Re: Maaa in Italia il Tuning sta morendo???
OT: 





Nessun problema su questo:l'avevo solo precisato perchè magari leggendo frettolosamente i vari post (che in certi casi come i miei,sono biblicamente lunghi..) la gente potrebbe erroneamente interpretare fra le righe con malizia chissàche....anche perchè il discorso che facciamo potrebbe anche calzare SE qualcuno non pagasse le tasse,ma siccome parliamo con loro due...sai com'e'...eh eh eh....

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Tutto qui.
Per quanto la vedo io,personalmente e quindi come opinione...perfettamente opinabile,aggiungere l'IVA su un prodotto già IVATO da listino ufficiale,da un negoziante ha un duplice aspetto:
- deprecabile : in quanto da clienti ci si sente "fregati" conoscendo bene i prezzi dei listini ufficiali. E quindi subentra un clima da "fucile" che fa perdere la fiducia verso l'intera categoria del commercio al dettaglio stesso,se il buongiorno si vede dal mattino. Soprattutto se nell'arte del momento della vendita vengono usati termini e calcoli poco felici che sanno di "menar il can per l'aia..".
- comprensibile : nonostante il rincarico,se si è consci delle enormi spese dovute alla pressione fiscale già abbontamente sopracitate. A questo punto pero' il commerciate nel negozio dovrebbe non far tanti giri di parole e rimettersi all'intelligenza del cliente che ha davanti (che spesso non lo è...in quanto non VUOL CAPIRE che dietro un bancone,solo per alzare ogni giorno una serranda,COSTA...) COME e PERCHE' deve applicare quei prezzi...
In ogni caso pero',dal mio punto di vista,chi ne risente è l'immagine del costruttore/produttore in qualche modo,in maniera negativa:sembra che sia lui il colpevole di applicare quei prezzi e di "costringere" il negoziante ad applicarli...
Una nota:il prezzo del trasporto,MAI COME IN QUESTO PERIODO,ha tanto inciso,anche come scusa strumentale sul prezzo finale.E non è possibile assorbirlo o scontarlo...è impossibile proprio sul sistema di trasporto merci che abbiamo in Italia su gomma e non su rotaia...altro pachiderma sociale che si è voluto 30 anni fa incentivare e non adeguare al sistema europeo..
Io penso,ma ripeto che è opinabile,che sempre piu' aziende,soprattutto con la crisi economica (strumentalizzata o reale che sia nei vari aspetti) che piu' aziende sposteranno l'asse sul commercio elettronico on-line:era previsto e sta succedendo..lasciamo perdere completamente il fenomeno EBAY che i piu' informati SANNO avere falle e lacune non da poco in certi anfratti...
Sai...vendere case e vendere al dettaglio sono due aspetti del commercio diversi:ho vari amici che in questo periodo sono pure loro colpiti dalla "crisi" ma vedo che le percentuali delle provvigioni in gioco sono ENORMENTE diverse rispetto ai valori risicabili da prodotti di vendita al dettaglio che non appartengano,ad esempio,a beni di lusso...
Per intenderci..l'1% di 250000€ è lontanamente diverso dal 5-6% di 250€...anche a parità di tasse esigibili e di importo IVA.
Ripeto:non mi permetto di dire ulteriormente nulla di piu' sul negoziante della tua zona che è in piedi da 30 anni:sicuramente sarà valido e saprà il fatto suo pero' puo' darsi che nell' "età dell'oro" abbia saputo anche far frutto del guadagno in maniera tale da aver solide radici per affrontare cio' che oggi è spaventoso per chiunque. O magari lavora proprio per andare a pari,o ha canali paralleli privilegiati di non so che genere,che pero' non permettono un libero mercato applicabile dai "suoi concorrenti" diretti in zona.
Se solo lui riesce e tutti gli altri no,è si un vantaggio per il cliente finale che si avvale di lui,ma fa anche nascere dei leciti sospetti,che poi appunto devono essere convalidati o smentiti:se c'e' libero mercato (so che ci dovrebbe essere ma in pratica appunto,non c'e'...) come fa lui?Rinunciando al suo guadagno?E come fa a pagare cio' che tutti devono pagare?Come vive?
Magari ha altre attività a suo nome e necessità di una che a fine anno non gli faccia "pagar tasse"?Classico trucco che fiscalmente,e lecitamente,si applica...
Dubbi leciti e sia chiaro,nulla di personale contro di te,ma solo per offrire un punto di vista alternativo a quella che si buona fede per noi clienti che compriamo ma che puo' danneggiare altri del sistema dietro al banco...
Originariamente inviato da stileitalia
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Originariamente inviato da PUSTU'
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Tutto qui.
Il rimedio, che purtroppo non è stato accolto più di tanto, è quello di iniziare a tagliare un po' i costi di la distribuzione che nella realtà sono la causa di questi aumenti sul prezzo finale che noi consumatori dobbiamo sostenere. ..... vengo bloccato dal preventivo che mi fa un negoziante che oltre al prezzo di vendita (il più delle volte aumentato rispetto all' effettivo prezzo di listino), ci aggiunge ancora l' Iva (certi prodotti hanno già l' Iva inclusa), ci aggiunge una spesa non ben precisata ed infine inserisce le spese di trasporto (che a mio parere farebbe più bella figura se quest' ultime non le metterebbe in conto, tanto il guadagno c' è).
- deprecabile : in quanto da clienti ci si sente "fregati" conoscendo bene i prezzi dei listini ufficiali. E quindi subentra un clima da "fucile" che fa perdere la fiducia verso l'intera categoria del commercio al dettaglio stesso,se il buongiorno si vede dal mattino. Soprattutto se nell'arte del momento della vendita vengono usati termini e calcoli poco felici che sanno di "menar il can per l'aia..".
- comprensibile : nonostante il rincarico,se si è consci delle enormi spese dovute alla pressione fiscale già abbontamente sopracitate. A questo punto pero' il commerciate nel negozio dovrebbe non far tanti giri di parole e rimettersi all'intelligenza del cliente che ha davanti (che spesso non lo è...in quanto non VUOL CAPIRE che dietro un bancone,solo per alzare ogni giorno una serranda,COSTA...) COME e PERCHE' deve applicare quei prezzi...
In ogni caso pero',dal mio punto di vista,chi ne risente è l'immagine del costruttore/produttore in qualche modo,in maniera negativa:sembra che sia lui il colpevole di applicare quei prezzi e di "costringere" il negoziante ad applicarli...

Una nota:il prezzo del trasporto,MAI COME IN QUESTO PERIODO,ha tanto inciso,anche come scusa strumentale sul prezzo finale.E non è possibile assorbirlo o scontarlo...è impossibile proprio sul sistema di trasporto merci che abbiamo in Italia su gomma e non su rotaia...altro pachiderma sociale che si è voluto 30 anni fa incentivare e non adeguare al sistema europeo..
E qui poi era nato la discussione sul fatto che alcune aziende optano il sistema di vendita on-line. Ebbene se mi permette di risparmiare che ben venga. E' sempre la legge del commercio.

Il fatto che il negoziante mi abbia fatto risparmiare un po' di soldi è che forse lui da appasionato non gli va di giocare con la passione di altrui. Questo lo dimostra il fatto che è 30 anni che è nel settore. Quando, non molto distante dal paese ci sono stati altri che hanno tentato di aprire questi negozi e nel giro di poco tempo hanno dovuto chiudere perchè non lavoravano. Avevano i prezzi più alti. Anch' io, come ho già scritto, lavoravo nel commercio. Facevo il mediatore di case. Vendere delle case non è facile!!! Eppure, il più delle volte quello che offriva l' acquirente non era mai come quello che voleva realizzare il costruttore. A volte, per far contento quest' ultimo rinunciavo parte della mia provvigione. Ma sono andato avanti lo stesso. Il lavoro c' era, perchè alla fine la parola è la migliore pubblicità. Altri mediatori, invece, erano più rigidi non concedevano mai sconti ed infatti non lavoravano più di tanto...Poi io sono stato costretto ad abbandonare per motivi di salute, ma ancora oggi mi cercano (scusate se mi solno dilungato andando fuori dal discorso, ma mi pare utile).
Per intenderci..l'1% di 250000€ è lontanamente diverso dal 5-6% di 250€...anche a parità di tasse esigibili e di importo IVA.

Ripeto:non mi permetto di dire ulteriormente nulla di piu' sul negoziante della tua zona che è in piedi da 30 anni:sicuramente sarà valido e saprà il fatto suo pero' puo' darsi che nell' "età dell'oro" abbia saputo anche far frutto del guadagno in maniera tale da aver solide radici per affrontare cio' che oggi è spaventoso per chiunque. O magari lavora proprio per andare a pari,o ha canali paralleli privilegiati di non so che genere,che pero' non permettono un libero mercato applicabile dai "suoi concorrenti" diretti in zona.
Se solo lui riesce e tutti gli altri no,è si un vantaggio per il cliente finale che si avvale di lui,ma fa anche nascere dei leciti sospetti,che poi appunto devono essere convalidati o smentiti:se c'e' libero mercato (so che ci dovrebbe essere ma in pratica appunto,non c'e'...) come fa lui?Rinunciando al suo guadagno?E come fa a pagare cio' che tutti devono pagare?Come vive?
Magari ha altre attività a suo nome e necessità di una che a fine anno non gli faccia "pagar tasse"?Classico trucco che fiscalmente,e lecitamente,si applica...
Dubbi leciti e sia chiaro,nulla di personale contro di te,ma solo per offrire un punto di vista alternativo a quella che si buona fede per noi clienti che compriamo ma che puo' danneggiare altri del sistema dietro al banco...

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