE GHIONE:30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario dell' Arma, poi si era congedato e iscritto all' Associazione carabinieri in congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per maresciallo.

          ENZO FREGOSI:56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era partito per l' Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. A casa stavano già preparando la festa per il suo ritorno.

          ALFONSO TRINCONE:44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell' Ambiente.

          MASSIMILIANO BRUNO:40 anni, maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.

          ANDREA FILIPPA: 33 anni, torinese, carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13/o Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D' Isonzo insieme alla giovane moglie, sposata nel 1998.

          FILIPPO MERLINO:40 anni, originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di maresciallo comandava la stazione dei carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell' ospedale di Nassirya dove era stato portato gravmente ferito.

          MASSIMO FICUCIELLO:35 anni, tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del col.Scalas. Questa mattina aveva avuto l' incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell' attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».

          SILVIO OLLA: 32 anni, dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al ten.Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell' inglese e dei rudimenti dell' arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.

          EMANUELE FERRARO: 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).

          ALESSANDRO CARRISI: 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio. Era partito per l' Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una sorella. Ieri sera l'ultima telefonata a casa: «Tutto va bene. Sto andando a letto».

          PIETRO PETRUCCI: diciannovesima vittima dell'attentato, morto poche ore dopo che i genitori erano arrivati all'ospedale di Kuwait City, dove Petrucci era stato ricoverato e dove i medici avevano diagnosticato la morte cerebrale.

          LE DUE VITTIME CIVILI - Nell'attentato sono state coinvolte anche due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo Spano: sono loro le vittime civili dell'esplosione. Si tratta del produttore esecutivo Stefano Rolla e di Marco Beci, funzionario della cooperazione italiana in Iraq. «Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente. Erano stati in quei luoghi per 21 giorni tra giugno e luglio scorso e avevano stabilito una bella relazione con i militari italiani, con i carabinieri e aveva anche potuto vedere quanto la popolazione locale apprezzava gli italiani». Il titolo provvisorio «Soldati per la pace» era stato cambiato in «Babilonia terra tra due fuochi». Spano racconta che tutte le persone coinvolte nel progetto della Gabbiano Film (la società del regista del film «Marciando nel buio») «ci credevano fortemente. Si trattava di raccontare il buon esito della missione in Iraq».
          Firme in onore dei nostri militari italiani caduti in iraq:


          202-Leo - Bari (kimba)
          203-Costantino-Torino (costa75)
          204-Maurizio - Bologna (Moris)
          205-Alberto - Milano (SpartaKuS)
          206-
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          230-

          per evitare casini la lista la porta avanti valeggio26, @lex83 e bravogt83

          il Giornale per aiutare le famiglie dei Caduti ha aperto un conto corrente dove si potranno fare offerte
          Società Europea di edizioni Spa
          Banca Nazionale del Lavoro agenzia 12 Milano c/c numero 50.000 ABI 1005, CAB 1612
          TsR® Turin street Racer - Socio n°51

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          • il mio cuore è con voi...
            Ciao Fabry.
            Amica maliziosa dell' N.T.V. - Notti Tuning Varese
            SEMPRE A TESTA ALTA! - Hakuna Matata... ^^ - ... * ... - LA Caciottara - *My LIFESTYLE... ®
            ... OGNI TRAGUARDO E' UN NUOVO INIZIO...
            "Andrò sicuramente all'Inferno ma non è un problema... tanto in Paradiso non conosco nessuno!"

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            • oggi ho visto un'Italia immensa... non sono mai stato cosi orgoglioso di essere Italiano.

              W l'Italia con le lacrime agli occhi
              [OO]\____Y____/[OO] MARTINI RACING HF @ Turbo Club President
              perchè i veri tifosi si vedono nei momenti di difficoltà! W FERRARI-W MASERATI-W ALFA-W LANCIA-W FIAT
              "Dio inventò i rally e creò la LANCIA, chiamò Miki Biasion e gli disse: VAI E DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO!!!"
              <--MetallicA--><--EXTREMA--><--PanterA-->

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              • Messaggio originariamente postato da DANIELE GT
                oggi ho visto un'Italia immensa... non sono mai stato cosi orgoglioso di essere Italiano.

                W l'Italia con le lacrime agli occhi
                quoto e sottoscrivo!
                questo accadimento spiacevole ha fatto rinascere il senso di Patria nei nostri cuori! è un monito che spero rimanga in noi!
                "Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza."-"Non è realistico pensare di vincere sempre ma io spero sempre che questo non sia il week-end in cui perdo." Ayrton Senna
                "Come si fa a non parlare di donne? Come si fa a VIVERE senza donne? Senza le donne i motori non partono neanche..." Enzo Ferrari Donne Meccanico Sostenitore n.1***Mia Mail***
                J.G.L. ---> Japanese Girls Lover - Membro Arrapato n. 75 Gninut Style Fans n°4

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                • Messaggio originariamente postato da DANIELE GT
                  oggi ho visto un'Italia immensa... non sono mai stato cosi orgoglioso di essere Italiano.

                  W l'Italia con le lacrime agli occhi
                  orgoglioso di essere stato carabiniere e di essere italiano
                  PiA sei speciale ti voglio bene!Sono fiero di te!!!
                  Boxer Sound's Lover
                  PIA!una ragazza,un mito!
                  AUTOKIT MONZA 2004 Un'emozione molto forte in una giornata bellissima!!!!PIA sei MITICA
                  SCRIVI A LUCA

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                  • Re: 4parte lista lasciate che portino avanti la lista solo @lex83 e Bravogt83 grazi

                    Messaggio originariamente postato da valeggio26
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                    Ultimo Saluto Ai Caduti In Missione...
                    con un peso al petto, voglio dare il mio ultimo saluto ai caduti in iraq, grazie grazie per quello che avete fatto e che farete ancora per noi!
                    siete degli eroi...
                    ora come non mai vorrei che il concorso a marzo 2004 per entrare volontario nell'esercito come VFB, mi andasse bene !


                    NASSIRYA (IRAQ) - L'elenco definitivo delle vittime nella strage di Nassiriya conta 12 carabinieri, di cui sei sarebbero dovuti rientrare sabato prossimo, quattro soldati dell'esercito e due civili. Sei delle 15 vittime sono di origine siciliana.

                    DOMENICO INTRAVAIA:46 anni, di Monreale, appuntato dei Cc in servizio al comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia anche l' anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre giorni. Era già stato in missione a Sarajevo. I due figli tenevano un calendario da cui cancellavano i giorni che mancavano al ritorno del padre. La notizia ha gettato la moglie nella disperazione: «Voglio morire, senza mio marito la mia vita non ha senso».

                    ORAZIO MAJORANA:29 anni, di Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L' anziano padre ha appreso la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite mediche. È rientrato d' urgenza a Catania.

                    GIUSEPPE COLETTA:38 anni, originario di Avola (Siracusa) ma da tempo residente a San Vitaliano, in Campania, vicebrigadiere in servizio al comando provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); sposato e padre di una bambina di due anni.

                    GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti. Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa. Ieri sera aveva telefonato alla moglie: «Sto preparando la mia roba, sabato finalmente torno da te e da Lucrezia. Ho voglia di abbracciarvi».

                    ALFIO RAGAZZI: 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto rientrare a Messina sabato prossimo: i familiari stavano già preparando la festa. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo compito era quello di istruire la polizia locale.

                    IVAN GHITTI: 30 anni, milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia. Era alla sua quarta missione di pace all' estero, dopo essere stato tre volte in Bosnia. Lascia i genitori e una sorella. Ieri sera lo hanno sentito per l' ultima volta al telefono: «Era assolutamente sereno e tranquillo».

                    DANIELE GHIONE:30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario dell' Arma, poi si era congedato e iscritto all' Associazione carabinieri in congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per maresciallo.

                    ENZO FREGOSI:56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era partito per l' Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. A casa stavano già preparando la festa per il suo ritorno.

                    ALFONSO TRINCONE:44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell' Ambiente.

                    MASSIMILIANO BRUNO:40 anni, maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.

                    ANDREA FILIPPA: 33 anni, torinese, carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13/o Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D' Isonzo insieme alla giovane moglie, sposata nel 1998.

                    FILIPPO MERLINO:40 anni, originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di maresciallo comandava la stazione dei carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell' ospedale di Nassirya dove era stato portato gravmente ferito.

                    MASSIMO FICUCIELLO:35 anni, tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del col.Scalas. Questa mattina aveva avuto l' incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell' attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».

                    SILVIO OLLA: 32 anni, dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al ten.Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell' inglese e dei rudimenti dell' arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.

                    EMANUELE FERRARO: 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).

                    ALESSANDRO CARRISI: 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio. Era partito per l' Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una sorella. Ieri sera l'ultima telefonata a casa: «Tutto va bene. Sto andando a letto».

                    PIETRO PETRUCCI: diciannovesima vittima dell'attentato, morto poche ore dopo che i genitori erano arrivati all'ospedale di Kuwait City, dove Petrucci era stato ricoverato e dove i medici avevano diagnosticato la morte cerebrale.

                    LE DUE VITTIME CIVILI - Nell'attentato sono state coinvolte anche due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo Spano: sono loro le vittime civili dell'esplosione. Si tratta del produttore esecutivo Stefano Rolla e di Marco Beci, funzionario della cooperazione italiana in Iraq. «Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente. Erano stati in quei luoghi per 21 giorni tra giugno e luglio scorso e avevano stabilito una bella relazione con i militari italiani, con i carabinieri e aveva anche potuto vedere quanto la popolazione locale apprezzava gli italiani». Il titolo provvisorio «Soldati per la pace» era stato cambiato in «Babilonia terra tra due fuochi». Spano racconta che tutte le persone coinvolte nel progetto della Gabbiano Film (la società del regista del film «Marciando nel buio») «ci credevano fortemente. Si trattava di raccontare il buon esito della missione in Iraq».
                    Firme in onore dei nostri militari italiani caduti in iraq:


                    202-Leo - Bari (kimba)
                    203-Costantino-Torino (costa75)
                    204-Maurizio - Bologna (Moris)
                    205-Alberto - Milano (SpartaKuS)
                    206-Luca - Varese (Luke73)
                    207-Roby-TO (MEGANE)
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                    per evitare casini la lista la porta avanti valeggio26, @lex83 e bravogt83

                    il Giornale per aiutare le famiglie dei Caduti ha aperto un conto corrente dove si potranno fare offerte
                    Società Europea di edizioni Spa
                    Banca Nazionale del Lavoro agenzia 12 Milano c/c numero 50.000 ABI 1005, CAB 1612
                    VOGLIO LA MIA BAMBINA!!! [mad][mad]

                    :c: :c: :c:Don't touch my POINT!! :c: :c: :c:

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                    • Re: 4parte lista lasciate che portino avanti la lista solo @lex83 e Bravogt83 grazi

                      4
                      Ultimo Saluto Ai Caduti In Missione...
                      con un peso al petto, voglio dare il mio ultimo saluto ai caduti in iraq, grazie grazie per quello che avete fatto e che farete ancora per noi!
                      siete degli eroi...
                      ora come non mai vorrei che il concorso a marzo 2004 per entrare volontario nell'esercito come VFB, mi andasse bene !


                      NASSIRYA (IRAQ) - L'elenco definitivo delle vittime nella strage di Nassiriya conta 12 carabinieri, di cui sei sarebbero dovuti rientrare sabato prossimo, quattro soldati dell'esercito e due civili. Sei delle 15 vittime sono di origine siciliana.

                      DOMENICO INTRAVAIA:46 anni, di Monreale, appuntato dei Cc in servizio al comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia anche l' anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre giorni. Era già stato in missione a Sarajevo. I due figli tenevano un calendario da cui cancellavano i giorni che mancavano al ritorno del padre. La notizia ha gettato la moglie nella disperazione: «Voglio morire, senza mio marito la mia vita non ha senso».

                      ORAZIO MAJORANA:29 anni, di Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L' anziano padre ha appreso la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite mediche. È rientrato d' urgenza a Catania.

                      GIUSEPPE COLETTA:38 anni, originario di Avola (Siracusa) ma da tempo residente a San Vitaliano, in Campania, vicebrigadiere in servizio al comando provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); sposato e padre di una bambina di due anni.

                      GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti. Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa. Ieri sera aveva telefonato alla moglie: «Sto preparando la mia roba, sabato finalmente torno da te e da Lucrezia. Ho voglia di abbracciarvi».

                      ALFIO RAGAZZI: 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto rientrare a Messina sabato prossimo: i familiari stavano già preparando la festa. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo compito era quello di istruire la polizia locale.

                      IVAN GHITTI: 30 anni, milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia. Era alla sua quarta missione di pace all' estero, dopo essere stato tre volte in Bosnia. Lascia i genitori e una sorella. Ieri sera lo hanno sentito per l' ultima volta al telefono: «Era assolutamente sereno e tranquillo».

                      DANIELE GHIONE:30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario dell' Arma, poi si era congedato e iscritto all' Associazione carabinieri in congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per maresciallo.

                      ENZO FREGOSI:56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era partito per l' Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. A casa stavano già preparando la festa per il suo ritorno.

                      ALFONSO TRINCONE:44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell' Ambiente.

                      MASSIMILIANO BRUNO:40 anni, maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.

                      ANDREA FILIPPA: 33 anni, torinese, carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13/o Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D' Isonzo insieme alla giovane moglie, sposata nel 1998.

                      FILIPPO MERLINO:40 anni, originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di maresciallo comandava la stazione dei carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell' ospedale di Nassirya dove era stato portato gravmente ferito.

                      MASSIMO FICUCIELLO:35 anni, tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del col.Scalas. Questa mattina aveva avuto l' incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell' attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».

                      SILVIO OLLA: 32 anni, dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al ten.Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell' inglese e dei rudimenti dell' arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.

                      EMANUELE FERRARO: 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).

                      ALESSANDRO CARRISI: 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio. Era partito per l' Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una sorella. Ieri sera l'ultima telefonata a casa: «Tutto va bene. Sto andando a letto».

                      PIETRO PETRUCCI: diciannovesima vittima dell'attentato, morto poche ore dopo che i genitori erano arrivati all'ospedale di Kuwait City, dove Petrucci era stato ricoverato e dove i medici avevano diagnosticato la morte cerebrale.

                      LE DUE VITTIME CIVILI - Nell'attentato sono state coinvolte anche due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo Spano: sono loro le vittime civili dell'esplosione. Si tratta del produttore esecutivo Stefano Rolla e di Marco Beci, funzionario della cooperazione italiana in Iraq. «Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente. Erano stati in quei luoghi per 21 giorni tra giugno e luglio scorso e avevano stabilito una bella relazione con i militari italiani, con i carabinieri e aveva anche potuto vedere quanto la popolazione locale apprezzava gli italiani». Il titolo provvisorio «Soldati per la pace» era stato cambiato in «Babilonia terra tra due fuochi». Spano racconta che tutte le persone coinvolte nel progetto della Gabbiano Film (la società del regista del film «Marciando nel buio») «ci credevano fortemente. Si trattava di raccontare il buon esito della missione in Iraq».
                      Firme in onore dei nostri militari italiani caduti in iraq:


                      202-Leo - Bari (kimba)
                      203-Costantino-Torino (costa75)
                      204-Maurizio - Bologna (Moris)
                      205-Alberto - Milano (SpartaKuS)
                      206-Roby-TO (MEGANE)
                      207-Edwin-TO (ziolupin)
                      208-
                      209
                      210-
                      211-
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                      220-
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                      222-
                      223-
                      224-
                      225-
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                      230-

                      per evitare casini la lista la porta avanti valeggio26, @lex83 e bravogt83

                      il Giornale per aiutare le famiglie dei Caduti ha aperto un conto corrente dove si potranno fare offerte
                      Società Europea di edizioni Spa
                      Banca Nazionale del Lavoro agenzia 12 Milano c/c numero 50.000 ABI 1005, CAB 1612
                      Ultima modifica di valeggio26; 18-11-2003, 16:41.
                      TsR® Turin street Racer - Socio n°51

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