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Fiat 127

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  • Re: Fiat 127

    Originariamente inviato da Fiat127Fan Visualizza il messaggio
    Visto che è per l'A112 Abarth, credo sia SOLO per il 903...
    ammetto che in fatto di a112 abarth sono un po ignorantello ma credevo avesse il 1050
    ....cacchio se è compatibile sulla mia lo vedrei bene
    che ne pensi del carburatore che monta?

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    • Re: Fiat 127

      Originariamente inviato da Fiat127Fan Visualizza il messaggio


      Intendevo dire che stando nell'ambito 127 non è per il 1050 BRASILE, ma solo per il 903...

      Ma sulla 127 950 si sa nulla? (questa esiste di serie perchè l'ho proprio vista in circolazione, terza serie)
      E la 1.1?
      Altre versioni che non conosco... può darsi che montassero una versione di un motore Brasile...
      1.1? Boh... magari sulle ultime serie gli hanno montato il famoso 1108 o il 1116 della uno CS...
      Sai cos'è una lepre? Un coniglio Abarth!
      Non si può pretendere di progettare il presente se non si conosce il passato e la storia.

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      • Re: Fiat 127

        Originariamente inviato da Fiat127Fan Visualizza il messaggio


        Intendevo dire che stando nell'ambito 127 non è per il 1050 BRASILE, ma solo per il 903...

        Ma sulla 127 950 si sa nulla? (questa esiste di serie perchè l'ho proprio vista in circolazione, terza serie)
        E la 1.1?
        Ultima proposta: lo scriviamo con la carta da pacchi...
        Sai cos'è una lepre? Un coniglio Abarth!
        Non si può pretendere di progettare il presente se non si conosce il passato e la storia.

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        • Re: Fiat 127

          TRATTO DA PAGINE70.COM

          Negli anni sessanta parecchie utilitarie adottavano ancora la soluzione tecnica del tutto dietro, cioè motore e trazione tutto al retrotreno.
          Era una soluzione piuttosto diffusa nonostante la mitica Mini di Sir Alec Issigonis lanciata nel 1959 avesse dimostrato che con la trazione anteriore ed il motore posto trasversalmente si potesse ottenere, nonostante le dimensioni giocoforza compatte, un abitacolo degno di questo nome e una eccellente guidabilità.
          Ai vertici della Fiat, nonostante già si sperimentasse la trazione anteriore; per le utilitarie proprio non si pensava al brillante esempio inglese, anzi!
          Dopo il successo della 600 e della Nuova 500, classiche tuttodietro, nel 1964 venne presentata la 850, autovettura destinata a trainare il gruppo Fiat verso gli anni 70, ma che ancora una volta adottava un vetusto sistema motore-trazione posteriore.
          Vetusto, ovviamente, visto con il senno di poi: la 850 non fu certo un insuccesso, specie grazie alle derivate sportive, ma ormai tale schema tecnico mostrava tutti i suoi limiti con l'aumentare delle prestazioni e delle esigenze anche tra le piccole.
          I tempi erano senz'altro maturi: nel 1969, con il marchio Autobianchi (assorbito definitivamente dalla Fiat l'anno prima) debutta la piccola A112, auto destinata in qualche modo a sondare il gradimento del pubblico verso un nuovo modo di intendere le piccole cilindrate.
          Prestazioni più che dignitose, tenuta di strada sicura, portellone posteriore (una chicca al tempo) e abitacolo finalmente abitabile costituirono gli atout di questo modello che tracciò in modo diretto la strada alla regina degli anni settanta in casa Fiat: due anni dopo, nel 1971, con dovuto clamore arriva la 127.
          Contraddistinta da un design davvero moderno e gradevole, sviluppato con la collaborazione di Pio Manzù (figlio del noto scultore Giacomo); costituì davvero un notevole salto rispetto alla 850 .
          Oltre alla piacevole estetica; la presenza di un brillante motore 903cc con 47cv e un abitacolo spazioso come poche altre contribuì in modo decisivo a far sue le preferenze dell'italiano medio dell'epoca, specie con la successiva versione con portellone posteriore (1972) che la rese ancora più versatile dell'iniziale versione a due porte.
          Qualche anno più tardi, nel 1974, per i più esigenti venne presentata la meglio rifinita versione "Special" che introdusse qualche piccola modifica estetica; ma la vera rivoluzione della gamma arrivò tre anni più tardi con la seconda serie.
          Nel 1977, infatti, la 127 ricevette un primo, corposo ed indovinato restyling che la rese più "auto" e meno utilitaria e che ne consolidò il successo. Grazie all'introduzione di un nuovo motore 1050 con 50cv e grazie all'introduzione di quattro livelli di finitura, la piccola torinese divenne disponibile in una ben più ampia gamma di modelli.
          La seconda serie era infatti venduta con livelli base, "Confort", "Lusso" e "Confort Lusso" e dal 1978 anche in versione "Sport", certamente la più ambita ed amata.
          Quest'ultima era equipaggiata con il motore da 1050cc dotato però di 70 cavalli, che rispondevano adeguatamente all'estetica più grintosa e sportiva del nuovo modello (successivamente ricevette anche un motore 1300 con cambio a 5 marce).
          A questo punto, citare qui le innumerevoli diramazioni che prese la gamma della 127 verso la fine degli anni settanta e agli inizi degli ottanta; diventerebbe solo un noioso elenco di cilindrate e versioni: ricordiamo solo brevemente che con il tempo arrivarono le versioni 1300 Diesel (il più piccolo diesel del periodo), le station wagon Panorama e anche la 5 porte oltre alle brasiliane 147 e alle derivate Seat che allora faceva ancora parte dell'orbita Fiat.
          Senza dimenticare la più curiosa delle 127: la "Rustica", una specie di piccola "fuoristrada da campagna" con orribili ed "inspiegabili" griglie nere ai fari anteriori e posteriori.
          La 127 ebbe un compito gravoso cui tenne fortunatamente fede fino all'ultimo: trainare tutta la gamma Fiat attraverso un periodo, gli anni settanta, fatto di crisi energetiche ed economiche che condizionarono le vendite di medie e alte cilindrate. Già la 128 e la 131 erano in qualche modo "impegnative" per l'operaio medio italiano che optava molto più spesso per 126 e 127 che non per niente rimasero ai vertici delle vendite in Italia per un bel po'.
          Pensate che la 127 perse il primato delle vendite solo nel 1983 con l'arrivo di un altro best seller, la Uno.
          Ma questa è già un'altra storia.
          La 127 scomparve dai listini Fiat nel 1987 dopo essere stata prodotta in circa tre milioni e 800 mila esemplari (versioni italiane, fonte web) in ben sedici anni di fortunata carriera.
          Sai cos'è una lepre? Un coniglio Abarth!
          Non si può pretendere di progettare il presente se non si conosce il passato e la storia.

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          • Re: Fiat 127

            il 1050cc 70HP della A112 Abarth è derivato direttamente dal 903cc della 127/A112, come pure il 982cc da 58 HP della prima serie della A112 Abarth e il 950cc 48 HP della A112 LX.

            Mentre dal filone brasiliano sono derivati dal 1050cc 50HP della 147/127 1050 e Panorama, il 1.3 D della 127 D, il 1050cc 70HP e il 1.3 75HP delle 127 Sport II/III serie.

            Infatti ho acquistato su ebay il 1050cc 70HP della Sport da montare sulla mia Panorama.
            Mentre il 1050cc 70HP della A112 Abarth ce l'ho montato sulla Fura.

            Ciò che è scritto su pagine 70 è alquanto impresciso, se andate a vedere su Wikipedia alle voci Fiat 127/Seat Fura avrete il panorama della storia della 127 al completo (con le sottosezioni sulla 127 D, 127 Panorama e 147 brasile) le evoluzioni, i modelli, gli allestimenti e tanto altro.

            la 127 e derivate è stata il 3° modello della Fiat più più prodotto (oltre 5 milioni) superata dalla Uno (oltre 6 milioni) e la Punto ancora in produzione.

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            • Re: Fiat 127

              Mio papà aveva 2 850 me le ricordo anche se ero piccolo(prima elmentare) peccato che l'anno dopo per i seri problemi che davano le abbiamo date ad uno sfascio
              DUB STYLZ CLUB
              A.C.I.D.A:socio n°147(cm l'alfona)
              P.M.F.C. - Panda Maniaci Fans Club - Socio [B]

              w l'autocross

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              • Re: Fiat 127

                Facciamo un po' di storia del glorioso aste e bilancieri 903cc Fiat:

                Viene lanciato sulla 600 prima serie, con raffreddamento ad acqua di 633cc 28CV nel 1955, modificato di potenza con la 600D di 767cc 30CV. Poi viene ulteriormente potenziato con la Fiat 850 di 843cc e 39 CV sempre con raffreddamento ad acqua e 125 km/h di velocità max. Ma il vero brio lo acquista sulle versioni delle 850 Sport e Spider, la potenza sale a 47CV con la cilindrata portata a 903cc. Questo motore poi equipaggia anche la 850 Special, facendo raggiungere i 130 km/h a questa versione ultima del 1970.
                Nel 1969 la Fiat aggiorna ancora il 903cc e per collaudarlo al meglio, approfitta del debutto dell'Autobianchi della A112 (sostituisce la A111) depotenziato a 42 CV: e infatti le doti di velocità (133 km/h max), brio e manegevolezza, inducono i vertici Fiat ad equipaggiare la futura 127 però col 47CV delle 850 Sport. Intanto la Abarth elabora le A112 per renderla appetibile anche ai giovani e dare un'impronta sportiva e di affidabilità alla vettura, riservando al 903cc una cura tutta particolare, portando la cilindrata a 982cc e la potenza a 58CV modificando l'albero a camme e adottando un carburatore doppiocorpo. Le prime A112 Abarth ottengono un immediato successo, spingendo la Fiat/Autobianchi ad introdurre anche una versione intermedia delle A112 con la Elite, con motore 950cc 48 CV.

                Intanto le 127 subiscono il primo restyling nel 1977 e con la seconda serie il 903cc (che equipaggia le 127 L e C e le 127 CL 5 porte ) perde un po' di sprint però in favore dei consumi (un po' troppo assetata di benzina sulle prime serie) con 45CV di potenza max 134 km/h di velocità (contro i 140 della 1a serie).
                Un successo incredibile, tanto che le A112 continuano la propria strada con tali motori e nasce nel 1977 anche la A112 70 HP in cui il 903cc sotto la cura Abarth, acquista ancora più potenza aumentando la cilindrata a 1050cc e la potenza a 70CV, spingendo la vettura oltre i 155 km/h.
                Sulle 127 invece, è Giannini a montare il 903cc con potenza portata a 57CV e velocità max 150 km/h sulle 127 NP.
                Nel 1980 nasce la Panda che adotta i motori della 126 (652cc con 30CV) e della 127 con le versioni 30 e 45. Intanto in Spagna debutta la Seat Panda 34 con motore della vecchia 850 e nel 1982 nasce la Seat Fura (903cc, 40CV per migliorare ulteriormente in consumi) che verrà importata in Italia nel 1984 con la seconda serie.
                Nel 1983 debutta la Fiat Uno sulla cui versione di ingresso è montato il 903cc 45CV che farà anche la fortuna della versione ES per migliorare ancora una volta i consumi. Intanto scompare la 127 903 e rimane solo la Unificata Brasiliana di 1050cc. Nel 1984 scompare anche la A112 ma il 903 continua sulle Uno 45, e nel 1986 compaiono le Seat Marbella 850 L e 900 GLX, la Seat Ibiza Junior 900 (che sostituisce la Fura 900) e la Panda 750 (che sostituisce la 30) di 767cc 30CV (della vecchia 600D!), fino ad arrivare alle Fiat Cinquecento e Seicento ad iniezione di 899cc 40CV.
                Ultima modifica di Francesco^; 09-03-2007, 14:43.

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                • Re: Fiat 127

                  Originariamente inviato da Francesco^ Visualizza il messaggio
                  Facciamo un po' di storia del glorioso aste e bilancieri 903cc Fiat:

                  Viene lanciato sulla 600 prima serie, con raffreddamento ad acqua di 633cc 28CV nel 1955, modificato di potenza con la 600D di 767cc 30CV. Poi viene ulteriormente potenziato con la Fiat 850 di 843cc e 39 CV sempre con raffreddamento ad acqua e 125 km/h di velocità max. Ma il vero brio lo acquista sulle versioni delle 850 Sport e Spider, la potenza sale a 47CV con la cilindrata portata a 903cc. Questo motore poi equipaggia anche la 850 Special, facendo raggiungere i 130 km/h a questa versione ultima del 1970.
                  Nel 1969 la Fiat aggiorna ancora il 903cc e per collaudarlo al meglio, approfitta del debutto dell'Autobianchi della A112 (sostituisce la A111) depotenziato a 42 CV: e infatti le doti di velocità (133 km/h max), brio e manegevolezza, inducono i vertici Fiat ad equipaggiare la futura 127 però col 47CV delle 850 Sport. Intanto la Abarth elabora le A112 per renderla appetibile anche ai giovani e dare un'impronta sportiva e di affidabilità alla vettura, riservando al 903cc una cura tutta particolare, portando la cilindrata a 982cc e la potenza a 58CV modificando l'albero a camme e adottando un carburatore doppiocorpo. Le prime A112 Abarth ottengono un immediato successo, spingendo la Fiat/Autobianchi ad introdurre anche una versione intermedia delle A112 con la Elite, con motore 950cc 48 CV.

                  Intanto le 127 subiscono il primo restyling nel 1977 e con la seconda serie il 903cc (che equipaggia le 127 L e C e le 127 CL 5 porte ) perde un po' di sprint però in favore dei consumi (un po' troppo assetata di benzina sulle prime serie) con 45CV di potenza max 134 km/h di velocità (contro i 140 della 1a serie).
                  Un successo incredibile, tanto che le A112 continuano la propria strada con tali motori e nasce nel 1977 anche la A112 70 HP in cui il 903cc sotto la cura Abarth, acquista ancora più potenza aumentando la cilindrata a 1050cc e la potenza a 70CV, spingendo la vettura oltre i 155 km/h.
                  Sulle 127 invece, è Giannini a montare il 903cc con potenza portata a 57CV e velocità max 150 km/h sulle 127 NP.
                  Nel 1980 nasce la Panda che adotta i motori della 126 (652cc con 30CV) e della 127 con le versioni 30 e 45. Intanto in Spagna debutta la Seat Panda 34 con motore della vecchia 850 e nel 1982 nasce la Seat Fura (903cc, 40CV per migliorare ulteriormente in consumi) che verrà importata in Italia nel 1984 con la seconda serie.
                  Nel 1983 debutta la Fiat Uno sulla cui versione di ingresso è montato il 903cc 45CV che farà anche la fortuna della versione ES per migliorare ancora una volta i consumi. Intanto scompare la 127 903 e rimane solo la Unificata Brasiliana di 1050cc. Nel 1984 scompare anche la A112 ma il 903 continua sulle Uno 45, e nel 1986 compaiono le Seat Marbella 850 L e 900 GLX, la Seat Ibiza Junior 900 (che sostituisce la Fura 900) e la Panda 750 (che sostituisce la 30) di 767cc 30CV (della vecchia 600D!), fino ad arrivare alle Fiat Cinquecento e Seicento ad iniezione di 899cc 40CV.
                  Praticamente un "Highlander engine"!
                  Sai cos'è una lepre? Un coniglio Abarth!
                  Non si può pretendere di progettare il presente se non si conosce il passato e la storia.

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                  • Re: Fiat 127

                    Infatti, una storia lunga 40 anni! E ancora oggi questi motori si rivelano scattanti, veloci, briosi. La rumorosità è però sempre stata eccessiva, anche a causa della poca cura riservata alle A112 e alle 127 sull' insonorizzazione.

                    Il 903 più sobrio nei consumi risultò quello della Fura con quasi 18 km/litro contro i 15 della 127 Special III serie (però la Fura era di 40 CV e la 127 III serie di 45) mentre sulla Uno ES poteva arrivare anche a 20 km/l

                    la silenziosità comunque è acquisita con le versioni ad iniezione elettronica delle Cinquecento e Seicento perdendo poco sotto il profilo dello scatto.

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                    • Re: Fiat 127

                      Originariamente inviato da Francesco^ Visualizza il messaggio
                      Infatti, una storia lunga 40 anni! E ancora oggi questi motori si rivelano scattanti, veloci, briosi. La rumorosità è però sempre stata eccessiva, anche a causa della poca cura riservata alle A112 e alle 127 sull' insonorizzazione.

                      Il 903 più sobrio nei consumi risultò quello della Fura con quasi 18 km/litro contro i 15 della 127 Special III serie (però la Fura era di 40 CV e la 127 III serie di 45) mentre sulla Uno ES poteva arrivare anche a 20 km/l

                      la silenziosità comunque è acquisita con le versioni ad iniezione elettronica delle Cinquecento e Seicento perdendo poco sotto il profilo dello scatto.
                      comunque già dal 903 47cv della prima serie al 45cv della seconda si sentiva un po di differenza grazie al rapporto finale più lungo anche se aveva un po perso il brio e lo scatto della prima serie

                      Sulla uno ES la quinta marcia e il cut off riuscivano a ridurre sensibilmente in consumi,mi pareva fossero addirittura inferiori ai 20km/l (naturalmente dipendeva dallo stile di guida )

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