Ma non dir castronate và.....
Se hai un minimo di testa....lo capisci pure tu che F&F è la causa di 'sto schifo di tuning.....controlli a tappeto, bocci che con la Punto 1.1 per imitare Vin Diesel si schiantano in autostrada....ecc.....ecc....
Ma non dir castronate và.....
Se hai un minimo di testa....lo capisci pure tu che F&F è la causa di 'sto schifo di tuning.....controlli a tappeto, bocci che con la Punto 1.1 per imitare Vin Diesel si schiantano in autostrada....ecc.....ecc....
Se non era per F&F (pur essendo una stronzata), non si sarebbe conosciuto il tuning non si sarebbero conosciute tantissime persone, legato città e regioni...non si sarebbe conosciuta questa passione...dal primo film è nato tutto poi piano piano ci si è migliorati...non mi dire che tu all'inizio avevi già la makkina fatta...tutti abbiamo iniziato dagli adesivi, cantonali e prese d'aria attaccate con il biadesivo...poi stà nella testa di una persona capire dov'è la finezza. l'eleganza e dov'è il "butta sù"...
Ma senza il primo capitolo (la genesi) non ci sarebbe stato il VERBO...ricordalo sempre...io stesso dico che il 4° capitolo ha fatto cag...(per me) però al 5° sarò uno dei primi...non storciamo perchè il babbo ci ha dato le chiavi della makkinina ...bisogna saperla apprezzare anche se una panda 30
Ma non dir castronate và.....
Se hai un minimo di testa....lo capisci pure tu che F&F è la causa di 'sto schifo di tuning.....controlli a tappeto, bocci che con la Punto 1.1 per imitare Vin Diesel si schiantano in autostrada....ecc.....ecc....
Scusa, fammi capire: a te ti fa schifo il tuning perché per beccare me con delle modifiche insignificanti (estetiche) alla fine finiscono col beccare te che hai fatto invece delle modifiche meccaniche per andare davvero più forte?
Qui quello che dice castronerie sei tu!
Operazione Fast and Furious: due arresti nel piacentino Si tratta del presidente e della segretaria del Fast and tuning club di Rottofreno, Cristian Zuffada e Stefania Titone, tramite il quale un centinaio circa di appassionati piacentini sono riusciti a ottenere illecitamente, secondo i carabinieri, di apportare modifiche irregolari alle proprie vetture
Cristian Zuffada, 33 anni di Rottofreno, e Stefania Titone, 26enne di Piacenza. Sono i nomi, diffusi in un comunicato stampa della Procura della Repubblica di Napoli, dei due piacentini coinvolti nell'operazione “Fast and Furious” che è stata condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Piacenza, in collaborazione con gli agenti della Polizia municipale di via Rogerio e dei colleghi della comando provinciale di Napoli.
I due piacentini, che sono stati colpiti (insieme ad altre 13 persone) da un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, erano rispettivamente il presidente e la segretaria del club piacentino per appassionati di elaborazioni di auto - il cosiddetto tuning, appunto - denominato “Fast and Tuning”, e tramite il quale un centinaio circa di appassionati piacentini sono riusciti a ottenere illecitamente - secondo i carabinieri - di apportare modifiche irregolari alle proprie vetture.
Come? Riuscendo a far falsificare il libretto di circolazione, facendo trascrivere l'omologazione, grazie alla compiacenza di un'agenzia partenopea di pratiche auto che, a sua volta, faceva riferimento agli "appoggi" all'interno della motorizzazione civile di Napoli.
Dunque stamattina in conferenza stampa il capitano Helios Scarpa ha spiegato come tutta l'operazione - che ha avuto anche grande eco a livello nazionale - sia partita grazie all'input dei controlli su strada effettuati dalla polizia municipale di Piacenza insieme ai colleghi del Radiomobile. In particolare, vigili e carabinieri si erano accorti che diverse auto elaborate che fermavano ai posti di controllo, avevano apportato modifiche appariscenti e anche radicali all'assetto, agli spoiler, ai pneumatici e al motore, ma che però risultavano tutte stranamente omologate sul libretto di circolazione.
Contattate però direttamente le case produttrici, è emerso che si trattava di modifiche mai autorizzate. Quindi le indagini sono proseguite a ritroso, finché i carabinieri non sono arrivati sulle tracce dei funzionari della motorizzazione di Napoli. A Piacenza, chi voleva ottenere il nulla osta a queste elaborazioni, si rivolgeva al club piacentino che provvedeva - a detta degli investigatori - a contattare l'agenzia di pratiche napoletana che poi pensava al resto. Il tutto, ovviamente, dietro pagamento, per un giro che i militari stimano in diverse decine di migliaia di euro.
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