Re: Donna al volante pericolo costante?
e qua ti devo correggere scusa eh...
"DONNA AL VOLANTE, E' MEGLIO DEL FANTE
È meglio una guida disinvolta o il rispetto del codice della strada? Guida meglio chi causa meno incidenti o chi fa il record sul tracciato? Vince chi riesce a fare un parcheggio a occhi chiusi in 10 secondi o chi riesce a non investire più di 2 pedoni all'anno? In fin dei conti: le donne sanno guidare?
Tante domande, poche risposte, almeno fino a qualche tempo fa, quando a farla da padrone era il buon vecchio luogo comune: "donna al volante, pericolo costante". E invece forse dobbiamo ricrederci, almeno stando ad alcuni recenti studi di settore. Ebbene sì, le donne non sono affatto imbranate al volante, non tutte almeno...
Un dato reso noto dalle compagnie di assicurazione mostra come il gentil sesso, che rappresenta circa un terzo dei guidatori totali, causa meno incidenti: 8%, contro il 9% dei consorti, e facendo, di solito, meno danni.
Ma perché questo fardello, allora? Le donne sono meno abituate a guidare. In passato, in particolar modo, l'auto era di assoluta competenza del "maschio", che la comprava, la "accudiva" e la guidava. È sempre stata un'appendice della sua virilità, l'espletamento di uno (a volte l'unico!) dei suoi ruoli di leadership in casa. Trenta anni fa, con la riforma della famiglia, è scomparso il concetto di patria potestà, ma la macchina, lei è rimasta sua.
Ecco perché mamma guida peggio di papà: perché guida poco. Nel "Rapporto Automobile" Aci-Censis è emerso che le donne che dichiarano di usare l'auto di più rispetto a 2-3 anni fa sono il 25,3%, gli uomini solo il 16,2%.
Un motivo sembra essere anche la "natura maschile" rispetto a quella "femminile". Alcuni studi di psicologia avrebbero dimostrato che le donne hanno maggiore consapevolezza di sé e responsabilità sociale, mentre gli uomini sono biologicamente più aggressivi, impazienti e portati a oltrepassare i limiti. Molto alta, infatti, è la differenza uomo/donna sui limiti di velocità: gli uomini che spesso non li rispettano sono il 41,8%, le donne solo il 30,4%.
Qualche volta sono proprio le donne a fomentare, seppure inconsapevolmente, la guerra di cilindri e dei cavalli motore: per conquistarle, i loro pretendenti puntano su modelli dalle prestazioni migliori.
Ecco spiegato il conquibus: se un uomo guida usando solo le ginocchia, ai 220 km/h, infrangendo la metà delle regole del codice della strada, la sera, al bar con gli amici, risulta una specie di eroe; ma se nello stesso istante, sua moglie graffia il portellone posteriore, procedendo in retromarcia per uscire da un parcheggio in centro città, rimane una incurabile imbranata al volante."
Originariamente inviato da lifecross
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"DONNA AL VOLANTE, E' MEGLIO DEL FANTE
È meglio una guida disinvolta o il rispetto del codice della strada? Guida meglio chi causa meno incidenti o chi fa il record sul tracciato? Vince chi riesce a fare un parcheggio a occhi chiusi in 10 secondi o chi riesce a non investire più di 2 pedoni all'anno? In fin dei conti: le donne sanno guidare?
Tante domande, poche risposte, almeno fino a qualche tempo fa, quando a farla da padrone era il buon vecchio luogo comune: "donna al volante, pericolo costante". E invece forse dobbiamo ricrederci, almeno stando ad alcuni recenti studi di settore. Ebbene sì, le donne non sono affatto imbranate al volante, non tutte almeno...
Un dato reso noto dalle compagnie di assicurazione mostra come il gentil sesso, che rappresenta circa un terzo dei guidatori totali, causa meno incidenti: 8%, contro il 9% dei consorti, e facendo, di solito, meno danni.
Ma perché questo fardello, allora? Le donne sono meno abituate a guidare. In passato, in particolar modo, l'auto era di assoluta competenza del "maschio", che la comprava, la "accudiva" e la guidava. È sempre stata un'appendice della sua virilità, l'espletamento di uno (a volte l'unico!) dei suoi ruoli di leadership in casa. Trenta anni fa, con la riforma della famiglia, è scomparso il concetto di patria potestà, ma la macchina, lei è rimasta sua.
Ecco perché mamma guida peggio di papà: perché guida poco. Nel "Rapporto Automobile" Aci-Censis è emerso che le donne che dichiarano di usare l'auto di più rispetto a 2-3 anni fa sono il 25,3%, gli uomini solo il 16,2%.
Un motivo sembra essere anche la "natura maschile" rispetto a quella "femminile". Alcuni studi di psicologia avrebbero dimostrato che le donne hanno maggiore consapevolezza di sé e responsabilità sociale, mentre gli uomini sono biologicamente più aggressivi, impazienti e portati a oltrepassare i limiti. Molto alta, infatti, è la differenza uomo/donna sui limiti di velocità: gli uomini che spesso non li rispettano sono il 41,8%, le donne solo il 30,4%.
Qualche volta sono proprio le donne a fomentare, seppure inconsapevolmente, la guerra di cilindri e dei cavalli motore: per conquistarle, i loro pretendenti puntano su modelli dalle prestazioni migliori.
Ecco spiegato il conquibus: se un uomo guida usando solo le ginocchia, ai 220 km/h, infrangendo la metà delle regole del codice della strada, la sera, al bar con gli amici, risulta una specie di eroe; ma se nello stesso istante, sua moglie graffia il portellone posteriore, procedendo in retromarcia per uscire da un parcheggio in centro città, rimane una incurabile imbranata al volante."


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