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Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

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  • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

    Originariamente inviato da stileitalia Visualizza il messaggio
    Intanto la strada dell'omologazione come esemplare unico non e' piu' lunga e complicata come una volta si pensava...oggi se mi porti un'auto da omologare (che sia omologabile), tramite la Germania o la Croazia e la relativa reimmatricolazione, in un paio di settimane (previo appuntamento) si fa tutto.
    Il problema e' il costo, elevato, perche' ci si deve appoggiare ad un altro stato (dove le cose funzionano e dove non si e' inventato nulla) per paradossalmente certificare e garantire che cio' che si e' fatto e' stato fatto bene (da noi in italia)!
    Ora, l'omologazione ad esemplare unico conviene se si prende un avanzo di automobile, lo si rivolta come un calzino, e lo si rende una supercar.
    Diciamo su un investimento di 10000-15000 euro per preparare una macchina, 3500 euro glieli dai volentieri per l'omologazione, ma per montare un kit da 1000 euro o peggio ancora una barra duomi da 100 euro o una gomma di un cm piu' larga, 2000 euro di omologazione sono uno sproposito!

    Consiglio quindi a tutti gli appassionati di tuning, di provare a concepire la strada del "vendi la tua auto seminuova da kittare leggermente e compra un vecchio catorcio da far rinascere, e omologalo".
    Dopotutto si tratta di ripensare a come spendere i propri soldi, si puo' aprire un finanziamento anche per una preparazione, piuttosto che per un'auto nuova.
    Il problema e' che qui in Italia l'auto nuova e' promossa a gonfie vele dappertutto e da tutti, mentre l'auto preparata viene demonizzata.


    La motorizzazione civile dovrebbe disporre di ingegneri dando loro la facolta' di certificare le modifiche sulle auto, sia meccaniche che estetiche (che prima o poi diverrebbero "di routine", si insomma, sempre quelle): gli ingegneri alla fin fine dovrebbero solo distinguere tra gli interventi pericolosi e quelli "a regola d'arte", cosa che un meccanico esperto sa gia' di suo.
    Poi, se un privato si inventasse una certa modifica insolita, per sapere se e' omologabile o no, basterebbe che andasse a chiedere in motorizzazione e gli ingegneri saprebbero dire "si" o "no" o "si pero' a patto che la fai cosi', cosi' e cosi'".
    E' tanto difficile? In inghilterra e' gia' cosi' da quando esistono le carrozze col motore a scoppio!
    E non hanno incidenti per via di auto preparate pericolose!!!
    Tutta sta storia delle "responsabilita'" di cui nessuno vuole farsi carico sono solo un alibi per le case costruttrici.

    Se potessi consigliare io al comitato tuning di Elaborare, direi di non provare a promuovere una legge che legalizzi il tuning in cambio di tasse e nuovi enti di controllo, bensi' chiederei semplicemente al governo di far funzionare la Motorizzazione Civile come si deve, come un organo di controllo e verifica, non come un ufficetto burocratico.

    il nullaosta della casa costruttrice e' una stupidissima invenzione tipicamente italiana, per il fatto che la Motorizzazione civile vuole lavarsi le mani delle sue responsabilita', nessun governo da almeno 30 anni non ha mai ancora provveduto a risolvere questa lacuna gravissima.
    Scusami ma non sono affatto d'accordo. Adesso come adesso la motorizzazione civile non si occupa d'altro che di fare le scartoffie adatte per permetterti di circolare in Italia. E la strada che tu indichi come percorribile non è che un espediente, un palliativo, adottato per aggirare il problema delle omologazioni. In italia l'omologazione come esemplare unico ha delle particolarità, che vengono aggirate perché l'italia non può non consentire la circolazione a mezzi liberi di circolare nella comunità europea (e nono solo). E' per questo che bisogna far reimmatricolare il veicolo in uno stato straniero quale la germania, ed ottenere le targhe... con le quali si obbliga la motorizzazione a riconoscere come valido e circolante il mezzo. Ma non perché qualcuno ha visto qualcosa, ma perché la legge straniera consente di montare questo o quello. Una volta ottenute le targhe, la macchina è come fosse stata acquistata così da un cittadino straniero e portata in Italia, perciò la motorizzazione non deve far altro che constatare ciò e creare il libretto di circolazione per il veicolo in italia, trascrivendo a libretto i pezzi speciali.
    La Speed Cars di Bolzano fa esattamente questo... e 2 settimane è il "tempo tecnico" per dire che la macchina è effettivamente straniera, e quindi rendererla "omologabile" in italia.

    Per fare tutto questo senza ricorrere ai "mezzucci", passami il termine, occorre che un ingegnere scriva una relazione tecnica in cui analizzi la vettura ed i componenti aggiuntivi, e scriva alla casa costruttrice per chiedere il parere, il famoso nulla osta al montaggio. Se la casa non ha né tempo né voglia, cestina la lettera, e tu hai pagato cmq l'ingegnere che l'ha scritta. Ammesso che tu ottenga il nulla osta, devi presentarti alla motorizzazione con tutto montato, e lì, a meno che non ci sia qualcosa di strano, dovrebbero prendere il nulla osta che hai e ritirare il tuo libretto per farti arrivare quello nuovo. Certo, se c'è un ingegnere in motorizzazione a cui non piaci, o che nota qualcosa di strano, a nulla vale il nulla osta e tutto il resto, l'auto viene bocciata ed il libretto ritirato, affinché tu torni con l'auto a nuova verifica. Quindi non è proprio così semplice.. più che altro, è più comodo passare per l'estero, "gabbando" la legge italiana.
    VENDO... - RdO Site - RDO CLUB - The aBBBusive power of Rome - S.A.O.
    Rayblue ® - L'Egrigori - Audaces Fortuna Iuvat - rayblue@elaborare.org - Ice Engineering Drag Team - Bella Andrea 2Fast4you

    ALFA 147.... La bellezza non basta! - Member of ALFA 147 Virtual Club "all work and no play make jack a dull-boy"
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    AutoKit Imola 2004: 10.6 @ 107.6 km/h - AutoKit Imola 2005:10.6 @ 107.1 km/h - AutoKit Imola 2006:10.699 @ 108.43 km/h
    Ciò che ferma gli uomini non è la paura, ma la disperazione...Ciò che li fa avanzare non è la speranza, ma la volontà...

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    • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

      Non capisco perche' dici che non sei d'accordo con me, se io sono d'accordo perfettamente con te...il tuo discorso descrive chiaramente la situazione in italia.
      La strada che io propongo e' proprio un espediente per aggirare (ma non gabbare) la burocrazia italiana e l'ostruzionismo che ne consegue (ma non la legge italiana).
      Pensa a come diavolo siamo ridotti noi italiani, costretti ad arrangiarci co sti mezzucci.
      Detto questo, il problema e' la legge italiana che e' sbagliata, non il resto dei paesi europei...lo dimostrano i fatti...non capisco perche' la legge italiana non deve permettere a dei suoi ingegneri della motorizzazione civile di stabilire, secondo dei parametri prestabiliti, se una modifica su un'auto si puo' omologare o no!E senza il bisogno di interpellare le case costruttrici, proprio perche' loro, della modifica, non si debbono interessare, non e' affar loro.
      Le case costruttrici sanno mettere insieme un' automobile, ok, ma non sono mica le uniche al mondo, l'automobile ha piu' di 100 anni dalla data della sua invenzione, in inghilterra sono 50 anni che le costruiscono a partire dai telai tubolari in garage dietro casa... La parola della casa costruttrice NON E' necessaria quando un organo STATALE sappia fare il suo lavoro, quale e' chiamato a svolgere.
      Questo e' il problema: la motorizzazione civile di oggi NON E' in grado di svolgere le mansioni che dovrebbe poter svolgere (come in altri paesi anche piu' arretrati del nostro SVOLGE).
      Il governo ha tolto risorse economiche anche a questo organo, ed e' naturale che si ritrovi a tribolare sulle scartoffie e che fermi tutto cio' che non e' in grado di giudicare.
      Un ingegnere che abbia esperienza nel campo automobilistico, accoppiato ad un meccanico, puo' benissimo approvare o rifiutare modifiche meccaniche ed estetiche ad un' automobile e, di conseguenza, approvarne o rifiutarne l'omologazione! Senza bisogno di interpellare la casa madre! Tanto piu' l'auto e' modificata artigianalmente, quanto meno la casa madre ha voce in capitolo.
      Questo accade nel resto del mondo.
      In Italia assistiamo solo ad un' infinita' di scuse e alibi per favorire un certo settore industriale piuttosto che un altro.


      Originariamente inviato da Rayblue Visualizza il messaggio
      Scusami ma non sono affatto d'accordo. Adesso come adesso la motorizzazione civile non si occupa d'altro che di fare le scartoffie adatte per permetterti di circolare in Italia. E la strada che tu indichi come percorribile non è che un espediente, un palliativo, adottato per aggirare il problema delle omologazioni. In italia l'omologazione come esemplare unico ha delle particolarità, che vengono aggirate perché l'italia non può non consentire la circolazione a mezzi liberi di circolare nella comunità europea (e nono solo). E' per questo che bisogna far reimmatricolare il veicolo in uno stato straniero quale la germania, ed ottenere le targhe... con le quali si obbliga la motorizzazione a riconoscere come valido e circolante il mezzo. Ma non perché qualcuno ha visto qualcosa, ma perché la legge straniera consente di montare questo o quello. Una volta ottenute le targhe, la macchina è come fosse stata acquistata così da un cittadino straniero e portata in Italia, perciò la motorizzazione non deve far altro che constatare ciò e creare il libretto di circolazione per il veicolo in italia, trascrivendo a libretto i pezzi speciali.
      La Speed Cars di Bolzano fa esattamente questo... e 2 settimane è il "tempo tecnico" per dire che la macchina è effettivamente straniera, e quindi rendererla "omologabile" in italia.

      Per fare tutto questo senza ricorrere ai "mezzucci", passami il termine, occorre che un ingegnere scriva una relazione tecnica in cui analizzi la vettura ed i componenti aggiuntivi, e scriva alla casa costruttrice per chiedere il parere, il famoso nulla osta al montaggio. Se la casa non ha né tempo né voglia, cestina la lettera, e tu hai pagato cmq l'ingegnere che l'ha scritta. Ammesso che tu ottenga il nulla osta, devi presentarti alla motorizzazione con tutto montato, e lì, a meno che non ci sia qualcosa di strano, dovrebbero prendere il nulla osta che hai e ritirare il tuo libretto per farti arrivare quello nuovo. Certo, se c'è un ingegnere in motorizzazione a cui non piaci, o che nota qualcosa di strano, a nulla vale il nulla osta e tutto il resto, l'auto viene bocciata ed il libretto ritirato, affinché tu torni con l'auto a nuova verifica. Quindi non è proprio così semplice.. più che altro, è più comodo passare per l'estero, "gabbando" la legge italiana.
      Ultima modifica di stileitalia; 20-06-2008, 15:35.

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      • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

        Originariamente inviato da stileitalia Visualizza il messaggio
        Se potessi consigliare io al comitato tuning di Elaborare, direi di non provare a promuovere una legge che legalizzi il tuning in cambio di tasse e nuovi enti di controllo, bensi' chiederei semplicemente al governo di far funzionare la Motorizzazione Civile come si deve, come un organo di controllo e verifica, non come un ufficetto burocratico.

        il nullaosta della casa costruttrice e' una stupidissima invenzione tipicamente italiana, per il fatto che la Motorizzazione civile vuole lavarsi le mani delle sue responsabilita', nessun governo da almeno 30 anni non ha mai ancora provveduto a risolvere questa lacuna gravissima.

        lo dico da una vita, ma certe campane non sentono da quell'orecchio
        un solo dettaglio: il comitato tuning, non e' di EE

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        • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

          posso essere chiamato mandarino....truzzo....tamarro......!!!!!

          ...premetto che a volte si vedono cose oscene.....ma anche qui si tratta di gusti...!

          La maggior parte e comunque gente che sotto sotto se la farebbe anche lui la macchina modificata...!

          Comunque ciance a parte rientro nel discorso...!!

          il tuning e vero che e' una passione cara... e costa.....ma come tutte le passioni va fatta un pezzo per volta.!!!!!

          -facile vedere missili sfornati nuovi che costano un'occhi nella testa........
          sapete come si fa????...... be.......mi e capitato di sentirlo piu di una volta....
          per farmi un po di preventivi andavo dai vari carrozzieri per chiedere cosa mi
          costava il montaggio del ki della cadamuro x la mia 159........
          E quando mi chiedevano se volevo il kit resinato o no e chiedevo di farmi
          vedere la differenza di prezzo....!!!!quando strabuzzavo gliocchi e le orecchie al prezzo della resinatura.....sapete che mi sentivo dire???????

          -E che problema c'e'...la macchina e nuova sei assicurato contro gli eventi speciali....vai a casa rompi un po di cubetti di ghiaccio e sparali sulla carrozzeria.......contatta l'assicurazione e poi me la vedo io con il perito!!!!!!!!!!

          ecco come si sfornano in un'attimo bolidi...senza neanche dover pagare l'intero prezzo.....!!!!!!!!

          saro io lo stupido che per quasi due anni ho rinunciato a regali vari e risparmiato...per comprarmi quello che mi piaceva!!!!!!
          Ultima modifica di elpirata; 20-06-2008, 15:55.
          ELPIRATA

          discepolo n° 1 del pompone

          #sceglila con il cuore....
          ma guidala con la testa....

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          • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

            Originariamente inviato da stileitalia Visualizza il messaggio
            Non capisco perche' dici che non sei d'accordo con me, se io sono d'accordo perfettamente con te...il tuo discorso descrive chiaramente la situazione in italia.
            La strada che io propongo e' proprio un espediente per aggirare (ma non gabbare) la burocrazia italiana e l'ostruzionismo che ne consegue (ma non la legge italiana).
            Pensa a come diavolo siamo ridotti noi italiani, costretti ad arrangiarci co sti mezzucci.
            Detto questo, il problema e' la legge italiana che e' sbagliata, non il resto dei paesi europei...lo dimostrano i fatti...non capisco perche' la legge italiana non deve permettere a dei suoi ingegneri della motorizzazione civile di stabilire, secondo dei parametri prestabiliti, se una modifica su un'auto si puo' omologare o no!E senza il bisogno di interpellare le case costruttrici, proprio perche' loro, della modifica, non si debbono interessare, non e' affar loro.
            Le case costruttrici sanno mettere insieme un' automobile, ok, ma non sono mica le uniche al mondo, l'automobile ha piu' di 100 anni dalla data della sua invenzione, in inghilterra sono 50 anni che le costruiscono a partire dai telai tubolari in garage dietro casa... La parola della casa costruttrice NON E' necessaria quando un organo STATALE sappia fare il suo lavoro, quale e' chiamato a svolgere.
            Questo e' il problema: la motorizzazione civile di oggi NON E' in grado di svolgere le mansioni che dovrebbe poter svolgere (come in altri paesi anche piu' arretrati del nostro SVOLGE).
            Il governo ha tolto risorse economiche anche a questo organo, ed e' naturale che si ritrovi a tribolare sulle scartoffie e che fermi tutto cio' che non e' in grado di giudicare.
            Un ingegnere che abbia esperienza nel campo automobilistico, accoppiato ad un meccanico, puo' benissimo approvare o rifiutare modifiche meccaniche ed estetiche ad un' automobile e, di conseguenza, approvarne o rifiutarne l'omologazione! Senza bisogno di interpellare la casa madre! Tanto piu' l'auto e' modificata artigianalmente, quanto meno la casa madre ha voce in capitolo.
            Questo accade nel resto del mondo.
            In Italia assistiamo solo ad un' infinita' di scuse e alibi per favorire un certo settore industriale piuttosto che un altro.
            non sono d'accordo nel far fare tutto alla motorizzazione civile, in questo senso, non sono d'accordo con te.
            Secondo me, per ogni pezzo prodotto per una data macchina (leggasi che so, filtro sportivo per citroen c2 - tanto per spararne una) la ditta produttrice dovrebbe fornirne uno a campione da provare sulla vettura di casa, e la legge dovrebbe imporre un 60-90 giorni che le case hanno per testare il pezzo, e fornire il nulla osta al montaggio (e quindi alla vendita non solo per uso competizione) e le ditte a quel punto potrebbero vendere i pezzi per quella vettura, provvisti del certificato di conformità. A quel punto, passare in motorizzazione avrebbe un senso...
            Per i pezzi artigianali, il discorso è diverso... ma lì è sulla vettura, non si tratta di "pezzi" attaccati o sostituiti... ma ricreati... e lì va il discorso di ingegnere e meccanico che fai tu, ma non presso la motorizzazione... che secondo me deve restare un ente quanto più possibile "super-partes"...
            VENDO... - RdO Site - RDO CLUB - The aBBBusive power of Rome - S.A.O.
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            Ciò che ferma gli uomini non è la paura, ma la disperazione...Ciò che li fa avanzare non è la speranza, ma la volontà...

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            • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

              Ok ho capito adesso.
              Pero' ti dico solo che non sto improvvisando una mia ipotesi su come si potrebbe fare, ti sto solo illustrando come negli altri paesi funziona.
              Secondo me non e' cosi' necessario tutto il procedimento che tu indichi (per carita', sicuramente dopo un test del genere il pezzo e' sicuro che si puo' montare) per omologare un pezzo o una modifica.
              Non stiamo parlando di astronavi che devono portare umani nello spazio, stiamo pur sempre parlando di automobili e di gomme maggiorate, cerchi, scarichi, freni, assetti, pezzi di carrozzeria...


              E poi, seguendo il tuo iter, ammettiamo che la legge imponga questo: il pezzo viene fornito alla casa, la casa lo testa in quei 60-90 giorni (a spese di chi poi ...del produttore? e giu' la prima stangata) e risponde che: "no, il campione da noi testato non e' compatibile, non rilasciamo il nullaosta". Siamo a capo con il problema...
              Originariamente inviato da Rayblue Visualizza il messaggio
              non sono d'accordo nel far fare tutto alla motorizzazione civile, in questo senso, non sono d'accordo con te.
              Secondo me, per ogni pezzo prodotto per una data macchina (leggasi che so, filtro sportivo per citroen c2 - tanto per spararne una) la ditta produttrice dovrebbe fornirne uno a campione da provare sulla vettura di casa, e la legge dovrebbe imporre un 60-90 giorni che le case hanno per testare il pezzo, e fornire il nulla osta al montaggio (e quindi alla vendita non solo per uso competizione) e le ditte a quel punto potrebbero vendere i pezzi per quella vettura, provvisti del certificato di conformità. A quel punto, passare in motorizzazione avrebbe un senso...
              Per i pezzi artigianali, il discorso è diverso... ma lì è sulla vettura, non si tratta di "pezzi" attaccati o sostituiti... ma ricreati... e lì va il discorso di ingegnere e meccanico che fai tu, ma non presso la motorizzazione... che secondo me deve restare un ente quanto più possibile "super-partes"...
              Ultima modifica di stileitalia; 20-06-2008, 17:27.

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              • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

                Originariamente inviato da stileitalia Visualizza il messaggio


                Non sono d'accordo sul fatto di riconoscere il TUV in Italia o di creare un ente italiano che svolga le funzioni del TUV tedesco, per poi permettere il montaggio dei componenti riconosciuti dall'ente. Creerebbe l'alibi per una batosta di tassazione sull'intera operazione nonche' sui singoli prodotti "certificati" che farebbe lievitare i prezzi dei listini.
                L'ente esiste gia', si chiama MOTORIZZAZIONE CIVILE!
                Andrebbe fatto FUNZIONARE A DOVERE!!! Assumendo GENTE PREPARATA, NON RACCOMANDATA!
                Ecco la differenza tra Italia e resto del mondo.
                Di grazia, perchè no?
                Del resto il 90% dei componenti sul mercato sono già tutti certificati Tuv (nel mio caso posso dire di arrivare al 100% escludendo quindi solo i prodotti che non necessitano di omologazione), il Tuv in Italia è già riconosciuto come ente certificatore ed omologatore in un sacco di settori, sia industriali che civili, di conseguenza non gli si darebbero certo poteri speciali e nessuno potrebbe cogliere l'occasione per alzare i prezzi.
                Per il resto sarebbe sufficiente fare come avviene in germania e quindi lasciare all'utente 2 strade percorribili; passare in motorizzazione per trascrivere tutti i pezzi a libretto facendo quindi una visita e prova oppure tenersi tutte le certificazioni in auto in modo tale che siano verificabili a qualsiasi controllo (in germania ho visto parecchie persone girare con dei faldoni in auto dove c'erano le omologazioni di tutti i componenti installati).
                Le motorizzazioni in questo modo avrebbero solamente 2 compiti aggiuntivi rispetto a quelli attuali: le verifiche dei componenti qualora uno volesse trascriverli a libretto e la certificazione di componenti sporvvisti di certificato Tuv, ovviamente tramite collaudo, verifica e parere positivo di almeno 2 ing. (del resto se non si prendono delle responsabilità non servono a nulla, tanto vale mettere lì degli impiegati normali che leggano quanto scritto su un foglio, verifichino che corrisponda al vero e lo trascrivano a libretto).

                La questione è talmente semplice che chiunque la riterrebbe di soluzione pressochè immediata, ovviamente però così facendo probabilmente ci sono persone che non avrebbero più nulla su cui mangiare e per questo immagino non se ne farà nulla per molto molto tempo ancora...ormai di Tuv in italia quanti anni è che se ne parla? Almeno 18 e ancora siamo allo stesso punto del 1990 quando mi ricordo ci furono le prime iniziative e richieste (questo a memoria mia, poi magari ce ne furono addirittura di precedenti).
                Killing is my business..........
                ....and my business is good !!!


                Old skull addicted

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                • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

                  A me non risulta per niente che il 90% dei componenti sul mercato e' certificato TUV.
                  Intanto siamo in Italia e distinguiamo quindi tra ricambi che arrivano dall'estero e ricambi made in italy, sia quelli tuning che quelli "di concorrenza" ma pari agli originali: mi dici quali marche sono dotate della certificazione TUV e quali non lo sono?
                  inizio io intanto: CAdamuro Design ha la certificazione TUV (ma non su ogni singolo prodotto che offre).
                  Helvetia NON ha la certificazione TUV.
                  Tuning Guru NON ha la certificazione TUV.
                  Sfogliati SPEEDUP e guarda quanti prodotti NON sono omologati TUV.
                  Lampa NON ha la certificazione TUV.
                  Tutti i ricambi di concorrenza di carrozzeria NON hanno alcuna certificazione.
                  Io stesso NON ho la certificazione TUV.
                  Tutti i fabbricanti italiani di ammortizzatori rigenerati NON hanno la certificazione TUV.
                  I fabbricanti italiani di cerchi in lega, quanti di loro NON hanno la certificazione TUV.
                  Sembra che sia una cosa scontata che tutte queste grosse marche ce l'abbiano, ed invece non lo e'.
                  Colombo e Bariani hanno la certificazione TUV?
                  DOMO RACE ha la certificazione TUV?
                  potrei andare avanti all'infinito...

                  Cadamuro Design ad esempio ha dovuto investire un sacco di soldi nel dotarsi della certificazione TUV, uno tra i primi nel settore del tuning estetico in Italia, e da quando ne e' in possesso deve investire e pagare l'approvazione da parte del TUV di ogni singolo pezzo che voglia omologare...e credimi, costa molto.
                  Alessio Cadamuro ti potra' rispondere sicuramente.
                  Se il listino Cadamuro e' lievitato negli ultimi 4 anni e' proprio per questo motivo.
                  E tu mi dici di non preoccuparmi dell'aumentare di costi e di prezzi?
                  Ma dimmi te, in questo paese, quando c'e' stata una novita' in materia di legge, quando mai non l'hai vista accompagnata da una tassa?
                  Se fossimo in Nord Europa non sarei qui a preoccuparmene, sarei pronto ad appoggiare quest'idea.
                  E poi tu parli di poter omologare anche i pezzi sprovvisti di certificazione TUV previo collaudo in motorizzazione, e allora, E' proprio quello che tutti noi chiediamo da una vita! Se cio' fosse possibile, allora il TUV non sarebbe NECESSARIO, sarebbe semplicemente UTILE.
                  Perche' tra NEcessita' ed UTIlita' ci stanno in mezzo un sacco di soldi che qualcuno deve pur sempre pagare...



                  Originariamente inviato da Am Tuning Visualizza il messaggio
                  Di grazia, perchè no?
                  Del resto il 90% dei componenti sul mercato sono già tutti certificati Tuv (nel mio caso posso dire di arrivare al 100% escludendo quindi solo i prodotti che non necessitano di omologazione), il Tuv in Italia è già riconosciuto come ente certificatore ed omologatore in un sacco di settori, sia industriali che civili, di conseguenza non gli si darebbero certo poteri speciali e nessuno potrebbe cogliere l'occasione per alzare i prezzi.
                  Per il resto sarebbe sufficiente fare come avviene in germania e quindi lasciare all'utente 2 strade percorribili; passare in motorizzazione per trascrivere tutti i pezzi a libretto facendo quindi una visita e prova oppure tenersi tutte le certificazioni in auto in modo tale che siano verificabili a qualsiasi controllo (in germania ho visto parecchie persone girare con dei faldoni in auto dove c'erano le omologazioni di tutti i componenti installati).
                  Le motorizzazioni in questo modo avrebbero solamente 2 compiti aggiuntivi rispetto a quelli attuali: le verifiche dei componenti qualora uno volesse trascriverli a libretto e la certificazione di componenti sporvvisti di certificato Tuv, ovviamente tramite collaudo, verifica e parere positivo di almeno 2 ing. (del resto se non si prendono delle responsabilità non servono a nulla, tanto vale mettere lì degli impiegati normali che leggano quanto scritto su un foglio, verifichino che corrisponda al vero e lo trascrivano a libretto).

                  La questione è talmente semplice che chiunque la riterrebbe di soluzione pressochè immediata, ovviamente però così facendo probabilmente ci sono persone che non avrebbero più nulla su cui mangiare e per questo immagino non se ne farà nulla per molto molto tempo ancora...ormai di Tuv in italia quanti anni è che se ne parla? Almeno 18 e ancora siamo allo stesso punto del 1990 quando mi ricordo ci furono le prime iniziative e richieste (questo a memoria mia, poi magari ce ne furono addirittura di precedenti).

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                  • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

                    Originariamente inviato da stileitalia Visualizza il messaggio
                    A me non risulta per niente che il 90% dei componenti sul mercato e' certificato TUV.
                    Intanto siamo in Italia e distinguiamo quindi tra ricambi che arrivano dall'estero e ricambi made in italy, sia quelli tuning che quelli "di concorrenza" ma pari agli originali: mi dici quali marche sono dotate della certificazione TUV e quali non lo sono?
                    inizio io intanto: CAdamuro Design ha la certificazione TUV (ma non su ogni singolo prodotto che offre).
                    Helvetia NON ha la certificazione TUV.
                    Tuning Guru NON ha la certificazione TUV.
                    Sfogliati SPEEDUP e guarda quanti prodotti NON sono omologati TUV.
                    Lampa NON ha la certificazione TUV.
                    Tutti i ricambi di concorrenza di carrozzeria NON hanno alcuna certificazione.
                    Io stesso NON ho la certificazione TUV.
                    Tutti i fabbricanti italiani di ammortizzatori rigenerati NON hanno la certificazione TUV.
                    I fabbricanti italiani di cerchi in lega, quanti di loro NON hanno la certificazione TUV.
                    Sembra che sia una cosa scontata che tutte queste grosse marche ce l'abbiano, ed invece non lo e'.
                    Colombo e Bariani hanno la certificazione TUV?
                    DOMO RACE ha la certificazione TUV?
                    potrei andare avanti all'infinito...

                    Cadamuro Design ad esempio ha dovuto investire un sacco di soldi nel dotarsi della certificazione TUV, uno tra i primi nel settore del tuning estetico in Italia, e da quando ne e' in possesso deve investire e pagare l'approvazione da parte del TUV di ogni singolo pezzo che voglia omologare...e credimi, costa molto.
                    Alessio Cadamuro ti potra' rispondere sicuramente.
                    Se il listino Cadamuro e' lievitato negli ultimi 4 anni e' proprio per questo motivo.
                    E tu mi dici di non preoccuparmi dell'aumentare di costi e di prezzi?
                    Ma dimmi te, in questo paese, quando c'e' stata una novita' in materia di legge, quando mai non l'hai vista accompagnata da una tassa?
                    Se fossimo in Nord Europa non sarei qui a preoccuparmene, sarei pronto ad appoggiare quest'idea.
                    E poi tu parli di poter omologare anche i pezzi sprovvisti di certificazione TUV previo collaudo in motorizzazione, e allora, E' proprio quello che tutti noi chiediamo da una vita! Se cio' fosse possibile, allora il TUV non sarebbe NECESSARIO, sarebbe semplicemente UTILE.
                    Perche' tra NEcessita' ed UTIlita' ci stanno in mezzo un sacco di soldi che qualcuno deve pur sempre pagare...

                    Non ci siamo intesi bene probabilmente o forse ho tralasciato alcuni particolari, primo fra tutti che mi riferivo ai prodotti che vendo io, tutti regolarmente dotati di certificazione Tuv, che si tratti di palpebre, impianti di scarico o componenti meccanici, sarà che lavoro con pochi marchi e che ne trascuro molti altri ma ho gli stessi prodotti che si trovano su SpeedUp (per dirne uno), marchiati diversamente e certificati Tuv, per quanto riguarda i kit estetici non ne vendo moltissimi e quelli che vendo sono comunque di provenienza tedesca e tutti certificati Tuv...Alla fine i produttori presenti sul mercato sono tantissimi e il made in italy rappresenta sicuramente una percentuale minima sul totale.
                    Certificare un prodotto Tuv è costoso, lo so bene e non nego minimamente che questo influisca sul prezzo finale, va però detta una cosa: ora siamo entrati in un circolo vizioso, i soldi sono pochi, quindi si vende meno, quindi i prodotti aumentano di prezzo, quindi la gente compra meno e così via, aggiungiamo poi le rogne che si rischiano per interventi anche minimi, questo scoraggia molte persone quindi le vendite calano e i prezzi crescono. Spendere soldi per certificare i prodotti porterebbe in realtà ad una diminuzione dei prezzi perchè le vendite aumenterebbero facilmente e quindi il costo della certificazione verrebbe assorbito non più da 10 prodotti ma da 100 (per fare un esempio, sono pieno di clienti che comprerebbero cerchi da 18, 19 e così via ma non lo fanno perchè non possono montarli, ora, se i certificati tuv allegati ai cerchi avessero più valore della carta da bagno, ne venderei senza problemi molti molti di più, avrei condizioni migliori dai fornitori e potrei fare più sconti e lo stato ci guadagnerebbe 3 volte, la mia iva più alta, quella del gommista e l'eventuale visita in motorizzazione per l'aggiornamento del libretto).

                    Discorso componenti non certificati (parto dalla germania): in germania ci sono in vendita anche componenti non certificati Tuv, vuoi per le basse tirature, vuoi perchè artigianali, vuoi per altri motivi, ma questo non significa che non si possano montare e che non siano utilizzabili per strada. Basta andare in un centro Tuv dove il tecnico di turno valuterà la modifica e, se la riterrà idonea, darà il suo benestare perchè possa circolare liberamente su strada, la vieterà oppure le darà dei permessi particolari (in germania vige l'uso di targhe "speciali", le rosse se ricordo bene, che consentono la circolazione di veicoli non omologati al 100% solo in determinate occasioni come ad esempio i raduni).
                    Tornando a noi, l'ing. della motorizzazione non dovrebbe farlo già di suo questo lavoro? Sì, però nessuno vuole mai prendersi una responsabilità perchè i rischi connessi sono alti (se uno mi autorizza i 19 e per disgrazia ammazzo uno magari gli faccio causa dando la colpa al cerchio maggiorato e lui ci va di mezzo, questo più che altro per un modo malato di vedere le cose in italia).

                    Chiudo con due punti:

                    1) Perchè aumentare la burocrazia e le menate varie quando c'è già un sistema pratico, veloce ed economico? Del resto il Tuv è riconosciuto in Italia, se può certificare la sicurezza dell'ascensore del pronto soccorso perchè non dovrebbe poter certificare la possibilità di montare dei componenti in auto? Non intendo con questo dire che si deve andare al tuv, ma semplicemente (come avviene per gli scarichi, ad esempio) che quando un componente è già stato certificato da un ente riconosciuto a livello nazionale ed europeo, sia possibile usarlo senza ulteriori vincoli.

                    2) Come tutti sappiamo, a guadagnarci sarebbe in primo luogo l'erario; aumento delle vendite e relativo gettito iva, emersione di molto lavoro nero (avrei bisogno di dimostrare che il componente X è stato installato a dovere e quindi all'installatore chiederei per forza di cose la fattura cosa che ora evito così mi risparmio un 20% secco) e aumento dei redditi con conseguente aumento delle entrate fiscali.
                    Killing is my business..........
                    ....and my business is good !!!


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                    • Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???

                      Condivido un po' piu' questo tuo discorso ora...pero' c'e' da dire che, se c'e' da cambiare una legge, trovo giusto che debba essere cambiata nell'interesse degli italiani, e quindi nell'interesse del made in italy.
                      Percio' sarebbe piu' giusto cercare di mettere a norma e di PERmettere il montaggio senza paure di prodotti italiani prima che stranieri.
                      Esattamente come dicevo io, i prodotti italiani omologati TUV non sono certo la maggioranza, casomai e' il contrario (qua difendo ovviamente il mio piccolo castello): quindi se permettiamo in italia il montaggio di soli componenti omologati TUV, favoriremo inevitabilmente le ditte straniere all'inizio, e poi cmq le ditte italiane piu' grosse, che hanno le risorse per omologare i propri prodotti. Fine delle piccole aziende (che hanno tenuto in piedi parte dell'economia italiana) e dell'artigianato in italia.

                      Certo, se fossero permesse, come ora mi hai illustrato, anche omologazioni per modifiche artigianali senza certificazione TUV previo collaudo, allora sarei pienamente d'accordo. Se mi dici che cosi' accade normalmente in Germania, ti rispondo che sarei felicissimo che cio' accadesse in Italia allo stesso modo.

                      Il problema e' che, conoscendo come vanno le cose in Italia, io non ci credo che possa avverarsi allo stesso modo, ma ho una terribile paura che, qualora il governo di turno si interessi finalmente del nostro problema, lo prenda in mano come pretesto per bastonare letteralmente sia il privato cittadino, con norme che prevedano pagamenti di tasse con passaggi obbligati presso piu' enti (ognuno con un suo costo), sia l'azienda, con l'obbligo per lei di mettersi a norma secondo quello che stabilisce la legge, passando attraverso il controllo da parte di un ente (il tuv del momento) che ovviamente si fa pagare per ogni cavolata anche non necessaria e tiene il coltello dalla parte del manico...un po' come gli studi notarili, i commercialisti...

                      Bada bene, io non ce l'ho con questi organi perche' si fanno pagare da noi e "ci spennano", non ho questa visione mediocre della realta', bensi' ce l'ho con lo stato che obbliga per legge ad "avere bisogno" di loro. Non sembra ma e' controproducente questa situazione.
                      E cosi', allo stesso modo, mettere le persone in condizione di "avere bisogno" di un ente privato per approvare delle modifiche alle proprie auto potrebbe essere molto pericoloso...diciamo, "salato" da pagare, soprattutto quando non ce ne sarebbe alcun bisogno, dato che, come gia' detto, in altri paesi non ce n'e' affatto.
                      Si, hai ragione quando dici che, anche se proprio si approvasse la legge che obblighi tutti a certificarsi TUV e a montare solo pezzi certificati TUV, il mercato del tuning e dell'aftermarket si sbloccherebbe un bel po' e permetterebbe forse di ammortizzare i costi delle eventuali operazioni di "messa a norma"...chiaro, qualsiasi cosa sarebbe comunque meglio di com'e' adesso!
                      La Germania si e' organizzata col TUV, ma tanti altri paesi ne fanno benissimo a meno, insomma, i loro organismi statali svolgono gia' le stesse funzioni e con minori costi.

                      Ora capisci perche' tra le due opzioni, se proprio devo battermi per una delle due, mi batto per la migliore?



                      EDIT: dimenticavo, come ho gia' detto in altre occasioni, se proprio devo pagare per far certificare i miei prodotti o omologare l'auto di un mio cliente, sono piu' contento di pagare lo Stato piuttosto che un ente privato (che per definizione pensa a fare margine piu' che a venire incontro al cittadino). Questa e' un' altra fondata ragione per cui storgo il naso davanti a questa ipotesi.




                      Originariamente inviato da Am Tuning Visualizza il messaggio
                      Non ci siamo intesi bene probabilmente o forse ho tralasciato alcuni particolari, primo fra tutti che mi riferivo ai prodotti che vendo io, tutti regolarmente dotati di certificazione Tuv, che si tratti di palpebre, impianti di scarico o componenti meccanici, sarà che lavoro con pochi marchi e che ne trascuro molti altri ma ho gli stessi prodotti che si trovano su SpeedUp (per dirne uno), marchiati diversamente e certificati Tuv, per quanto riguarda i kit estetici non ne vendo moltissimi e quelli che vendo sono comunque di provenienza tedesca e tutti certificati Tuv...Alla fine i produttori presenti sul mercato sono tantissimi e il made in italy rappresenta sicuramente una percentuale minima sul totale.
                      Certificare un prodotto Tuv è costoso, lo so bene e non nego minimamente che questo influisca sul prezzo finale, va però detta una cosa: ora siamo entrati in un circolo vizioso, i soldi sono pochi, quindi si vende meno, quindi i prodotti aumentano di prezzo, quindi la gente compra meno e così via, aggiungiamo poi le rogne che si rischiano per interventi anche minimi, questo scoraggia molte persone quindi le vendite calano e i prezzi crescono. Spendere soldi per certificare i prodotti porterebbe in realtà ad una diminuzione dei prezzi perchè le vendite aumenterebbero facilmente e quindi il costo della certificazione verrebbe assorbito non più da 10 prodotti ma da 100 (per fare un esempio, sono pieno di clienti che comprerebbero cerchi da 18, 19 e così via ma non lo fanno perchè non possono montarli, ora, se i certificati tuv allegati ai cerchi avessero più valore della carta da bagno, ne venderei senza problemi molti molti di più, avrei condizioni migliori dai fornitori e potrei fare più sconti e lo stato ci guadagnerebbe 3 volte, la mia iva più alta, quella del gommista e l'eventuale visita in motorizzazione per l'aggiornamento del libretto).

                      Discorso componenti non certificati (parto dalla germania): in germania ci sono in vendita anche componenti non certificati Tuv, vuoi per le basse tirature, vuoi perchè artigianali, vuoi per altri motivi, ma questo non significa che non si possano montare e che non siano utilizzabili per strada. Basta andare in un centro Tuv dove il tecnico di turno valuterà la modifica e, se la riterrà idonea, darà il suo benestare perchè possa circolare liberamente su strada, la vieterà oppure le darà dei permessi particolari (in germania vige l'uso di targhe "speciali", le rosse se ricordo bene, che consentono la circolazione di veicoli non omologati al 100% solo in determinate occasioni come ad esempio i raduni).
                      Tornando a noi, l'ing. della motorizzazione non dovrebbe farlo già di suo questo lavoro? Sì, però nessuno vuole mai prendersi una responsabilità perchè i rischi connessi sono alti (se uno mi autorizza i 19 e per disgrazia ammazzo uno magari gli faccio causa dando la colpa al cerchio maggiorato e lui ci va di mezzo, questo più che altro per un modo malato di vedere le cose in italia).

                      Chiudo con due punti:

                      1) Perchè aumentare la burocrazia e le menate varie quando c'è già un sistema pratico, veloce ed economico? Del resto il Tuv è riconosciuto in Italia, se può certificare la sicurezza dell'ascensore del pronto soccorso perchè non dovrebbe poter certificare la possibilità di montare dei componenti in auto? Non intendo con questo dire che si deve andare al tuv, ma semplicemente (come avviene per gli scarichi, ad esempio) che quando un componente è già stato certificato da un ente riconosciuto a livello nazionale ed europeo, sia possibile usarlo senza ulteriori vincoli.

                      2) Come tutti sappiamo, a guadagnarci sarebbe in primo luogo l'erario; aumento delle vendite e relativo gettito iva, emersione di molto lavoro nero (avrei bisogno di dimostrare che il componente X è stato installato a dovere e quindi all'installatore chiederei per forza di cose la fattura cosa che ora evito così mi risparmio un 20% secco) e aumento dei redditi con conseguente aumento delle entrate fiscali.
                      Ultima modifica di stileitalia; 21-06-2008, 14:40.

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