Re: Campionato Mondiale F1 2010.
Ferrari, Vettel ora attacca
"E' abbastanza chiaro ciò che è successo. E non è una cosa buona nè per il nostro sport nè per noi. C'è una regola chiara in F1".
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Martedì era stato analitico, sul Gp di Germania, Sebastian Vettel: "Il caso Ferrari? E' un po' una commedia. Ora la gente avrà qualcosa da dire e da scrivere Per noi sarà comunque una settimana tranquilla perché parleranno solo di questo". "Comunque la Rossa ha fatto un passo avanti e ha caratteristiche adatte al tracciato di Budapest. Siamo stati in grado di lottare con le monoposto di Maranello. Siamo stati superiori a tutti gli altri, anche se questo non è stato sufficiente. Alla fine abbiamo ottenuto un risultato positivo. Ora pensiamo alla prossima settimana, non ci interessa cosa succede alle altre squadre. Dobbiamo concentrarci su noi stessi: abbiamo avuto problemi per motivi diversi quest'anno, stavolta è meglio se non siamo sotto i riflettori". Ma 48 ore dopo il tedesco della Red Bull diventa caustico: "E' abbastanza chiaro ciò che è successo. E non è una cosa buona nè per il nostro sport nè per noi. C'è una regola chiara in F1".
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Massa: "Che non si ripeta più"
Il brasiliano gela la Ferrari: "Io non sono qui per correre, sono qui per vincere. Non sono il pilota numero 2 e si ricrea la situazione di Hockenheim vincerò".
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Felipe Massa ha accettato la decisione del team di far vincere Fernando Alonso la scorsa domenica ad Hockenheim, ma non vuole che la cosa si ripeta ancora. "Non sono il pilota numero due della Ferrari - tuona il brasiliano alla vigilia del weekend di Budapest -. Se si ricrea la stessa situazione vincerò. Ho parlato con tutti all'interno del team. Come ho detto io non sono qui per correre, sono qui per vincere. E finchè sarò nella condizione di farlo dovremo andare fino in fondo e lottare per la vittoria. Io sono un professionista Io lavoro per il team e ognuno deve capire il mio punto di vista". Parole chiare, che gelano la scuderia di Maranello, tutta prodiga a difendere la sua scelta dopo le polemiche che l'hanno investita in Germania. Il Cavallino Rampante è stato multato di 100mila dollari per violazione della regola che proibisce gli ordini di scuderia e la Fia ha anche indetto un Consiglio mondiale straordinario per valutare ulteriori sanzioni. "Domenica a Hockenheim era passato un anno esatto dall'incidente di Budapest, stavo passando un momento eccezionale perché pensavo di vincere... pazienza, ora guardo avanti", chiosa il brasiliano, che domenica all'Hungaroring riaffronterà i fantasmi del terribile incidente capitatogli un anno fa.
Ferrari, Vettel ora attacca
"E' abbastanza chiaro ciò che è successo. E non è una cosa buona nè per il nostro sport nè per noi. C'è una regola chiara in F1".
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Martedì era stato analitico, sul Gp di Germania, Sebastian Vettel: "Il caso Ferrari? E' un po' una commedia. Ora la gente avrà qualcosa da dire e da scrivere Per noi sarà comunque una settimana tranquilla perché parleranno solo di questo". "Comunque la Rossa ha fatto un passo avanti e ha caratteristiche adatte al tracciato di Budapest. Siamo stati in grado di lottare con le monoposto di Maranello. Siamo stati superiori a tutti gli altri, anche se questo non è stato sufficiente. Alla fine abbiamo ottenuto un risultato positivo. Ora pensiamo alla prossima settimana, non ci interessa cosa succede alle altre squadre. Dobbiamo concentrarci su noi stessi: abbiamo avuto problemi per motivi diversi quest'anno, stavolta è meglio se non siamo sotto i riflettori". Ma 48 ore dopo il tedesco della Red Bull diventa caustico: "E' abbastanza chiaro ciò che è successo. E non è una cosa buona nè per il nostro sport nè per noi. C'è una regola chiara in F1".
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Massa: "Che non si ripeta più"
Il brasiliano gela la Ferrari: "Io non sono qui per correre, sono qui per vincere. Non sono il pilota numero 2 e si ricrea la situazione di Hockenheim vincerò".
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Felipe Massa ha accettato la decisione del team di far vincere Fernando Alonso la scorsa domenica ad Hockenheim, ma non vuole che la cosa si ripeta ancora. "Non sono il pilota numero due della Ferrari - tuona il brasiliano alla vigilia del weekend di Budapest -. Se si ricrea la stessa situazione vincerò. Ho parlato con tutti all'interno del team. Come ho detto io non sono qui per correre, sono qui per vincere. E finchè sarò nella condizione di farlo dovremo andare fino in fondo e lottare per la vittoria. Io sono un professionista Io lavoro per il team e ognuno deve capire il mio punto di vista". Parole chiare, che gelano la scuderia di Maranello, tutta prodiga a difendere la sua scelta dopo le polemiche che l'hanno investita in Germania. Il Cavallino Rampante è stato multato di 100mila dollari per violazione della regola che proibisce gli ordini di scuderia e la Fia ha anche indetto un Consiglio mondiale straordinario per valutare ulteriori sanzioni. "Domenica a Hockenheim era passato un anno esatto dall'incidente di Budapest, stavo passando un momento eccezionale perché pensavo di vincere... pazienza, ora guardo avanti", chiosa il brasiliano, che domenica all'Hungaroring riaffronterà i fantasmi del terribile incidente capitatogli un anno fa.
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